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I migliori tv da 65 pollici per portarti il cinema dentro casa

Author: Wired

(Ultimo aggiornamento: giugno 2023)

I tv da 65 pollici sono sicuramente tra i più popolari degli ultimi anni. Si tratta di modelli dotati di una diagonale generosa, che permette una visione eccellente di qualunque tipo di contenuto, ma che al tempo stesso sono abbastanza facili da inserire in un contesto domestico, anche grazie alla possibilità di appenderli a parete. L’estremo successo di questo formato ha portato le case produttrici a invadere il mercato con un quantitativo impressionante di proposte, che si differenziano per caratteristiche tecniche, funzionalità e prezzo. Per muoversi all’interno di questo mare di apparecchi, tra novità di quest’anno, grandi classici e offerte scontate, abbiamo selezionato una quindicina di modelli per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Cosa cercare in un tv da 65 pollici

Bene, le dimensioni le abbiamo scelte. Una diagonale di 65 pollici, al cambio circa 165 centimetri, è quella adatta alle nostre esigenze. Ora non ci resta che valutare tutto il resto. Già, ma cosa è tutto il resto? Quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione prima di operare una scelta? Cosa dobbiamo guardare con attenzione, e su cosa invece possiamo chiudere un occhio? Ecco le nostre risposte a queste domande:

  • Pannello: la tipologia di pannello è senza dubbio l’elemento cardine nella scelta di un televisore, in grado di farne lievitare (o di far sgonfiarne) in maniera sensibile il costo. Partiamo dal presupposto che, in qualunque caso, non si può prescindere da una risoluzione 4k, ormai divenuto standard anche per le fasce di prezzo più basse. Optare per uno dei pochissimi modelli full hd attualmente sul mercato sarebbe davvero un’operazione di puro masochismo di stampo fantozziano, che non consiglieremmo al nostro peggior nemico. Più importante, e direttamente legata al budget a proprio disposizione, è invece la questione relativa alla tecnologia alla base del pannello. Se non avete problemi di soldi e puntate sempre al top, la risposta è una sola: oled. Davanti ai vostri occhi scorreranno immagini con colori forti, intensi, frutto di un eccezionale livello di contrasto e di una riproduzione del nero perfetta, a cui si affianca un ampissimo angolo di visione. Il tutto condito da un, non clamoroso ma comunque presente, risparmio di consumo energetico. Se invece dovete fare i conti al centesimo, o semplicemente non siete interessati a investire una cifra elevata, la soluzione ideale è un pannello a led, magari in una delle sue versioni evolute (NanoCell e Quantum Dot). La resa visiva sarà di qualità inferiore, ma nel complesso si manterrà comunque su standard decisamente elevati.
  • Audio: con schermi sempre più sottili e cornici quasi inesistenti, lo spazio in cui inserire altoparlanti di elevata qualità è ridotto ai minimi termini. Per questo motivo, qualunque sia il modello prescelto, è davvero difficile attendersi dei miracoli. Alcuni televisori utilizzano tecnologie progettate per riprodurre in maniera virtuale effetti surround e per equilibrare al meglio i suoni, ma per ottenere un’esperienza davvero esaltante il nostro consiglio è sempre quello di optare per l’acquisto di una soundbar o di casse da posizionare strategicamente nella stanza.
  • Smart: se un tempo le funzioni smart erano viste come una rara aggiunta al pacchetto televisivo, ormai da alcuni anni sono diventate una caratteristica che viene data per scontata. In effetti, fatte salve le differenze di interfaccia che caratterizzano i sistemi operativi proprietari delle diverse case produttrici, quasi tutti i modelli attualmente sul mercato presentano una dotazione standard che consente di usufruire agevolmente di app e di servizi streaming. Altrettanto comune è la compatibilità con assistenti vocali, mentre è meno frequente l’integrazione con Chromecast.
  • Gaming: per poter funzionare in maniera adeguata anche come schermo da gaming, soprattutto se associato a un pc oppure a console di ultima generazione (PlayStation 5 e Xbox Series X|S), un televisore deve essere dotato di poche e semplici caratteristiche. È importante che la risoluzione 4k sia affiancata da una frequenza di aggiornamento a 120 Hz, a cui aggiungere la compatibilità alle tecnologie Vrr, Nvidia G-Sync e Amd Freesync per garantire il massimo della fluidità nell’azione. Inoltre può essere utile controllare sempre anche i valori di input lag. Più sono bassi, migliore sarà la risposta ai comandi.

Come li abbiamo scelti

Nello scegliere i quindici migliori televisori 65 pollici attualmente sul mercato abbiamo cercato di soddisfare qualunque tipo di esigenza. Il risultato è un elenco in cui, passando dai modelli entry level ai pesi massimi della categoria, è sempre garantito un ottimo rapporto qualità/prezzo. Per chi cerca tv anche più piccoli, c’è la nostra raccolta dei migliori tv per tutte le tasche, dai 50 pollici in giù fino ai compatti smart tv da 32 pollici. Per chi punta dritto alla tecnologia oled infine abbiamo scelto i migliori modelli provvisti di questi pannelli.


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I migliori tv da 43 pollici che puoi mettere (quasi) ovunque

Author: Wired

(Ultimo aggiornamento: giugno 2023)

State cercando un tv da 43 pollici da utilizzare in cucina, o magari in una camera da letto? Avete poco spazio in sala, o più semplicemente non siete interessati a un modello di grande formato che monopolizzi l’attenzione di chiunque entri nella stanza? Per quanto i 43 pollici non siano il formato più popolare del momento, le case produttrici mettono a disposizione un discreto quantitativo di apparecchi con questa diagonale, dotati di differenti caratteristiche tecniche e prezzi. Noi abbiamo selezionato per voi i diciasette più interessanti.

Cosa cercare in un tv da 43 pollici

In un mercato in cui tutte le soluzioni tecniche all’avanguardia sembrano essere appannaggio quasi esclusivo dei tagli superiori ai 50 pollici, chi per motivi di spazio è costretto ad accontentarsi di una dimensione minore non deve per questo disperarsi. Accettando alcuni compromessi, è possibile comunque trovare dei modelli capaci di soddisfare le più svariate esigenze. Quali? Queste, per esempio:

Collocazione

Avete bisogno di un televisore che funga da apparecchio principale, oppure ne dovete acquistare uno “secondario”, da utilizzare soltanto saltuariamente? Nel primo caso, consigliamo di fare uno sforzo e cercare di indirizzarsi verso i top della categoria. Nel secondo invece è possibile risparmiare qualcosa. Tutto questo con un particolare ben chiaro in mente: la famiglia dei 43 pollici è racchiusa, salvo qualche rara eccezione, in un budget compreso tra 300 e 1000 euro, quindi non si tratta mai di cifre proibitive.

Sistema operativo

Ormai ogni modello di televisore è dotato di funzioni smart. Case come Samsung (Tizen) e Lg (webos) utilizzano sistemi operativi proprietari, mentre altre si appoggiano ad Android Tv/Google TV. Le differenze sono legate soprattutto alle interfacce, ma è comunque consigliabile verificare la presenza di app dedicate ai servizi streaming a cui si è abbonati (Netflix, Prime Video, Dazn, Disney Channel).

Videogiochi sì o no

Se il vostro nuovo televisore diventerà anche il vostro principale schermo per i videogiochi, dovete assicurarvi che abbia alcune caratteristiche. Soprattutto se avete collegato un notebook da gaming o una console di ultima generazione, una frequenza a 120 Hz e la compatibilità con tecnologie quali Nvidia G-Sync e amd Freesync sono fondamentali per ottenere i migliori risultati.

I migliori tv da 43 pollici per il 2023

Nello scegliere i diciasette televisori presenti in questo articolo, abbiamo deciso di mantenere un paio di punti fissi. Il primo è la qualità del pannello, con una risoluzione minima di 4k. Alle attuali condizioni di prezzo, optare per un full hd avrebbe infatti poco senso. Il secondo è la presenza di funzioni smart, che affianchino con pochi e semplici clic i canali “tradizionali” alle varie piattaforme di intrattenimento gratuite e a pagamento. Per chi ha più spazio a disposizione invece abbiamo ampliato la ricerca a tutte le diagonali nella nostra gallery dei migliori tv per tutte le tasche e tutte le pareti.


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Le migliori cuffie bluetooth pensate per lo sport

Author: Wired

Le cuffie bluetooth per lo sport sono il modo più pratico per ascoltare musica e podcast durante l’attività fisica. Questa tipologia di auricolari è progettata appositamente per resistere alle condizioni di utilizzo più disparate, ad esempio rimanendo ancorata alle orecchie anche quando il corpo sobbalza per le ripetizioni degli esercizi o per la corsa. In più, vantano generalmente un qualche grado di impermeabilità che permette loro di non danneggiarsi neanche sotto la pioggia o con il sudore. In giro ormai sono tanti i dispositivi mirati a questo utilizzo: abbiamo isolato le caratteristiche chiave da ricercare per trovare quelli più adatti, e dieci prodotti che possono fare al caso di tutti.

Come scegliere le cuffie bluetooth per lo sport

Gli auricolari bluetooth per sport e allenamenti sono costruiti in modo diverso dai prodotti di tipo classico, per poter venire incontro alle esigenze di chi li utilizza durante periodi di sforzo e movimento intenso. Le caratteristiche che li rendono unici, e che vanno verificate nella ricerca del prodotto ideale, sono una manciata.

  • Forma: non esiste una forma standard, ma un auricolare bluetooth da utilizzare durante l’attività fisica deve avere un paio di caratteristiche imprescindibili. La prima è la comodità sul lungo periodo. Chi vuole allenarsi per ore in palestra o correre per chilometri deve poterlo fare senza avvertire il minimo fastidio e senza un peso eccessivo. La seconda è la stabilità. Gli auricolari devono essere ben fissati all’orecchio, e devono essere in grado di resistere a movimenti repentini senza subire il minimo spostamento. Considerando che ogni persona ha orecchie differenti per forma e dimensione, sarebbe importante riuscire a fare una prova sul campo per capire quale tra le numerose soluzioni adottate dalle diverse case produttrici risulti la più funzionale per le proprie esigenze.
  • Resistenza: un auricolare bluetooth dall’animo sportivo deve essere in grado di resistere alle intemperie. È quindi fondamentale verificare il livello di certificazione Ip, che indica il grado di protezione dagli agenti solidi e liquidi. Tutti i modelli da noi selezionati non subiscono danni in caso di schizzi d’acqua (Ipx4), mentre solo alcuni sono in grado di sopportare veri e propri getti o addirittura di essere utilizzati durante una nuotata.
  • Batteria: anche se l’autonomia media degli auricolari bluetooth da noi scelti si attesta su valori simili, sono presenti comunque delle differenze. Valutare la durata della carica (e le eventuali cariche extra derivanti dalla custodia) è sicuramente utile per scegliere il proprio modello ideale.
  • Audio: ultimo, ma non meno importante, il fattore audio. Siete interessati ad auricolari che fungano da sottofondo alla vostra attività fisica, oppure cercate un modello in grado di caricarvi con un sound potente e intenso? Nel primo caso potete cavarvela investendo una cifra relativamente contenuta, mentre nel secondo dovete puntare decisamente più in alto. Case come Bang & Olufsen, Beats e Bose propongono modelli dall’animo sportivo che però non tralasciano la qualità sonora, aggiungendo come extra la possibilità di modificare alcune impostazioni tramite applicazioni per smartphone.

Le migliori cuffie bluetooth da sport secondo noi

Nello scegliere i migliori auricolari bluetooth abbiamo cercato di proporre modelli adatti a tutte le esigenze, spaziando tra diverse funzionalità e fasce di prezzo e ordinandoli dai più abbordabili ai più costosi. Per chi desidera invece cuffie adatte a ogni situazione, ecco la nostra selezione di prodotti over ear e di cuffie wirless.


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10 sistemi mesh wi-fi per una rete wireless che prende ovunque

Author: Wired

Le reti mesh wi-fi sono un’ottima soluzione per chi vuole imbastire una connessione wireless stabile e di qualità in uno spazio di ampie dimensioni. Che siano posizionati all’interno di un ufficio, di un negozio oppure di un’abitazione, magari su più piani, i ripetitori mesh sono in grado di svolgere questo compito alla perfezione, senza peraltro richiedere particolari conoscenze tecniche o set up complessi. L’unica difficoltà è trovare il modello adatto alle proprie esigenze, ma a questo pensiamo noi nella nostra guida.

Cosa è una rete mesh

Prima di capire cosa è una rete mesh partiamo dalle basi, riassumendo in breve il funzionamento di una classica rete wi-fi. In estrema sintesi, abbiamo un centro di comando (solitamente un modem/router) che diffonde il segnale, permettendo a tutti i dispositivi nelle vicinanze di agganciarsi (liberamente o mediante l’inserimento di una password) e di usufruire della connessione. L’efficacia del collegamento è una funzione della distanza dal suddetto centro di comando, e allontanandosi si assiste a un costante peggioramento delle prestazioni sia in termini di velocità che di stabilità. Questo vuol dire che, in spazi particolarmente ampi oppure strutturati su più piani, è facile che ci siano punti in cui non è possibile garantire una connessione con performance adeguate.

Copertura a tappeto

Per risolvere questo problema, è necessario trovare un modo di amplificare la diffusione del segnale, mantenendone al tempo stesso una qualità elevata su tutta l’area che si desidera coprire. È proprio questo ciò che fanno le reti mesh. Tramite il posizionamento di uno o più ripetitori, si viene a creare una vera e propria maglia (traduzione letterale in italiano di mesh) all’interno della quale il segnale wi-fi si muove e si diffonde. Una maglia che, nei suoi nodi, non ha una gerarchia prestabilita, ma che si comporta in maniera dinamica. Questo vuol dire che non esiste un nodo più importante dell’altro, ma che tutti i dispositivi dialogano tra di loro e stabiliscono di volta in volta quale sia il percorso più efficace per far giungere il segnale dal punto di partenza alla destinazione finale. Una maglia che, in caso di guasto di uno dei nodi, non smetterà di funzionare, ma si adatterà alla situazione garantendo comunque una connessione adeguata. Una maglia che, altro fattore da non sottovalutare, è estremamente flessibile nella sua forma e nelle sue dimensioni, vista la possibilità aggiungere un numero elevatissimo di nodi.

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I migliori giradischi per chi vuole riscoprire la goduria del vinile

Author: Wired

Districarsi tra i migliori giradischi in circolazione non è semplice, dato che parliamo di un mercato estremamente florido e variegato, che propone una quantità di opzioni capaci di soddisfare tutte le esigenze e tutte le tasche. Già, ma quali sono queste opzioni? Ci pensiamo noi a suggerirvele.

Come scegliere il giradischi

Scegliere un giradischi può rivelarsi un’operazione abbastanza complessa, soprattutto per chi è cresciuto tra lettori mp3 e piattaforme di streaming audio. Per un neofita è facile correre il rischio di perdersi tra piatti, motori, bracci, testine e uscite. Per questo vi proponiamo una rapida guida con le principali specifiche tecniche da tenere d’occhio.

Motore

I giradischi montano due tipi differenti di motore, a trazione diretta o a cinghia. Nel primo, il disco viene fatto girare da un motore posto sotto il piatto. Nel secondo, il motore muove una cinghia che circonda il piatto. I motori a trazione diretta hanno come vantaggio una minore usura delle parti, la possibilità di ruotare in entrambi i versi (permettendo, per esempio, lo scratching dei Dj) e un mantenimento costante della velocità di rotazione. Quelli a cinghia invece sono più silenziosi, oltre a generare un minor quantitativo di interferenze che possono influire sulla qualità del suono.

Braccio e testina

Il braccio è un elemento cardine dei giradischi. Il suo compito è quello di sorreggere la testina, garantendo che questa si muova sul disco senza vibrazioni, sobbalzi e con il minore attrito possibile. Un braccio solido e di qualità è quindi fondamentale per avere una resa sonora di buon livello. Altrettanto importante è la testina (o cartuccia), che ha il compito pratico di occuparsi della riproduzione del suono. Ne esistono due tipologie base, mm (magnete mobile) e mc (moving coil, bobina mobile in italiano) che si differenziano per potenza di suono (maggiore nelle mm, più delicato nelle mc) e per costi (superiori nelle mc).

Uscite e preamplificatore

Il collegamento tra giradischi e casse è, all’apparenza, molto semplice. Due cavi e via, il gioco è fatto. In realtà non è proprio così. Oltre ai cavi serve anche un preamplificatore phono, strumento che stabilizza le frequenze sonore e permette una perfetta riproduzione audio. Diversi giradischi moderni ne montano uno interno (a volte con un interruttore che permette di attivarlo/disattivarlo a piacimento), ma ricordatevi sempre di controllare per non correre il rischio di trovarvi tra le mani un modello che, per essere utilizzato, vi costringa a una spesa extra. Inoltre, esistono giradischi dotati di porte usb, ideali per chi vuole trasferire i propri vinili su computer, e altri con funzione bluetooth, perfetti per essere utilizzati con cuffie e casse wireless.

Giri

Praticamente tutti i giradischi possono riprodurre sia 33 che 45 giri. In alcuni casi è presente un selettore automatico che consente di passare da una velocità all’altra. In altri, invece, è necessario eseguire l’operazione manualmente spostando la cinghia. Inoltre, molti modelli moderni sono anche in grado di riprodurre i vecchi 78 giri.

I migliori giradischi: come li abbiamo scelti

Nel selezionare i migliori giradischi in circolazione abbiamo deciso di concentrarci su una fascia di prezzo compresa tra 50 e 1000 euro. Senza (per ora) avventurarci nel terreno dei modelli di alta gamma, che possono arrivare a costare svariate migliaia di euro, abbiamo scelto dieci prodotti adatti sia a chi vuole semplicemente ascoltare i propri vinili che a chi cerca invece qualcosa di più senza investire un capitale.