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MACHIAVELLI: TRADE WAR IS PEACE!

Al capitolo nono, sotto il titolo “Amare la pace e saper fare la guerra”, come scrive Maurizio Viroli nel suo libro, ” Scegliere il principe ” Niccolò Machiavelli riteneva che le guerre fossero inevitabili, perché gli Stati tendono ad espandersi e a sottomettere le nazioni più deboli. Oltre alle guerre di conquista ci sono le guerre che nascono dalle carestie, dalle invasioni che spingono interi popoli a cercare nuovi territori. Per evitare la conquista, i popoli devono essere in grado di difendersi con buoni eserciti composti da sudditi nel caso delle monarchie, o da cittadini nel caso delle repubbliche, che combattono nel pieno rispetto della Costituzione e delle leggi, non da mercenari che fanno della guerra il loro mestiere per trarne guadagno. Scrive Machiavelli:

«Sopra a che dico come, essendo questa [l’arte militare] una arte mediante la quale gli uomini d’ogni tempo non possono vivere onestamente, non la può usare per arte se non una republica o uno regno; e l’una e l’altro di questi, quando sia bene ordinato, mai non consentì ad alcuno suo cittadino o suddito usarla per arte; né mai alcuno uomo buono l’esercitò per sua particulare arte. Perché buono non sarà mai giudicato colui che faccia uno esercizio che, a volere d’ogni tempo trarne utilità, gli convenga essere rapace, fraudolento, violento…”

Oltre ai consigli di arte militare, Dell’Arte della Guerra contiene importanti insegnamenti politici. … Poiché è un male, la guerra deve essere, fin quando è possibile, evitata, e se non può essere evitata deve essere regolata.

In sintesi il monito di Machiavelli è «amare la pace e saper fare la guerra» di cui, come scrive Viroli,  si avverte l’eco nell’articolo 52 della Costituzione repubblicana:

«La difesa della patria è sacro dovere del cittadino».

Non voglio qui entrare nel merito di quanto è accaduto in questi anni in nome dell’Europa a noi interessa riallacciarci al filo conduttore del posti di ieri, a George Orwell, lo scrittore che andrebbe più di moda oggi, in mezzo alle dinamiche del mondo attuale, 1984, forse il suo romanzo migliore, sulla facciata del Ministero della Verità appare la scritta, “War is peace!”, la guerra è pace!

Lo stato di guerra permanente che vede coinvolti gli stati di Eurasia, Estasia e Oceania è un meccanismo di distruzione eterna del surplus di produzione, guai a permettere il miglioramento delle condizioni economiche della classe media, guai.

Wikipedia scrive che, allo scopo di perpetuare la guerra, vengono compiuti periodici rovesciamenti d’alleanza, bisogna a tutti i costi far si che l’unico meccanismo sia quello di impedire che l’eccedenza di beni e servizi venga usata per redistribuire ricchezza alla popolazione,attraverso la guerra permanente, guerra è pace!

Lo abbiamo già scritto, recentemente, Noah Smith ha espresso un interessante punto di vista sui reali motivi per cui le élite sostengono così tanto l’austerità, anche se in pratica non funzionano. Le elites, egli sostiene, vedono le difficoltà economiche come un’opportunità per costringere a delle “riforme” – cioè in sostanza i cambiamenti da loro desiderati, che possano servire o meno a promuovere la crescita economica – e si oppongono a tutte le politiche che potrebbero attenuare la crisi senza rendere necessari questi cambiamenti.

Scrive l’ Economist in questi giorni…

A peace plan may emerge from the global trade war https://t.co/aBriGtlLxk

— The Economist (@TheEconomist) July 25, 2018

Un piano di pace, può emergere dalla guerra commerciale globale!

Una figura spesso trascurata dai media, meno appariscente di un Ross o Navarro, tanto per fare due nomi é il rappresentante del commercio americano, Robert Lighthizer.

I suoi studi, i suoi grafici hanno largo seguito nell’amministrazione americana, Lighthizer ha la fiducia totale ed incondizionata di Trump!

Appuntamento a domani, per tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno sostenere liberamente il nostro viaggio, con un’altra avventura nei meandri della guerra commerciale che verrà, analisi geopolitiche, macroeconomiche, empiriche, analisi ciclica e tecnica, come sempre un viaggio con all’orizzonte la consapevolezza. Buona giornata Andrea

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Economia

TRENDS 2.0.86: LA MAGIA DEL PIL USA (ma è facile scovare il trucco)

TRENDS - Analisi tecnica intermarket

Malgrado il periodo estivo, continuano ad esserti forti motivi di interesse sui mercati finanziari. Ed è interessante notare la “rivincita” dell’old economy nei confronti della New Economy. MA non solo. Se poi andiamo ad analizzare il PIL da record, scopriamo cose molto interessanti. In questa analisi intermarket cerco di spiegarvi il mio punto di vista.

Eccoci quinci con il nuovo video di TRENDS.

Come sempre ho provato per l’ennesima volta a tracciare una serie di scenari per i vari mercati: forex, commodity, equity, bond, analizzando anche le varie correlazione. Ma ho deciso di lasciare la visione del video agli amici sostenitori del blog.

Quindi… benvenuti al nuovo numero di TRENDS, con tanti grafici e tante analisi intermarket che vi aiuteranno a capire le dinamiche dei mercati finanziari, sempre più correlati ed interessanti.

Riprendetevi i post di questa settimana, credo ne valga proprio la pena e poi, se possibile, sostenete questo progetto di cultura finanziaria e di consapevolezza operativa. La registrazione è stata fatta in modo abbastanza impulsivo e diretto, cercando di sintetizzare e velocizzare i ragionamenti. Spero di essere comunque comprensibile. Come sempre critiche e commenti sono ben graditi. Lascio massima libertà ai lettori di contribuire (se vorranno) all’iniziativa, cliccando qui sotto, in modo tale da capirne anche il livello di gradimento. Sappiate che il Vs sostegno è MOLTO importante per la continuazione di questo progetto che vive solo grazie al Vostro sostegno.

Eccovi il video. Buona visione a tutti!

http://www.vimeo.com/282048393

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Open-F@b Call4Ideas 2018, il contest di BNP Paribas Cardif premia l’innovazione sostenibile

Sostenibilità e strategia d’innovazione, un connubio sempre più consolidato. Secondo il report Global Elite Entrepreneurs Report, il 55% degli imprenditori a livello mondiale hanno investito una parte della propria ricchezza per raggiungere risultati socialmente responsabili e otto su dieci credono che l’imprenditorialità sia il modo migliore per generare un impatto globale o locale, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente. Ne è convinta BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia a porre al centro della sua linea strategica una politica di sviluppo sostenibile. La quinta edizione di [email protected] Call4Ideas 2018, il progetto di open innovation lanciato nel 2014 e sponsorizzato da BNP Paribas Cardif, ha come obiettivo individuare e premiare le tre soluzioni più innovative in grado di incidere positivamente sui cittadini, sulle famiglie e sulla società in generale. Il tema di quest’anno è il Positive Impact Innovation. Start-up, scale-up e imprese innovative, imprenditori, giovani studenti sono chiamati a proporre, dunque, un’idea innovativa in diversi ambiti:

  • la tutela della salute delle persone per migliorare e semplificarne lo stile di vita
  • l’educazione alla gestione del rischio attraverso tecnologie all’avanguardia che aiutino a conoscere meglio i rischi finanziari
  • il supporto al welfare aziendale per contribuire a migliorare la vita dei dipendenti
  • la protezione della persona e del suo benessere per aiutarla a sentirsi più sicura e proiettata verso un futuro migliore
  • lo sviluppo di un’economia etica e sostenibile con attenzione alla protezione della persona, attraverso soluzioni che contribuiscano a migliorare la sua vita e la sua integrazione nella società
  • la condivisione delle risorse per la mobilità a basso impatto energetico e ambientale e lo sviluppo di una città smartsempre più connessa, costruita a misura d’uomo
  • la protezione dei soggetti più «indifesi» ed esposti ai pericoli come bimbi, donne, e anziani

Quest’anno il contest vedrà ancora anche la collaborazione di Medici, la piattaforma di consulenza strategica per l’innovazione in ambito Fintech, a cui si aggiunge Scoop, la piattaforma di Open Innovation per condividere, gestire e promuovere la cooperazione delle startup attraverso le linee di business.

I vincitori avranno la possibilità di essere affiancati dal team Marketing R&D di BNP Paribas Cardif nello sviluppo e nella concretizzazione della loro idea o del loro progetto, tenendo in considerazione le esigenze di business e del mercato. Le proposte dovranno essere presentate entro il 22 ottobre 2018 tramite il form di registrazione al link: http://www.insuranceup.it/it/call4ideas.

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MEETING BCE: no news, but many important news!

Il 99% degli operatori hanno visto nel meeting BCE di ieri un “nulla di nuovo” che quindi lo ha fatto passare quasi in sordina. E per certi veri hanno ragione, visto che, per fortuna dei mercati, Mario Draghi non ha fatto che ribadire quanto già annunciato negli incontri precedenti.

(ANSA) – ROMA, 26 LUG – La Bce ha mantenuto i tassi d’interesse invariati, come da attese. In una nota l’Eurotower spiega che il costo del denaro rimarrà ai livelli attuali almeno fino a tutta l’estate 2019. La Banca centrale europea annuncia inoltre che terminerà a dicembre gli acquisti netti di titoli con cui conduce il ‘quantitative easing’. Il presidente della Bce, Mario Draghi, commenta: “nonostante le incertezze sul commercio globale, i dati indicano che l’Eurozona precede su un terreno di crescita solida e diffusa”.

  • Allora, prima news: tassi stabili ancora per 12 mesi. E state pur certi che faranno il possibile per mantenere le promesse.
  • Seconda news: termine degli acquisti a fine anno e tapering a settembre. Infatti la BCE continuerà ad acquistare titoli privati e pubblici all’attuale ritmo mensile di €30 mld fino a settembre 2018. E poi da settembre i 30 miliardi diventeranno 15 miliardi fino a dicembre, quando TEORICAMENTE termineranno. Ma notate il tono soft: “..se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine…il ritmo mensile degli acquisti netti di attività sarà ridotto a €15 mld sino alla fine di dicembre 2018, e in seguito gli acquisti netti giungeranno al termine”. Quindi SE tutto va come da programma, altrimenti non si esclude nulla. Ci si adegua al mercato. Come ormai siamo abituati e la BCE conferma la sua guidance.
  • Terzo punto: il più importante, lo dico da tempo e ve lo ribadisco. I reinvestimenti del bond in scadenza continua per un periodo di tempo definito “prolungato”. Quindi la BCE vuole garantire al mercato una condizioni di liquidità straordinaria. E oltre alla liquidità, verrà dunque garantita una certa stabilità delle quotazioni che quindi resteranno sempre a livelli elevati (inflazione che tanto non arriverà permettendo)

BCE: programma acquisti QE europeo

Per il resto, Draghi ha confermato una crescita economica “stabilizzata”, con rischi che “restano sostanzialmente bilanciati”.Notare come viene sfiorato il difficile momento diplomatico, anche se poi si è parlato dell’impatto dei dazi. Ma al momento non si fanno previsioni e si è fiduciosi.Già, fiducia, fiducia sempre, se molla la fiducia è finita.Tutto chiaro? Credo proprio di si.Per certi versi nessuna novità. In realtà si è messo in chiaro lo scenario che dobbiamo aspettarci per i prossimi 12 mesi. E scusate se è poco (e quindi, alla fine, non è stato proprio un meeting BCE inutile, anzi…)

Bilancio BCE vs PIL: previsioni (in discesa, ma con calma)

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GUERRA! A quella commerciale si risponde con la svalutazione competitiva

C’era da aspettarselo ma alla fine “carta canta” ed i risultati sono innegabili.E’ sotto gli occhi di tutti la guerra commerciale che Donald Trump sta studiando in un “tutti contro tutti” che poi si rivelerà un boomerang anche nei suoi confronti.Un “tutti contro tutti” che secondo il sottoscritto non arriverà mai, perché penso sia esageratamente stupido che gli stessi USA sottovalutino gli effetti che ne potrebbero derivare. Senza poi dimenticare che lo stesso Trump, fanfarone e spesso irritante, proprio stupido non è senza dimenticare che lo stesso è attorniato da molti ex uomini di Goldman Sachs, i quali conoscono molto bene le dinamiche economiche e finanziarie.

Quindi, continuo a pensare che nel momento in cui l’economia USA inizierà ad indebolirsi proprio per colpa dei dazi, il buon Trump chiederà ai potenti del mondo un meeting per trovare degli accordi e stabilire dei nuovi equilibri commerciali.Intanto però il mondo, che non ha intenzione di subire supinamente le decisioni di Trump, quasi sottovoce, si sta muovendo con interventi che cercano di arginare i dazi commerciali.Guardate ad esempio questo grafico

Lo Yuan, moneta cinese, sta avendo un comportamento che è la risposta alla guerra commerciale. Si chiama GUERRA VALUTARIA: signori, quanto ve ne ho parlato in passato, ed eccoci qui adesso, a parlare di svalutazione competitiva.Un cross contro Dollaro USA che in poco più di due mesi ha portato alla svalutazione dello Yuan di oltre l’8%. Siamo quindi ad un passo da quota 10%.Effetti sui mercati? Minimi.Forse allora sta bene a tutti. Forse un po’ meno al bilancio della PBoC che ha in pancia una quantità di Treasuries USA come nessuno al mondo. Ma la Cina, si sa, ha le spalle larghe, molto larghe.

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Danilo DT

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