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Per Doctor Who è iniziata l’era del Dottore gagliardo

Author: Wired

Per Doctor Who è iniziata l'era del Dottore gagliardo

James Pardon

La storia, dopo un spiegone per newbie sulla mitologia whoviana, vede la novella coppia di viaggiatori del tempo avventurarsi in una baby farm del futuro dove i neonati parlano, e un mostro infesta i corridoi della stazione spaziale come un raccapricciante, schifoso (letteralmente, quando scoprirete di cosa è fatto) e implacabile Alien. Il finale è curiosamente evocativo di Alien Resurrection, (senza essere straziante e terrificante) compassionevole e in linea con il rispetto per ogni vita – buona o cattiva, bella o brutta, insulsa o fondamentale – che contraddistingue il credo del Dottore. Il maestro (no, non quel Maestro, assicura Davies, il quale giura che non rivedremo la nemesi del Dottore per un po’…) è un’altra storia. Presenta un villain eccentrico e diabolico, onestamente inquietamente e terribilmente irritante – con le fattezze della bravissima drag queen Jinkx Monsoon – e offre una (non) velata critica al governo inglese che sta tagliando i fondi per l’istruzione artistica.

Per Doctor Who è iniziata l'era del Dottore gagliardo

Nella seconda puntata, il Dottore e Ruby viaggiano nella Londra degli anni ‘60. Acconciati opportunamente per mimetizzarsi nella Swinging Londonil Dottore porta Ruby ad Abbey Road per assistere alla registrazione del primo album dei Beatles – si imbattono in una realtà ben diversa da come se la ricordava l’alieno, nella quale la musica è stata rubata, e John e Paul sono stati privati della scintilla. Il maestro costituisce una svolta piuttosto significativa rispetto ai precedenti episodi di taglio storico: vanta un approccio meno realistico e quasi fantasy, secondo modalità inedite. La sensazione, da parte di chi scrive e al netto dell’entusiasmo nei confronti del Dottore di Gatwa, è che questa stagione avrà i pregi e i difetti di un’annata di passaggio, una tappa sperimentale verso un futuro della serie più moderno che tenga conto dei fattori contingenti (per esempio l’iniezione di un robusto budget proveniente da Disney), una nuova configurazione che non coincide con una reinvenzione radicale, ma che necessita di tempo per venire metabolizzata e apprezzata del vecchio pubblico. Questo non vuol dire che alcuni non siano già entusiasti.

Author: Wired

Per Doctor Who è iniziata l'era del Dottore gagliardo

James Pardon

La storia, dopo un spiegone per newbie sulla mitologia whoviana, vede la novella coppia di viaggiatori del tempo avventurarsi in una baby farm del futuro dove i neonati parlano, e un mostro infesta i corridoi della stazione spaziale come un raccapricciante, schifoso (letteralmente, quando scoprirete di cosa è fatto) e implacabile Alien. Il finale è curiosamente evocativo di Alien Resurrection, (senza essere straziante e terrificante) compassionevole e in linea con il rispetto per ogni vita – buona o cattiva, bella o brutta, insulsa o fondamentale – che contraddistingue il credo del Dottore. Il maestro (no, non quel Maestro, assicura Davies, il quale giura che non rivedremo la nemesi del Dottore per un po’…) è un’altra storia. Presenta un villain eccentrico e diabolico, onestamente inquietamente e terribilmente irritante – con le fattezze della bravissima drag queen Jinkx Monsoon – e offre una (non) velata critica al governo inglese che sta tagliando i fondi per l’istruzione artistica.

Per Doctor Who è iniziata l'era del Dottore gagliardo

Nella seconda puntata, il Dottore e Ruby viaggiano nella Londra degli anni ‘60. Acconciati opportunamente per mimetizzarsi nella Swinging Londonil Dottore porta Ruby ad Abbey Road per assistere alla registrazione del primo album dei Beatles – si imbattono in una realtà ben diversa da come se la ricordava l’alieno, nella quale la musica è stata rubata, e John e Paul sono stati privati della scintilla. Il maestro costituisce una svolta piuttosto significativa rispetto ai precedenti episodi di taglio storico: vanta un approccio meno realistico e quasi fantasy, secondo modalità inedite. La sensazione, da parte di chi scrive e al netto dell’entusiasmo nei confronti del Dottore di Gatwa, è che questa stagione avrà i pregi e i difetti di un’annata di passaggio, una tappa sperimentale verso un futuro della serie più moderno che tenga conto dei fattori contingenti (per esempio l’iniezione di un robusto budget proveniente da Disney), una nuova configurazione che non coincide con una reinvenzione radicale, ma che necessita di tempo per venire metabolizzata e apprezzata del vecchio pubblico. Questo non vuol dire che alcuni non siano già entusiasti.

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