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C’è una proposta per il salario minimo in Italia

Author: Wired

Dalle opposizioni è arrivata una proposta congiunta introdurre un salario minimo legale a 9 euro l’ora. Si tratta della prima azione collettiva e unitaria che vede assieme Partito democratico, Movimento 5 stelle, Sinistra italiana, Europa verde, Azione e +Europa, dall’ascesa a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni. Com’era prevedibile, a sfilarsi dall’iniziativa è stato Italia viva, il partito di Matteo Renzi, che ha fatto sapere interverrà per proporre emendamenti al testo.

Alla base della proposta di legge sul salario minimo, i partiti di opposizione hanno messo la volontà di dare piena attuazione all’articolo 35 della Costituzione, dove è richiesto di riconoscere a tutti i lavoratori e le lavoratrici una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa.

Le formazioni politiche hanno quindi sottolineato la necessità di adeguare le retribuzioni di lavoratori e lavoratrici all’attuale costo della vita, per reagire all’inflazione e aiutare in particolare le persone più in difficoltà. Il testo finale sarà depositato alla Camera dei deputati nei prossimi cinque giorni, ma i punti salienti, riportati da Rai news, sono sette.

Come prima cosa, i partiti hanno richiesto di riconoscere “un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore” ai lavoratori e le lavoratrici “di ogni settore economico”.

Come “ulteriore garanzia al riconoscimento di una giusta retribuzione” i partiti chiedono quindi che venga “introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali”.

Una soglia, continua la nota, che non deve riguardare solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che hanno bisogno di simili tutele nell’ambito della para subordinazione e per i lavoratori autonomi. In più, per le opposizioni è necessario istituire una Commissione di rappresentati istituzionali e delle parti sociali, con il compito di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario.

Infine, si chiede che venga disciplinato e garantito l’effettivo diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso, il riconoscimento per legge dell’ultrattività dei contratti scaduti o disdetti e un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, così come una sostegno economico ai datori di lavoro per cui questo adeguamento risulti più oneroso.

Author: Wired

Dalle opposizioni è arrivata una proposta congiunta introdurre un salario minimo legale a 9 euro l’ora. Si tratta della prima azione collettiva e unitaria che vede assieme Partito democratico, Movimento 5 stelle, Sinistra italiana, Europa verde, Azione e +Europa, dall’ascesa a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni. Com’era prevedibile, a sfilarsi dall’iniziativa è stato Italia viva, il partito di Matteo Renzi, che ha fatto sapere interverrà per proporre emendamenti al testo.

Alla base della proposta di legge sul salario minimo, i partiti di opposizione hanno messo la volontà di dare piena attuazione all’articolo 35 della Costituzione, dove è richiesto di riconoscere a tutti i lavoratori e le lavoratrici una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa.

Le formazioni politiche hanno quindi sottolineato la necessità di adeguare le retribuzioni di lavoratori e lavoratrici all’attuale costo della vita, per reagire all’inflazione e aiutare in particolare le persone più in difficoltà. Il testo finale sarà depositato alla Camera dei deputati nei prossimi cinque giorni, ma i punti salienti, riportati da Rai news, sono sette.

Come prima cosa, i partiti hanno richiesto di riconoscere “un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore” ai lavoratori e le lavoratrici “di ogni settore economico”.

Come “ulteriore garanzia al riconoscimento di una giusta retribuzione” i partiti chiedono quindi che venga “introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali”.

Una soglia, continua la nota, che non deve riguardare solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che hanno bisogno di simili tutele nell’ambito della para subordinazione e per i lavoratori autonomi. In più, per le opposizioni è necessario istituire una Commissione di rappresentati istituzionali e delle parti sociali, con il compito di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario.

Infine, si chiede che venga disciplinato e garantito l’effettivo diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso, il riconoscimento per legge dell’ultrattività dei contratti scaduti o disdetti e un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, così come una sostegno economico ai datori di lavoro per cui questo adeguamento risulti più oneroso.

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