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Cosa sappiamo del crollo del Francis Scott Key Bridge a Baltimora

Author: Wired

Intorno all’1.30 di questa notte (6.30 di stamattina ora italiana) a Baltimora, la metropoli più grande dello stato del Maryland, negli Stati Uniti, è crollato l’iconico ponte Francis Scott Key Bridge dopo, appunto, essere stato colpito da una nave portacontainer. Al momento, come precisa il Guardian, il numero di persone coinvolte nella catastrofe è ancora ignoto, anche se i vigili del fuoco fanno sapere che le ricerche sono in corso. Inoltre, si comincia a parlare anche di danni ambientali: come ha reso noto il dipartimento dei vigili del fuoco di Baltimora, fa sapere la Bbc News, è stata segnalata una larga chiazza di carburante diesel nel fiume dopo la collisione.

Il ponte

Il ponte si chiama Francis Scott Key Bridge ed è stato inaugurato e aperto al traffico il 23 marzo 1977. Prende il nome dall’autore dell’inno nazionale americano, la poesia originariamente intitolata “The Defense of Fort McHenry” scritta nel settembre 1814 e successivamente intitolata “Star Spangled Banner” da Francis Scott Key (1779–1843). L’enorme struttura, a travatura reticolare in acciaio, faceva parte della strada Maryland Route 695 e attraversava il fiume Patapsco con i suoi 2,5 chilometri di lunghezza. Rappresentando il ponte più lungo dell’area metropolitana di Baltimora, secondo le stime, trasportava circa 12 milioni di veicoli all’anno.

L’incidente

All’1.28 della mattina del 26 marzo 2024 (6.30 ora italiana), una parte del ponte è crollata. Secondo le prime ricostruzioni, come riporta la Bbc News, il ponte sarebbe stato colpito dalla nave portacontainer di Singapore “Dali”, partita poco prima dal porto di Baltimora e diretta in Sri Lanka. La nave, per motivi ancora sconosciuti, non si è diretta verso il centro del canale largo circa 350 metri, colpendo invece uno dei piloni del ponte con il conseguente crollo nel fiume della campata, ha poi preso fuoco ed è affondata. Un crollo che è stato definito come un mass casualty event, ossia un incidente di massa, dato che un numero ancora imprecisato di persone e veicoli si trovava sul ponte al momento della collisione e del successivo crollo. Le ricerche sono in corso.

Author: Wired

Intorno all’1.30 di questa notte (6.30 di stamattina ora italiana) a Baltimora, la metropoli più grande dello stato del Maryland, negli Stati Uniti, è crollato l’iconico ponte Francis Scott Key Bridge dopo, appunto, essere stato colpito da una nave portacontainer. Al momento, come precisa il Guardian, il numero di persone coinvolte nella catastrofe è ancora ignoto, anche se i vigili del fuoco fanno sapere che le ricerche sono in corso. Inoltre, si comincia a parlare anche di danni ambientali: come ha reso noto il dipartimento dei vigili del fuoco di Baltimora, fa sapere la Bbc News, è stata segnalata una larga chiazza di carburante diesel nel fiume dopo la collisione.

Il ponte

Il ponte si chiama Francis Scott Key Bridge ed è stato inaugurato e aperto al traffico il 23 marzo 1977. Prende il nome dall’autore dell’inno nazionale americano, la poesia originariamente intitolata “The Defense of Fort McHenry” scritta nel settembre 1814 e successivamente intitolata “Star Spangled Banner” da Francis Scott Key (1779–1843). L’enorme struttura, a travatura reticolare in acciaio, faceva parte della strada Maryland Route 695 e attraversava il fiume Patapsco con i suoi 2,5 chilometri di lunghezza. Rappresentando il ponte più lungo dell’area metropolitana di Baltimora, secondo le stime, trasportava circa 12 milioni di veicoli all’anno.

L’incidente

All’1.28 della mattina del 26 marzo 2024 (6.30 ora italiana), una parte del ponte è crollata. Secondo le prime ricostruzioni, come riporta la Bbc News, il ponte sarebbe stato colpito dalla nave portacontainer di Singapore “Dali”, partita poco prima dal porto di Baltimora e diretta in Sri Lanka. La nave, per motivi ancora sconosciuti, non si è diretta verso il centro del canale largo circa 350 metri, colpendo invece uno dei piloni del ponte con il conseguente crollo nel fiume della campata, ha poi preso fuoco ed è affondata. Un crollo che è stato definito come un mass casualty event, ossia un incidente di massa, dato che un numero ancora imprecisato di persone e veicoli si trovava sul ponte al momento della collisione e del successivo crollo. Le ricerche sono in corso.

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