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GlobalFoundries, transitor silicio su isolante: cosa sono

GlobalFoundries è una delle aziende più quotate cui si appoggiano i produttori hardware per realizzare CPU, soprattutto SoC destinati ai dispositivi mobili, e GPU.
Oggi, se si pensa a GlobalFoundries, la mente corre subito al processo costruttivo FinFET a 14 nm, utilizzato tra l’altro anche per la produzione delle GPU progettate per le schede grafiche AMD Polaris.

La società, tuttavia, ed è cosa ancora poco nota, sta lavorando sulla realizzazione di transistor planari a 22 nm basati su tecnologia FD-SOI. Si tratta di chip che sfruttano la tecnologia silicio su isolante (SOI, Silicon on insulator): viene adoperato un substrato di silicio-isolante-silicio al posto del convenzionale substrato di silicio.
Come isolante si impiega generalmente diossido di silicio e, in questo modo, il semiconduttore può ridurre le capacità parassite dei circuiti – ottimizzando le prestazioni – e migliorare la scalabilità dei circuiti integrati.

GlobalFoundries, transitor silicio su isolante: cosa sono

I transistor a 22 nm FD-SOI vengono chiamati dai tecnici di GlobalFoundries 22FDX e vengono descritti come soluzioni eccellenti allorquando si debbano bilanciare alte prestazioni, bassi consumi energetici e costi contenuti. È il caso, ad esempio, di quei dispositivi che debbono combinare funzionalità di trasmissione e ricezione in radiofrequenza, elaborazioni analogiche e digitali, memoria e device logici in unico chip.La novità è che GlobalFoundries sta adesso lavorando sui transistor 12FDX che, usando sempre la tecnologia silicio su isolante, permetterebbero di eguagliare le prestazioni dei transistor FinFET a 10 nm evidenziando migliori consumi energetici e costi più bassi già rispetto al processo costruttivo FinFET a 16 nm.

I tecnici di GlobalFoundries parlano di un miglioramento in termini di performance pari al 15% rispetto alle migliori odierne tecnologie FinFET oltre al 50% di consumi in meno.

GlobalFoundries starebbe già preparando i primi esemplari di transistor 12FDX presso il suo stabilimento di Dresda, in Germania.
Sempre secondo le previsioni dell’azienda, chip basati sull’utilizzo di transistor 12FDX saranno utilizzati nei dispositivi che andranno sul mercato nel 2019.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Hai una casa o vorresti acquistarla? Ecco gli strumenti a disposizione

Una campagna informativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze riassume e promuove gli strumenti pubblici a disposizione dei cittadini proprietari di immobili o che intendono acquistarne. Tra le agevolazioni descritte, anche le detrazioni per la riqualificazione energetica.

È partita ieri, 8 settembre, la campagna informativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) “Casa? Cosa possibile!” che riassume e promuove gli strumenti pubblici a disposizione dei cittadini proprietari di immobili o che intendono acquistarne.

Secondo il Ministero, infatti, molti di questi strumenti sono poco conosciuti. Si tratta di fondi di garanzia, agevolazioni fiscali e strumenti giuridici innovativi come il leasing immobiliare. Tra le agevolazioni descritte, anche le detrazioni fiscali del 65% per la riqualificazione energetica della propria abitazione.

“Grazie alle diverse agevolazioni fiscali pensate per i contribuenti già in possesso di una casa, le spese per apportare migliorie all’immobile o acquistare nuovi arredi possono essere parzialmente recuperate”, ricorda il MEF. “E per chi la casa vorrebbe comprarla sono previste facilitazioni, specialmente per i giovani e per quanti hanno necessità di finanziamenti e garanzie per compiere questo passo. Chi possiede un immobile da affittare avrà più convenienza con i nuovi regimi di tassazione”, spiega la nota del ministero.

La campagna è realizzata in collaborazione con 30 partner, tra cui: organizzazioni di produttori, associazioni di consumatori e ordini professionali.

Una campagna dal basso quella del MEF che anziché centralizzare le spese per la produzione dei materiali o acquistare spazi pubblicitari, si basa sui concetti di distribuzione, condivisione e coordinamento.

Tutti possono partecipare alla campagna stampando il materiale promozionale dal sito casa.governo.it e mettendolo a disposizione dei cittadini potenzialmente interessati, senza sprechi di risorse.

L’uso dei profili dei social network di ciascun partner in modo coordinato e con l’hashtag #CasaConviene contribuirà a diffondere le informazioni sulla rete.

Il libretto informativo (pdf)

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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ASUS ZenWatch 3, smartwatch a tutto tondo

Qualcomm Snapdragon wear 2100 e Android Wear sono i pilastri su cui si poggia la terza generazione degli smartwatch ASUS, che questa volta vengono proposti con una elegante e tradizionale cassa circolare

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Autore: TVtech – Video e Web Tv sulla tecnologia, sull’informatica e sul mondo ICT – Ultimi Video

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HardwareSoftware

ASUS ZenBook 3 UX 390: design e componentistica di alto livello in soli 910 grammi

ASUS Zenbook 3 UX 390 è un ultraportatile davvero molto curato, sotto ogni aspetto. Non a caso va a collocarsi nella fascia alta di mercato, proponendosi quindi al professionista o all’appassionato che necessitano di abbinare le altre prestazioni con una buona portabilità, in questo caso più che ottima. A stupire a prima vista è il design, estremamente curato sotto ogni aspetto, che sfrutta la modalità di realizzazione unibody in alluminio. Ricorda qualcosa? Certo, ma c’è anche da dire che gli ultraportatili non hanno grandi margini di personalizzazione, e in questo modello di ASUS si nota la ricerca di qualcosa che lo renda riconoscibile e con il proprio stile, vedasi il bordo oro che corre tutto intorno al monitor a prescindere dalla finitura scelta (alluminio, oro-champagne, nero).

Sotto la bella scocca troviamo il processore Intel Core i7-7500U, appartenente alla recente settima generazione Core, accreditato di 2 core e 4 thread, frequenza operativa di 2,7GHz (3,5GHz in Turbo Mode), 4MB di cache e un consumo massimo di 15W. ASUS dichiara un quantitativo di memoria DDR3 pari a 16GB, a cui si affianca un SSD ad alte prestazioni da 512GB e interfaccia PCIe 3gen x4 (facile quindi attendersi valori prossimi ai 2000MB/s in termini di transfer rate di picco).

Il display a cornice ultrasottile vanta una diagonale di 12,5 pollici e risoluzione 1920×1080 pixel, nonché una luminanza di 300nit; sono da segnalare inoltre il jack microfono/cuffie, una webcam frontale HD, porta USB 3.1 Type C, connettività Wi-Fi e Bluetooth, nonché la possibilità di connettersi ad una mini dock per espandere la dotazione di porte e connessioni varie.

Nonostante gli spazi davvero ridotti, ASUS ha integrato 4 speaker Harman Kardon, oltre ad una speciale batteria che offre 9 ore di autonomia e permette di ricaricarsi per il 60% in soli 49 minuti. Sensore di impronte digitali compatibile con la tecnologia Microsoft Hello e tastiera retroilluminata completano la panoramica generale di questo ultraportatile, uno degli articoli su cui il pubblico si è maggiormente soffermato. Come per tutte le cose belle, c’è un costo: quello indicativo fornito da ASUS è di 1999,00 Euro, con disponibilità nel mese di novembre.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

La passione della Norvegia per le trivellazioni in Artico

La passione della Norvegia per le trivellazioni in Artico

(Rinnovabili.it) – Per il governo norvegese sono soltanto speculazioni senza fondamento. Per la stampa norvegese invece si sta preparando un voltafaccia storico nella politica energetica del paese scandinavo. Al centro di tutto due gruppi di isole nell’Artico, le Lofoten e le Versteraalen: il fondale marino nei loro dintorni è pieno di petrolio e gas e da anni fa gola alle compagnie, ma finora Oslo le ha sempre ufficialmente dichiarate zona off-limits per le trivelle. Fino a qualche giorno fa, quando il contenuto di una lettera del ministero dell’Energia che doveva restare segreta è finito sui giornali. E le trivellazioni in Artico sono tornate alla ribalta.

L’indiscrezione è partita dal quotidiano Upstream, specializzato in politica energetica. Secondo la testata, ripresa ampiamente dalla stampa nazionale, nella lettera che indicava i siti disponibili per le prossime trivellazioni erano indicati anche alcuni blocchi al largo delle Lofoten, compresa l’area di Nordland 6. Peccato che fosse una zona che il governo si era impegnato a non concedere per o sfruttamento di idrocarburi nel 2013. Anzi, proprio grazie a questa “concessione” l’esecutivo guidato dalla conservatrice Erna Solberg era riuscita a strappare un accordo con due partiti di centro, formando così un governo di minoranza. In altri termini: se il patto viene meno, il governo cade subito.

Ma le elezioni sono vicine (si terranno nel settembre del 2017) e forse il governo ha iniziato a mettere le mani avanti, con discrezione. Si spiegherebbe così il contenuto di quella lettera, che segnala alle compagnie petrolifere che il partito conservatore resta dell’idea di aprire quelle aree alle trivelle. D’altronde è di pochi mesi fa la concessione di 10 nuove licenze per trivellazioni in Artico, in una parte del mare di Barents incontaminata, nonostante i dubbi sulla commerciabilità degli idrocarburi estratti. Una scelta politica che va in direzione contraria agli impegni assunti dalla Norvegia con la ratifica dell’accordo di Parigi avvenuta a giugno. Il governo comunque si è subito affrettato a smentire, sostenendo che la lettera diceva ben altro. Ma l’annuncio non è bastato per evitare che centinaia di cittadini scendessero per le strade di Oslo a protestare.

Autore: Rinnovabili