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Berni: “Scudetto? Avrei corso più veloce di Thuram o pianto come quando segnò Vecino, rosico ancora per una cosa” | Calcioblog

Author: Calcioblog

Marcus Thuram

L’ex terzo portiere dell’Inter Tommaso Berni ha ammesso che Simone Inzaghi è il miglior compagno di squadra che si possa avere.

Il Corriere della Sera ha intervistato Tommaso Berni; ecco le sue parole sulla grande crescita dell’Inter. “Zero partite in 6 anni e, malgrado questo, sono riuscito a farmi espellere due volte. Non male, vero?“.

I suoi festeggiamenti

Sono andato a San Siro e sono passato dallo spogliatoio per salutare i ragazzi, mi sarebbe piaciuto potermi fermare di più e divertirmi con loro, ma dovevo tornare a fare umilmente il papà”.

Come avrebbe festeggiato

Ho 41 anni, ma sicuramente sarei salito sul pullman a trainare tutti. In campo forse avrei battuto lo scatto finale di Thuram nel derby. O magari sarei scoppiato a piangere come mi successe al gol di Vecino con la Lazio, quando agguantammo la Champions all’ultima giornata“.

L’addio nel 2020

Si era creato un gruppo solido, una società seria. Ogni anno facevamo uno step in più. Con Conte arrivammo a un punto dalla Juve e in finale di Europa League. C’era tutto per vincere. E sì, ho rosicato. Sarei rimasto volentieri almeno un altro anno“.

I legami con i giocatori nerazzurri

Sono sempre rimasto in contatto con i compagni più stretti. Ho rivisto di recente Ranocchia, mi sento con Barella, Bastoni, Dimarco, Brozovic e Inzaghi, con cui ho giocato per 5 anni. Il miglior compagno che uno possa avere. A tutti loro ho voluto bene e ho fatto sentire il mio sostegno anche nei momenti brutti“.

L’articolo Berni: “Scudetto? Avrei corso più veloce di Thuram o pianto come quando segnò Vecino, rosico ancora per una cosa” proviene da Notizie Inter.

Riproduzione riservata © 2024 – CALCIOBLOG

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Marcus Thuram

L’ex terzo portiere dell’Inter Tommaso Berni ha ammesso che Simone Inzaghi è il miglior compagno di squadra che si possa avere.

Il Corriere della Sera ha intervistato Tommaso Berni; ecco le sue parole sulla grande crescita dell’Inter. “Zero partite in 6 anni e, malgrado questo, sono riuscito a farmi espellere due volte. Non male, vero?“.

I suoi festeggiamenti

Sono andato a San Siro e sono passato dallo spogliatoio per salutare i ragazzi, mi sarebbe piaciuto potermi fermare di più e divertirmi con loro, ma dovevo tornare a fare umilmente il papà”.

Come avrebbe festeggiato

Ho 41 anni, ma sicuramente sarei salito sul pullman a trainare tutti. In campo forse avrei battuto lo scatto finale di Thuram nel derby. O magari sarei scoppiato a piangere come mi successe al gol di Vecino con la Lazio, quando agguantammo la Champions all’ultima giornata“.

L’addio nel 2020

Si era creato un gruppo solido, una società seria. Ogni anno facevamo uno step in più. Con Conte arrivammo a un punto dalla Juve e in finale di Europa League. C’era tutto per vincere. E sì, ho rosicato. Sarei rimasto volentieri almeno un altro anno“.

I legami con i giocatori nerazzurri

Sono sempre rimasto in contatto con i compagni più stretti. Ho rivisto di recente Ranocchia, mi sento con Barella, Bastoni, Dimarco, Brozovic e Inzaghi, con cui ho giocato per 5 anni. Il miglior compagno che uno possa avere. A tutti loro ho voluto bene e ho fatto sentire il mio sostegno anche nei momenti brutti“.

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