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Destiny 2: accesso libero alle espansioni, come sfruttarlo al meglio | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Che siate dei nuovi giocatori o non giochiate a Destiny 2 da un po’, questo potrebbe essere il miglior mese per ritornare a giocarci, dato che fino al 3 giugno, Bungie darà a tutti i giocatori la possibilità di accedere alle espansioni La Regina dei Sussurri, Oltre la Luce e Ombre dal Profondo (e L’Eclissi, se siete membri PlayStation Plus), insieme ai contenuti delle quattro stagioni passate. Avrete tanto da fare in un mese: da dove cominciare? Un guardiano da dove può cominciare? Il capo della Community di Bungie, Chris “Cozmo” Shannon, ha dei consigli per voi. Tanto per cominciare:

Se non avete terminato Una Nuova Luce, ora c’è la possibilità di saltarla e passare direttamente a tutti questi contenuti. Ci sono anche due regali che dovreste riscattare subito. Fate visita a Shaxx nella Sala dei Campioni per ottenere un equipaggiamento potente dal forziere del Dono divinità del tuono e recatevi da Ikora alla Torre per scegliere il vostro kit per nuove Luci. Ogni kit possiede un’armatura esotica e abilità per una sottoclasse della Luce. Potrete avere questo equipaggiamento per tutti i vostri personaggi!

Dopo esservi preparati, arriva il momento di scegliere la vostra prima avventura. Ci sono tanti posti da esplorare, e ognuno ha una storia e un’atmosfera unica. Considerate anche il vostro stile di gioco e disponibilità. Sia che abbiate poco tempo e vogliate solo esplorare, sia che vogliate fare un giro completo approfittando al massimo di questa occasione, Cozmo ha qualche idea che vi aiuterà a imboccare la giusta direzione.

Campagna giocatore singolo

La Regina dei Sussurri:
Trovo che La Regina dei Sussurri sia una delle storie migliori che abbiamo fatto finora. Ci siamo presi il nostro tempo per rendere Savathûn un’antagonista complessa, ed è emozionante riuscire finalmente ad affrontarla e scoprire di più sul suo passato e le sue motivazioni. Anche se non conoscete Savathûn, questa campagna narra molto bene la sua storia, informandovi durante il vostro percorso. Ci sono dei momenti meravigliosi e si conclude con una spettacolare battaglia contro il boss.

Sblocca stasi in Oltre la Luce:
Se vi piace controllare le orde e congelare i nemici per poi ridurli in mille pezzi ghiacciati, allora provate stasi. Potete sbloccare questa sottoclasse dell’Oscurità completando la campagna Oltre la Luce e ottenere varie imprese da Ignota Exo. Può aiutarvi a sbloccare anche altre abilità da stasi.

Attività in solitaria o matchmade per 3 giocatori: Spira da la Stagione dei Desideri:
Date assolutamente un’occhiata a Spira. Trovo che sia una delle migliori attività che abbiamo mai realizzato e anche una delle più appaganti. Dovrete esplorare la tana del drago Riven, che avrà una mappa diversa ogni volta che ci passerete, evitando le trappole per non ridurre le vostre vite limitate. Fatelo da soli, portate degli amici o unitevi a una squadra d’assalto tramite un abbinamento automatico.

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‘Non più Xbox, ma Microsoft Gaming’: ultime mosse decise dai vertici di Redmond?

Author: GAMEmag

Sono ore di fuoco per Microsoft e più in particolare per Xbox, che lo scorso 7 maggio ha annunciato l’improvvisa chiusura di alcuni di studi di sviluppo acquisiti solo qualche anno fa con la maxi-operazione di ZeniMax Media. Addio ad Arkane Austin (Redfall), Tango Gameworks (Hi-Fi Rush) e Alpha Dog Studios (Mighty DooM). In molti hanno puntato il dito contro il management di Xbox e, dunque, contro Phil Spencer, al punto che qualcuno ha persino ‘bombardato’ il C.A.M.P. del carismatico dirigente in Fallout 76. Tuttavia, Spencer potrebbe non c’entrare nulla.

Per essere più chiari, le ultime decisioni non sembrano aver coinvolto il team dirigenziale di Xbox; sarebbero, invece, decisioni prese direttamente ‘dai pianti alti’ della società di Redmond.

Due ex dipendenti fanno luce sul caso Xbox

In un editoriale, Ryan McCaffrey di IGN ha intervistato due ex dipendenti di Xbox, considerati dei ‘veterani’ della compagnia e, pertanto, fonti molto affidabili. Rispondendo alle domande di McCaffrey, i due si sarebbero lamentati dell’attuale stato del business videoludico, facendo, naturalmente, riferimenti specifici alla situazione di Microsoft.

phil spencer xbox

Uno di loro dichiara di aver avuto “lunghe conversazioni con alcuni fondatori di Xbox” affermando di essere tutti giunti alla stessa conclusione: “non è più Xbox, ma Microsoft Gaming”. Una dichiarazione ‘pesante’ che serve a sottolineare il fatto che Phil Spencer e colleghi, ovvero il management di Xbox, non avrebbero più molto potere decisionale e che le ultime decisioni sarebbero state imposte al team di Spencer dai vertici della compagnia.

Ricordiamo che, formalmente, la divisione guidata da Phil Spencer si chiama Microsoft Gaming e che Xbox, di fatto, è semplicemente il brand gestito dalla compagnia.

In merito al “bagno di sangue” – citando le parole dell’executive editor di IGN – di Bethesda, l’altro ex dipendente sostiene che, al momento, Xbox è troppo grande per poter gestire facilmente i suoi studi e tutti i progetti in cantiere. “[…] Ci sono tre grandi compagnie in gioco e Microsoft non ha mai realmente ultimato l’integrazione con Bethesda”. Una di queste tre aziende è Activision che, come fa notare l’intervistato, “è tre volte più grande di Xbox”.

xbox activision microsoft

Nell’intervista viene poi ribadito che queste decisioni – e, dunque, la chiusura delle software house sopra menzionate – “probabilmente” non sono state prese da Phil Spencer. “Tutto questo viene dettato da Satya [Nadella] e Amy Hood e tutto deriva dall’acquisizione di Activision, rivela uno degli ex dipendenti di Xbox. Specifichiamo che Amy Hood è il CFO di Microsoft.

I due intervistati parlano anche del calo di vendite delle console Xbox e di quello delle sottoscrizioni al Game Pass, così come degli elevati costi – non solo monetari – dell’acquisizione di Activision Blizzard e della relativa disputa legale con l’FTC (Federal Trade Commission).

Insomma, tutto ciò avrebbe spinto Nadella e Hood a prendere in mano le redini di Xbox e di attuare, così, le decisioni che hanno portato alla chiusura dei suddetti studi e ai conseguenti tagli al personale. Come se ciò non bastasse, Jason Schreier di Bloomberg sostiene che Microsoft ha in programma ulteriori tagli che coinvolgeranno altri team della sua divisione gaming.

hi-fi rush

Mentre vengono diffusi questi retroscena, dal report di Schreier emergono i dettagli di una riunione tenutasi lo scorso mercoledì, 8 maggio, tra il presidente di Xbox Matt Booty e lo staff di ZeniMax.

Stando alle testimonianze di tre dipendenti, in quest’occasione Booty avrebbe affermato quanto segue: “Abbiamo bisogno di giochi più piccoli che ci diano prestigio e riconoscimenti”. Molti esponenti della stampa, tra cui Schreier, hanno ricollegato questa dichiarazione all’acclamato Hi-Fi Rush, il che porterebbe a ritenere le parole di Booty contraddittorie e paradossali.

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Amanda the Adventurer 2: annunciato il seguito dell’horror virale, con trailer e demo in arrivo – Multiplayer.it

Author: Multiplayer.it

MANGLEDmaw Games ha annunciato alquanto a sorpresa l’esistenza di Amanda the Adventurer 2, nuovo capitolo della particolare avventura horror, che verrà pubblicato quest’anno e avrà presto una demo durante la prossima Steam Next Fest, con un trailer di presentazione.

Il caso di Amanda the Adventurer può essere paragonato ad altri fenomeni virali come Five Nights At Freddy’s e Poppy Playtime: si tratta di un gioco horror indie che è riuscito ad imporsi al pubblico sfruttando il passaparola e soprattutto grazie alla sua presenza estesa presso YouTube e Twitch.

Si tratta di una bizzarra avventura narrativa costruita con vari spezzoni video, nella quale siamo chiamati a ricostruire un inquietante caso, guardando filmati in stile VHS anni 90 e vecchi cartoni animati che celano indizi e segreti alquanto terrificanti.

Una nuova e inquietante avventura per Riley

Un'immagine di Amanda the Adventurer 2

Un’immagine di Amanda the Adventurer 2

Anche in questo caso, come anche in Five Nights At Freddy’s e Poppy Playtime, il senso di inquietudine deriva in gran parte dall’accostamento tra elementi grafici apparentemente sereni e in tipico stile infantile e tematiche invece di grande impatto, con un’atmosfera particolarmente tesa che sembra sempre in procinto di virare verso l’horror puro.

Tra una cosa e l’altra, il primo capitolo ha raccolto qualcosa tipo 1,5 miliardi di visualizzazioni su YouTube combinate, dunque anche questo Amanda the Adventurer 2 sembra destinato ad attirare un bel po’ l’attenzione, mettendo in scena una nuova avventura.

Anche in questo caso, il gioco è composto in gran parte di spezzoni video creati in computer grafica sullo stile di vecchi cartoni animati di fine anni 90 inizio 2000, che dovrebbero essere dedicati ai bambini ma celano significati ben diversi.

Nel primo capitolo, il protagonista Riley Park scopre le videocassette di Amanda the Adventurer, un personaggio che ricorda alquanto Dora l’Esploratrice, nella soffitta della casa ereditata dalla zia e, guardandole, si rende progressivamente conto che si tratta di messaggi, con il personaggio che cerca di comunicare direttamente con la protagonista.

Nel secondo capitolo, come riferito sulla pagina ufficiale di Steam, Riley si reca presso la biblioteca di Kensdale per cercare di continuare le indagini collegate ad Amanda: una volta arrivata, viene accolta da una misteriosa figura mascherata che sostiene di conoscere la zia Kate e di aver bisogno di aiuto per trovare una cosa che quest’ultima ha lasciato all’interno della biblioteca.

Pare inoltre che ci sia una “potente entità” collegata alle videocassette, a cui la protagonista deve fare attenzione, mentre Amanda, del tutto consapevole della presenza di Riley, cercherà in ogni modo di liberarsi. Oltre al trailer, una demo di Amanda the Adventurer 2 verrà pubblicata nel corso della Steam Next Fest, che si terrà dal 10 al 17 giugno.

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REYNATIS: l’RPG di NIS arriverà su console e PC a settembre | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

NIS America annuncia che REYNATIS, il suo nuovo GDR basato sulla magia e ricco di azione, uscirà il 27 settembre 2024 su Nintendo Switch, PS4, PS5 e Steam. Inoltre, il gioco includerà contenuti speciali crossover con NEO: The World Ends With You di Square Enix, con personaggi, luoghi e nemici del gioco!

REYNATIS è un urban fantasy ricco di atmosfera ambientato in una ricostruzione realistica di Shibuya, a Tokyo, dove sta per verificarsi lo scontro definitivo tra magia e ordine. Alla ricerca della libertà attraverso la forza, il mago Marin si dirige a Shibuya, dove incontra Sari, un ufficiale del M.E.A., un’organizzazione che si occupa di tenere sotto controllo i maghi. Lì Marin incontra anche Owl, un gruppo di sostegno per maghi solitari che lavora per costruire un mondo in cui maghi e non maghi possano coesistere in modo sicuro. Composto da soli tre membri, Michiro, Moa e Nika, Owl tiene sotto controllo i vigilanti radicalizzati e impone le proprie punizioni su questioni problematiche che il M.E.A., che rispetta la legge, non può controllare.

REYNATIS è un gioco di ruolo d’azione ambientato nelle strade accuratamente ricreate di Shibuya, Tokyo. In un mondo in cui la fantasia incontra la realtà, i cittadini di Shibuya temono la magia e il suo potere, costringendo i maghi a nascondere le loro capacità inumane o ad affrontare l’oppressione.
Nascondi la tua magia per esplorare la città come un normale civile e fare acquisti o missioni, oppure usa i tuoi poteri esplosivi per raggiungere nuove location e combattere chi ti ostacola. Combatti per ciò in cui credi in questo elegante e affascinante gioco di ruolo del Director TAKUMI con le musiche di Yoko Shimomura.

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Bologna Game Farm: ecco i 4 videogiochi dei team vincitori della terza edizione

Author: GAMEmag

Bologna Game Farm rappresenta un’iniziativa di grande rilevanza nella promozione e nello sviluppo del settore videoludico, in particolare nell’ambito della regione Emilia-Romagna. Giunta alla terza edizione, ha visto un evento di presentazione tenutosi presso le suggestive Serre dei Giardini Margherita, la stessa location dove si svolge il programma di accelerazione e tutte le attività alla base del progetto. Il quale ha messo in luce il talento e la creatività dei quattro team di sviluppatori vincitori. In questa occasione, ci è stata data la possibilità di provare per la prima volta i loro videogiochi, anche se il loro sviluppo è ancora in una fase iniziale.

Questi team hanno avuto l’opportunità di lavorare a pieno regime grazie a un contributo di 30.000 euro ciascuno, con la cifra che è interamente a fondo perduto e rappresenta un sostegno fondamentale per la realizzazione dei loro prototipi di videogiochi. Non solo le iniziative come Bologna Game Farm puntano a sostenere l’industria dei videogiochi, che notoriamente in Italia è stata a lungo sottovalutata, ma permette la realizzazione di titoli che puntano sulla tradizione artistica italiana, realizzati da gruppi di sviluppo che si compongono di ragazzi molto giovani.

Bologna Game Farm

L’Italia, così come la sua storia, è certamente presente nei videogiochi, ma colpevolmente la sua eredità è spesso trasmessa da team di sviluppo stranieri (si pensi ad Assassin’s Creed o a Rome: Total War). L’iniziativa di Bologna Game Farm, promossa da Regione Emilia-Romagna e coordinata dal Comune di Bologna in collaborazione con ART-ER, IncrediBOL! e IIDEA, si propone di evidenziare la capacità di questi giovani sviluppatori italiani e rafforzare le abilità imprenditoriali del settore videoludico nella regione, nonché di promuovere la consapevolezza dell’importanza economica e culturale del comparto.

Durante l’evento, sono state discusse anche le politiche e le azioni per il settore videoludico in Emilia-Romagna, con l’obiettivo di consolidare e professionalizzare ulteriormente il segmento dei videogiochi all’interno della regione, riconoscendo il suo ruolo cruciale come fattore di crescita economica e culturale.

Non si tratta di una vetrina fine a sé stessa, perché i ragazzi che fanno parte di Bologna Game Farm vengono accompagnati lungo un percorso finalizzato a trovare dei publisher e ad ambire al successo economico. Le vertical slice mostrate vengono condotte fino al First Playable di Firenze dove gli sviluppatori incontrano i publisher per poi approdare al GamesCom, dove prosegue un complesso iter di presentazione dei progetti. Per i team è molto complicato trovare un publisher in un settore, quello dei videogiochi, che ha bisogno di sostegno, anche pubblico, per poter ambire alla portata e alla visibilità che i progetti meritano.

Per poter vincere il Bologna Game Farm i team devono presentare un business plan convincente dove i loro progetti non sono interessanti solamente sul piano della qualità e dell’autorialità, ma dimostrino di essere sostenibili sul piano economico. I team vincitori da febbraio hanno ricevuto il 70% del finanziamento previsto e quindi i loro progetti sono attualmente in una fase pienamente realizzativa. Vediamo quali sono i 4 videogiochi presentati.

Terrorbane Viral

Questo titolo è sviluppato da BitNine, il team di sviluppo più consolidato fra i 4 che hanno vinto la terza edizione di Bologna Game Farm. BitNine, a differenza degli altri gruppi che abbiamo incontrato, ha già una grossa esperienza alle proprie spalle, avendo realizzato tERRORbane, un JRPG dell’era 16-bit con elementi metareferenziali che costituiscono una parodia comica con rottura della quarta parete allo scopo di esplorare la relazione tra sviluppatori e giocatori. Un gioco talmente innovativo che ha già vinto il premio come miglior gioco italiano agli Italian Video Game Awards 2023.

Terrorbane Viral

Il nuovo Terrorbane Viral fa parte dello stesso immaginario del gioco di BitNine precedente, ma stavolta si tratta di un titolo in cui il computer del giocatore viene assalito da una misteriosa ondata di programmi malware e virus che vogliono prenderne il controllo. Con l’aiuto del programma anti-virus e armato del codice pieno di Bug degli assalitori stessi, il giocatore dovrà cercare di ribaltare la situazione contro queste forze malevole.

Terrorbane Viral

Si tratta di un titolo d’azione che riprende alcuni concetti di Vampire Survivors dove bisogna evitare le minacce, raccogliere esperienza e sbloccare abilità attive e passive per poter affrontare progressivamente una quantità di minacce sempre maggiore. I giocatori, che impersonano un’intelligenza artificiale, possono solamente spostarsi sulla mappa e schivare, mentre raccolgono esperienza per sbloccare le abilità. La combinazione di queste ultime permette di configurare delle build sempre più potenti, mentre la struttura di gioco è incentrata sulla rigiocabilità. Ogni sessione ha una durata di circa 15-20 minuti, ma nelle successive si possono affrontare sfide più grandi servendosi delle abilità sbloccate.

KAI

Sviluppato da Dandelion, è il gioco tecnicamente più avanzato tra quelli che abbiamo provato a Bologna. Si tratta un videogioco di avventura/esplorazione con elementi strategici di gestione delle risorse. La protagonista Akira è catapultata da un’astronave in un ambiente sottomarino, che esplora per svelarne il mistero. KAI è un viaggio di esplorazione di un nuovo mondo, ma è anche un viaggio di conoscenza e superamento delle paure e dei ricordi alla riscoperta della propria interiorità.

KAI

Attraverso delle esche, i giocatori devono attrarre dei pesci verso un portale. Ci sono vari tipi di pesci, e ciascuno di essi viene attratto da un’esca specifica. Mentre i giocatori possono variare dalla visuale in prima persona alla visuale in terza, la navigazione del mondo di gioco avviene a 360 gradi, conferendo piena libertà di spostamento ai giocatori. Visivamente, KAI si ispira all’arte nuragica e la progressione attraverso i livelli di gioco sarà accompagnata da una profonda componente narrativa.

KAI

Migliaia di pesci si trovano nei livelli di gioco di KAI, con la loro quantità che ha rappresentato una sfida nello sviluppo non indifferente per Dandelion. Si consideri, ovviamente, che questi videogiochi sono realizzati in modo tale da consumare la più bassa quantità di risorse di calcolo possibile, in modo da poter approdare su sistemi poco potenti come Steam Deck o Nintendo Switch e, potenzialmente, anche sugli smartphone. Per superare queste sfide, per KAI è stato utilizzato il framework Unity Dots, che ha permesso di estendere il medesimo comportamento su un migliaio di pesci senza gravare eccessivamente sulle risorse di calcolo a disposizione.

Sliding Hero

Di Silent Chicken, è un’avventura puzzle in stile “metroidvania” in cui il giocatore si muove scivolando in un’unica direzione, finché non incontra un ostacolo. In Sliding Hero, il giocatore veste i panni di Luca Sicomoro, un militare della Repubblica di Venezia, che si ritrova bloccato all’interno di un misterioso labirinto. Per riuscire a scappare dovrà scoprirne i segreti interagendo con alcuni strani personaggi (ispirati dalla tradizione delle maschere italiane), affrontando diverse sfide.

Sliding Hero

Si basa su una peculiare pixel art pompata a livello di shader con effetti visivi che la rendono rara e accattivante. Dal punto di vista grafico questo gioco si ispira a Zelda a 16 bit e a Pokémon, mentre non mancano i riferimenti alla tradizione artistica italiana a cominciare dal carnevale veneziano e alla commedia dell’arte.

Sliding Hero

Durante l’esplorazione i giocatori devono affrontare enigmi e parti action. Fra tutti i progetti provati, è risultato essere quello più consistente in termini di longevità e sfida offerta al giocatore, nonostante lo sviluppo di questo titolo sia iniziato da pochi mesi. Con Paolo Zito, un ex copywriter, al timone del progetto, Sliding Hero evidenzia il fenomeno di cui abbiamo parlato all’inizio dell’articolo, ovvero il potenziale di infondere la tradizione e la cultura italiana all’interno di un videogioco realizzato completamente in Italia.

Block Number 5

Molto interessante è anche Block Number 5 di Mad Squares, un gioco di ruolo con un gameplay che lascia libertà di movimento, a tema graffiti, street art e cultura Hip Hop. In una giungla di cemento distopica il protagonista dovrà affermarsi con la sua arte. Il giocatore, esplorando la grigia città, potrà dipingere ogni suo angolo combinando segni, lettere e immagini sbloccati nel corso del gioco, per creare dei graffiti unici e personalizzati.

Block Number 5

Rispetto agli altri progetti di cui abbiamo parlato, realizzati tutti su Unity, Block Number 5 è costruito intorno a Unreal Engine, una piattaforma che consente agli sviluppatori di intervenire con maggiore flessibilità e profondità, stando a quanto ci hanno detto gli stessi ragazzi di Mad Squares.

Block Number 5

Parliamo di un titolo che esalta la filosofia alla base dei graffiti e anche il fascino di poterli realizzare senza farsi scovare dalle forze dell’ordine. Con un potente Graffiti Editor, i giocatori potranno dipingere in maniera creativa, mentre dovranno stare attenti a non farsi vedere dai poliziotti. In Block Number 5 si interpreta, infatti, un graffiti artist per far vivere le dinamiche socioculturali alla base dell’arte dei graffiti. Nel mondo di gioco ci sono ingiustizie sociali e l’artista vuole cambiare il mondo con la sua arte, mentre non manca un sistema morale che incide su come le persone percepiscono l’artista stesso, definendolo a seconda dei casi artista o vandalo.