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BTP: estero in fuga, banche italiane in acquisto

Molto spesso l’uomo della strada, l’ipotetico signor Rossi (inteso come il risparmiatore tradizionale italiano, con una cultura finanziaria non proprio eccellente) va in banca e, sentendo parlare di “diversificazione”, chiede di poter fare delle cose diverse dal solito BTP. Siccome non gli interessano tutti quei prodotti che non garantiscono il capitale (lasciamo perdere, quai si apre una voragine culturale che in questa sede non possiamo approfondire), preferisce restare su obbligazioni che hanno una scadenza e che quindi rendono, magari poco, ma danno una cedola e ad una certa data, restituiscono il capitale.

Non criminalizzate questo mio scritto, è infarcito di errori macroscopici e di credenze popolari ma, ancora oggi, resta un normalissimo comportamento del risparmiatore italiano.

Tornando al nostro amico, il signor Rossi, va quindi in banca e dopo aver dato uno sguardo a qualche giornale, decide di non rinnovare il suo BTP ma di orientarsi su quell’obbligazione bancaria che stanno pubblicizzando.In questo modo si diversifica, si ha una cedola ed il capitale a scadenza.Ecco, in questa sede voglio focalizzarmi sulla prima convinzione del signor Rossi.DIVERSIFICARE

Ma è corretto dire che comprare un bond della banca XYZ diversifico? E’ corretto separare e considerare quasi scollegati il rischio emittente Italia ed il rischio emittente bancario?Per natura, è ovvio che la risposta è NO. E’ normale che tra Stato e banche continui ad esserci un filo conduttore fortissimo.Come è anche normale pensare che l’emissione di una piccola banca, può considerarsi più rischiosa di quella di una grossa banca, proprio per una logica di “too big to default”.E allo stesso tempo però, diventa difficile poter pensare che se l’Italia dovesse subire un default o una ristrutturazione del debito, le banche italiane me rimarrebbero immuni.Morale: c’è una forte correlazione tra la solidità dello Stato Italia e le banche. Anche perché poi, lo sapete benissimo, sono proprio banche ed assicurazioni le prime detentrici di obbligazioni governative italiche.E ultimamente la situazione è ulteriormente peggiorata.Eccovi cosa dice il FT.

(…) Foreign investors shed record volumes of Italian debt in May as a sharp sell-off hit the country’s bond market, according to data highlighting the challenges facing the new populist government in the coming months. (…) The country’s bond yields have settled back from the highs they hit at the peak of the sell-off in late May but remain elevated in comparison with pricing before the populist coalition came into government. (…) [Source] 

Se poi si va a vedere, maggio è stato il mese con il massimo livello di sell off di BTP.

Ma dove saranno finiti tutti questi titoli? Beh, visto che nulla si crea e nulla si distrugge (si fa per dire) questi titoli sono proprio finiti in pancia a…banche ed assicurazioni italiane.

(…) D’altro canto è anche vero che dal fronte degli investitori domestici c’è stato un chiaro intervento di sostegno in termini di maggiori acquisti. Lo certifica la stessa Bce le cui statistiche, rielaborate da Bank of America, dicono che a maggio banche, assicurazioni, fondi pensione e altri investitori istituzionali domestici hanno infatti aumentato di molto la loro esposizione sul debito sovrano.Di quanto? Quasi 30 miliardi di euro (vedi grafico in testa all’articolo) stando alle statistiche sulle cosiddette monetary financial istitution , definizione che comprende le banche e altre società finanziarie con sede in Italia. (…) [Source] 

Quindi è sempre più forte il legame banche Stato. Un bene per certi versi, perché c’è un “buyer” importante che quindi cerca di stabilire prezzi e volatilità.Un male per altri, visto che un’esposizione maggiore al rischio Italia non è certo un bene per il nostro sistema finanziario. Alla faccia della diversificazione.

STAY TUNED!

Danilo DT

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US Dollar, China stimulus, Turkey, gold


Lots of things happening in the markets and Zombies running in every direction.

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PETROLIO in backwardation. Preannuncia un rallentamento economico?

Fino a qualche anno fa, il petrolio era un vero “faro” per l’analisi intermarket (ulteriore segno di come i tempi siano cambiati, complice anche una politica monetaria molto, forse troppo accomodante). Infatti era normale studiare l’andamento dell’oro nero per poter capire, guardando anche la curva future, le previsioni sui prezzi, sulla domanda dello stesso e quindi sull’andamento della crescita economica.

Ma oggi, con un mondo teoricamente più votato all’energia pulita, ha ancora senso guardare al petrolio come cartina tornasole della crescita? Non dimentichiamo che soprattutto nei paesi emergenti, il consumo di materie prime energetiche continua ad essere molto importante. Partiamo dal grafico del WTI. E’ innanzitutto chiarissima la tendenza dello stesso.

Grafico WTI

Grafico petrolio WTI by TradingView

E’ evidente che è fondamentale quota 67,50 $. Ma a prescindere da questo livello, guardate questo altro grafico.

Backwardation per i prezzi future BRENT

Potete notare due cose.

  • Innanzitutto che la curva dei prezzi future è in backwardation. In altre parole, a termine il petrolio costa meno che a pronti.
  • Inoltre tale divario di prezzo aumenta proprio nelle ultime settimane. Un segnale che potrebbe anticipare un prossimo indebolimento MA attenzione, usiamo sempre il grafico come fonte principale per la tendenza. La curva in backwardation serve però da monito per il medio periodo.

STAY TUNED!

Danilo DT

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1.000.000 %

E’ il tasso inflazione previsto dal FMI per il paese del Venezuela. Occhio al rischio contagio.

1.000.000 %Un tasso che mai avrei immaginato di commentare. Non è un tasso di interesse, ma è il tasso inflazione che il Fondo Monetario Internazionale ipotizza per il Venezuela, un paese che è sempre stato “monitorato” dal questo blog (CLICCATE QUI) e non a sproposito, in quanto la crisi di questa nazione, al momento, è quasi sottovalutata da tutti ma (lasciando da parte il dramma umanitario) non si può nemmeno pensare che i paesi limitrofi, finanziariamente non così forti, ne possano rimanere indenni.

(…)The South American nation’s economy has been steadily collapsing since the crash of oil prices in 2014 left it unable to maintain a socialist system of subsidies and price controls.“We are projecting a surge in inflation to 1,000,000 percent by end-2018 to signal that the situation in Venezuela is similar to that in Germany in 1923 or Zimbabwe in the late 2000’s,” Alejandro Werner, director of the IMF Western Hemisphere department, wrote in a post on the agency’s blog.Venezuela’s Information Ministry did not immediately reply to a request for comment. (…) [Source

Ovvio, non si può pensare che il ministro del Venezuela sia felice di queste previsioni e le confermi, anche perché forse sa che quanto sta dicendo il FMI non è così infondato. MA se già nei miei ultimi post sembrava chiaro che la situazione fosse “sfuggita di mano”, ora…cosa posso dire???Al momento sembra che i prezzi al consumo, per questo 2018, siano saliti del 47.000 %, numeri sempre mostruoso ma lontani dal famoso milione descritto prima.Siamo oltre a qualsiasi reminiscenza storica, la Repubblica di Weimar post WWII era addirittura a livelli inferiori, e tutti poi ci ricordiamo che tutto questo ha portato ad un’implosione economica del paese.Curioso questo grafico sul costo di un caffè a Caracas.

Un grafico su un “bene reale” che ci aiuta però a capire qual è il vero tasso inflazione in Venezuela. E ahimè ci porta ad un tasso annuo del 300.000 %.Forse il FMI non è così lontano dalla realtà.Quindi cari lettori, per i venezuelani non resta che la fuga verso altri paesi e per chi resta, il dramma è trovare i beni di prima necessità. Ed una volta trovati con cosa il paghi? Con i Dollari se si hanno. E soprattutto se non si hanno altri beni da scambiare, altrimenti si torna la baratto.Questa si chiama evoluzione.O forse è il destino per chi ha tirato troppo la corda con una gestione politica che definire dittatorial-deliquenziale è poco. Inoltre, non dimentichiamo che esistea anche l’”effetto contagio“. Con questo non sto dicendo che tutta l’Americao latina andrà in tilt, ma che un’area di per sè già fragile economicamente (seppur meno rispetto al passato) potrebbe subire anche delle conseguenze peggiorative. Tenetene conto.

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Danilo DT

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Il 90% dei trader perde soldi

Il 90% dei trader perde soldi

Io come tutti i trader che oggi guadagnano costantemente nel primo periodo le cose non erano rose e fiori. Perdevo soldi facendo il contrario di quello che dovevo fare, per la mancanza di un metodo ma soprattutto per la mancanza dell’applicazione rigorosa.

Una volta risolti i miei problemi emozionali le cose andarono molto meglio.

Non tutte le persone ovviamente hanno gli stessi problemi, ma state sicuri che la maggior parte dei Trader che perdono costantemente, parliamo del 90%, hanno problemi irrisolti che condizionano le loro emozioni, le quali anche ove presente la giusta preparazione (fondamentale a prescindere dal lato emotivo) non permettono di ottenere risultati.

Partecipa al nostro percorso formativo gratuito con una strategia in regalo, applicabile fin da subito. CLICCA QUI PER ACCEDERE: https://goo.gl/TB3j3V

Analisi lungo periodo S&P500

Osservando l’immagine che rappresenta un Battleplan di un ciclo Ventennale il quale sembra essere molto fedele ai prezzi, Attualmente i prezzi sembrano fare un doppio massimo prima della discesa, mentre l’ultimo ciclo Biennale(rosso in basso) è in procinto di svoltare.

Le bande di lungo periodo hanno segnalato un’inversione in quanto tutte e tre le bande si sono testate, in corrispondenza del cerchio blu in alto. Sembra in corso un possibile doppio massimo.

Medio periodo FTSEMIB

Nel medio periodo sul nostro indice abbiamo i prezzi che ….OMISSIS…..

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DISCLAIMER :

Qualsiasi informazione, notizia, nozione, previsione, valore, prezzo o tecnica espressi all’interno del presente articolo sono semplici pareri personali dell’autore, con esclusiva finalità educativa e didattica, il suo contenuto non costituisce alcuna forma di consulenza o “raccomandazione di investimento” o “incentivo all’investimento” né in forma esplicita che implicita. Nulla di quanto riportato ha lo scopo di prestare consigli operativi personalizzati, di acquisto e/o vendita, nè raccomandazioni personalizzate riguardo una o più operazioni relative ad un determinato strumento finanziario. Nessuna opinione espressa riguardante investimenti o strategie di investimento può pertanto considerarsi adeguata alle caratteristiche di una specifica persona in merito alla sua conoscenza ed esperienza del trading online ed alla sua situazione finanziaria. L’autore del presente articolo avvisa che quanto scritto o previsto è un semplice punto di vista personale e non deve assolutamente essere considerato attendibile o adatto per possibili guadagni futuri.  Chiunque utilizzi queste informazioni per scopi diversi da quelli didattici lo fa esclusivamente di propria iniziativa e sotto la propria esclusiva responsabilità. 

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