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AMD’s Taylor becomes a film star

Bathing in the limelight

Last week the British Academy of Film and Television Arts (BAFTA) decided it would enter the world of virtual reality and has created a group to let it cover the developments in the medium.

And the chairperson of the group will be Roy “true grit Brit” Taylor, AMD’s corporate vice president for technology and content, with other people invited from both the creative and technology sectors.

Roy said that he was “thrilled” that BAFTA had invited him into the limelight. “I am looking forward to working alongside my industry colleagues in order to develop a greater understanding of the function and creative possibilities of VR,” he said.

Chantal Rickards, the CEO of BAFTA in Los Angeles believes VR is “one of the hottest new mediums in our industry, but there remain questions around what impact it will have on our creative world,” she said.

Although the advisory group will be based in LA, it will be a global advisory group and connected to other committees for games, film and TV.

Autore: Fudzilla.com – Home

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KURA – Detective (Official Music Video)

Kura – Graveyard EP is OUT NOW as a FREE DOWNLOAD on Spinnin' Premium. Grab the it here: https://kura.lnk.to/Graveyard_EPStay up to date on more Spinnin' artists & music here! ► http://spinninrecords.comFantastic two-track EP by KURA, free to download through Spinnin’ Premium. The title track simply is a blast of energy, building up momentum towards its breakdown, where heavy bass chords and cool breakbeats set the vibe until a heavy drop. Second track Detective keeps the vibe going, featuring a high pitched melody moving into a big, anthem-like sound before all mayhem breaks loose. Big, BIG tunes, and they’re for free!Follow KURA:https://www.facebook.com/KURADJhttps://soundcloud.com/kurapthttps://twitter.com/kura_live

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Fideles: Ran Baran

Taken from Fideles 'Ran Baran' EP – out now on Poker Flat: https://PokerFlat.lnk.to/pfr178

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Intel punta sulle connessioni ottiche per sostituire il rame

Dopo ben 16 anni di lavoro, Intel annuncia di essere pressoché pronta per sostituire i collegamenti in rame tra computer e componenti interni con connessioni ottiche.
L’azienda di Santa Clara ha infatti iniziato la commercializzazione di moduli fotonici in silicio che usano la luce e il laser per velocizzare i trasferimenti dati.

Questo tipo di componentistica, stando a quanto dichiarato da Diane Bryant, vice presidente esecutivo e general manager di Intel Data Center Group, consentirà – inizialmente – di gestire comunicazioni ottiche fra server e datacenter. Successivamente, però, lo stesso sistema sarà sfruttato per velocizzare lo scambio di dati all’interno dei computer.

Intel punta sulle connessioni ottiche per sostituire il rame

I primi moduli fotonici in silicio permetteranno di raggiungere velocità pari a 100 Gbps e verrà sempre usato il protocollo ethernet ma saranno comunque richiesti speciali switch per gestire le comunicazioni.

Intel ha messo a punto un nuovo connettore, chiamato MXC, che potrà essere sfruttato per interconnettere i server. Il protocollo O-PCI (Optical PCI) per PCI-Express consentirà le comunicazione attraverso cavi ottici.

L’utilizzo di interconnessioni fotoniche permetterà, sul lungo periodo, di ripensare alla struttura dei datacenter. Sarà ad esempio possibile inserire CPU, RAM, storage e così via in “contenitori” a sé stanti grazie ai collegamenti veloci.
Diversamente dai cavi in rame, le connessioni ottiche non possono trasferire energia: periferiche esterne, quindi, dovranno comunque essere collegate ad una fonte di alimentazione.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

La crescita continua e l’effetto rebound

I benefici economici derivanti da una maggiore efficienza dell’uso dell’energia o delle risorse si traducono spesso in un incremento della domanda energetica e di risorse. Il cosiddetto “effetto rebound” rende così l’efficienza solo un vantaggio temporaneo. Un articolo di Gianfranco Bologna.

Leggi l’articolo nella versione digitale della rivista QualEnergia

Nonostante l’ingente mole di pubblicazioni scientifiche in merito, gli effetti che l’impatto umano produce sui sistemi naturali – equivalenti a quelli provocati dalle grandi forze geofisiche che hanno plasmato il nostro pianeta in 4,6 miliardi di anni, tanto da richiedere alla comunità scientifica il riconoscimento di un nuovo periodo geologico definito Antropocene – sembrano ancora profondamente ignoti al mondo politico.

Ancora oggi si discute della necessità di una crescita continua dell’economia mondiale, definendola spesso Green Growth e sottolineando, nel migliore dei casi, l’importanza del disaccoppiamento, decoupling, tra il livello di crescita economica e l’intensità dell’utilizzo dell’energia e delle risorse.

Il quesito di fondo è: cosa provocherà un tale tasso di crescita alle fondamenta su cui si regge l’intera economia, vale a dire gli ecosistemi viventi e le risorse naturali che li costituiscono. Ciò che emerge da tutti gli sforzi di decoupling fatti sinora è abbastanza chiaro: generano incrementi nella produttività e fanno aumentare la crescita.

I guadagni economici derivanti da una maggiore efficienza dell’uso dell’energia o delle risorse vengono normalmente utilizzati dalle aziende per espandere le proprie attività e, per le famiglie, i propri consumi. Il risultato è che nel tempo la domanda di energia e risorse aumenta.

Per chi compra un’auto energeticamente efficiente, per esempio, l’esperienza mostra che una spesa più bassa per il carburante si traduce in un maggiore utilizzo dell’auto. Questo fenomeno che viene definito effetto rebound significa che dal punto di vista ambientale l’efficienza è un’arma a doppio taglio.

In parole povere e nei casi migliori, i cambiamenti nei modelli di consumo sembrano avere, alla luce di molte analisi effettuate in diversi paesi, un effetto temporaneo.

Ciò non significa che dovremmo focalizzarci meno sulla scelta di elettrodomestici energeticamente efficienti, migliorando l’efficienza energetica nelle nostre case, mangiando meno carne e comprando auto a più basso consumo. Dal punto di vista del benessere umano, una maggiore efficienza energetica e di carbonio è sempre positiva.

L’effetto rebound quindi non dovrebbe scoraggiare le nostre società a battersi per raggiungere la massima efficienza nell’uso di energia e di risorse. Ci sono molte ragioni a favore di politiche che le incoraggino che, se non altro, ci fanno guadagnare tempo, ritardando così gli impatti ambientali.

Per agire in maniera più organica dobbiamo avviare anche altre importanti politiche che riducano significativamente il nostro impatto sulle risorse come, per esempio, la tassazione dell’uso delle risorse stesse.

L’articolo è stato pubblicato nel n.2/2016 della rivista bimestrale QualEnergia, con il titolo “Antropocene al via”.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari