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report Mercer sulle pensioni ci mette al 20° posto

E’ stato pubblicato il Report Melbourne MERCER Global Pension Index 2017, uno spaccato sulle pensioni nei paesi più avanzati.
I sistemi pensionistici in tutto il mondo, siano essi sistemi di sicurezza sociale pubblici o retti da fondi privati, sono più che mai sotto pressione sia dal punto di vista della sostenibilità economica sia per le ripercussioni sociali. Una delle cause principali dello squilibrio economico è costituito dal rapido invecchiamento della popolazione. Ma questo non è l’unico punto di criticità sui nostri sistemi pensionistici. Gli strascici seguenti la crisi economica , i rendimenti ridotti a causa dei tassi di interesse a volte addirittura negativi hanno finito per ridurre il vantaggio degli investimenti a lungo termine, colpendo in particolar modo i fondi a prestazione definita. Poi permane ancora una disoccupazione significativa, in particolare tra i giovani che mette in forse la loro capacità di costruirsi una pensione, la crescente prevalenza dei regimi di contribuzione definita. Per far fronte a tutto questo, in molti paesi sono state adottate delle drastiche riforme pensionistiche che alleggeriscono i costi ma aumentano le tensioni sociali.
All’interno di questo contesto globale di cambiamento, è importante cercare di capire quale best practice possano essere applicate subito ed in futuro per risolvere il problema dell’adeguatezza pensionistica.
. Questa nona edizione del Melbourne Mercer Global Pension Index analizza questi elementi confrontando i sistemi pensionistici in 30 paesi che comprendono una diversità di politiche pensionistiche.
L’obiettivo primario della ricerca è quello di confrontare il sistema pensionistico di ciascun paese utilizzando più di 40 indicatori. Un importante scopo secondario è evidenziare le maggiori carenze riscontrate nel sistema di ciascun paese e suggerire le possibili riforme che forniscano vantaggi pensionistici più adeguati, maggiore sostenibilità a lungo termine e maggiore fiducia nel sistema pensionistico.
Molte delle sfide relative all’invecchiamento delle popolazioni sono simili, indipendentemente dalle influenze sociali, politiche, storiche o economiche di ciascun paese. Anche le riforme politiche necessarie per alleviarle sono simili e riguardano le età pensionabile e, il livello delle risorse stanziate per le pensioni, incoraggiando i dipendenti a lavorare più a lungo mentre in Italia in questo momento infuria il dibattito proprio per questo elemento. Le donne in particolare passano da un limite di età pensionabile di 65 anni a 67. Poi non si venga a parlare di politica di genere perchè proprio le donne ne escono ulteriormente penalizzate, almeno da noi.
Quest’anno comunque nel rapporto è stato considerato l’impatto dell’invecchiamento delle popolazioni, analizzando il rapporto previsionale di dipendenza di vecchiaia per ciascun paese e cinque fattori mitiganti. I risultati sono affascinanti; considerando la posizione relativa dei singoli Stati.
Per quanto riguarda l’Italia la pensione si basa sul sistema contributivo più un sistema di assistenza sociale a carico della fiscalità generale. Esistono anche forme di previdenza complementare, ma la copertura fornita da queste è bassa pur se in graduale aumento.

Nell’Indice, per “sistema pensionistico”, si intende la somma complessiva di previdenza pubblica, complementare e del risparmio previdenziale, anche attraverso strumenti assicurativi e di risparmio gestito e che la sostenibilità complessiva dei sistemi previdenziali è analizzata in ottica più ampia, che valorizzi più componenti atte a sostenere il tenore di vita di coloro che escono dal mercato del lavoro. Danimarca, Paesi Bassi e Australia rappresentano, pur nelle differenze di impostazione dei rispettivi sistemi pensionistici, tre esempi di adozione del corretto approccio multi-pilastro.

L’impostazione dell’indice è infatti quella del confronto perchè nessun sistema pensionistico è perfetto.

Nell’edizione 2017 Mercer ha scelto di adottare una nuova domanda, nella categoria sostenibilità; l’aggiunta di questa nuova domanda ha pertanto portato a variazioni nelle ponderazioni. Il nuovo parametro introdotto misura la crescita dell’economia reale attuale e prospettica

Il valore dell’indice complessivo per il sistema italiano potrebbe essere aumentato implementando le adesioni alla previdenza complementare, aumentando così il montante complessivo dei contributi ( quello accumulato presso l’Inps e quello presso il fondo pensione), limitando le incentivazioni alla flessibilità in uscita, tutte cose che in Italia si stanno con molta fatica, perché le riforme, almeno fino alla Fornero compresa, sono state fatte in maniera tranchant senza tenere conto della situazione sociale, della diversità dei lavori svolti e del lavoro di cura familiare, creando insicurezza per il futuro, oltre danneggiare improvvisamente incolpevoli lavoratori, come è successo per gli esodati. Attualmente con i sindacati si cerca, nell’alveo del sentiero indicato anche dal Melbourne Index, di costruire un sistema sostenibile, ma anche più equo.
Il sistema pensionistico italiano è al 20esimo posto tra i 30 paesi presi in esame dal Melbourne Mercer Global Pension Index (Mmgpi) ( era al 19 nel 2016).
L’indice misura i sistemi previdenziali sulla base di indicatori che fanno capo a 3 macro-aree:
adeguatezza,
• sostenibilità
• trasparenza


Il valore dell’indice per ciascuno dei sistemi pensionistici presi in esame rappresenta la media ponderata di queste tre macro-aree. Con ‘adeguatezza’ si intende il livello delle prestazioni, l’architettura del sistema previdenziale, i rendimenti degli investimenti, comprendendo le risorse del risparmio privato. All’interno della macro-area ‘sostenibilità‘ si trovano indicatori quali la percentuale di adesione a fondi di previdenza complementare, gli aspetti demografici, alcune evidenze macroeconomiche come la contribuzione e debito pubblico. La “trasparenza”, infine, considera diversi elementi come la normativa, la governance del rischio pensionistico, così come il livello di fiducia che i cittadini ripongono nel proprio sistema.
La necessità di indirizzare il problema della sostenibilità del  sistema pensionistico italiano era già stato evidenziato nelle precedenti edizioni della ricerca. Marco Valerio Morelli, Amministratore Delegato di Mercer Italia, sintetizza così: «L’invecchiamento della popolazione, i bassi tassi di natalità, l’aspettativa di vita sempre più lunga da un lato, così come i bassi livelli di rendimento di mercato e il deficit di risparmio previdenziale impongono ancora una volta all’Italia una riflessione sul proprio sistema pensionistico. Attestiamo con favore – prosegue Morelli – la crescente consapevolezza politica e sociale dell’ importanza della tematica dell’equità intergenerazionale, ribadita anche nell’Indice».
I paesi con indice più alto 75/80 (mix di sostenibilità adeguatezza)sono la Danimarca e l’ Olanda
L’Italia si posiziona al 20° posto perdendo una posizione rispetto al 2016.

Camillo Linguella

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[948] Tax Reform and the 401(k)


The House is moving forward on tax reform, Steve Malzberg is back to discuss it with Lindsay France. Behavioral economists helped reshape 401(k)s for people everywhere, Prof. David Henderson discusses how Nobel Prize winner Richard Thaler made it what it is today. Amazon is back in the headlines, which means Lionel from Lionel Media has something to say! Follow us on Twitter:
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TIME BOMB: commento e approfondimento sul MEETING BCE

Volevate avere le idee più chiare su cosa farà la BCE nei prossimi mesi? Vi interessava sapere nel dettaglio il comportamento del board di Francoforte sui tassi di interesse, sul tapering e sul comportamento della BCE in merito ai titoli in scadenza?
Bene, Mario Draghi (credo) possa aver soddisfatto anche i più esigenti.
Ovvio, quanto lui ha espresso ieri è frutto di previsioni e buone intenzioni. Poi, sappiamo tutti benissimo che molto dipenderà dalle condizioni dei mercati finanziari oltre che dal comportamento delle altre banche centrali, FED in testa.

Intanto però, Draghi prova a giocare a “carte scoperte” e dice chiaramente come continua il suo “mostruoso” progetto di politica monetaria espansiva.
E possiamo dividere questo progetto in 4 bombe, 4 tasselli collegati che vengono toccati nelle parole del presidente della BCE e che hanno mosso (e non poco) i mercati.

Da una parte, ovviamente, tocchiamo una rinnovata “fiducia” dovuta alla tranquillità nuovamente acquisita in ambito di sostegno della BCE ai mercati ed al debito dei paesi aderenti all’Unione Europea. Quindi borse toniche e bond che si rafforzano.
Dall’altra un Euro che perde punti (nemmeno troppo male per l’economia nostrana) in quanto è chiara la volontà di mantenere tassi bassi ed acquisti di titoli di stato (e non solo) ancora per un bel po’.
Piccola nota: le decisioni sono state prese in modo NON unanime. C’era da aspettarselo, visto anche l’impatto di quanto deciso. Ma andiamo con ordine. Eccovi le 4 bombe:

1) Bomba nr. 1: acquisti di titoli di stato e non solo.

Si mantiene il ritmo di € 60 mld sino a fine 2017. E poi da gennaio 2018 la BCE annuncia:

“si intende continuare a effettuare gli acquisti netti di attività al ritmo mensile di €30 mld fino alla fine di settembre 2018 o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché il Consiglio direttivo non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo d’inflazione”.

Beh, intenzione chiara. Si scende a 30 ma occhio, nulla di definito. Tutto può cambiare. Meccanismo che definirei “open-ended” estremamente flessibile e relativo. Questo dà la possibilità a Draghi di potersi muovere come meglio crede, anche in caso di possibile difficoltà di mercato, compreso un eventuale rischio di disinflazione.
Morale: la parola “tapering” per il momento deve essere accantonata in quanto questa strategia comporterebbe la riduzione con successivo azzeramento degli acquisti. Invece qui non si parla di azzeramento ma solo di riduzione. Il mercato quindi festeggia.

2) Bomba nr. 2: si stabilisce un sottile collegamento tra QE e tassi di interesse.

In altri termini, si manifesta l’intenzione PRIMA di chiudere con gli acquisti dei titoli e POI ci saranno degli interventi sui tassi ufficiali. Il messaggio è chiaro e, secondo me, molto forte. Tassi che quindi resteranno compressi verso il basso ancora per molto tempo, secondo me ben oltre le più rosee aspettative. E qui il mercato è stato, secondo me, abbastanza sorpreso. Giapponesizziamo il sistema! E poi, ovviamente, si vedrà come vanno le cose. Va da sé che i primi rialzi dei tassi di interesse non si dovrebbero vedere nel 2018.

3) Bomba nr.3 : Cosa succede ai titoli che la BCE ha in pancia?

La questione era temuta da operatori e risparmiatori.Ecco che Draghi ce lo dice con chiarezza:

“La terza misura annunciata riguarda il reinvestimento Il capitale rimborsato sui titoli in scadenza verrà reinvestito in altri titoli similari per un prolungato periodo di tempo, ANCHE dopo la conclusione degli acquisti netti di attività e in ogni caso finché sarà necessario”.

Wow, messaggio tosto per i BTP e per i bond in generale. Con questa decisione, Draghi vuole garantire ancora tanta liquidità sui mercati (in assenza di inflazione, come adesso) e stabilità sul mercato obbligazionario. Inoltre Draghi parla di un bilancio BCE che non calerà e manterrà dimensioni da lui definite “eccezionalmente elevate”. Mantenere lo status quo attuale per lungo termine. Il tutto volto come sempre a mantenere quindi stabilità sui mercati, tassi bassi e liquidità abbondante. Con tutti i pro ed i contro che ne derivano.

4) Bomba nr. 4: operazioni di rifinanziamento a breve.

Discorso che molti vedono marginale ma che marginale non è: le operazioni di rifinanziamento del sistema verranno mantenute ancora per lungo tempo, proprio per continuare a favorire il settore bancario. Morale: tassi a breve che stazioneranno sotto lo zero ancora per tanto tempo.

CONCLUSIONI:

Draghi che sorprende per la sua ampia disponibilità a continuare in modo importante questo esperimento di politica monetaria espansiva che ha caratterizzato l’operato di diverse banche centrali. Se devo essere sincero, Mario mi ha sorpreso un po’ (idem si può dire per il mercato) ma se ci ragioniamo un attimo ci può essere anche un perché. Pensate ad esempio a due problematiche spinose che potremmo ritrovarci nei prossimi mesi: Brexit, in via di definizione, e Catalogna.
La BCE vuole essere pronta ad affrontare queste grane con gli strumenti di cui dispone in modo adeguato. E quindi vuole avere le mani libere. E poi, non dimentichiamolo ma, resta il nodo della gestione (soprattutto per i paesi più deboli, Italia compresa) degli NPL.
Quindi, tutto potrebbe essere stato pensato anche in modo propedeutico, in ottica di possibili grane future.
Sono un visionario? Può darsi, ma Draghi non è stupido ed ha fatto in modo di lasciare qualsiasi porta aperta, proprio perché il futuro potrebbe regalare sorprese inattese. E la BCE vuole farsi trovare pronta, per poter intervenire al meglio. Per quello che potrebbe servire.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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TIME BOMB: commento e approfondimento sul MEETING BCE, 10.0 out of 10 based on 1 rating

Autore: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts

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Mercati aprono su massimi nel “day after” Bce: FTSE Mib aggancia quota 22.900 punti

Il day after Bce porta con sè gli effetti positivi mostrati sul mercato già ieri: i principali indici azionari hanno infatti aperto in netto rialzo. Piazza Affari è allineata e pochi minuti dopo la partenza il FTSE Mib ha raggiunto un nuovo massimo a due anni in area 22.900 punti.

Sotto la lente. Positiva l’apertura anche a Francoforte dove l’indice Dax si è spinto ancora oltre i precedenti massimi assoluti. A generare il segnale di acquisto partito ieri è stato il movimento che ha consentito il breakout della linea di tendenza ottenuta unendo i massimi decrescenti del mese di ottobre. I successivi riferimenti tecnici possono essere individuati, al rialzo, ad esempio in area 13.500 punti.

Lap positivo sul grafico a 30 minuti dell’Eurostoxx 50. Il movimento di ieri è servito a testare la consistenza dei supporti a 3.588 punti per poi ripartire alla volta dei massimi dell’anno risalenti all’8 maggio scorso a 3.666 punti.

Immagine anteprima YouTube

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Autore: redazione [email protected] Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 27 Ottobre 2017

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016 (range 15017/21194 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2017

Setup Mensile:
ultimo Agosto (range 21329 / 22065 ) [ uscita rialzista ]
prossimi Ottobre, Dicembre

Setup Settimanale:
ultimi: prossimi 9/13 ottobre ( range 22261//22564 ) [ uscita ribassista ] annullato
prossimi 30 Ott/ 3 Nov, 13/17 Nov

Setup Giornaliero
ultimo : 26 Ottobre (range 22464/ 22838 + event est. ) [ in attesa ]
prossimi 30,31

Angoli annuali indice 2017 16500, 17400, 19800/20000, 20600, 22500, 23900
Angoli annuali comit 2017 755, 869, 1010, 1088/1094, 1155, 1280, 1330 ,1510

Angoli Mensili Ottobre 20750, 21650, 22400, 23100/23200
Angoli Mensili Novembre 21800, 22180, 22980, 23750
Angoli Settimanali: 21830, 22180, 22700, 23100,
Angoli Giornalieri 22405, 22572, 22716,22788,22842,23002

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerano sempre sull’articolo unico settimanale.

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Autore: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts