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Economia

Manovra 2018: complementare al palo e anche le pensioni

Lunedì scorso per una di quelle strane coincidenze determinate dal fato, si sono svolti due happenings a breve distanza una dall’altra: l’incontro del ministro del lavoro con i sindacati sulle pensioni e la riunione del Consiglio dei Ministri per il varo della manovra finanziaria 2018. Nel primo incontro Poletti ed i sindacati si sono confrontati, ciascuno dal proprio punto di vista, per migliorare le condizioni per il pensionamento, nel secondo, con Gentiloni, Padoan e lo stesso Poletti, veniva solennemente annunciato che “la previdenza non è una priorità” per la prossima legge di bilancio, pur contenendo delle misure in suo favore. E’ partita l’immediata accusa della Camusso di una legge finanziaria in favore delle rendite ed una immediata replica di Padoan che la contro accusava di aver visto fischi per fiaschi. I classici due orchestrali che suonano con spartiti diversi la stessa musica.
Fra le misure prese, su tutte primeggia l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni a decorrere dal 2019, mentre i sindacati ne chiedevano la sospensione ed una sua rimodulazione in base al lavoro svolto, per esempio più alto per i lavoro impiegatizio, più basso per quelli gravosi o usuranti. Per l’esecutivo la rigidità è ineludibile perchè dovuta al rispetto della normativa vigente e poi perché c’è   lo chiede l’Europa. Questa è la posizione governativa in questo momento, poi certo si va verso le elezioni periodo durante il quale molti principi affermati “senza se e senza ma” possono diventare negoziabili.

Però nella manovra  sono stati inseriti  interventi migliorativi già annunciati in precedenza per quanto riguarda i requisiti contributivi per le madri nell’accesso all’Ape sociale (6 mesi per figlio fino ad un massimo di 2 anni) e l’accesso all’Ape sociale e precoci per alcune tipologie di contratti a termine (con una certa durata minima non specificata). Anche i temi dell’accesso all’Ape/precoci per chi non ha maturato la Naspi e la questione dei 6 anni su 7 per i lavori gravosi il Governo li sta prendendo in considerazione ma non sa ancora valutare l’impatto economico.
Per quanto concerne la rivalutazione delle pensioni, il Governo ha confermato l’impegno di garantire la reintroduzione del sistema “a scaglioni” ma solo dal primo gennaio 2019.
Sull’introduzione di un nuovo periodo temporale in cui riattivare il silenzio/assenso per l’adesione alla previdenza complementare il Governo non ha ancora definito un orientamento. Introdotto a decorrere dal 1.1.2007, il silenzio assenso scattava, qualora il lavoratore, entro il 30 giugno successivo o entro sei mesi dalla data di assunzione, non avesse espresso niente. Si  affermava in questo caso che il silenzio dell’interessato valeva come una manifestazione di volontà positiva di iscriversi alla previdenza complementare. In attuazione di questo principio si trovava iscritto alla previdenza complementare ed il Tfr maturando destinato:
• alla forma pensionistica collettiva prevista dagli accordi o contratti collettivi

• qualora non siano applicabili queste modalità, il datore di lavoro trasferisce il Tfr maturando alla forma pensionistica complementare istituita presso l’Inps. Si tratta di Fondinps.
Fondinps è un vero e proprio fondo di previdenza complementare, “residuale” in quanto a esso aderiscono i lavoratori a seguito del silenzio-assenso e in mancanza di fondi contrattualmente definiti. Peraltro, dopo una permanenza di un anno, il lavoratore potrà trasferire la propria posizione assicurativa ad altro fondo pensione. Oggi praticamente Fondinps è pressocchè in disarmo per mancanza di iscritti ed i sindacati ne chiedono la soppressione.
Uno degli adempimenti più importanti che doveva caratterizzare il silenzio/assenso del 2007 c’era l’obbligo per i datori di lavoro  di consegnare ai propri dipendenti, prima dell’inizio dei sei mesi,di un’informativa “adeguata” delle possibili scelte. Una seconda informativa doveva essere resa, almeno 30 giorni prima della scadenza dei sei mesi, al lavoratori che ancora non si erano espressi per indicare loro quale sarebbe stata la naturale destinazione del Tfr maturando allo scadere del termine. Informativa  che pochi fecero, specie le imprese con meno di 50 dipendenti che così potevano conservare in azienda il tfr dei dipendenti.

Nel 2007 quindi non si ottennero risultati strepitosi. Furono meno di centomila i lavoratori che non si espressero, mentre per la maggior parte dei casi i lavoratori optarono per il mantenimento del Tfr.
Fra le altre carenze,  la novella legge di bilancio non sembra contenere la promessa ipotesi della perequazione fiscale tra il settore pubblico e quello privato, causa non ultima della scarsa adesione degli stessi ai Fondi Espero e Perseo Sirio. Un esempio fra i tanti: la rendita complementare di un lavoratore del settore privato è tassata con una aliquota del 15% che si riduce progressivamente a secondo degli anni di iscrizione al suo fondo pensione fino al 9%. Il lavoratore pubblico per la stessa rendita paga invece un’aliquota irpef ordinaria.
Infine il governo sembra intenzionato, senza precisare come, ad un intervento per ampliare l’accesso alla R.I.T.A., l’anticipo della rendita complementare, che comunque rimane bloccata perché legata al via dell’ape volontaria, che a sua volta non parte per mancanza degli strumenti operativi: anche se ieri è stato pubblicato il decreto attuativo, manca l’accordo con le banche ed assicurazioni. e la circolare Inps.
Quello che doveva essere un anno dei pensionamenti anticipati si sta rivelando un grande bluff.
Non solo non è partita l’ape volontaria  ( e la Rita)che sicuramente forse muoverà i primi passi dal 2018, ma ancora non si dispongono i dati relativi all’accoglimento delle istanze di ape sociale. L’Inps con una nota del 17 ottobre 2017 ha reso noto di aver completato entro la prevista data del 15 ottobre le operazioni di verifica delle domande di riconoscimento delle condizioni di accesso ai benefici per i richiedenti l’Ape sociale o l’accesso alla pensione anticipata per i lavoratori precoci.
Il monitoraggio verrà reso ai Ministeri vigilanti in occasione delle Conferenze
dei servizi già convocate per il giorno 25 ottobre 2017. Infine l’Istituto a mò di rassicurazione precisa che alla luce dei nuovi indirizzi interpretativi, procederà al riesame delle  istruttorie relative a tali categorie di lavoratori. In caso di eventuale esito
positivo del riesame, sarà trasmesso d’ufficio agli interessati il provvedimento di
certificazione del diritto al beneficio richiesto. E’ ovvio che di fronte a questi sostanziali blocchi dei pensionamenti flessibili poi cresca la insofferenza verso i nuovi limiti di età che stranamente diventano obbligatoriamente operativi subito senza dilazioni e differimenti.

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Autore: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

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Economia

Mercati e FMI: tutti pronti per l’operazione “pollo allo spiedo”

Mamma mia. A volte sono veramente sorpreso dalle illuminanti conclusioni dei report redatti dalle menti dotte del FMI. O che sia una cosa voluta? Forse certi concetti vengono ribaditi proprio per creare un po’ di consapevolezza agli ignari investitori, drogati dalla liquidità e dal megatrend “long only” che promette di continuare imperterrito per un tempo indefinito.

Andiamo con ordine. Il FMI ha pubblicato il Rapporto sulla stabilità finanziaria globale. E proprio in questo report ci vengono svelate delle “realtà nascoste” che ci lasciano di stucco…

The October 2017 : Global Financial Stability Report (GFSR) finds that the global financial system continues to strengthen in response to extraordinary policy support, regulatory enhancements, and the cyclical upturn in growth. Global bank balance sheets are stronger because of improved capital and liquidity buffers, amid tighter regulation and heightened market scrutiny. However, some banks are still grappling with legacy issues and business model challenges, where progress has been uneven. The environment of continuing monetary accommodation—necessary to support activity and boost inflation—may lead to a continued search for yield where there is too much money chasing too few yielding assets, pushing investors beyond their traditional habitats. As the search for yield intensifies, vulnerabilities are shifting to the nonbank sector and market risks are rising. (Vedi il Report CLICCANDO QUI) 

Cavolo! Ma se faccio domanda al FMI come analista/economista/portaborse magari ho speranze! Scherzi a parte, non c’è veramente nulla di nuovo in questo report. O meglio nulla che il lettore di I&M non conosca ormai a memoria. Le politiche economiche di breve termine, creatrici di ricchezza artificiale e di liquidità, portano a un aumento dell’indebitamento delle famiglie e degli stati. E come ben sappiamo questo “doping” può inizialmente provocare un’accelerata della crescita e dell’occupazione, ma poi…questi miglioramenti sono strutturali oppure c’è il rischio di successiva instabilità?

Beh, cari amici lettori, questa volta è differente per certe dinamiche, in quanto mai si è visto un così invasivo interventismo delle banche centrali. Ma di certo questa volta NON è differente perché questa è la classica “debt deflation” (Irving Fisher docet) che si realizza in “chiave moderna”. Ne abbiamo parlato fino alla noia e non voglio tediarvi oltre. Ed è interessante leggere come il FMI nel report faccia più volte riferimento al fatto che questi incrementi del debito delle famiglie sono associati con crescenti probabilità di crisi finanziarie e recessioni.

Un monito che ovviamente non trova un collocamento spazio/tempo nel report, ma suona come un campanellino d’allarme.

Immagine anteprima YouTube

“Ricordati che devi morire”

Vero, ma si stanno accelerando i tempi.
Ed in questo report si denunciano la correlazione diretta tra l’aumento del debito privato e l’incremento di possibilità di crisi finanziarie.

Banalità, come banali sono le soluzioni che nemmeno vi cito, tanto sono sempre le solite ed utopiche (una tra tante, una migliore redistribuzione dei redditi. Perfetto, basta rimappare il software globale no?)

Ma tanto questi moniti oggi lasciano il tempo che trovano, perché per tutti questo è il mondo perfetto. Ma cavolo, perché non ci abbiamo pensato prima? Si potevano evitare tutte le crisi economico/finanziarie vista in passato! Ed invece abbiamo visto la Grecia, Lehman Brothers, E prima ancora la Russia, il Brasile, il Messico ecc ecc. Meglio tardi che mai! E difatti eccovi il grafico che darà ulteriore serenità agli investitoli iperbullish.

Comprate serenamente tutto quello che volete, tanto il futuro ci sorriderà. Tutto il globo, mano nella mano, non farà altro che andare meglio di quanto è andato sino ad adesso. Perfetta sincronia. Uno schema win-win che ormai non conosce fine e, se finirà, capiterà molto in là. Tanto che anche i più testardi orsi ormai hanno capitolato e si sono lasciati convincere.

With the momentum driving U.S. stocks to one record after another showing few signs of breaking, even a group of money managers ranked as the most skeptical are loading up on equities. That’s according to a weekly survey by the National Association of Active Investment Managers, which found them to be more than 90 percent long the market. They typically have a net short position averaging 93 percent, according to data going back to 2006. (Bloomberg

Evvai, facciamo tutti festa, orsi, tori, serpenti ed ogni altro tipo di bestiame. E festeggiamo il mercato che salirà ancora per molto tempo. Ah…dite che c’è il rischio che la festa ce la facciano a noi? Dite che questo ultimo grafico potrebbe essere un eccellente segnale “contrarian”: ma non fate i fessi. Il mercato può solo salire adesso! Tutti stanno comprando azioni e tutti gli indicatori sono positivi. Quindi…

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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Autore: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts

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Laughing all the way to the bank


I will become the richest man in the world if Kevin Warsh becomes Fed Chair.

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Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 18 Ottobre 2017

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016 (range 15017/21194 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2017

Setup Mensile:
ultimo Agosto (range 21329 / 22065 ) [ uscita rialzista ]
prossimi Ottobre, Dicembre

Setup Settimanale:
ultimi: prossimi 9/13 settembre ( range 22261//22564 ) [ in attesa ]
prossimi 30 Ott/ 3 Nov, 13/17 Nov

Setup Giornaliero
ultimo : 17 Ottobre (range 22304/ 22477 ) [ in attesa ]
prossimi 18, 20, 23

Angoli annuali indice 2017 16500, 17400, 19800/20000, 20600, 22500, 23900
Angoli annuali comit 2017 755, 869, 1010, 1088/1094, 1155, 1280, 1330 ,1510

Angoli Mensili Ottobre 20750, 21650, 22400, 23100/23200
Angoli Settimanali: 22050,22230, 23030
Angoli Giornalieri 22029, 22156, 22309, 22487, 22508, 22564

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerannSetup e Angoli di Gann

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Autore: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

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[941] The Patent War: Allergan vs. The Government


A big pharma company looks to protect its patents by handing it to a Native American Tribes, America’s Lawyer Mike Papantonio talks to host Lindsay France about what drug companies are doing. IBM is moving to utilize the blockchain technology as Bianca Facchinei examines the move. Black Monday was just 30 years ago and it rocked the financial world. Bart Chilton is on to discuss a day that changed the financial landscape. Follow us on Twitter:
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