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Tecnologia

Airbnb vieta le telecamere di sicurezza nelle case in affitto

Author: Wired

Con una parziale marcia indietro rispetto alle sue politiche sulla sorveglianza, presto Airbnb vieterà di monitorare gli ospiti utilizzando telecamere di sicurezza da interno.

A partire dal 30 aprile, gli host di tutto il mondo dovranno rimuovere le telecamere interne e comunicare agli ospiti l’eventuale presenza di altre tecnologie di monitoraggio prima delle prenotazione. Fino a oggi, Airbnb consentiva ai proprietari delle strutture di installare telecamere di sicurezza nelle aree comuni, come corridoi e salotti, obbligandoli però a darne avviso ai clienti e fare in modo che fossero chiaramente visibili, oltre che a tenerle lontane da luoghi come le zone notte e i bagni.

I dispositivi tuttavia hanno sempre rappresentato un problema. Diversi ospiti hanno riferito di aver trovato telecamere nascoste negli immobili che avevano affittato per brevi soggiorni. Molti padroni di casa ricorrono alle telecamere per disincentivare l’organizzazione di grandi feste o per interromperle prima che diventino troppo pericolose, una preoccupazione così diffusa da spingere diverse aziende a produrre tecnologie per il monitoraggio del rumore per tutelare gli affitti a breve termine.

Gli ospiti, tuttavia, considerano comprensibilmente le telecamere un’invasione della loroprivacy, una sorta di occhio sempre all’erta e pronto a curiosare nelle loro vacanze. “Siamo davvero grati ad Airbnb per aver dato ascolto alle nostre proteste e per aver chiesto di mettere la sicurezza e la privacy al primo posto“, afferma Albert Fox Cahn, fondatore e direttore esecutivo del Surveillance Technology Oversight Project, un’organizzazione a favore della privacy.

Nel suo annuncio, Airbnb ha sottolineato che la maggior parte delle proprietà presenti sulla piattaforma non riporta la presenza di una telecamera di sicurezza: la modifica delle regole quindi potrebbe non interessare la maggior parte degli annunci. Vrbo, un altro servizio statunitense di affitti brevi, ha già vietato le forme di sorveglianza visiva e sonora all’interno delle proprietà.

Airbnb riporta che indagherà sulle violazioni segnalate dagli utenti e che potrebbe sanzionare i trasgressori rimuovendo i loro annunci o addirittura gli account. È possibile però che la nuova misura non riesca comunque a risolvere il problema: anche se l’azienda imponeva già agli host di rivelare la presenza delle telecamere interne, in diverse occasioni gli ospiti hanno segnalato dispositivi nascosti.

Con le nuove regole, gli host dovranno anche comunicare agli ospiti se utilizzano dispositivi per il rilevamento del rumore o telecamere esterne prima della prenotazione. Occasionalmente questi strumenti sono utilizzati per monitorare le strutture in caso di feste, che continuano a causare frastuono, danni e pericoli nonostante il divieto istituito da Airbnb e l’impiego da parte dell’azienda di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Sarà infine proibito anche usare telecamere esterne per monitorare gli spazi interni e riprendere aree come docce esterne e le saune, “in cui c’è una maggiore aspettativa di privacy”.

La sorveglianza dà sempre un enorme potere a chi controlla le telecamere – commenta Fox Cahn – e quando viene usata in una proprietà in affitto, da un proprietario o da Airbnb, gli abusi sono dietro l’angolo“.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.

Author: Wired

Con una parziale marcia indietro rispetto alle sue politiche sulla sorveglianza, presto Airbnb vieterà di monitorare gli ospiti utilizzando telecamere di sicurezza da interno.

A partire dal 30 aprile, gli host di tutto il mondo dovranno rimuovere le telecamere interne e comunicare agli ospiti l’eventuale presenza di altre tecnologie di monitoraggio prima delle prenotazione. Fino a oggi, Airbnb consentiva ai proprietari delle strutture di installare telecamere di sicurezza nelle aree comuni, come corridoi e salotti, obbligandoli però a darne avviso ai clienti e fare in modo che fossero chiaramente visibili, oltre che a tenerle lontane da luoghi come le zone notte e i bagni.

I dispositivi tuttavia hanno sempre rappresentato un problema. Diversi ospiti hanno riferito di aver trovato telecamere nascoste negli immobili che avevano affittato per brevi soggiorni. Molti padroni di casa ricorrono alle telecamere per disincentivare l’organizzazione di grandi feste o per interromperle prima che diventino troppo pericolose, una preoccupazione così diffusa da spingere diverse aziende a produrre tecnologie per il monitoraggio del rumore per tutelare gli affitti a breve termine.

Gli ospiti, tuttavia, considerano comprensibilmente le telecamere un’invasione della loroprivacy, una sorta di occhio sempre all’erta e pronto a curiosare nelle loro vacanze. “Siamo davvero grati ad Airbnb per aver dato ascolto alle nostre proteste e per aver chiesto di mettere la sicurezza e la privacy al primo posto“, afferma Albert Fox Cahn, fondatore e direttore esecutivo del Surveillance Technology Oversight Project, un’organizzazione a favore della privacy.

Nel suo annuncio, Airbnb ha sottolineato che la maggior parte delle proprietà presenti sulla piattaforma non riporta la presenza di una telecamera di sicurezza: la modifica delle regole quindi potrebbe non interessare la maggior parte degli annunci. Vrbo, un altro servizio statunitense di affitti brevi, ha già vietato le forme di sorveglianza visiva e sonora all’interno delle proprietà.

Airbnb riporta che indagherà sulle violazioni segnalate dagli utenti e che potrebbe sanzionare i trasgressori rimuovendo i loro annunci o addirittura gli account. È possibile però che la nuova misura non riesca comunque a risolvere il problema: anche se l’azienda imponeva già agli host di rivelare la presenza delle telecamere interne, in diverse occasioni gli ospiti hanno segnalato dispositivi nascosti.

Con le nuove regole, gli host dovranno anche comunicare agli ospiti se utilizzano dispositivi per il rilevamento del rumore o telecamere esterne prima della prenotazione. Occasionalmente questi strumenti sono utilizzati per monitorare le strutture in caso di feste, che continuano a causare frastuono, danni e pericoli nonostante il divieto istituito da Airbnb e l’impiego da parte dell’azienda di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Sarà infine proibito anche usare telecamere esterne per monitorare gli spazi interni e riprendere aree come docce esterne e le saune, “in cui c’è una maggiore aspettativa di privacy”.

La sorveglianza dà sempre un enorme potere a chi controlla le telecamere – commenta Fox Cahn – e quando viene usata in una proprietà in affitto, da un proprietario o da Airbnb, gli abusi sono dietro l’angolo“.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.

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