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La spettacolare foto del telescopio James Webb nella Grande Nube di Magellano

Author: Wired

Combinando i dati di del telescopio James Webb nel vicino infrarosso e nel medio infrarosso, gli astronomi possono fare un censimento più completo delle stelle e delle protostelle di questa regione dinamica. I risultati hanno implicazioni per la nostra capacità di comprendere le galassie che esistevano miliardi di anni fa, durante un’epoca dell’universo nota come ‘mezzogiorno cosmico’, quando la formazione stellare era al suo picco e le concentrazioni di elementi pesanti erano più basse“, ha spiegato la Nasa.

In passato la Grande Nube di Magellano era stata fotografata con un altro strumento del telescopio James Webb il...

In passato, la Grande Nube di Magellano era stata fotografata con un altro strumento del telescopio James Webb, il Near-Infrared Camera (Nasa).

La Lmc è una delle poche galassie visibili a occhio nudo nell’emisfero meridionale e compare nella documentazione astronomica persiane a partire dall’anno 964. L’ammasso stellare prende il nome dall’esploratore portoghese Ferdinando Magellano. Secondo alcuni storici, fu lui a informare l’Occidente dell’esistenza di questa struttura nel cielo dell’emisfero meridionale. Per decenni, la Grande Nube di Magellano è stata considerata la galassia più vicina alla Via Lattea. Tuttavia, nel 1994, la Galassia nana ellittica del Sagittario le ha tolto il titolo. Oggi, è la Galassia Nana Ellittica del Cane Maggiore a detenere il record di vicinanza, a 25mila anni luce dal sistema solare.

La Nube di Magellano è un oggetto di grande interesse per gli astronomi che cercano di studiare il processo di formazione stellare. In questo senso, la galassia è in una fase di intensa attività ed è piena di protostelle e gas in formazione. La comunità scientifica la descrive come un “tesoro astronomico“, che ospita oggetti e strutture di varia natura, tra cui almeno 60 ammassi globulari, 400 nebulose planetarie e 700 ammassi aperti, senza contare le stelle più giovani.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.

Author: Wired

Combinando i dati di del telescopio James Webb nel vicino infrarosso e nel medio infrarosso, gli astronomi possono fare un censimento più completo delle stelle e delle protostelle di questa regione dinamica. I risultati hanno implicazioni per la nostra capacità di comprendere le galassie che esistevano miliardi di anni fa, durante un’epoca dell’universo nota come ‘mezzogiorno cosmico’, quando la formazione stellare era al suo picco e le concentrazioni di elementi pesanti erano più basse“, ha spiegato la Nasa.

In passato la Grande Nube di Magellano era stata fotografata con un altro strumento del telescopio James Webb il...

In passato, la Grande Nube di Magellano era stata fotografata con un altro strumento del telescopio James Webb, il Near-Infrared Camera (Nasa).

La Lmc è una delle poche galassie visibili a occhio nudo nell’emisfero meridionale e compare nella documentazione astronomica persiane a partire dall’anno 964. L’ammasso stellare prende il nome dall’esploratore portoghese Ferdinando Magellano. Secondo alcuni storici, fu lui a informare l’Occidente dell’esistenza di questa struttura nel cielo dell’emisfero meridionale. Per decenni, la Grande Nube di Magellano è stata considerata la galassia più vicina alla Via Lattea. Tuttavia, nel 1994, la Galassia nana ellittica del Sagittario le ha tolto il titolo. Oggi, è la Galassia Nana Ellittica del Cane Maggiore a detenere il record di vicinanza, a 25mila anni luce dal sistema solare.

La Nube di Magellano è un oggetto di grande interesse per gli astronomi che cercano di studiare il processo di formazione stellare. In questo senso, la galassia è in una fase di intensa attività ed è piena di protostelle e gas in formazione. La comunità scientifica la descrive come un “tesoro astronomico“, che ospita oggetti e strutture di varia natura, tra cui almeno 60 ammassi globulari, 400 nebulose planetarie e 700 ammassi aperti, senza contare le stelle più giovani.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.

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