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Economia

TRENDS 2.0.62: nella confusione ECCO il filo conduttore

Author: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts

TRENDS - Analisi tecnica intermarket

La volatilità non è più quella del 2017. Il mercato sta evidentemente cambiando pelle ma non per questo è diventato incomprensibile. Anzi, in quello che sembra confusione ci sono delle logiche BEN evidenti. Ve le spiego in questo video.

Eccovi il video di questa settimana.

Come sempre ho provato per l’ennesima volta a tracciare una serie di scenari per i vari mercati: forex, commodity, equity, bond, analizzando anche le varie correlazione. Ma ho deciso di lasciare la visione del video agli amici sostenitori del blog.

Quindi… benvenuti al nuovo numero di TRENDS, con tanti grafici e tante analisi intermarket che vi aiuteranno a capire le dinamiche dei mercati finanziari, sempre più correlati ed interessanti.

Riprendetevi i post di questa settimana, credo ne valga proprio la pena e poi, se possibile, sostenete questo progetto di cultura finanziaria e di consapevolezza operativa. La registrazione è stata fatta in modo abbastanza impulsivo e diretto, cercando di sintetizzare e velocizzare i ragionamenti. Spero di essere comunque comprensibile. Come sempre critiche e commenti sono ben graditi. Lascio massima libertà ai lettori di contribuire (se vorranno) all’iniziativa, cliccando qui sotto, in modo tale da capirne anche il livello di gradimento. Sappiate che il Vs sostegno è MOLTO importante per la continuazione di questo progetto che vive solo grazie al Vostro sostegno.

Eccovi il video. Buona visione a tutti!

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email (intermarketandmore@gmail.com).

NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

(Se trovi interessante i contenuti di questo articolo, condividilo ai tuoi amici, clicca sulle icone sottostanti, sosterrai lo sviluppo di I&M!). 

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Economia

Analisi Eurostoxx50: 9 Aprile – 13 Aprile 2018

Author: mike17@finanzaonline Finanza.com Blog Network Posts

Stoxx Giornaliero

Buongiorno, Stoxx che dà vita ad una nuova struttura ciclica di indice di grado mensile dal minimo di lunedì 26 marzo alla quota di 3261 punti e manda in pensione il precedente ciclo che aveva raggiunto una durata di 29 sedute.

Mi limito ad affermare la nascita di un nuovo t+2 di indice, senza chiamare in causa il ciclo trimestrale, perché non avendo superato il max del 16/03 a 3448 punti, non è ancora scattato lo swing incondizionato sul ciclo t+3 inverso, quindi attendiamo il superamento del livello qui sopra citato oppure il completamento di un tracy inverso ribassista, per poi poter dichiarare l’inizio di una nuova oscillazione ciclica di indice di grado t+3 anch’essa dal minimo di marzo.

Lato inverso invece, grazie all’informazione ricevuta nell’ottava appena conclusa che riguarda l’avvio del nuovo mensile, possiamo stabilire che il ciclo mensile inverso in essere, ha avuto origine sul top del 27 febbraio a 3476 punti e il doppio minimo fra il 9 febbraio e il 2 marzo, va considerato come swing incondizionato sul ciclo mensile lato indice.

E’ facilmente intuibile che con la considerazione appena fatta, il ciclo t+2 inverso essendo arrivato a 26 sedute di vita, si trova nella sua parte conclusiva e nel giro di qualche giorno dovrebbe dar segnale di vita il successivo ciclo mensile inverso.

Se ciò non dovesse accadere, ma la fase rialzista si dilungasse per altre 18/20 sedute, arrivando così al mese di maggio, sarà evidente che il mensile inverso avrà avuto origine dal massimo del 16 marzo (3448) e lato indice ci sarà stata una figura d’inversione dal 5 al 26 marzo che avrà lanciato verosimilmente un nuovo ciclo t+4 di indice.

Setup e livelli angolari

Setup Annuale
Ultimo 2016
Range 2672-3290
Uscita rialzista
Prossimo 2019

Setup Mensile
Ultimo: Marzo
Range: 3261 – 3448
Uscita: in attesa
Prossimo: Luglio/Agosto

Setup Settimanale
Ultimo:  3/6 Aprile

Range: 3300 – 3433
Uscita: in attesa
Prossimo: 30 Aprile/ 4 Maggio

Angoli Annuali 2018 :  2919, 3216, 3452, 3586, 3727, 3868, 4069,4370

Angoli Mensili Aprile:3088, 3199, 3382,3509,3532

Angoli Settimanali: 3303, 3422,3445,3510

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Economia

Help Wanted: The US Jobs Report | Boom Bust on RT America |


March Jobs Report had its ups and its downs; but what does that mean as the Dow Jones drops? Danielle DiMartino Booth joins us from Texas as she and Bart examine the latest jobs numbers. The Masters are almost over and like clockwork, the PGA will make quite the amount of money. Prof. Victor Matheson breaks down how business scores a hole-in-one from golf! That and more on Boom Bust! [Episode 1049] Follow us on Twitter:
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Economia

Il tuo 5X1000 per Rete MMT Friuli Venezia Giulia

Author: Redazione Rete MMT

È tempo di dichiarazione dei redditi. Anche quest’anno vi chiediamo di devolvere il vostro 5×1000 all’associazione Rete MMT Friuli Venezia Giulia, una delle Associazioni regionali socia di Rete MMT Italia. L’Associazione friuliana, ad oggi  ha concluso la procedura per ottenere la qualifica di ONLUS  e può ricevere il 5X1000. Lo scorso agosto ha già ricevuto dall’Agenzia delle Entrate le prime 18 devoluzioni sottoscritte dai contribuenti 18 mesi prima (Irpef 2015) per un totale di 950 euro. Per queste vi ringraziamo! Per noi esprimono la fiducia nell’attivismo MMT ed è per la responsabilità che avvertiamo, insieme al Coordinamento nazionale stiamo  valutando per bene come impiegare le donazioni , considerando i progetti che l’Associazione porta avanti, tutti prioritari, prima di rendervi partecipe.

Anche quest’anno scegli l’attivismo MMT nella tua dichiarazione dei redditi: scrivi il Codice Fiscale dell’associazione MODERN MONEY THEORY (MMT) FRIULI VENEZIA GIULIA

La tua donazione è un atto concreto per la MMT.Anche questo è un modo di fare attivismo.

Le associazioni regionali Rete MMT lavorano in piena collaborazione tra loro verso un unico obiettivo. Sostenere Rete MMT Friuli Venezia Giulia significa sostenere il lavoro di tutti gli attivisti di Rete MMT Italia che vivono nelle diverse regioni. Puoi fare tante cose per cambiare la cultura economica, questa è una di quelle!

Grazie per il tuo sostegno.

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Economia

L’equità e le pensioni

Author: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

La cornucopia delle pensioni è approntata ma non si decide a elargire i suoi frutti. E’ un gran parlare di modifiche, riforme, soppressione di questa o quella norma di questo o quel vincolo. Gli esperti dei talk show ( letteralmente : spettacolo delle chiacchiere) si sprecano a sciorinare questa o quella ricetta miracolosa e la bramosia dell’applauso viene subito soddisfatta quanto più si prospettano scenari  rosei a costi praticamente zero. Ciò mentre   anche i contabili più larghi di maniche, ammettono a denti stretti che l’abolizione della Fornero ( sempre intesa come legge) qualcosina costerà, magari non gli 80 miliardi come afferma il presidente dell’Inps Boeri, ma insomma, non sarebbero noccioline.
Nel sistema pensionistico statale, per quanto concerne l’equità ci sono almeno due aspetti da considerare. Brevemente per Equità  si intende il principio di contemperamento di interessi contrapposti  rilevanti secondo il grado di tutela sociale.Il primo aspetto  è costituito da quanto i pensionati percepiscono in rendita con riferimento all’ ammontare dei l contributi versati durante la loro vita lavorativa e se questi saranno sufficienti a vivere  dal momento del ritiro dal lavoro in poi, quando non potranno  più  beneficiare degli avanzamenti di carriera, rinnovi contrattuali, premi di produzione.
Il secondo aspetto riguarda a che età debba essere effettuato il ritiro e le implicazioni che essa produce sull’equità intergenerazionale a seconda di dove si fissa l’asticella e se troppo in alto o troppo in basso,  non viene più  garantita la neutralità attuariale a causa di limiti di età non equi. Se troppo bassa il montante contributivo  accumulato.non è sufficiente per una rendita adeguata. Se troppo alta la rendita sarà adeguata ma si rischia di non spendere tutto il montante accumulato.
Il sistema attuale come esso si presenta con larghi strati della popolazione che hanno un pezzo di retributivo ( riguarda coloro che hanno cominciato a lavorare prima del 1995) contiene un’iniquità in quanto il sistema è tale da creare differenze nei pagamenti delle pensioni che non sono giustificati in riferimento alle storie contributiveindividuali. Né meglio è il sistema contributivo, perché è “nozionistico” ( NDC, Sistema a contribuzione definita nozionistica ), non a capitalizzazione individuale, bensì sempre a ripartizione.
L’equità intergenerazionale è correlata a questo aspetto. Qualsiasi sistema pensionistico,
sia esso pubblico o privato, deve essere in grado di assorbire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione senza divenire finanziariamente instabile. Se il costo strutturale del sistema diventa troppo alto per i pensionati correnti e quelli futuri, il sistema non sopravviverà, almeno nella sua forma attuale. Mentre è possibile mantenerlo con una riduzione dei costi per un determinato periodo di tempo fino a raggiungere ciò che può essere considerato un “punto di svolta” ( la gobba della spesa pensionistica), ma sarebbe ingiusto richiedere all’attuale generazione che è al lavoro di sopportare interamente l’onere della sostenibilità, o aumentare i contributi per finanziare un sistema pensionistico per garantire le prestazioni in atto per gli attuali pensionati, prestazioni che saranno significativamente migliori rispetto a quelle disponibili per i futuri pensionati. Come qualsiasi altra prestazione sociale, la domanda ricorrente è quanto la società dovrebbe puntare per ridistribuire ai suoi pensionati un reddito da considerare adeguato e, successivamente, il modo migliore per sostenere questo livello di adeguatezza in base ai contributi individuali versati.
Il compromesso qui è tra il mantenimento dell’adeguatezza delle prestazioni e garantire che le aliquote di contribuzione / tasse necessarie per pagare questi benefici siano accessibili e non compromettono competitività o flessibilità nel mercato del lavoro. Cioè non possono aumentare.
Poiché molti pensionati generalmente vivono solo di pensione e possono dipendente da questo reddito anche per 20 anni e i nuovi lavoratori pagheranno di più per avere di meno, c’è il problema di garantire una pensione adeguata a tutti in base al surrichiamato principio di equità.
Qui le strade sono impervie. Perché da una parte è giusto garantire ai futuri pensionati pensioni adeguate, dall’altra parte si deve garantire  agli attuali pensionati l’originario potere di acquisto per non farli scivolare, tranne che per i pensionati d’oro, sotto la soglia dell’adeguatezza.
A questo punto le strade sono non solo impervie ma veramente poche, si aumentano i contributi/tasse, si riducono le prestazioni, oppure si punta sulla massiccia diffusione del secondo welfare, cioà la previdenza e la sanità integrativa.
Tralasciando la sanità integrativa che è un fenomeno apparentemente nuovo ma che è in rapida espansione, per rimanere nel campo pensionistico, è alla previdenza complementare che bisogna guardare. L’uso di sistemi “multi-pilastro ” è un modello ampiamente accettato per la progettazione e riforma degli attuali sistemi pensionistici. Istituzioni come la Banca Mondiale, l’Organizzazione per la cooperazione economica e Sviluppo (OCSE) e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, sono sostenitrici dei sistemi multi-pilastro. A grandi linee l’approccio multi pillar comporta una gestione di questo tipo:
Primo pilastro”: la pensione statale, un “secondo pilastro” composto da pensioni professionali e un ‘terzo pilastro ‘ costituito da risparmi personali in polizze assicurative private. E’ vero , riferendeosi al secondo pilastro sono  molti che lo  ritengono superato, perché la legge Fornero, con i suoi elevati limiti di età pensionabile innalza il tasso di sostituzione dal 50/60% al 70/80 %. Però dobbiamo chiederci, rispetto a quale stipendio e a quale montante contributivo accumulato si fa riferimento, viste le carriere frammentate e discontinue e stipendi che in molti casi sono di poco superiori alla legge bronzea del salario di ricardiana memonia.

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