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Economia Tecnologia

Cosa fa Instacart, la nuova società che sogna una quotazione record a Wall Street

Author: Wired

Il debutto in borsa da capogiro di Arm, società che sviluppa tecnologie per il mercato dei microchip, ha spostato gli equilibri del mercato azionario statunitense. Come riporta l’agenzia Reuters, anche Instacart, azienda statunitense che gestisce un servizio di ritiro e consegna di generi alimentari, ha infatti scelto di aumentare la fascia di prezzo proposta per la sua offerta pubblica iniziale (Ipo), mirando a una valutazione complessiva da 10 miliardi di dollari.

La società californiana, come quella britannica di proprietà di SoftBank che sviluppa progetti e tecnologie per microchip, ha infatti visto aumentare sensibilmente la domanda da parte degli investitori. Un trend peraltro consolidato in questo mese di settembre: secondo i dati di Dealogic riportati dall’agenzia stampa britannica, le Ipo statunitensi hanno incassato finora oltre 5 miliardi di dollari in poco più di due settimane, rendendo il mese post estivo già il secondo più importante in questo senso dell’intero 2023.

Non è dunque un caso se presto SoftBank farà sbarcare in borsa anche un’altra realtà che fa parte del proprio portafoglio, la statunitense Neumora Therapeutics, mentre la società di marketing Klaviyo è già pronta a compiere tale passo in autunno.

Instacart ha fatto sapere che circa 22 milioni di azioni saranno vendute a un prezzo compreso tra i 28 e i 30 dollari l’una, una cifra superiore alla fascia compresa tra i 26 e i 28 inizialmente stabilita. Questo porterà l’Ipo a fruttare, nella fascia più alta, circa 660 milioni di dollari, 44 in più rispetto all’obiettivo precedente. Del ricavato totale, 237 milioni di dollari dovrebbero essere destinati agli investitori dell’azienda già esistenti e desiderosi di vendere le proprie partecipazioni.

Pur migliorando rispetto alle aspettative iniziali, l’obiettivo dei dieci miliardi di dollari a cui punta la società rappresenta comunque solo circa un quarto dei 39 miliardi di dollari che rappresentavano la quotazione della società nel 2021, dopo l’ultimo round di finanziamento.

Author: Wired

Il debutto in borsa da capogiro di Arm, società che sviluppa tecnologie per il mercato dei microchip, ha spostato gli equilibri del mercato azionario statunitense. Come riporta l’agenzia Reuters, anche Instacart, azienda statunitense che gestisce un servizio di ritiro e consegna di generi alimentari, ha infatti scelto di aumentare la fascia di prezzo proposta per la sua offerta pubblica iniziale (Ipo), mirando a una valutazione complessiva da 10 miliardi di dollari.

La società californiana, come quella britannica di proprietà di SoftBank che sviluppa progetti e tecnologie per microchip, ha infatti visto aumentare sensibilmente la domanda da parte degli investitori. Un trend peraltro consolidato in questo mese di settembre: secondo i dati di Dealogic riportati dall’agenzia stampa britannica, le Ipo statunitensi hanno incassato finora oltre 5 miliardi di dollari in poco più di due settimane, rendendo il mese post estivo già il secondo più importante in questo senso dell’intero 2023.

Non è dunque un caso se presto SoftBank farà sbarcare in borsa anche un’altra realtà che fa parte del proprio portafoglio, la statunitense Neumora Therapeutics, mentre la società di marketing Klaviyo è già pronta a compiere tale passo in autunno.

Instacart ha fatto sapere che circa 22 milioni di azioni saranno vendute a un prezzo compreso tra i 28 e i 30 dollari l’una, una cifra superiore alla fascia compresa tra i 26 e i 28 inizialmente stabilita. Questo porterà l’Ipo a fruttare, nella fascia più alta, circa 660 milioni di dollari, 44 in più rispetto all’obiettivo precedente. Del ricavato totale, 237 milioni di dollari dovrebbero essere destinati agli investitori dell’azienda già esistenti e desiderosi di vendere le proprie partecipazioni.

Pur migliorando rispetto alle aspettative iniziali, l’obiettivo dei dieci miliardi di dollari a cui punta la società rappresenta comunque solo circa un quarto dei 39 miliardi di dollari che rappresentavano la quotazione della società nel 2021, dopo l’ultimo round di finanziamento.

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