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Tecnologia

Che cos’è questa storia dei cloni AI dei creator lanciata da Meta

Author: Wired

C’è una novità che riguarda Meta, di cui si sentiva parlare già da tempo. Adesso, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg con il suo annuncio l’ha resa ufficiale, perché la sua società fa sul serio con l’AI Studio, tanto da essere pronto a lanciare la piattaforma.

Domanda e risposta

Si tratta di una funzione che consentirà ai creator di Instagram di poter realizzare una versione AI di se stessi, capace di interagire con i fan in direct messages. Nello specifico, si tratta di bot AI personalizzati – attualmente in fase di test con alcuni creator selezionati negli Stati Uniti -, che risponderanno alle domande degli utenti. Anzi, per non ledere la sicurezza del pubblico dei creator, queste versioni AI saranno contrassegnate da un’icona a forma di stella nella schermata della conversazione. E proprio grazie a questo simbolo, gli utenti saranno capaci di capire di star parlando con un bot e non con una persona in carne e ossa.

Ad annunciare il lancio della novità è stato Mark Zuckerberg in persona, che ha precisato che una specifica funzione di Instagram permetterà ai creator di costruire una versione “AI agent” di se stessi, aiutandoli anche ad addestrare il bot sulla loro presenza sui social media, affinché questo possa rispondere agli utenti con uno stile il più possibile simile a quello dei creator. E questo perchè l’obiettivo di Meta è quello di non ingannare gli utenti. Ma allora perché scegliere di lanciare un bot che replica un umano alla quasi perfezione? E soprattutto, perché una persona dovrebbe scegliere volontariamente di parlare con un’AI costruita per assomigliare quanto più possibile a qualcuno?

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Quasi sicuramente Meta ha cercato di fornire una soluzione utile a tutti quei creator che vengono sommersi di richieste dagli utenti, ma non hanno tempo per rispondervi. In questo caso, un chatbot che interagisce con i fan al loro posto può rivelarsi utile. Ma è innegabile che introdurre un’intelligenza artificiale su una piattaforma basata sulle connessioni sociali abbia davvero poco senso. Eppure, Meta sembra convinta che le versioni AI di creator e influencer porteranno non pochi vantaggi su Instagram, anche se non è ancora chiaro di quali si tratti davvero.

Author: Wired

C’è una novità che riguarda Meta, di cui si sentiva parlare già da tempo. Adesso, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg con il suo annuncio l’ha resa ufficiale, perché la sua società fa sul serio con l’AI Studio, tanto da essere pronto a lanciare la piattaforma.

Domanda e risposta

Si tratta di una funzione che consentirà ai creator di Instagram di poter realizzare una versione AI di se stessi, capace di interagire con i fan in direct messages. Nello specifico, si tratta di bot AI personalizzati – attualmente in fase di test con alcuni creator selezionati negli Stati Uniti -, che risponderanno alle domande degli utenti. Anzi, per non ledere la sicurezza del pubblico dei creator, queste versioni AI saranno contrassegnate da un’icona a forma di stella nella schermata della conversazione. E proprio grazie a questo simbolo, gli utenti saranno capaci di capire di star parlando con un bot e non con una persona in carne e ossa.

Ad annunciare il lancio della novità è stato Mark Zuckerberg in persona, che ha precisato che una specifica funzione di Instagram permetterà ai creator di costruire una versione “AI agent” di se stessi, aiutandoli anche ad addestrare il bot sulla loro presenza sui social media, affinché questo possa rispondere agli utenti con uno stile il più possibile simile a quello dei creator. E questo perchè l’obiettivo di Meta è quello di non ingannare gli utenti. Ma allora perché scegliere di lanciare un bot che replica un umano alla quasi perfezione? E soprattutto, perché una persona dovrebbe scegliere volontariamente di parlare con un’AI costruita per assomigliare quanto più possibile a qualcuno?

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Quasi sicuramente Meta ha cercato di fornire una soluzione utile a tutti quei creator che vengono sommersi di richieste dagli utenti, ma non hanno tempo per rispondervi. In questo caso, un chatbot che interagisce con i fan al loro posto può rivelarsi utile. Ma è innegabile che introdurre un’intelligenza artificiale su una piattaforma basata sulle connessioni sociali abbia davvero poco senso. Eppure, Meta sembra convinta che le versioni AI di creator e influencer porteranno non pochi vantaggi su Instagram, anche se non è ancora chiaro di quali si tratti davvero.

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