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Terremoto e incidente aereo: sale il numero delle vittime in Giappone

Author: Wired

Mentre la terra continua a tremare il bilancio delle vittime del recente terremoto in Giappone è salito a 48. A cui vanno aggiunte 5 persone che hanno perso la vita a bordo del velivolo MA722 della Guardia costiera in seguito all’impatto di ieri pomeriggio – sulla pista C dell’aeroporto di Tokyo-Haneda – con l’Airbus A350 del volo 516 della Japan Airlines, atterrato dalla pista opposta. L’aereo per la sicurezza marittima era diretto alla base aerea di Nigata sulla penisola di Noto nella cosa Occidentale, epicentro del terremoto in Giappone per fornire aiuti alla popolazione. Tutti i 367 passeggeri e i 12 membri dell’equipaggio del volo 516 sono stati evacuati con successo, mentre solo una delle sei persone a bordo del velivolo della Guardia costiera è riuscita a salvarsi.

La situazione dopo il terremoto

Al momento, circa un migliaio di militari sono stati inviati nella zona più colpita della penisola nella prefettura di Ishikawa, ma le operazioni di soccorso sono state ostacolate da strade gravemente danneggiate e bloccate, e uno degli aeroporti della zona è stato costretto a chiudere a causa di crepe sulla pista. Nelle zone colpite, numerosi edifici hanno subito crolli o danneggiamenti significativi a causa delle violente scosse. Tra i decessi, si contano almeno quindici persone nella città di Wajima, molto frequentata da turisti e altri sei nella città di Suzu, entrambe situate nella parte settentrionale della provincia.

I treni ad alta velocità e i voli dentro e fuori la regione sono stati tutti sospesi la mattina di martedì 2 gennaio. Secondo l’emittente giapponese NHK, tratti delle principali autostrade sono rimasti chiusi e le forniture idriche sono state interrotte a causa della rottura dei tubi in alcune aree. Anche le reti di telefonia mobile nella regione sono state danneggiate, ma il servizio è stato gradualmente ripristinato. La conta delle persone evacuate dalle zone più pericolose tocca la soglia dei 100mila individui.

Le scosse e l’allarme tsunami

Intanto un’altra scossa di magnitudo 5.6 è stata registrata oggi alle 10:37 ora locale (le 2:17 in Italia) nella prefettura Centro-Occidentale di Ishikawa. Secondo l’agenzia meteorologica nipponica Jma, tra ieri e oggi il Giappone centrale è stato colpito da almeno 155 terremoti di cui il più forte ha raggiunto la magnitudo di 7.6, causando onde di tsunami di circa un metro su alcune parti della costa occidentale . Oltre all’epicentro a Ishikawa, sono state coinvolte anche le province di Niigata e Toyama, adiacenti alla penisola a nord e sud. Anche se le onde sismiche si sono propagate fino a Tokyo distante oltre 400 chilometri.

Il Giappone è la nazione più soggetta a terremoti al mondo, ma un allarme tsunami della grandezza di lunedì non veniva emesso da quando una forte scossa e uno tsunami colpirono il nord-est del paese l’11 marzo 2011, uccidendo 18 mila persone. Il disastro devastò le città innescando la fusione nucleare nell’impianto di Fukushima. Da quel momento quasi tutte le centrali nucleari del Giappone sono state messe fuori servizio dopo il disastro.

Fortunatamente le hanno affermato che le centrali attive nel paese non sono attualmente in pericolo: non è stato rilevato alcun aumento dei livelli di radiazioni presso le postazioni di monitoraggio nella regione e non sono state rilevate anomalie nei reattori situati lungo la vicina costa.

Author: Wired

Mentre la terra continua a tremare il bilancio delle vittime del recente terremoto in Giappone è salito a 48. A cui vanno aggiunte 5 persone che hanno perso la vita a bordo del velivolo MA722 della Guardia costiera in seguito all’impatto di ieri pomeriggio – sulla pista C dell’aeroporto di Tokyo-Haneda – con l’Airbus A350 del volo 516 della Japan Airlines, atterrato dalla pista opposta. L’aereo per la sicurezza marittima era diretto alla base aerea di Nigata sulla penisola di Noto nella cosa Occidentale, epicentro del terremoto in Giappone per fornire aiuti alla popolazione. Tutti i 367 passeggeri e i 12 membri dell’equipaggio del volo 516 sono stati evacuati con successo, mentre solo una delle sei persone a bordo del velivolo della Guardia costiera è riuscita a salvarsi.

La situazione dopo il terremoto

Al momento, circa un migliaio di militari sono stati inviati nella zona più colpita della penisola nella prefettura di Ishikawa, ma le operazioni di soccorso sono state ostacolate da strade gravemente danneggiate e bloccate, e uno degli aeroporti della zona è stato costretto a chiudere a causa di crepe sulla pista. Nelle zone colpite, numerosi edifici hanno subito crolli o danneggiamenti significativi a causa delle violente scosse. Tra i decessi, si contano almeno quindici persone nella città di Wajima, molto frequentata da turisti e altri sei nella città di Suzu, entrambe situate nella parte settentrionale della provincia.

I treni ad alta velocità e i voli dentro e fuori la regione sono stati tutti sospesi la mattina di martedì 2 gennaio. Secondo l’emittente giapponese NHK, tratti delle principali autostrade sono rimasti chiusi e le forniture idriche sono state interrotte a causa della rottura dei tubi in alcune aree. Anche le reti di telefonia mobile nella regione sono state danneggiate, ma il servizio è stato gradualmente ripristinato. La conta delle persone evacuate dalle zone più pericolose tocca la soglia dei 100mila individui.

Le scosse e l’allarme tsunami

Intanto un’altra scossa di magnitudo 5.6 è stata registrata oggi alle 10:37 ora locale (le 2:17 in Italia) nella prefettura Centro-Occidentale di Ishikawa. Secondo l’agenzia meteorologica nipponica Jma, tra ieri e oggi il Giappone centrale è stato colpito da almeno 155 terremoti di cui il più forte ha raggiunto la magnitudo di 7.6, causando onde di tsunami di circa un metro su alcune parti della costa occidentale . Oltre all’epicentro a Ishikawa, sono state coinvolte anche le province di Niigata e Toyama, adiacenti alla penisola a nord e sud. Anche se le onde sismiche si sono propagate fino a Tokyo distante oltre 400 chilometri.

Il Giappone è la nazione più soggetta a terremoti al mondo, ma un allarme tsunami della grandezza di lunedì non veniva emesso da quando una forte scossa e uno tsunami colpirono il nord-est del paese l’11 marzo 2011, uccidendo 18 mila persone. Il disastro devastò le città innescando la fusione nucleare nell’impianto di Fukushima. Da quel momento quasi tutte le centrali nucleari del Giappone sono state messe fuori servizio dopo il disastro.

Fortunatamente le hanno affermato che le centrali attive nel paese non sono attualmente in pericolo: non è stato rilevato alcun aumento dei livelli di radiazioni presso le postazioni di monitoraggio nella regione e non sono state rilevate anomalie nei reattori situati lungo la vicina costa.

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