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Tecnologia

TikTok è la nuova televisione

Author: Wired

Dal 14 novembre c’è una nuova serie satirica: si chiama Cobell Energy ed è incentrata, come recita la sinossi ufficiale, su un’azienda petrolifera a conduzione familiare in lotta contro l’innovazione e gli attivisti, che “distrugge il pianeta per proteggere i propri interessi”. Non la troverete su Netflix, Amazon Prime, Disney+ o in altre piattaforme impegnate nella guerra dello streaming: potrebbe però spuntare sulla vostra sezione Per Te su TikTok, in mezzo a video di influencer che vi invitano a comprare prodotti improbabili oppure a non comprare affatto, e alle solite clip di persone che ballano, si truccano o fanno livestreaming.

La serie, prodotta dalla Yellow Dot Studios di Adam McKay, il regista di Don’t Look Up, è sbarcata contemporaneamente su TikTok, Instagram e YouTube. È composta da quindici brevi episodi a cadenza settimanale ed è stata girata in verticale, in modo da essere facilmente fruibile su smartphone. Come spiega Ari Cagan, regista e sceneggiatore della serie, Cobell Energy non ricorre nemmeno alle inquadrature tipiche degli show realizzati per la televisione. Invece, è piena di scene e dialoghi che si fanno notare sui social. L’idea, continua Cagan, è quella di far appassionare immediatamente gli spettatori.

Tutto quello che oggi ci arriva è all’interno di questo flusso ed è usa e getta, ed è davvero facile abituarsi all’idea che basti limitarsi a fare una cosa con un aspetto e un suono poco curato”, spiega Cagan. Cobell Energy cerca di non cadere in questa tentazione. A differenza delle serie in streaming di qualità simile, tuttavia, la popolarità dello show dipenderà dai capricci degli algoritmi di TikTok e Instagram: “Penso che gli utenti siano molto più propensi a soffermarcisi, anche se è tutto un po’ più lento”, osserva il regista.

Non è la prima volta che Hollywood prova la via dei video brevi pensati per i dispositivi mobili, come dimostra il disastro di Quibi, la piattaforma fallita clamorosamente nel 2020 nonostante il coinvolgimento di alcuni attori di primo piano. Ma nell’ultimo anno la tendenza a guardare su TikTok serie televisive e film, anche datati, ha guadagnato terreno. Sul social è facile imbattersi in spezzoni di Call the Midwife, Chicago Med, Sex and the City, insieme a innumerevoli altre serie e film misconosciuti. Il mese scorso Paramount Pictures ha addirittura sostenuto il trend, mettendo a disposizione degli spettatori per un giorno la versione integrale di Mean Girls.

Author: Wired

Dal 14 novembre c’è una nuova serie satirica: si chiama Cobell Energy ed è incentrata, come recita la sinossi ufficiale, su un’azienda petrolifera a conduzione familiare in lotta contro l’innovazione e gli attivisti, che “distrugge il pianeta per proteggere i propri interessi”. Non la troverete su Netflix, Amazon Prime, Disney+ o in altre piattaforme impegnate nella guerra dello streaming: potrebbe però spuntare sulla vostra sezione Per Te su TikTok, in mezzo a video di influencer che vi invitano a comprare prodotti improbabili oppure a non comprare affatto, e alle solite clip di persone che ballano, si truccano o fanno livestreaming.

La serie, prodotta dalla Yellow Dot Studios di Adam McKay, il regista di Don’t Look Up, è sbarcata contemporaneamente su TikTok, Instagram e YouTube. È composta da quindici brevi episodi a cadenza settimanale ed è stata girata in verticale, in modo da essere facilmente fruibile su smartphone. Come spiega Ari Cagan, regista e sceneggiatore della serie, Cobell Energy non ricorre nemmeno alle inquadrature tipiche degli show realizzati per la televisione. Invece, è piena di scene e dialoghi che si fanno notare sui social. L’idea, continua Cagan, è quella di far appassionare immediatamente gli spettatori.

Tutto quello che oggi ci arriva è all’interno di questo flusso ed è usa e getta, ed è davvero facile abituarsi all’idea che basti limitarsi a fare una cosa con un aspetto e un suono poco curato”, spiega Cagan. Cobell Energy cerca di non cadere in questa tentazione. A differenza delle serie in streaming di qualità simile, tuttavia, la popolarità dello show dipenderà dai capricci degli algoritmi di TikTok e Instagram: “Penso che gli utenti siano molto più propensi a soffermarcisi, anche se è tutto un po’ più lento”, osserva il regista.

Non è la prima volta che Hollywood prova la via dei video brevi pensati per i dispositivi mobili, come dimostra il disastro di Quibi, la piattaforma fallita clamorosamente nel 2020 nonostante il coinvolgimento di alcuni attori di primo piano. Ma nell’ultimo anno la tendenza a guardare su TikTok serie televisive e film, anche datati, ha guadagnato terreno. Sul social è facile imbattersi in spezzoni di Call the Midwife, Chicago Med, Sex and the City, insieme a innumerevoli altre serie e film misconosciuti. Il mese scorso Paramount Pictures ha addirittura sostenuto il trend, mettendo a disposizione degli spettatori per un giorno la versione integrale di Mean Girls.

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