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iPhone 7, da Belkin l’adattatore per ricarica e collegamento cuffie cablate

Belkin non perde tempo e, quasi contestualmente a presentazione ufficiale dei nuovi iPhone 7 e iPhone 7 Plus – da oggi disponibili per il preordine – presenta un accessorio che potrebbe essere preso in considerazione dagli utenti che intendono caricare lo smartphone mentre ascoltano la musica tramite cuffie cablate. Un’operazione semplice da eseguire con qualsiasi altro smartphone, ma complicata dalla scelta di Apple di rimuovere il jack cuffie da 3,5″ (chi si chiede il perché della scelta può prendere leggere il nostro precedente articolo) e di veicolare il flusso audio tramite l’unica porta Lightning.

apple belkin

A differenza della Dock Lightning di cui vi abbiamo parlato ieri, il Lightning Audio + Charge RockStar di Belkin è un adattatore dalle dimensioni più contenuto e dal prezzo inferiore. Il funzionamento è molto semplice: il cavo Lighting si collega ad iPhone 7 e termina in un piccolo hub che integra due porte Lightning, una andrà collegata all’alimentatore, la seconda alle cuffie cablate che potranno essere sia di tipo Lightining, sia tradizionali cuffie con jack da 3,5mm utilizzando l’apposito adattatore fornito in dotazione con i nuovi iPhone 7. 

Le principali caratteristiche dell’adattatore possono essere così schematizzate: 

  • Doppia funzionalità per ascolto Lightning Audio e ricarica
  • Supporta ricarica pass-trough sino a 12W per iPhone e iPad
  • Supporta uscita audio sino a 48 kHz, 24-bit
  • Compatibile con cuffie Lightning Audio e l’adattatore cuffie  Apple Lightning to 3,5mm
  • Supporto ai controlli remoti delle cuffie Lightning Audio
  • Funziona con Smart Battery Case di iPhone 7

Come accennato in apertura, si tratta di una soluzione più compatta rispetto ad una dock, mentre il prezzo di listino è pari a 39,99 euro (la Dock Lightning viene commercializzata a 59 euro). Ulteriori informazioni sull’adattatore sono reperibili collegandosi alla scheda prodotto ufficiale presente nel sito di Belkin.  Lecito ipotizzare che l’adattatore Belkin rappresenti uno dei primi accessori introdotti per superare alcuni limiti legati all’assenza del jack cuffie in iPhone 7 e iPhone 7 Plus. Non è quindi da escludere l’arrivo di prodotti simili proposti, si spera, anche a prezzi più contenuti.

Resta inteso che adattatori come quello di Belkin hanno la loro ragion d’essere principalmente se si ha l’esigenza di collegare le cuffie mentre si ricarica lo smartphone, diversamente (sola ricarica o solo ascolto cuffie cablate) basteranno gli accessori forniti in dotazione con iPhone 7 e iPhone 7 Plus (cuffie Lightning e adattatore per cuffie da 3,5mm).

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

Le batterie usate degli EV possono cambiare l’energy storage 

Le batterie usate degli EV possono cambiare l’energy storage 

(Rinnovabili.it) – Mentre il mercato dei veicoli elettrici cresce rapidamente c’è chi si interroga sulla seconda vita delle batterie utilizzate negli EV. A tutt’oggi, ancora non è stato messo a punto un sistema sicuro per riciclare i diffusi sistemi di stoccaggio agli ioni di litio e i progetti più promettenti in tema di recupero di questa tipologia di batterie sono quelli finalizzati allo stoccaggio energetico stazionario. In altre parole: finiscono di essere utili per le automobili, lo diventano per l’accumulo domestico o commerciale.

Secondo i dati di Bloomberg New Energy Finance (BNEF) questa opzione potrebbe divenire realtà prima del previsto. Il rapporto di BNEF stima che per il 2025 ci saranno ben 29 GWh di batterie usate di veicoli elettrici. Valore che supera di gran lunga le dimensioni attuali del mercato di stoccaggio stazionario. Di questi, è convinto l’analista senior Claire Curry, quasi un terzo (10GWh) otterrà una seconda chance di vita come sistema fisso di energy storage.

Oggi, un nuovo sistema di stoccaggio stazionario può costare fino a 1000 dollari il kWh. Al contrario, riproporre le batterie usate degli EV potrebbe essere una mossa vincente sul fronte della spesa economica. La proiezione della BNEF mostra che la riallocazione delle batterie al litio potrebbe costare fino a 49 dollari / kWh nel 2018, con un costo di 400 dollari / kWh aggiuntivo per la trasformazione in un sistema di “stationary storage”.

L’industria automobilistica è divisa sulla questione. Mentre Tesla ha bocciato categoricamente la convenienza di una simile opzione (almeno per le sue batteri), BMW, Nissan e Mercedes-Benz hanno già avviato da tempi progetti di recupero che vanno in questa direzione. “Lo sviluppo del mercato della ‘seconda vita’ per le batterie è interessante sia per le case automobilistiche, che per i responsabili politici, le imprese di stoccaggio, le utility e i proprietari di impianti rinnovabili”, si legge nel report. “Offre la possibilità di grandi quantità di accumulo a basso costo e può diventare attuabile anni  prima che i nuovi prodotti di storage sovvenzionati siano sufficientemente economici per essere implementati”.

Autore: Rinnovabili

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Economia

Ferragamo alla prova dei 22 euro, FTSE Mib prepara attacco a quota 18.000?

FTSE Mib
Il trend del FTSE Mib prosegue confermando e dando seguito alla violazione delle resistenze statiche di area 17.122 punti. Il basket sembra pronto per affrontare in settimana prossima il test della trendline dinamica espressa con i minimi del 24 febbraio e 7 aprile. Detto test sarà fondamentale per capire la forza del movimento in atto e preparare successivi e più corposi allunghi che potrebbero portare i corsi in area 18.000 punti.

Salvatore Ferragamo
Da punto di vista tecnico il titolo dell’azienda Salvatore Ferragamo ha generato un doppio segnale di forza con la rottura di due importanti livelli resistenziali, rispettivamente a 21,37 e 21,47 euro. I corsi si dovranno ora confrontare con la resistenza statica a 21,98 euro, oltre la quale il titolo avrebbe spazio al rialzo per andare a testare la trendline rialzista transitante sopra i 22 euro. Obiettivo di più lungo termine rimane a 23 euro, valore indicato da più broker come target price sulla base di valutazioni fondamentali. Per strategie di questo tipo si potrebbe attendere un ritorno dei corsi in area 21,5 euro.
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Euro/dollaro
Il quadro delineato ieri dal board Bce ha generato sul grafico del cambio euro/dollaro una candela di indecisione che ha confermato l’indecisione di compratori e venditori operanti sul mercato. Un ritorno dei corsi in area 1,115 potrebbe essere interessante per l’avvio di nuove posizioni rialziste che avrebbero come target area 1,1455, dove transita la trendline dinamica espressa con i minimi crescenti del 3 dicembre 2015 e 30 maggio 2016. Stop loss posto sotto i minimi a 1,107.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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HardwareSoftware

Dell Introduces UltraSharp UP3017 30-Inch Professional Display with 16:10 Aspect Ratio and DCI-P3 Color Space

Nowadays, the vast majority of displays for desktop computers have 16:9 aspect ratio for various reasons (e.g., content, manufacturing aspects, etc.). However, there are a lot of professionals, who appreciate taller aspect ratios. Specifically for such people Dell this week introduced the latest iteration of its venerable line of 30″ 16:10 2560×1600 monitors, with the latest model covering all three color spaces important for digital content creators.

The Dell UltraSharp UP3017 is a 30-inch display featuring an IPS panel, which can reproduce 1.07 billion colors and covers 99% of the Adobe RGB, sRGB, and DCI-P3 color spaces. The sRGB and the DCI-P3 color spaces are particularly important for video editors and animation designers, who do post-production work. Moreover, the DCI-P3 color space is used for digital movie projection by the U.S. movie industry, an increasing amount of Apple mobile devices, and is expected to be eventually adopted in televisions and for home cinemas. And given the professional audience the UP3017 is intended for, it comes pre-calibrated, with users able to further calibrate it using Dell’s UltraSharp color calibration software and X-rite colorimeters.

As for the other specifications, they do not differ too considerably from the UP3017’s predecessor: a 2560×1600 resolution with a 60 Hz refresh rate, 350 nits typical brightness, 1000:1 static contrast, 6 ms response time in fast mode, W-LED backlighting (which a surprise for a display with a wide colour gamut) and 178° viewing angles. Do note however that unlike all of its 30” UltraSharp ancestors, the monitor has an adjustable stand that allows to rotate the panel clockwise or counter-clockwise to view the screen in portrait orientation.

Dell UltraSharp UP3017
Panel 30″ IPS
Resolution 2560 × 1600
Refresh Rate 60 Hz
Response Time 6 ms gray-to-gray (fast mode)
8 ms gray-to-gray (normal mode)
Brightness 350 cd/m²
Contrast 1000:1
Viewing Angles 178°/178° horizontal/vertical
Color Saturation 99% sRGB/REC 709
99% Adobe RGB
99% DCI-P3
Pixel Pitch 0.251 mm
Pixel Density 101 ppi
Anti-Glare Coating Yes
Inputs 1 ×DP 1.2 (HDCP 1.4)
1 × mDP 1.2 (HDCP 1.4)
1 × DP 1.2 (out) with MST (HDCP 1.4)
2 × HDMI 1.4 (HDCP 1.4)
USB Hub 4-port USB 3.0 hub, two ports support BC1.2 charging
2 USB Type-B upstream ports
Audio line-out
Launch Price $ 1249.99

Since the UltraSharp UP3017 is a professional display, it comes with a greater than usual number of display inputs. Overall we’re looking at two HDMI 1.4 inputs, one DisplayPort 1.2 input, and one mDP 1.2 input. Furthermore, the display has one DP 1.2 output with MST, to allow daisy-chaining another display off of it. Unlike the UltraSharp U3014, the monitor does not support DL DVI-D input, though this should not be an issue for owners of anything close to a modern PC.

Meanwhile, like many high-end monitors, the monitor can be connected to two PCs with KVM, PBP and PiP features. In addition, the UltraSharp UP3017 has a quad-port USB 3.0 hub with two receptacles featuring BC1.2 charging capability.

The UltraSharp UP3017 is already available directly from Dell for $ 1249.99.

Autore: AnandTech

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Calcio

Bruno de Carvalho: «Adrien? Às vezes fazemos coisas que não devíamos»

Bruno de Carvalho em entrevista à SIC. Aqui ficam algumas das ideias mais fortes do presidente do Sporting:

[A alegada tentativa de contratar Rafa]

«Essa história do Rafa já é uma novela, é um grande jogador, O Benfica qui-lo e comprou-o. O Sporting tem o plantel que queria e não me alargo mais. O que queríamos temos e isso para nós é o mais importante. Rafa é jogador do Benfica, foi uma boa contratação, é um bom jogador, excelente. Temos todos os alvos prioritários do Sporting»

[Análise ao mercado]

«Estava tudo mais ou menos previsto. Acabámos por fazer os dois melhores negócios de sempre. João Mário foi a maior de um jogador português transferido para o estrangeiro. Dos 70 milhões entram cerca de 54 nos cofres. Uma parte do João Mário estava no fundo e do Slimani pertencia a uma empresa. Negociámos com a empresa que detinha 20% do Slimani, balizámos o máximo da sua receita em 4 milhões»

[Saídas de Slimani e João Mário]

«Ainda hoje estivemos juntos, sabe perfeitamente o que o Sporting lhe proporcionou. Estava na Argélia quando o fomos buscar, tinha começado a jogar a nível profissional há dois anos, quase que fez a formação profissional no Sporting. Cresceu muito. Quando hoje foi à Academia despedir-se dos colegas, disse que iria festejar o título no final da época. A relação com o João Mário ficou ótima, já estivemos juntos. Sei que mais cedo ou mais tarde voltará ao Sporting»

[Permanência de Adrien]

«Algumas coisas que acontecem por vezes desestabiliza as pessoas, leva-as a fazer coisas que não deviam ter feito. O Adrien é um jogador formado no Sporting, é um profissional de mão cheia, encanta-me. Tenho pena que o futebol seja assim e quase violente os jogadores desta forma. O ordenado do Adrien nada tem a ver com a época de mercado ou não»

[Jesus disse que chegou ao Sporting e quis logo sair]

«Eu cheguei ao Sporting e cinco minutos depois quis sair, não é chocante, sabíamos a situação que vivíamos no Sporting e as dificuldades que íamos encontrar. O primeiro embate no Sporting não era fácil, precisava de um grau de exigência tremenda, que os jogadores estivessem focados. Isso foi-se perdendo ao longo do tempo. O trabalho de consolidação nos primeiros anos foi bom e só por isso foi possível ir buscar o Jorge»

«Este treinador não é um treinador para qualquer presidente, possivelmente há presidentes que não conseguem estabelecer um projeto de médio-longo prazo com um grau de exigência como ele, eu consigo e trabalhamos muito bem. É simples estabelecer um projeto de médio-longo prazo»

Autore: Maisfutebol