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Economia

MEETING BCE: no news, but many important news!

Il 99% degli operatori hanno visto nel meeting BCE di ieri un “nulla di nuovo” che quindi lo ha fatto passare quasi in sordina. E per certi veri hanno ragione, visto che, per fortuna dei mercati, Mario Draghi non ha fatto che ribadire quanto già annunciato negli incontri precedenti.

(ANSA) – ROMA, 26 LUG – La Bce ha mantenuto i tassi d’interesse invariati, come da attese. In una nota l’Eurotower spiega che il costo del denaro rimarrà ai livelli attuali almeno fino a tutta l’estate 2019. La Banca centrale europea annuncia inoltre che terminerà a dicembre gli acquisti netti di titoli con cui conduce il ‘quantitative easing’. Il presidente della Bce, Mario Draghi, commenta: “nonostante le incertezze sul commercio globale, i dati indicano che l’Eurozona precede su un terreno di crescita solida e diffusa”.

  • Allora, prima news: tassi stabili ancora per 12 mesi. E state pur certi che faranno il possibile per mantenere le promesse.
  • Seconda news: termine degli acquisti a fine anno e tapering a settembre. Infatti la BCE continuerà ad acquistare titoli privati e pubblici all’attuale ritmo mensile di €30 mld fino a settembre 2018. E poi da settembre i 30 miliardi diventeranno 15 miliardi fino a dicembre, quando TEORICAMENTE termineranno. Ma notate il tono soft: “..se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine…il ritmo mensile degli acquisti netti di attività sarà ridotto a €15 mld sino alla fine di dicembre 2018, e in seguito gli acquisti netti giungeranno al termine”. Quindi SE tutto va come da programma, altrimenti non si esclude nulla. Ci si adegua al mercato. Come ormai siamo abituati e la BCE conferma la sua guidance.
  • Terzo punto: il più importante, lo dico da tempo e ve lo ribadisco. I reinvestimenti del bond in scadenza continua per un periodo di tempo definito “prolungato”. Quindi la BCE vuole garantire al mercato una condizioni di liquidità straordinaria. E oltre alla liquidità, verrà dunque garantita una certa stabilità delle quotazioni che quindi resteranno sempre a livelli elevati (inflazione che tanto non arriverà permettendo)

BCE: programma acquisti QE europeo

Per il resto, Draghi ha confermato una crescita economica “stabilizzata”, con rischi che “restano sostanzialmente bilanciati”.Notare come viene sfiorato il difficile momento diplomatico, anche se poi si è parlato dell’impatto dei dazi. Ma al momento non si fanno previsioni e si è fiduciosi.Già, fiducia, fiducia sempre, se molla la fiducia è finita.Tutto chiaro? Credo proprio di si.Per certi versi nessuna novità. In realtà si è messo in chiaro lo scenario che dobbiamo aspettarci per i prossimi 12 mesi. E scusate se è poco (e quindi, alla fine, non è stato proprio un meeting BCE inutile, anzi…)

Bilancio BCE vs PIL: previsioni (in discesa, ma con calma)

STAY TUNED!

Danilo DT

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Economia

GUERRA! A quella commerciale si risponde con la svalutazione competitiva

C’era da aspettarselo ma alla fine “carta canta” ed i risultati sono innegabili.E’ sotto gli occhi di tutti la guerra commerciale che Donald Trump sta studiando in un “tutti contro tutti” che poi si rivelerà un boomerang anche nei suoi confronti.Un “tutti contro tutti” che secondo il sottoscritto non arriverà mai, perché penso sia esageratamente stupido che gli stessi USA sottovalutino gli effetti che ne potrebbero derivare. Senza poi dimenticare che lo stesso Trump, fanfarone e spesso irritante, proprio stupido non è senza dimenticare che lo stesso è attorniato da molti ex uomini di Goldman Sachs, i quali conoscono molto bene le dinamiche economiche e finanziarie.

Quindi, continuo a pensare che nel momento in cui l’economia USA inizierà ad indebolirsi proprio per colpa dei dazi, il buon Trump chiederà ai potenti del mondo un meeting per trovare degli accordi e stabilire dei nuovi equilibri commerciali.Intanto però il mondo, che non ha intenzione di subire supinamente le decisioni di Trump, quasi sottovoce, si sta muovendo con interventi che cercano di arginare i dazi commerciali.Guardate ad esempio questo grafico

Lo Yuan, moneta cinese, sta avendo un comportamento che è la risposta alla guerra commerciale. Si chiama GUERRA VALUTARIA: signori, quanto ve ne ho parlato in passato, ed eccoci qui adesso, a parlare di svalutazione competitiva.Un cross contro Dollaro USA che in poco più di due mesi ha portato alla svalutazione dello Yuan di oltre l’8%. Siamo quindi ad un passo da quota 10%.Effetti sui mercati? Minimi.Forse allora sta bene a tutti. Forse un po’ meno al bilancio della PBoC che ha in pancia una quantità di Treasuries USA come nessuno al mondo. Ma la Cina, si sa, ha le spalle larghe, molto larghe.

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Danilo DT

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I’m heading to Death Valley


Extreme conditioning both physically and mentally. Tomorrow’s GDP report.

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Ftse Mib: riprende di mira i 22.000 punti. Banca Generali, rompe 22,52 e punta 24 euro

Ftse Mib: l’indice italiano oggi apre lievemente positivo e si riporta nei pressi dei 22.000 punti.

Il 99% degli operatori hanno visto nel meeting BCE di ieri un “nulla di nuovo” che quindi lo

Sostenibilità e strategia d’innovazione, un connubio sempre più consolidato. Secondo il report 

Ragionate un attimo. Questo è l’obiettivo di questo post, ed è l’obiettivo di un po’ tut

Oggi più che mai, George Orwell è lo scrittore che andrebbe più di moda in mezzo alle dinamic

Setup e Angoli di Gann FTSE MIB INDEX Setup Annuale: ultimi: 2016/2017 (range 15017/23133 ) )

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Debito aggregato globale. Trend sempre al rialzo. Tanti discorsi di circostanza. Magari cambia ch

Partenza positiva per il Ftse Mib che inverte il segno negativo di ieri con un avvio in rialzo sopra

I fondi negoziali della previdenza complementare possono essere a prestazione definita (BC), nel sen

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per il risparmio previdenziale un fondo pensione va bene

I fondi negoziali della previdenza complementare possono essere a prestazione definita (BC), nel senso che quando si aderisce già è definito il risultato finale, mentre quelli a  contribuzione definita (DC), la maggioranza in Italia, sono quelli in cui si sa quanto si contribuisce ma il risultato finale dipenderà da una serie di elementi fra cui i rendimenti finanziari. La previdenza pubblica obbligatoria dovrebbe essere l’archetipo del sistema a prestazione definita perché sulla base alle leggi vigenti, utilizzando la mitica “busta arancione” un calcolo di quello che si prenderà può ben farsi. In questo caso il risultato finale non dipenderà dai rendimenti finanziari, ma delle regole che di volta in volta il legislatore in base a nuove esigenze vorrà cambiare. Quindi alla fine, non si mai di preciso sulle sorti della pensione. Siamo partiti dalla legge Dini che prevedeva la possibilità di andare in pensione già a 57 anni con 5 anni di contributi e siamo arrivati alla Fornero dove ci vogliono 67 ( 10 anni in più) e 20 di contributi ( 15 anni in più). Al momento ci sono in campo vari tentativi di modifica delle regole più rigide con le varie proposte di quota 100 ( che più passa il tempo e più si avvicinerà a quota 150/200) e sul quantum i percettori delle pensioni superiori a 4000 euro in base a regole giudicate obsolete, ingiuste e privilegiate, non stanno proprio tranquilli.Paradossalmente mentre con la pensione Inps il cittadino è un soggetto passivo che non può schivare nessun colpo, nella previdenza complementare è un soggetto attivo che può costruirsi la rendita con le proprie mani decidendo il comparto di investimento.La previdenza complementare, per chi è convinto dello strumento, rappresenta quindi anche una opportunità di investimento “garantito” da tenere sempre presente.Quando un lavoratore, avendone la possibilità, decide di investire i suoi risparmi si trova in un mare perennemente agitato. Perché se i consigli vengono da soggetti terzi, le decisioni sugli investimenti però sono a suo carico e dipendono dalla capacità di poter capire e di valutare, anno dopo anno, se le scelte effettuate sono in linea con ciò che sperava di ottenere. Abbiamo visto di recente come molti risparmiatori sono stati “ben consigliati” e come piangono ancora amaramente a seguito del dafault di alcuni istituti di credito locali. Anche se sottoposti a stringenti vigilanze da parte delle vigilanti autorità preposte, poi alla fine hanno dovuto buttare la spugna. Sembrava che i rovesci finanziari a partire dalla Cirio, la Parmalat ed il crack dei “tango bond argentini” che ha rovinato molti piccoli risparmiatori, non si dovessero ripetere più. Questo è stato determinato, fra le tante cause, come affermano molte ricerche effettuate in tutti i paesi avanzati, dalla persistenza di una enorme confusione concettuale anche sulle cose più elementari o che dovrebbero essere tali, come la differenza tra azioni e obbligazioni, la differenza fra l’interesse semplice e quello composto, la difficoltà a leggere l’estratto conto bancario, ecc… figuriamoci poi i concetti di volatilità, mercati regolamentati e non e via discorrendo. Spread è una parola ormai acquisita al vocabolario di tutti, ma pochi sanno con precisione cosa significa e quali sono i suoi effetti sul debito pubblico e sulle nostre tasche. Perciò la diffidenza verso tutti i prodotti finanziari nella gente comune ha imperversato ovunque ed imperversa tuttora.Inoltre la crisi 2008/2015 ha ulteriormente convinto la quasi totalità della platea di lavoratori che tutto quello che riguarda le borse ed i titoli mobiliari è non solo pericoloso, ma ineluttabilmente destinato a far perdere le proprie risorse che in genere non sono mai eccessive.Allora l’adesione alla previdenza complementare può essere una scelta vincente. Non solo per integrare la pensione pubblica. I fondi pensione di categoria sono amministrati dai datori di lavoro e dai rappresentanti dei dipendenti e non hanno scopo di lucro. Le modalità di investimento sono disciplinate nel DM Mef 166/2014 e la Covip esercita una vigilanza sollecita ed occhiuta. Stranamente l’indice di fiducia in questo caso è molto alto perché gli aderenti sanno che i fondi investono con oculatezza, non fanno colpi di testa e finora hanno portato a casa risultati di tutto rispetto.Dall’indagine Perseo Sirio sulla percezione pensionistica risulta che gli interessati si informano nell’ordine: Internet, social network, colleghi, Sindacati/Patronati e Ufficio del personale/pensioni). Ma quando vogliono definire l’adesione e capirci meglio, le preferenze cambiano: Ufficio del personale/pensioni, Sindacati e Patronati.

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