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Economia Tecnologia

L’Italia è uno dei paesi con meno startup per abitanti

Author: Wired

L’Italia occupa il decimo posto nella speciale classifica dei paesi Ocse con il minor numero di startup ogni 100mila abitanti. Lo certifica una delle graduatorie elaborate dal team di Utility Bidder per il progetto “Entrepreneurial Countries Index”, un vero e proprio studio effettuato dalla società di ricerca fondata nel 2009 da James Longley per stabilire quali siano le nazioni migliori per gli imprenditori.

In particolare, nel nostro paese ci sono solo 1,6 startup per ogni centinaio di migliaia di abitanti, 958 su 58,8 milioni di cittadini. Un dato per niente lusinghiero, che ci pone appena dietro la Repubblica Ceca, in cui le startup sono 153 su circa 10,5 milioni di abitanti (1,5 ogni 100mila). Al settimo posto, a pari merito, si trovano invece la Slovacchia (77 startup su circa 5,8 milioni di abitanti) e la Polonia (522 su 40,7 milioni), ferme a quota 1,3. Sesta la Colombia, con una startup ogni 100mila abitanti (531 su 52,2 milioni).

I primi cinque paesi di questa speciale classifica sommano addirittura meno di una startup per ogni centinaio di migliaia di abitanti. Quarte a pari merito ci sono la Turchia (580 su circa 86 milioni di abitanti) e la Corea del Sud (347 su circa 51,8 milioni), ferme a 0,7. Seconde il Giappone (608 su 123 milioni) e la Costa Rica (24 su 5,2 milioni) con 0,5.

Il peggiore di tutti i paesi Ocse è il Messico: nello Stato centroamericano le startup sono appena 550 a fronte di quasi 129 milioni di abitanti. Un dato che si traduce in 0,4 startup ogni 100mila messicani. Sono invece gli Stati Uniti la nazione più virtuosa, con 22,6 startup ogni 100mila abitanti. Di queste, solo il 76,8% sopravvive tuttavia al primo anno di vita (settimo tasso più basso).

Lo studio di Utility Bidder ha permesso di rilevare anche altri dati. Per esempio, la Svizzera si è rivelata la nazione che meglio rappresenta l’imprenditorialità, con un punteggio imprenditoriale di 8,51. La Colombia ha fatto registrare nel 2022/23 l’aliquota fiscale sulle società più alta nell’Ocse, pari al 35%, mentre l’Ungheria quella più bassa (9%).

Author: Wired

L’Italia occupa il decimo posto nella speciale classifica dei paesi Ocse con il minor numero di startup ogni 100mila abitanti. Lo certifica una delle graduatorie elaborate dal team di Utility Bidder per il progetto “Entrepreneurial Countries Index”, un vero e proprio studio effettuato dalla società di ricerca fondata nel 2009 da James Longley per stabilire quali siano le nazioni migliori per gli imprenditori.

In particolare, nel nostro paese ci sono solo 1,6 startup per ogni centinaio di migliaia di abitanti, 958 su 58,8 milioni di cittadini. Un dato per niente lusinghiero, che ci pone appena dietro la Repubblica Ceca, in cui le startup sono 153 su circa 10,5 milioni di abitanti (1,5 ogni 100mila). Al settimo posto, a pari merito, si trovano invece la Slovacchia (77 startup su circa 5,8 milioni di abitanti) e la Polonia (522 su 40,7 milioni), ferme a quota 1,3. Sesta la Colombia, con una startup ogni 100mila abitanti (531 su 52,2 milioni).

I primi cinque paesi di questa speciale classifica sommano addirittura meno di una startup per ogni centinaio di migliaia di abitanti. Quarte a pari merito ci sono la Turchia (580 su circa 86 milioni di abitanti) e la Corea del Sud (347 su circa 51,8 milioni), ferme a 0,7. Seconde il Giappone (608 su 123 milioni) e la Costa Rica (24 su 5,2 milioni) con 0,5.

Il peggiore di tutti i paesi Ocse è il Messico: nello Stato centroamericano le startup sono appena 550 a fronte di quasi 129 milioni di abitanti. Un dato che si traduce in 0,4 startup ogni 100mila messicani. Sono invece gli Stati Uniti la nazione più virtuosa, con 22,6 startup ogni 100mila abitanti. Di queste, solo il 76,8% sopravvive tuttavia al primo anno di vita (settimo tasso più basso).

Lo studio di Utility Bidder ha permesso di rilevare anche altri dati. Per esempio, la Svizzera si è rivelata la nazione che meglio rappresenta l’imprenditorialità, con un punteggio imprenditoriale di 8,51. La Colombia ha fatto registrare nel 2022/23 l’aliquota fiscale sulle società più alta nell’Ocse, pari al 35%, mentre l’Ungheria quella più bassa (9%).

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