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KING of DEBT: è record di debiti per le aziende USA

Tutti gli occhi sono puntati verso il Meeting BCE di oggi, un meeting che vi ho già anticipato in QUESTO POST, dove ci aspettiamo la comunicazione del tapering ed una forward guidance importante per il 2018.

Intanto però l’economia USA, diciamolo chiaramente, continua a correre e quindi rende sempre più giustificabile un aumento dei tassi, anche solo con l’obiettivo di evitare un surriscaldamento dell’economia.

Il mercato, che vede lungo, sente quindi odore di stretta monetaria e quindi può fare solo una cosa: colpire tanto per cominciare il mercato obbligazionario. E difatti succede quello che ho già anticipato nel video TRENDS dello scorso weekend. Il Tnote decennale USA rompe quota 2,40% e prende il volo (come rendimento) indirizzandosi verso quota 2,60%

Fin qui tutto logico. Ma se la logica fosse di casa, sarebbe stato lecito aspettarsi anche una reazione del Dollaro USA. In effetti il differenziale dei tassi tende ad allargarsi e quindi un USD più tonico era più che lecito. Ed invece no, non è stato il Dollaro a reagire negativamente, ma proprio la borsa che, invece, poteva godere della ondata reflattiva, festeggiando con un rialzo. Ed invece no.
Trovare delle motivazioni poteva essere non facile. In realtà una buona ragione potrebbe essere questa, il debito.

(…) le società quotate alla Borsa americana abbiano disponibilità di cassa per circa 1900 miliardi di dollari di cui mille in capo a 25 big di Wall Street tra cui spiccano 5 colossi della tecnologia (Apple, Microsoft, Alphabet, Oracle e Cisco System) che da soli hanno risorse liquide per oltre 500 miliardi. (…) In una posizione ben diversa si trova il resto delle aziende americane che deve fare i conti con debito maxi pari a 5100 miliardi di dollari a fronte di una cassa di appena 900. Escluse le 25 big oggi le aziende americane hanno una disponibilità di cassa pari al 17% del loro indebitamento. Si tratta del livello minimo dal 2008, l’anno della grande crisi finanziaria. Nonostante la profittabilità delle aziende americane sia migliorata – segnala ancora S&P – la leva finanziaria (cioè il debito in rapporto ai profitti operativi) è elevata. Per le società che hanno un merito di credito alto (“investment grade” in gergo) il rapporto tra debito e margine operativo è di 2,5 volte mentre per quelle con rating spazzatura siamo addirittura a 5 volte. In entrambi i casi siamo ai massimi da un decennio a questa parte. (Source)

Credo che questo sia più che sufficiente per comprendere da una parte l’anomalo movimento del dollaro USA (quindi con tassi in aumento, che fine farà questo debito che diventerà per queste aziende PIU’ oneroso?) e dall’altra uno di quegli eccessi di cui tanto abbiamo parlato e che non hanno fatto altro che peggiorare in tutti questi mesi. Con un mercato High Yield che per molte aziende è diventato un business da di cui approfittare (vista la fame di rendimenti) e che quindi è cresciuto a dismisura.

Quindi, finchè la ruota gira, tutto bene e i meccanismi continuano ad andare nella direzione voluta dal sistema. Un bel giorno però qualcosa potrebbe incepparsi. Intanto però il personaggio fotografato nell’apertura del post è un fautore di questa mentalità. E con la riforma fiscale, il debito non solo privato potrà ulteriormente espandersi.

This is THE NEW NORMAL, isn’t it?

Stop.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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Autore: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

Eurostoxx 50, aggiornati minimi del mese: a rischio supporto a 3.588 punti

Oggi è il giorno della Bce, con Mario Draghi chiamato a chiarire i punti nevralgici delle strategie future dell’istituto. Per molti mercati la seduta odierna potrebbe rappresentare un’importante spartiacque, di continuaizone o inversione rispetto agli attuali trend.

Sotto la lente. Focus odierno per due importanti strumenti su cui si rifletterà l’interesse di molti investitori. Il cambio euro/dollaro (eur/usd) nel mese di ottobre ha trovato il suo baricentro a 1,18 dopo aver lasciato i picchi di fine settembre a 1,20 ed aver disegnato una serie di massimi decrescenti.

L’Eurostoxx 50 invece si avvicina alla conferenza di Draghi sui minimi del mese, mettendo anche a rischio la tenuta dei sostegni a 3.588 punti, che per gran parte del mese hanno arginato le spinte ribassiste e offerto un’opportunità per entrare a mercato ai longhisti.

Immagine anteprima YouTube

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Autore: redazione [email protected] Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

MAGIA URAGANO!

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Partiamo da qui, da un minimo di informazione economico/finanziaria, ormai una rarità in mezzo a questo casinò…

Come riporta il sito di Borsa Italiana,L’indice USA Pending home sales

…misura le vendite di case in corso e rappresenta un importante indicatore per il settore immobiliare. Tuttavia dopo la recente crisi economica legata ai mutui subprime tale indice ha assunto una maggiore valenza e viene annoverato tra gli indicatori economici rappresentativi dello stato di salute dell’economia. L’indice viene considerato dalla National Association of Realtors il più importante indicatore del settore immobiliare in grado di offrire segnali aggiuntivi sulla direzione del mercato rispetto ad altri indicatori correnti. (…) L’indicatore nel dettaglio si riferisce alle vendite di abitazioni mono-familiari per cui è già stato stipulato il contratto preliminare di acquisto e per cui la transazione non è ancora stata conclusa. E’ importante sottolineare che l’indice non fa riferimento alle vendite di case nuove ma alle case già esistenti e pertanto quantifica solo i passaggi di proprietà.

Qui sotto avete l’indice Pending home sales …

United States Pending Home Sales

… e qui sotto ancora la dinamica delle vendite di case esistenti…

United States Existing Home Sales

Fin qui, più o meno le cose quadrano, peccato che venga annoverato tra gli indicatori economici rappresentativi dello stato di salute dell’economia, si tratta di transazioni finanziarie e un aumento di tali transazioni è solitamente visto come un segnale di fiducia per il mercato. Non dimenticate che stiamo parlando del più importante mercato immobiliare americano, vale il 90 % del mercato complessivo.

Quindi, vista la dinamica, la fiducia è in calo, lo stato di salute dell’economia non buono!

Poi però arrivano loro e tirano fuori dal cilindro il coniglio bianco arrosto della credulità popolare, registrando uno dei più imponenti balzi percentuale mensili della storia delle vendite di nuove abitazioni, come non si vedeva da almeno 28 anni, dal 1992 !!!!.

A settembre le vendite di case nuove negli Stati Uniti sono cresciute a sorpresa e a passo veloce, portandosi al massimo da ottobre 2007. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, il dato è balzato del 18,9% rispetto al mese precedente a 667.000 unità.(…)

Per settembre gli analisti attendevano un calo dello 0,9% a 555.000 unità. (America24)

Fantastici questi analisti, prevedevano un calo e invece è uscito uno dei più spettacolari rialzi della storia, ma la colpa non è loro o non ci arrivano, o siamo di fronte alla più spettacolare truffa della storia del mercato immobiliare americano.

Nonostante due uragani che hanno colpito il sud dell’America a fine agosto e all’inizio di settembre, più della metà delle vendite che hanno stabilito il nuovo record sono state fatte al SUD che ha registrato un aumento del 26 % !!!!

Magari nella Florida, si certo magari qualche contratto firmato in agosto potrebbe essere stato rimandato a settembre, se vogliamo una spiegazione razionale, forse chi ha perso la casa ha sottoscritto un nuovo acquisto, visto che il rilevamento dei dati avviene al momento della firma del preliminare.

Per il resto mentre Trump fa sapere che Yanet Yellen li piace, è stata fantastica in questi anni e che il mercato americano sale grazie a lui, gli altri tutti con il nasino all’insù ad ascoltare cosa dirà Mario Draghi.

Alcuni si spingono a dichiarare che sarà la riunione più importante degli ultimi anni, mentre per noi cambierà poco o nulla, non tanto nelle dichiarazioni che avranno qualche nuova sfumatura, ma perché la deflazione da debiti è qui per accompagnarci per almeno altri dieci anni.

Quindi tassi invariati e nessuna possibilità di aumento nei prossimi cinque anni almeno, noi suggeriamo per i prossimi dieci, di inflazione nessuna traccia, ormai la deflazione salariale domina ovunque, nei prossimi anni assisteremo ad un’esplosione di licenziamenti nella prossima crisi. Quindi la solita retorica, tante chiacchiere ma non potrà evitare di prendere decisioni, dimensione e durata del “finto tapering”.

A noi interessa poco, la strada è segnata, la nostra scommessa restano tassi negativi ovunque nei prossimi anni!

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Autore: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts

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Nicola Sturgeon on New Economic Thinking @ #INET2017

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 26 Ottobre 2017

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016 (range 15017/21194 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2017

Setup Mensile:
ultimo Agosto (range 21329 / 22065 ) [ uscita rialzista ]
prossimi Ottobre, Dicembre

Setup Settimanale:
ultimi: prossimi 9/13 ottobre ( range 22261//22564 ) [ uscita ribassista ] annullato
prossimi 30 Ott/ 3 Nov, 13/17 Nov

Setup Giornaliero
ultimo : 20/23 Ottobre (range 22165/ 22441 ) [ uscita rialzista ]
prossimi 26,30,31

Angoli annuali indice 2017 16500, 17400, 19800/20000, 20600, 22500, 23900
Angoli annuali comit 2017 755, 869, 1010, 1088/1094, 1155, 1280, 1330 ,1510

Angoli Mensili Ottobre 20750, 21650, 22400, 23100/23200
Angoli Settimanali: 21830, 22180, 22700, 23100,
Angoli Giornalieri 22316, 22341, 22588,22661, 22679, 22724

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerano sempre sull’articolo unico settimanale.

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Autore: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts