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Economia Tecnologia

OpenAI perde uno dei suoi fondatori

Author: Wired

Ilya Sutskever, cofondatore e scienziato capo di OpenAI, ha annunciato il suo addio all’azienda di intelligenza artificiale. L’ex ricercatore di Google AI è uno dei quattro membri del consiglio di amministrazione che a novembre avevano votato a favore del licenziamento dell’amministratore delegato Sam Altman, dando inizio a diversi giorni di caos che avevano spinto quasi tutti i dipendenti dell’azienda a minacciare le dimissioni, prima che il reintegro di Altman ristabilisse la calma.

L’addio di Ilya Sutskever

Martedì Altman ha confermato la separazione da Sutskever in un post su X. Nei mesi successivi al ritorno dell’ad, Sutskever aveva partecipato solo raramente agli eventi pubblici della società. Non più tardi di lunedì, OpenAI aveva svelato una nuova versione di ChatGPT capace di conversare in modo più rapido ed “umano” con gli utenti. L’assenza di Sutskever alla presentazione, trasmessa in streaming dagli uffici dell’azienda a San Francisco, non era passata inosservata.

OpenAI non sarebbe quella che è senza di lui – ha scritto Altman nel suo post –. Sono felice di aver avuto l’opportunità di stare per molto tempo a contatto di un genio così straordinario e di una persona così concentrata sul raggiungimento del miglior futuro possibile per l’umanità“.

Contestualmente, Altman ha anche annunciato che il posto di Sutskever come chief scientist dell’azienda verrà preso da Jakub Pachocki, attuale direttore della ricerca di OpenAI (per cui lavora dal 2017).

Sutskever ha confermato la notizia sempre su X, accennando anche ai suoi progetti futuri: “Dopo quasi un decennio, ho preso la decisione di lasciare OpenAI. La traiettoria dell’azienda è stata a dir poco miracolosa e sono fiducioso del fatto che OpenAI costruirà un’intelligenza artificiale generale sicura e vantaggiosa“, ha scritto l’ormai ex capo scienziato di OpenAI, aggiungendo di essere “entusiasta del prossimo progetto, che per me è molto importante dal punto di vista personale e di cui condividerò i dettagli a tempo debito“.

In pubblico, Sutskever non ha mai spiegato nel dettaglio il suo ruolo nell’estromissione di Altman dello scorso novembre. Dopo il ritorno dell’ad tuttavia aveva scritto su X di essere “profondamente pentito per la mia partecipazione alle azioni del consiglio. Non ho mai avuto intenzione di danneggiare OpenAI”. In diverse occasioni, Sutskever si era detto convinto che OpenAI stesse lavorando alla cosiddetta intelligenza artificiale generale, o Agi, sottolineando la necessità di sviluppare la tecnologia in modo sicuro.

Un precursore dell’AI

Fin da giovane, Sutskever si è imposto come una delle figure chiave nel campo dell’apprendimento automatico, diventando un protetto di Geoffrey Hinton – un altro dei pionieri del machine learning – all’Università di Toronto. Con Hinton e Alex Krizhevsky, Sutskever ha creato un sistema di riconoscimento delle immagini chiamato AlexNet, che ha stupito il mondo dell’intelligenza artificiale per la sua precisione e ha contribuito a dare il via a una raffica di investimenti nelle reti neurali artificiali in un periodo in cui non erano ancora in voga.

Author: Wired

Ilya Sutskever, cofondatore e scienziato capo di OpenAI, ha annunciato il suo addio all’azienda di intelligenza artificiale. L’ex ricercatore di Google AI è uno dei quattro membri del consiglio di amministrazione che a novembre avevano votato a favore del licenziamento dell’amministratore delegato Sam Altman, dando inizio a diversi giorni di caos che avevano spinto quasi tutti i dipendenti dell’azienda a minacciare le dimissioni, prima che il reintegro di Altman ristabilisse la calma.

L’addio di Ilya Sutskever

Martedì Altman ha confermato la separazione da Sutskever in un post su X. Nei mesi successivi al ritorno dell’ad, Sutskever aveva partecipato solo raramente agli eventi pubblici della società. Non più tardi di lunedì, OpenAI aveva svelato una nuova versione di ChatGPT capace di conversare in modo più rapido ed “umano” con gli utenti. L’assenza di Sutskever alla presentazione, trasmessa in streaming dagli uffici dell’azienda a San Francisco, non era passata inosservata.

OpenAI non sarebbe quella che è senza di lui – ha scritto Altman nel suo post –. Sono felice di aver avuto l’opportunità di stare per molto tempo a contatto di un genio così straordinario e di una persona così concentrata sul raggiungimento del miglior futuro possibile per l’umanità“.

Contestualmente, Altman ha anche annunciato che il posto di Sutskever come chief scientist dell’azienda verrà preso da Jakub Pachocki, attuale direttore della ricerca di OpenAI (per cui lavora dal 2017).

Sutskever ha confermato la notizia sempre su X, accennando anche ai suoi progetti futuri: “Dopo quasi un decennio, ho preso la decisione di lasciare OpenAI. La traiettoria dell’azienda è stata a dir poco miracolosa e sono fiducioso del fatto che OpenAI costruirà un’intelligenza artificiale generale sicura e vantaggiosa“, ha scritto l’ormai ex capo scienziato di OpenAI, aggiungendo di essere “entusiasta del prossimo progetto, che per me è molto importante dal punto di vista personale e di cui condividerò i dettagli a tempo debito“.

In pubblico, Sutskever non ha mai spiegato nel dettaglio il suo ruolo nell’estromissione di Altman dello scorso novembre. Dopo il ritorno dell’ad tuttavia aveva scritto su X di essere “profondamente pentito per la mia partecipazione alle azioni del consiglio. Non ho mai avuto intenzione di danneggiare OpenAI”. In diverse occasioni, Sutskever si era detto convinto che OpenAI stesse lavorando alla cosiddetta intelligenza artificiale generale, o Agi, sottolineando la necessità di sviluppare la tecnologia in modo sicuro.

Un precursore dell’AI

Fin da giovane, Sutskever si è imposto come una delle figure chiave nel campo dell’apprendimento automatico, diventando un protetto di Geoffrey Hinton – un altro dei pionieri del machine learning – all’Università di Toronto. Con Hinton e Alex Krizhevsky, Sutskever ha creato un sistema di riconoscimento delle immagini chiamato AlexNet, che ha stupito il mondo dell’intelligenza artificiale per la sua precisione e ha contribuito a dare il via a una raffica di investimenti nelle reti neurali artificiali in un periodo in cui non erano ancora in voga.

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