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Mission: Impossible porta al cinema il panico per l’intelligenza artificiale

Author: Wired

Mission Impossible porta al cinema il panico per l'intelligenza artificiale

Forse è per questo che l’Entità risulta essere una villain valida, anche se il modo in cui il film la personifica (cioè come una sorta di Occhio di Sauron nel trailer e come un buco nero sbrilluccicoso in altre scene) è un po’ banale. La maggior parte degli spettatori ha avuto solo esperienze fugaci con l’intelligenza artificiale, magari grazie a qualche minuto trascorso a sperimentare ChatGpt o a qualche chiacchierata al bar sul nuovo chatbot di Bing. La rappresentazione del funzionamento dell’Entità è zeppa di lacune e assurdità tecnologiche – oltre a un comodo interruttore di spegnimento sepolto in un sottomarino nascosto sotto i ghiacci dell’Artico – ma nulla di tutto ciò ha importanza per chi è in cerca di qualcosa di nuovo e misterioso da temere.

L’intelligenza artificiale, inoltre, è un nemico abbastanza innocuo. In un’epoca di politically correct in cui i film d’azione non possono semplicemente inventarsi un cattivo di un’altra nazionalità, di un’altra etnia o di un’altra organizzazione politica marginale, un supercomputer senziente e pretestuosamente malvagio probabilmente offenderà solo i difensori più accaniti dell’Ai, una parte significativa dei quali ammette già che la tecnologia potrebbe causare l’estinzione dell’umanità. La soluzione ideale per non sollevare critiche. Il nuovo Mission Impossibile ha bisogno di diventare un successo globale al botteghino per giustificare un budget di 290 milioni di dollari, e un nemico senza volto contro cui tutto il mondo può inveire liberamente è certamente un passo nella giusta direzione.

Forse l’Entità è un precursore di un futuro in cui i blockbuster d’azione saranno popolati da intelligenze artificiali diaboliche. I thriller d’azione Heart of Stone e The Creator, in uscita rispettivamente ad agosto e a settembre, hanno come antagoniste Ai malevole votate alla distruzione globale. Senza dubbio l’umanità prevarrà sempre alla fine di queste pellicole – è per vedere questo che la gente va al cinema – ma nel frattempo milioni di spettatori possono godersi l’esperienze di condividere la paura di ciò che verrà.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.

Author: Wired

Mission Impossible porta al cinema il panico per l'intelligenza artificiale

Forse è per questo che l’Entità risulta essere una villain valida, anche se il modo in cui il film la personifica (cioè come una sorta di Occhio di Sauron nel trailer e come un buco nero sbrilluccicoso in altre scene) è un po’ banale. La maggior parte degli spettatori ha avuto solo esperienze fugaci con l’intelligenza artificiale, magari grazie a qualche minuto trascorso a sperimentare ChatGpt o a qualche chiacchierata al bar sul nuovo chatbot di Bing. La rappresentazione del funzionamento dell’Entità è zeppa di lacune e assurdità tecnologiche – oltre a un comodo interruttore di spegnimento sepolto in un sottomarino nascosto sotto i ghiacci dell’Artico – ma nulla di tutto ciò ha importanza per chi è in cerca di qualcosa di nuovo e misterioso da temere.

L’intelligenza artificiale, inoltre, è un nemico abbastanza innocuo. In un’epoca di politically correct in cui i film d’azione non possono semplicemente inventarsi un cattivo di un’altra nazionalità, di un’altra etnia o di un’altra organizzazione politica marginale, un supercomputer senziente e pretestuosamente malvagio probabilmente offenderà solo i difensori più accaniti dell’Ai, una parte significativa dei quali ammette già che la tecnologia potrebbe causare l’estinzione dell’umanità. La soluzione ideale per non sollevare critiche. Il nuovo Mission Impossibile ha bisogno di diventare un successo globale al botteghino per giustificare un budget di 290 milioni di dollari, e un nemico senza volto contro cui tutto il mondo può inveire liberamente è certamente un passo nella giusta direzione.

Forse l’Entità è un precursore di un futuro in cui i blockbuster d’azione saranno popolati da intelligenze artificiali diaboliche. I thriller d’azione Heart of Stone e The Creator, in uscita rispettivamente ad agosto e a settembre, hanno come antagoniste Ai malevole votate alla distruzione globale. Senza dubbio l’umanità prevarrà sempre alla fine di queste pellicole – è per vedere questo che la gente va al cinema – ma nel frattempo milioni di spettatori possono godersi l’esperienze di condividere la paura di ciò che verrà.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.

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