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Banche Italiane in una crisi molto diversa da quella del 2008

gainhunter

Esatto. NPL come conseguenza della crisi. Non solo questo perchè è una generalizzazione e ci sono anche altri problemi di cattive scelte da parte delle banche, ma il grafico è inequivocabile.
La si può vedere anche in un altro modo: nonostante l’ammontare delle sofferenze dovute ai grandi cattivi pagatori, se la crisi fosse stata meno forte o meno lunga e le medie imprese avessero tenuto di più e continuato a finanziarsi e investire, il rapporto sofferenze / capitale delle banche sarebbe messo molto meglio.

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gainhunter

Inoltre, si può credere che i finanziamenti agli amici dei politici immanicati con i banchieri ci siano solo in Italia, per cui le sofferenze sono una caratteristica italiana per questo motivo. Oppure si può credere che anche in altri paesi (vedi Landesbank) succede la stessa cosa, e allora ci si deve chiedere perchè in Italia le sofferenze sono un problema così imponente. Nel grafico e nella considerazione precedente la risposta.

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x_maurizio

E Infatti noi siamo stati dei SUPERCAZ***ONI quando nel 2012 non abbiamo approfittato del marasma per salutare questa banda di ipocriti e ladri riuniti sotto la bandiera blu con le stelle gialle (che se dico solo la bandiera con le stelle qualche antiamericano ci puccia il biscotto) e fare quello che gli inglesi fanno oggi. Avremmo lasciato il sistema bancario tedesco col mega-cerino (leggasi TARGET2) e saremmo scappati col malloppo.
Ma all’epoca eravate tutti appesi alle mutande della di Ruby…. e tutti vestiti di viola…

Il problema è l’Euro.
È l’Euro che crea scompensi macroeconomici tra i Paesi membri.
È come un forno che brucia risorse. È come una stufa che funziona a biglietti da 500 Euro. Ti tiene caldo… ma a che prezzo?

Il problema primario era il debito pubblico: siamo un Paese penalizzato, abbiamo la zavorra del debito pubblico, quello è il punto di attacco –> Crisi 2012.
Poi esce Draghi e dice “whatever it takes” e il debito pubblico italiano può continuare a crescere come prima, solo che non interessa più a nessuno perché non è più oggetto di speculazione.
E tra l’altro non interessa davvero perché lo compra la BCE! La BCE stampa e compra debito pubblico. Il DP italiano cresce, ma se lo compra la BCE a chi interessa?!
La BCE non vuole interessi, non ha interessi a venderlo sul mercato… il debito è sostanzialmente sterilizzato, anche se cresce nominalmente.

Però il problema rimane, l’Euro rimane, gli scompensi rimangono. E cosa accade quando un’economia lentamente peggiora? Che aumentano i fallimenti, le inadempienze, le rate non pagate, i crediti non rimborsati, ecc ecc…. le deliquencies dicono gli americani…
Una parte di questi sono i crediti incagliati … NPL…

Adesso vogliamo mettere Atlante a sostenere il peso del cielo… come siamo poetici, vogliamo che i soldi pubblici si facciano carico di tenere in pancia crediti inesigibili, da ristrutturare ecc ecc.
Solo che la stufa continua a bruciare biglietti da 500 euro… prima o poi dovremo stampare i NOSTRI…. e non come fanno a Napoli! In modo legale.
Lo short sull’Euro sarà lo short del MILLENNIO. Se scopriamo forme di vita aliena é perché verranno qua per entrare corti sull’Euro. Il primo contatto di ET con un terrestre avverrà con un broker.

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 15 Luglio 2016

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2012 (range 12299/17158) [uscita rialzista]
2014 ( range 17555/22590) [uscita rialzista] annullata
prossimo 2016/2017

Setup Mensile:
ultimo Marzo/Aprile (range 16777 /19216) [ uscita ribassista ]
prossimi Luglio

Setup Settimanale:
ultimi: 27 giugno/1 Luglio – 4/8 luglio ( range 15017//16446 ) [ uscita rialzista]
prossimi 25/29 Luglio

Setup Giornaliero
ultimo : 12 Luglio (range 16262 16820 comp est. ) [ uscita rialzista ]
prossimi 18 Luglio, 22

Angoli Mensili Luglio 13950/14100, 15350, 16300, 17050, 18000, 18350
Angoli Settimanali:14700, 15150, 15550, 16040, 16460, 17060
Angoli Giornalieri 16376, 14476, 16648, 16809, 16942,17085,17270

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continueranno sempre sull’articolo unico settimanale

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Economia

GBP in rialzo dopo la presentazione del nuovo governo di Theresa May

La sterlina britannica ha recuperato le perdite di ieri contro l’USD, trovando un forte supporto intorno a 1,3121 (minimo 27 giugno), dopo che Theresa May ha presentato il nuovo governo. La coppia GBP/USD è rimbalzata dello 0,68%, a 1,3236 da 1,3147; crediamo, tuttavia, che la sterlina sia frenata dall’imminente decisione sul tasso d’interesse della BoE, attesa per le 13:00 CEST, perché il mercato prevede un taglio dello 0,25%, che porterebbe il tasso di riferimento allo 0,25%. A quasi tre settimane dal voto sulla Brexit, il mercato si aspetta anche un aggiornamento del pensiero della BoE, poiché s’iniziano a sentire i primi effetti collaterali. Dato che un taglio del tasso è dato quasi per scontato, il mercato sarà più sensibile alle parole e ai toni utilizzati da Mark Carney durante la conferenza stampa.ccc1

Il dollaro neozelandese è stato oggetto di forti vendite in Asia, perché la RBNZ ha annunciato che giovedì 21 diffonderà un breve aggiornamento delle sue valutazioni economiche. Anche se l’istituzione ha chiarito che non ci sarà una decisione sul tasso d’interesse, il mercato prevede che la banca centrale preparerà il terreno per un intervento sul tasso d’interesse verso la fine dell’estate, probabilmente alla prossima riunione del 10 agosto. Dopo aver ceduto il 4,50% sulla scia del voto sulla Brexit, nelle settimane successive il kiwi ha compiuto un forte rally e ha testato più volte, senza riuscire a violarla, la resistenza a 0,73 contro l’USD. Prevediamo che la coppia NZD/USD testerà il minimo del canale rialzista man mano che il kiwi perderà slancio. I fondamentali non giustificano, infatti, un ulteriore rafforzamento del kiwi, soprattutto alla luce di un altro taglio del tasso da parte della RBNZ e dato che le incertezze globali restano elevate.

Il rapporto australiano sull’occupazione ha rispettato grossomodo le attese: a giugno, il tasso di disoccupazione è salito leggermente, dal 5,7% al 5,8% (previsione media: 5,8%), soprattutto per effetto dell’aumento del tasso di partecipazione, salito dello 0,1%, al 64,9%. C’è stato, tuttavia, un forte aumento, inaspettato, degli impieghi a tempo pieno, pari a 38.400 unità, mentre sono spariti 30.600 posti di lavoro part time. Si tratta sicuramente di una buona notizia per l’economia australiana; tuttavia, vista la marcata debolezza dei dati occupazionali degli ultimi mesi, potrebbe trattarsi solo di una trasformazione di rapporti di lavoro da tempo parziale a tempo pieno; ciò significa che gran parte dei datori di lavoro è fiduciosa nelle prospettive di medio termine, ma non ci dice altro. Inizialmente, l’AUD/USD è salito dello 0,40% a 0,7639, per poi tornare rapidamente a 0,7625.

Oggi gli operatori monitoreranno la produzione industriale e le partite correnti in Turchia; la produzione mineraria e di oro in Sudafrica; la decisione sul tasso d’interesse e sugli acquisti di asset della BoE nel Regno Unito; le domande iniziali di disoccupazione e l’IPP negli USA; per oggi sono previsti anche gli interventi di Lockhart e George della Fed.

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Economia

WALL STREET CALA IL TRIS!

(…)  JPMorgan Chase sarà la prima tra le grandi banche americane a pubblicare i conti del secondo trimestre, seguiranno Wells Fargo e Citigroup venerdì e poi via via le altre big. Sono attese performance in chiaroscuro, ma, alla luce dell’esito del referendum sulla Brexit e delle incertezze internazionali, analisti e investitori non concentrano la propria attenzione sul periodo concluso a giugno, ma su quello che succederà in futuro. Lo scenario non è esaltante per le grandi banche, intanto perché non è al momento chiaro quando ci sarà un altro rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve dopo quello di dicembre scorso, cosa che sosterrebbe i margini del credito.

Inoltre, i tassi di interesse di lungo termine sono ai minimi storici, cosa che rende meno redditizi gli investimenti su strumenti come i titoli garantiti da mutui. Senza contare che le incertezze legate all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea dovrebbero tenere sotto pressione le attività di trading, sottoscrizione e consolidamento per i prossimi mesi. Ci sono comunque alcuni aspetti positivi. Nel breve termine, il tumulto dei mercati subito dopo il referendum britannico del 23 giugno potrebbe avere dato sostegno al fatturato generato dal trading e, cosa più importante, la solidità relativa dell’economia americana sembra sostenere la domanda di prestiti, compresi quelli commericali e industriali e quelli immobiliari. Secondo Jason Goldberg, analista di Barclays, il credito totale erogato nel secondo trimestre è aumentato del 7,2%, contro la media del 5,2% degli ultimi 25 anni. Questo in un contesto in cui default e svalutazioni potranno aumentare, ma si mantengono comunque ai minimi storici. Inoltre, tassi bassi stimoleranno l’erogazione di mutui: secondo Goldman Sachs, se i tassi resteranno ai livelli attuali, l’attività di rifinanziamento potrebbe salire più del 50% nella seconda metà dell’anno. Questo potrà mettere sotto pressione istituti che, come Bank of America, hanno un ampio portafoglio di titoli garantiti da mutui, ma dovrebbe favorire chi fa affidamento sulle commissioni legate ai prestiti per la casa, come Wells Fargo.America 24

Nel frattempo ieri i prezzi all’importazione e all’export in America spazzano via per l’ennesima volta le illusioni di chi si attende un rialzo dell’inflazione.

[Chart]

Solo 0,2 % contro attese dello 0,5 % e scludendo i prezzi petroliferi si è registrato un calo dello 0,3% che porta il calo complessivo dal giugno del 2015 al 2%!

Nel frattempo ieri è uscito il Beige Book della Fed che testimonia come la ripresa americana resta estremamente modesta e che l’incertezza prodotta dal Brexit avrà riflessi sulla crescita globale aggregata.

Certo che gli inglesi ieri hanno messo a segno un altro ipercut scegliendo Boris Johnson come ministro degli esteri…

Tralaltro sembra che Trunmp sia in vantaggio su Hillary Clinton in Florida uno degli Stati decisivi per le elezioni americane…2016 Presidential Swing State Polls Poll

State sintonizzati, come ha più volte ricordato il nostro Machiavelli il volo dell’Araba Fenice non sarà affatto facile.

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Steve Cohen’s “performance coach.” Bwahahaha!!!

Cohen paid a $1.2 BILLION fine for insider trading and he's pawning off his performance coach on us. Absurd.