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Dollar bulls won the battle but not the war.


I’ve seen this a million times.

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“Favorisca…l’iPhone”. Il tuo smartphone potrebbe diventare la tua patente

Negli ultimi anni l’iPhone, o comunque lo smartphone, ha gradualmente sostituito altri oggetti per inglobarli all’interno del dispositivo. Ad esempio, la nostra carta di credito è integrata in Apple Pay. Ora, un nuovo brevetto rivela come l’iPhone potrebbe memorizzare anche il nostro passaporto o la patente di guida.

Come pubblicato dall’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, Apple ha presentato una domanda di brevetto per la prima volta a marzo per “importare documenti in modo sicuro”. In altre parole, un formato standard che consenta di archiviare documenti verificati come il passaporto, patente di guida o altro documento di identificazione.

L’NFC è la chiave per questo Per memorizzare i dati di identificazione di una persona su un iPhone, non è sufficiente inserire i dati in un modulo iOS. Al fine di evitare falsificazioni o duplicati, Apple nel brevetto inserisce l’uso della NFC (Near Field Communication). Utilizzando l’NFC, i dati di un documento fisico potrebbero essere trasmessi all’iPhone per creare una copia verificata. Di conseguenza, il documento dovrebbe avere un chip NFC o simile per poter archiviare i dati. Gli e-passport e alcuni documenti di identificazione già contano su di esso.

Apple non menziona nel suo brevetto l’iPhone come dispositivo scelto, anche se sarebbe il più logico e ovvio. Ma si potrebbe utilizzare anche l’Apple Watch, come nel caso di Apple Pay, in quanto ha anch’esso un chip NFC integrato. Vale la pena ricordare che al momento è solo un brevetto che qualora diventasse realtà, ci sono molti altri ostacoli da superare. Quando si tratta di informazioni personali delle persone di un paese, deve esserci una collaborazione diretta con le amministrazioni governative. Se l’integrazione delle banche in Apple Pay è complicata, lo sarà a maggior ragione in questo caso.

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Previsione dell’FTSEMIB utilizzando la massa monetaria – Analista Simone Rubessi

DISCLAIMER : Qualsiasi informazione, notizia, nozione, previsione, valore, prezzo o tecnica espressi all’interno del presente articolo sono semplici pareri personali dell’autore, con esclusiva finalità educativa e didattica, il suo contenuto non costituisce alcuna forma di consulenza o “raccomandazione di investimento” o “incentivo all’investimento” né in forma esplicita che implicita. Nulla di quanto riportato ha lo scopo di prestare consigli operativi personalizzati, di acquisto e/o vendita, nè raccomandazioni personalizzate riguardo una o più operazioni relative ad un determinato strumento finanziario. Nessuna opinione espressa riguardante investimenti o strategie di investimento può pertanto considerarsi adeguata alle caratteristiche di una specifica persona in merito alla sua conoscenza ed esperienza del trading online ed alla sua situazione finanziaria. L’autore del presente articolo avvisa che quanto scritto o previsto è un semplice punto di vista personale e non deve assolutamente essere considerato attendibile o adatto per possibili guadagni futuri.  Chiunque utilizzi queste informazioni per scopi diversi da quelli didattici lo fa esclusivamente di propria iniziativa e sotto la propria esclusiva responsabilità.

Previsione dell’FTSEMIB utilizzando la massa monetaria – Analista Simone Rubessi

Come è ben visibile dall’immagine la visione di medio lungo periodo del nostro indice italiano utilizzando la massa monetaria è notevolmente pessimistica, la quale dovrebbe portare i prezzi in zona 15000 punti.

La curiosità che notiamo è che il crollo inizierebbe intorno ai primi di maggio, periodo in cui dovrebbe cambiare la presidenza della BCE. Il suo successore dovrebbe essere il tedesco Weidmann, il quale porrebbe immediatamente fine alle politiche espansive di Draghi (Quantitative Easing) ponendo al centro una politica di tagli (Austerity).

Questa manovra per l’economia italiana sarebbe una stangata non da poco, farebbe salire consistentemente lo spread portando i prezzi in zona previsione.

Dal lato ciclico invece chiuderebbe un canale accumulativo Decennale propedeutico alla partenza di un ciclo Secolare.

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Per informazioni e iscrizioni: Ing. Francesco Filippi 349 466 18 24 [email protected]

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VIX: la storia si ripete. Occhio agli estremi

Lo so che posso sembrare ripetitivo ma la finanza ed i mercati non si stravolgono ogni giorno e soprattutto ci sono degli scenari che restano tali per un periodo di tempo anche lungo. Ed è un dato di fatto, ormai, che il sistema sta lavorando da un bel po’ per un sistema che mantenga bassa la volatilità ed alto il sentiment. Altrimenti il castello di carta rischia di crollare.Ed uno degli indicatori più comuni per tastare il polso al mercato in quest’ottica è sicuramente il VIX, che in questi giorni sta dando forti segnali di “serenità”. Il grafico in apertura illustra chiaramente la situazione dell’indice della paura pe antonomasia.

Grafico VIX: CFTC

E’ chiarissimo che il sentiment nei confronti del VIX è ribassista, tanto che la speculazione ha ripreso a colpire secco l’indice di volatilità shortandolo come non mai.Qualcuno si ricorda cosa era successo non più tardi di gennaio, quando la borsa raggiunse i suoi picchi? Scenario similare, VIX super shortato anche da hedge funds che poi si ritrovarono a doversi leccare le ferite.

Gli short di oggi sono pari solo a quelli visti a novembre dell’anno scorso. Quello che bisognerebbe capire è se quindi la speculazione sta comprimendo la volatilità ai minimi e per quanto tempo. Intanto è una situazione estrema che, guarda caso, si sta generando proprio in concomitanza con il raggiungimento dei massimi di SP500 e Nasdaq100.Sarà un caso. Forse significa niente. Ma di certo in agosto può rappresentare una situazione ghiotta per chi ha la forza per muovere i mercati.

Grafico VIX Index by Tradingview

STAY TUNED!

Danilo DT

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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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DEBITO PUBBLICO: il reale costo dello SPREAD BTP BUND

Grazie alla crisi di credibilità politica, il nostro debito pubblico è salito sulle montagne russe, con un forte aumento della volatilità delle quotazioni. Ed in linea di massima, su tutte le scadenze, i rendimenti sono aumentati.Quindi il famoso Spread BTP Bund non è che la punta dell’iceberg.

SPREAD BTP BUND

Si è parlato anche degli interventi del Tesoro a sostegno del nostro debito, scatenando anche un po’ di confusione tra quello che è l’intervento sponda BCE ed il buy back governativo.Poco importa, il fatto è che i rendimenti dei titoli di stato italiani si sono innalzati su tutta la curva ed il famoso spread lo si può vedere impennato su tutte le scadenze.Il risultato che otteniamo a livello di rendimenti, è questo.

E’ la curva dei rendimenti attuali confrontata con la stessa tre mesi fa.Si nota chiaramente l’impennata dei rendimenti di cui sopra, un costo aggiunto per l’Italia e indirettamente per il popolo italiano, un premio che ci occorrerà pagare a colo che credono nell’Italia.Occorre però fare chiarezza, visto che anche sotto questo aspetto la confusione è tanta.Prima cosa. Sapete come è composto il nostro debito pubblico?

Struttura debito pubblico italiano

Il grafico è eloquente. Il nostro debito pubblico è composto soprattutto da BTP per un 83.93%. Le briciole restano ai BOT 8.30% ed ai CCT 7.69 %.Seconda cosa. Sapete come è distribuita la scadenza nel nostro debito pubblico?

Scadenze debito pubblico italiano

Per farla breve, grazie al QE di Mario Draghi, è stato possibile allungare di brutto al duration media nel nostro debito pubblico la quale è diventata pari a circa 7.5 anni.Quindi, capite benissimo che avere bond che hanno una duration così lunga per lo più a tasso fisso, significa intanto “bloccare” apparentemente il costo del debito (di vecchia emissione) risparmiando un sacco di soldi.Ovvio, poi ogni anno ci tocca emettere nuovi bond (e qui diventa fondamentale il sentiment e la curva dei tassi italiani). Intanto però una buona base ce la siamo creata. Resta il fatto che con una curva dei rendimenti attuali, comporterà per il nostro debito di nuova emissione una fonte di costo decisamente importante. E’ stato calcolato che in soldoni, significa una spesa teorica di 15 miliardi di Euro in più.Mica briciole!Aggiungiamoli a quelli che sono i sogni del Governo Tria marchiato M5S e Lega, ed ecco che siamo belli scoperti. Auguri.

STAY TUNED!

Danilo DT

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