L’universo dei super-eroi DC si è espanso a vista d’occhio. In America è stato da poco lanciato sul mercato un servizio streaming a pagamento che ospita tutti i prodotti della celebre casa editrice di fumetti. La prima original series è Titans, basata su “Giovani Titani”. Lo show televisivo è stato successivamente acquistato da Netflix ed è disponibile, anche in Italia, dall’11 Gennaio. Obiettivamente la serie tv non è esente da difetti, ha le sue pecche, ha i suoi momenti sì e i momenti no, ma nel complesso è un buon show di intrattenimento, crudo, violento e scostumato che apre una parentesi su una pagina “dimenticata” dell’universo DC.
Una trama da serie TV
Emerso dall’oscurità di Gotham City, Dick Grayson ha voltato le spalle a Bruce Wayne e agli insegnamenti di Batman. Di giorno è un detective solitario e dallo sguardo schivo, di notte indossa maschera e mantello e combatte il crimine nel nome di Robin. Perseguitato però dal ricordo della morte dei suoi genitori, Dick Grayson non riesce a riemergere dal pantano in cui lui stesso sta annaspando, fino a quando non incontra Raven. Lei è una ragazzina in fuga da un destino atroce che pende sulle sue giovani spalle come una spada di Damocle, e trova in Dick, un amico e confidente. La corsa verso un rifugio sicuro si incrocerà con quella di Kory Anders, femme fatale dai profondi occhi smeraldini, e con quella di Logan, giovane scapestrato che ha la capacità di trasformarsi in qualunque forma di vita animale. Forze ancestrali gravitano però attorno ai Giovani Titani, non resta che unire le forze e combattere un nemico comune.
Il Robin che abbiamo sempre desiderato
Ciò che stupisce del primo vero adattamento televisivo dedicato ai Titans, è proprio il personaggio di Dick Grayson. Capelli corti, castani, fisico asciutto, sguardo basso, tenace, duro e deciso nelle sue scelte. Da sempre tratteggiato come l’allievo di Batman, il pettirosso ora finalmente spicca il volo con le sue sole forze. Non è più un bambino è un uomo capace di lottare per i suoi ideali, che pecca ancora di presunzione ma, nella sua imperfezione, è un Dick Grayson che funziona e che empatizza con il pubblico. È un Robin diverso dal mondo dei fumetti: ha un carattere risoluto, è capace di prendere una decisione, sa sorridere, amare ma sa odiare e sa anche perdonare. È un personaggio ben caratterizzato e, Brenton Thawaties, ha a le giuste capacità per tratteggiare il Robin che abbiamo sempre desiderato di vedere in azione
Scene esplosive e un miscelo di trash
Stenta a decollare la linea narrativa della serie tv, dato che si perde a causa di un pilot lungo e dal ritmo cadenzato, ma con il passar degli episodi, complici alcune scene action da antologia, Titans spicca il volo coinvolgendo lo spettatore in un viaggio al limite dell’assurdo fra magia, profezie, doppi giochi, colpi bassi e rovesci di fortuna. C’è ampio spazio per l’azione nuda e cruda, quella che stordisce come un colpo di pistola, c’è spazio al drama di formazione, ai disturbi della personalità, alla pungente ironia e ad una buona dose di trash che non guasta certo l’appetito. Titans è questo ma è anche altro, è una comic-series fuori dagli schemi. Non è canonica come Arrow e The Flash, ma è una miscela di generi a dir poco esplosiva.
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Sono emozioni contrastanti quel che restano dopo il season finale di Titans (una seconda stagione è già all’orizzonte). Da una parte la serie è una gioia per gli occhi e il cuore, un sogno ad occhi aperti per tutti gli amanti dei fumetti e per gli estimatori di Robin; da un’altra la serie è vittima comunque di una scrittura a volte frettolosa che non permette al plot di fare il vero salto di qualità. È comunque una serie a tema supereroistico sopra le righe, differente, matura, che si apprezza per i suoi pregi ma anche per i suoi difetti. C’è l’intrattenimento ma oltre quello non c’è nulla più.
Author: GamesVillage.it
