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La sonda spaziale NASA Voyager 1 torna a trasmettere dati scientifici verso la Terra

Author: Hardware Upgrade

Nella seconda metà di aprile 2024 era arrivata la tanto attesa notizia che la sonda spaziale NASA Voyager 1 aveva ricominciato a inviare dati ingegneristici utilizzabili verso il nostro Pianeta, superando quindi una delle fasi più critiche del problema che si era presentato alla fine dello scorso anno e che ha tenuto con il fiato sospeso ingegneri, scienziati e utenti appassionati di astronomia e scienza di tutto il Mondo.

nasa voyager 1

Ripristinare il funzionamento di una sonda spaziale lanciata alla fine degli anni ’70 e con tecnologia ormai obsoleta era un compito estremamente difficoltoso e ad alto rischio. Grazie all’impegno della squadra che segue i progressi di NASA Voyager 1, che si trova a oltre 22,5 ore/luce dalla Terra, è stato anche possibile ripristinare l’invio non solo dei dati ingegneristici (che sono fondamentali per il suo funzionamento) ma anche dei dati scientifici, che interessano ai ricercatori.

Secondo quanto riportato dalla NASA, la sonda spaziale sta ora inviando dati di due dei suoi quattro strumenti scientifici da quando si è presentato il problema a novembre 2023. La squadra ora si è concentrata sulla calibrazione degli altri due strumenti scientifici mancanti così da ripristinare una situazione nominale. Ci vorrà ancora qualche tempo, stimato in alcune settimane, prima che NASA Voyager 1 torni alla piena funzionalità.

nasa voyager 1

Il 17 maggio 2024 sono stati inviati i comandi verso la sonda spaziale che si trova a oltre 24 milioni di chilometri dalla Terra. Impiegandoci quasi un giorno per raggiungere la navicella e quasi un altro giorno per ricevere una risposta, l’attesa è stata lunga, ma con una lieta conclusione, con la conferma che è arrivata il 19 maggio.

I due strumenti attualmente funzionanti sono il Plasma Wave Subsystem (PWS) e il magnetometro. Rimangono invece da ripristinare il sottosistema che analizza i raggi cosmici e lo strumento per la rilevazione di particelle cariche a bassa energia. Considerando la loro distanza, le due sonde Voyager (lanciate nel 1977) si trovano in una posizione che verrà raggiunta da altre missioni solamente tra moltissimi anni (sono in fase di studio missioni cinesi). Per questo gli scienziati sperano di poter impiegare le navicelle attuali per quanto più tempo possibile così da continuare a raccogliere dati fondamentali per la comprensione delle zone al di fuori dell’eliosfera.

Author: Hardware Upgrade

Nella seconda metà di aprile 2024 era arrivata la tanto attesa notizia che la sonda spaziale NASA Voyager 1 aveva ricominciato a inviare dati ingegneristici utilizzabili verso il nostro Pianeta, superando quindi una delle fasi più critiche del problema che si era presentato alla fine dello scorso anno e che ha tenuto con il fiato sospeso ingegneri, scienziati e utenti appassionati di astronomia e scienza di tutto il Mondo.

nasa voyager 1

Ripristinare il funzionamento di una sonda spaziale lanciata alla fine degli anni ’70 e con tecnologia ormai obsoleta era un compito estremamente difficoltoso e ad alto rischio. Grazie all’impegno della squadra che segue i progressi di NASA Voyager 1, che si trova a oltre 22,5 ore/luce dalla Terra, è stato anche possibile ripristinare l’invio non solo dei dati ingegneristici (che sono fondamentali per il suo funzionamento) ma anche dei dati scientifici, che interessano ai ricercatori.

Secondo quanto riportato dalla NASA, la sonda spaziale sta ora inviando dati di due dei suoi quattro strumenti scientifici da quando si è presentato il problema a novembre 2023. La squadra ora si è concentrata sulla calibrazione degli altri due strumenti scientifici mancanti così da ripristinare una situazione nominale. Ci vorrà ancora qualche tempo, stimato in alcune settimane, prima che NASA Voyager 1 torni alla piena funzionalità.

nasa voyager 1

Il 17 maggio 2024 sono stati inviati i comandi verso la sonda spaziale che si trova a oltre 24 milioni di chilometri dalla Terra. Impiegandoci quasi un giorno per raggiungere la navicella e quasi un altro giorno per ricevere una risposta, l’attesa è stata lunga, ma con una lieta conclusione, con la conferma che è arrivata il 19 maggio.

I due strumenti attualmente funzionanti sono il Plasma Wave Subsystem (PWS) e il magnetometro. Rimangono invece da ripristinare il sottosistema che analizza i raggi cosmici e lo strumento per la rilevazione di particelle cariche a bassa energia. Considerando la loro distanza, le due sonde Voyager (lanciate nel 1977) si trovano in una posizione che verrà raggiunta da altre missioni solamente tra moltissimi anni (sono in fase di studio missioni cinesi). Per questo gli scienziati sperano di poter impiegare le navicelle attuali per quanto più tempo possibile così da continuare a raccogliere dati fondamentali per la comprensione delle zone al di fuori dell’eliosfera.

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