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Avatar 2 è condannato a superare le aspettative

Il sequel deve misurarsi con un primo capitolo che è anche il film che ha incassato di più nella storia e ci dirà molto sul futuro dei blockbuster

Author: Wired

Nel momento in cui è stato scritto quest’articolo, secondo le previsioni Avatar – La via dell’acqua avrebbe dovuto incassare tra i 150 e i 175 milioni di dollari nel primo fine settimana di proiezione in Nord America [i dati del botteghino hanno poi rivelato un incasso di 134 milioni di dollari, ndr]. Parliamo di cifre enormi, che di solito sono un’esclusiva dei film Marvel o di Star Wars. Certo, il predecessore di Avatar 2 è il film che ha incassato di più in assoluto nella storia del cinema, con oltre 2,9 miliardi di dollari in tutto il mondo dalla sua uscita nel 2009, ma la gente dimentica che nel weekend di apertura la pellicola fruttò solo 77 milioni di dollari. Sono stati gli spettatori tornati in sala per rivedere il film a trasformarlo in un successo. Per il regista James Cameron, e chiunque faccia il tifo per la sopravvivenza delle sale cinematografiche, ora la speranza è che Avatar 2 possa superare nuovamente le aspettative.

Il film arriva nelle sale in circostanze molto diverse rispetto al primo capitolo. Nonostante la recessione, il 2009 sembrava ancora un’epoca di speranza e tutte le meraviglie tecniche 3D che Avatar aveva realizzato sembravano ancora meraviglie. Gli spettatori erano troppo impegnati a immergersi nella film per badare al fatto che quanto la storia fosse in realtà piuttosto banale. Nel 2022, però, sono gli orpelli cinematografici a rappresentare la parte più banale dei film e il pubblico, a due anni dall’inizio della pandemia, potrebbe essere restio a rimanere in un cinema per 3 ore e 10 minuti.

Forse ne è consapevole anche Cameron. Gran parte dei primi commenti a La via dell’acqua si sono concentrati sul miglioramento della storia: “Una delle critiche (valide) indirizzate al primo Avatar è che i personaggi sembravano dei cartonati e fungevano perlopiù da mezzi per esplorare l’ambientazione fantastica – ha scritto Bilge Ebiri del New York Magazine . Questa volta, sembra che Cameron abbia preso sul serio le critiche”. In fase di promozione, il regista ha dedicato anche meno tempo a parlare dei risultati tecnici del sequel.

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