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Everton 2-0 Liverpool: Virgil van Dijk questions team’s desire

Author: BBC Sport

Liverpool captain Virgil van DijkGetty ImagesShamoon HafezBBC Sport football news reporter at Goodison Park

  • 24 April 2024
  • Updated 3 hours ago

Liverpool captain Virgil van Dijk questioned his side’s desire to win the Premier League after a damaging defeat against Merseyside rivals Everton.

With four games left, Liverpool are now hoping for slip-ups from leaders Arsenal, who lie three points clear, and champions Manchester City.

Defeat at Goodison Park was their second in three games as their season threatens to peter out.

“Do they really want to win the league?” asked Van Dijk.

Goals in each half from defender Jarrad Branthwaite and striker Dominic Calvert-Lewin set the Toffees on their way to their first home victory in the league over Liverpool since October 2010.

It was another setback after being beaten 1-0 at home by Crystal Palace 10 days ago as they missed the opportunity to go back level on points with the Gunners.

A scathing Van Dijk told Sky Sports: “If you play like this overall in the game and not win any challenges and give the referee an opportunity to give a free-kick away then we have no chance to win the title.

“Very disappointed in so many ways. Everyone has to look in the mirror and look at their own performance and think if they gave everything.

“It is a tough one and obviously we have to do better against a side near the relegation [positions].

“If you play like today we have no chance to consider ourselves in the title race.”

Van Dijk mentioned Liverpool’s next game being an early kick-off at West Ham on Saturday.

Former Everton and England striker Wayne Rooney, a studio guest for Sky’s match coverage, said: “The worrying thing there is – and I think it’s happened a lot throughout the season as well – again we are hearing about 12:30 kick-offs after he’s just lost a derby.

“He should be wanting, and that Liverpool team should be wanting, to be on the pitch tomorrow morning to get the next game going, because when you lose, especially in a derby, you want the next game to come quick.

“We’ve heard it so many times this season with Liverpool about 12:30 kick-offs. Get on with it. That’s part of your job. He should be ready to play.”

Klopp apologises for loss

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Liverpool had their sights on four trophies in Jurgen Klopp’s final season in-charge, but may end up with just the Carabao Cup to savour after being knocked out of the FA Cup by Manchester United and the Europa League by Atalanta in recent weeks.

The Reds travel to face West Ham in the early kick-off on Saturday and come up against Tottenham, Aston Villa and Wolves in their last three games.

Klopp also suggested his side are not yet safe in claiming a Champions League spot, despite fifth-placed Tottenham being 14 points adrift of them, albeit with two games in hand.

“It was not the most inspired performance of all time and I really feel for the people, I am really sorry for that,” said German boss Klopp.

“People told me so often about the derby record and I really apologise for that. It has happened and we cannot change it anymore.”

Asked where it leaves his side in the title race, Klopp replied: “I understand that is part of the business, I don’t know why I have to answer because you can read the table.

“Shall I say we are still fully in on it? We need a crisis at Manchester City and Arsenal and we need to win all our football games. If they lose all their games and we do what we did tonight then nothing changes. We should just play better football.

“We have to fight through these periods. People ask me about mentality and it is not a question of attitude, nobody is doing anything like this on purpose and it is my job to bring them into a situation where they feel confident.

“That is the most tricky part of football. It didn’t work out and now we have to keep trying.”

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Taça Sul-Americana: Bragantino de Caixinha vence em casa (VÍDEO) | MAISFUTEBOL

Author: MAISFUTEBOL

O Bragantino, de Pedro Caixinha, venceu na última madrugada o Sportivo Luqueño (2-1), num jogo a contar para a terceira jornada do grupo H da Taça Sul-Americana.

No Brasil, Thiago Borbas abriu o marcador aos 28 minutos, assistido por Vitinho. Logo no início do segundo tempo, aos 47 minutos, Gustavinho fez o 2-0.

À entrada para o último quarto de hora, o conjunto paraguaio ainda reduziu, por Marcelo Ferreira, mas a vitória já não fugiu a Pedro Caixinha.

Com este resultado, o Bragantino está no segundo lugar do grupo, a três pontos do líder Racing. O Sportivo ainda não pontuou.

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Valentino Rossi e il tifo per la Sampdoria: Pirlo gli manda un messaggio

Author: Tuttosport

A sorpresa Andrea Pirlo ha invitato Valentino Rossi ad assistere ad una partita della Sampdoria. L’allenatore ha infatti condiviso il messaggio sui social del club doriano, accompagnato ad una maglia con il numero 46 dell’ex campione di MotoGP. Un invito che nasce dalle parole rilasciate da Rossi in uno speciale Sky per la vittoria dello scudetto dell’Inter, in cui aveva rivelato che la sua prima squadra è stata proprio la Sampdoria.

La rivelazione di Valentino Rossi sulla Sampdoria

Parlando del suo tifo per l’Inter, il nove volte campione del Mondo si era lasciato andare a questa rivelazione: “Sono interista dal 1998, ma da giovane ero sampdoriano, quando ero piccolo. Poi nel 1998 quando è arrivato all’Inter Ronaldo il Fenomeno mi sono appassionato moltissimo di calcio. Da quel momento in poi sono andato a vederli tantissime volte a San Siro e da lì sono molto, molto interista”. Delle parole che non sono passate inosservate in casa Sampdoria, con Pirlo che ha invitato Valentino Rossi a riscoprire il suo primo amore calcistico.

Sampdoria, Pirlo chiama Valentino Rossi: “Il primo amore non si scorda mai”

L’ex centrocampista si è rivolto così a Valentino Rossi sui social, con una maglia della Sampdoria già pronta per l’occasione: “Ciao Vale, dato che hai detto che eri un tifoso della Samp il primo amore non si scorda mai. Ti aspettiamo a Marassi a vedere una nostra partita”. Adesso non resta che capire se l’ex campione di MotoGP accetterà l’invito, presentandosi al Marassi per una delle ultime partite di Serie B o addirittura per gli eventuali playoff. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Che fine ha fatto il Milan?

Author: Milan Night

Che fine ha fatto il Milan? Già perché a parer mio più che di A.C. Milan dovremmo parlare di A.C. Uccellorotto, una squadra, una proprietà, una dirigenza che a moltissimi ha rotto il catso.
Odio perdere e ambizioni fortificate sono solo due tra i numerosi esempi di parole al vento per imbonire i tifosi, poi c’è la realtà con una nuova proprietà arrivata trovando una squadra scudettata e dal bilancio sistemato, insomma una bella macchina appena uscita da meccanico e carrozziere in perfetto ordine: a quel punto bastava solo dimostrare di a) saperci fare b) tenerci. Da quel momento credo che il Milan abbia disintegrato ogni record negativo della sua storia o poco ci manca, tipo quello del peggior gennaio o il numero di derby persi consecutivamente giusto per ricordarne un paio. Menomale che Gerry Perdomale odiava le sconfitte altrimenti come minimo quest’anno ci iscrivevamo alla serie C per meriti sportivi.

Ma tornando alla domanda iniziale che fine ha fatto il Milan? La fine del topo e con duplice valenza. Per quanto mi riguarda il Milan è intrappolato da una proprietà/società inadeguata con zero o quasi competenze che non ha e non avrà mai come vero obiettivo vincere. A loro non interessa e basta sentire le mille dichiarazioni al limite dell’assurdo dei vari esponenti, da Cardinale a Scaroni, da Furlani a Moncada. Ce n’è per tutti i gusti e giusto per ricordarne un paio come dimenticare meglio che ci siano più squadre a vincere aumenta il business piuttosto dell’ultima scaronata ci piacerebbe ogni tanto vincere con l’inter. Senza scomodare Real, Bayern, Liverpool ecc. secondo voi sentirete mai dichiarazioni di questo genere arrivare dai massimi esponenti di inter o juventus? Facciamo i seri, questi sono quelli a capo della truppa, ma cosa cavolo volete che possa uscir fuori?
Il Milan e noi milanisti con questa gente al comando faremo la fine del topo e a proposito di roditori leggendo qua e là su twitter viene fuori che per il nostro amato Milan lavorano una quantità spropositata di interisti. Ora, a me non interessa chi li abbia assunti ma non lamentiamoci se milanello e casa milan sono pieni di spifferi e ogni sassolino diventa un macigno. Per piacere non mi parlate di professionalità perché in primis non capisco come questa possa risiedere solo in gente tifosa sfegatata di quelli là e in secondo luogo vorrei ricordare che fino al campionato scorso gli stessi arbitri, che dovrebbero rappresentare il massimo livello di imparzialità, avevano il vincolo della sezione di appartenenza per andare ad arbitrare certe partite e tuttora una serie di fischietti non può arbitrare tizio o caio per imprecisati motivi che potremmo riassumere bonariamente in sfiducia. Se da noi esce sempre fuori qualsiasi cosa e ti circondi di tifosi di quelli là quantomeno non sei furbo oppure te ne freghi, in tutti e due i casi non sei all’altezza di possedere il Milan perché alla fine il riassunto è tutto qua. Parlassimo poi dell’assunzione in organico di geni visionari…

A me non frega un cazzo di redbird o elliott, per me sono esattamente la stessa cosa con la differenza che i singer i soldi per fare una campagna acquisti dispendiosa (poi abortita nel giro di un anno) almeno li avevano messi. Qui gli unici a mettere i soldi siamo noi per cui si pigliassero tutte le pernacchie e orecchie basse che a Perdomale non dobbiamo proprio niente se non una serie di record negativi e sconfitte.

Sulle maglie della prossima stagione compariranno due pdf sopra il logo per il doppio bilancio in attivo

Ma continuiamo con la domanda di questo post, che fine ha fatto il Milan? Di merda. Io vedo tanta, tanta, tanta approssimazione e non può essere che così quando ti affidi a gente che non ha mai ricoperto certi incarichi e a certi livelli e ha la disgrazia di avere anche un ego altissimo. Questi ci parlano di algoritmi, programmazione, decisioni concertate ecc. poi dall’esterno sembrerebbe essere andata così:

– tieni Maldini non per programmazione (dopo sei mesi era di fatto esautorato) ma perché è uno dei fautori dello scudetto e non sai come non rinnovargli il contratto per questioni di piazza;
– licenzi Maldini e Massara non per i risultati (sono quelli che adora questa società: qualificazione champions e semifinale champions) ma perché puoi usare i risultati (negativi per la piazza) per licenziarli;
– sei uscito da qualsiasi cosa con la ciliegina sulla torta dello scudetto interista al derby e non hai ancora comunicato il sostituto semplicemente perché non puoi e hai di nuovo paura della piazza.

Esattamente di cosa parliamo? Il giorno dopo il derby doveva uscire il nome del tecnico per dare serenità ai tifosi e programmare seriamente la prossima stagione, invece silenzio di tomba con addirittura il smm che si dà alla macchia, magari chi lo sa dopo il derby ha festeggiato tutta notte e visto il tempo si è pure ammalato per qualche giorno.
Se in tutto questo marasma non sei nemmeno riuscito ad annunciare il nuovo tecnico o il nome ce l’hai ma per l’ennesima volta temi i tifosi oppure non ce l’hai perché magari una speranziella su Pioli che la sfangava ce l’avevi visto l’ego di certi personaggi ed ora sei in brache di tela perché ti servirebbe un grande nome e la proprietà sta ancora contando i centesimi perché alla prossima terza stella del bilancio non si rinuncia.

Che fine ha fatto il Milan?

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Stagione non entusiasmante per Theo Hernandez: inciderà sulle trattative per il rinnovo? | Calcioblog

Author: Calcioblog

Theo Hernandez

Il terzino sinistro francese non ha convinto appieno in una stagione che la squadra di Pioli si avvia a chiudere in maniera mesta.

Il Milan ha vissuto 2 settimane molto brutte: in 4 partite, di cui 3 estremamente importanti, non c’è stata nemmeno l’ombra di una vittoria. Il mini ciclo chiuso con 3 sconfitte ed 1 pareggio ha decretato l’uscita dall’Europa League e la sesta sconfitta consecutiva nel derby.

Come ripartire

La proprietà e la dirigenza non sono contente ma ovviamente pensano già a come ripartire: pronto un cambio di allenatore a fine stagione. Si ripartirà con un nuovo progetto anche se c’è la volontà di tenersi stretti i propri big. Uno di questi è Theo Hernandez che ha il contratto in scadenza nel 2026; inevitabile quindi che si debba iniziare a lavorare sul rinnovo.

Theo HernandezTheo Hernandez

La volontà del terzino

La sua stagione non ha rispettato le aspettative se non a tratti; forse sono stati più i cartellini sventolatigli in faccia che le prestazioni positive. Tuttavia il Milan non vuole assolutamente rinunciare a lui perché conscio delle abilità che lo rendono uno dei migliori terzini sinistri al mondo. Il suo attaccamento ai colori rossoneri non è in dubbio, sostiene la Gazzetta dello Sport; forse il suo calo può essere dovuto anche all’addio di Paolo Maldini, colui che lo convinse ad accettare l’offerta del Milan quando era solo una promessa del Real Madrid.

Il rinnovo

Attualmente Theo guadagna 4,5 milioni a stagione ed il rinnovo non è così vicino ma neanche troppo lontano. A fine stagione ci saranno attente riflessioni da parte di entrambe le parti in causa e poi si deciderà su che base avviare la trattativa. Il Milan nel frattempo ha deciso che eventualmente la prossima estate Theo non partirà per meno di 100 milioni; lo stesso vale anche per Maignan.

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