Author: Tuttosport
“Juventus e Brasile”. Con una semplice risposta a Forbes, nel corso di una lunga intervista, capitan Danilo ha reso evidente ciò che fa la differenza tra un semplice giocatore e un campione. Per restare ad alti livelli, dopo esserci arrivato, il futuro deve essere un eterno presente. Non c’è tempo per programmare troppo a lungo termine: “Questo lavoro non ti permette di staccare la spina mentalmente”. Danilo ha parlato davvero di tutto. Ovviamente anche di Guardiola e Allegri: “Per quanto riguarda il campo, Pep pensa al calcio in modo completamente diverso per quanto riguarda i movimenti e l’occupazione degli spazi. Ora che sto invecchiando, approfitto dei suoi insegnamenti su come correre in modo più intelligente e aiuto anche i miei compagni di squadra a muoversi meglio. Per quanto riguarda la gestione della squadra fuori dal campo, invece, Allegri è senza dubbio il più intelligente”.
Mentalità Juve, mentalità Danilo
Che Danilo la testa non la usi solo per colpire un pallone è evidente: “Nel calcio, come nella vita, la resilienza è la cosa più importante. Un giorno sei in basso, l’altro sei in alto. È una ruota che non smette mai di girare. L’unica cosa è capire quando hai toccato il fondo, rimboccarti le maniche e rimanere concentrato per tornare in cima. La gente pensa che i leader debbano sempre parlare ad alta voce, dare consigli a tutti. Ma non è del tutto vero. In effetti, uno degli aspetti più importanti è l’ascolto”.
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