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Economia

Siamo sempre lì: l’ideologia della Stato-formichina. Targata FMI

Author: Stefano Sanna Rete MMT

A volte sono crudeli, altre volte macchinose, a volte folli. Sono le ricette del FMI. L’ultima, in ordine di tempo, è il “central fiscal capacity” o CFC, il nuovo strumento di stabilizzazione fiscale presentato a Berlino da Christine Lagarde, Direttore del Fondo Monetario Internazionale, e firmato da cinque economisti del fondo Nathaniel Arnold: Bergljot Barkbu, Elif Ture, Hou Wang e Jiaxiong Yao. Uno strumento pensato per il caso Eurozona.

Il presupposto ideologico alla base è sempre lo stesso: lo Stato si deve comportare come una formichina che mette da parte il grano nei tempi di grassa per consumarlo nei tempi di magra.

Un’altra metafora del presupposto ideologico secondo cui lo Stato deve prima accantonare risparmi per poi consumarli è riassunta nell’affermazione di Christine Lagarde:

Bisogna riparare il tetto quando c’è il sole.

Entrambe le metafore poggiano su un presupposto sbagliato.

Funzionamento del CFC

Il meccanismo prevede che i Paesi dell’Eurozona contribuiscano al fondo tramite un versamento dello 0,35% del Pil, per poi attingere al fondo in caso di peggioramento della disoccupazione dell’1% rispetto alla media degli ultimi 7 anni. Attenzione: per usufruire del fondo, bisogna avere i conti in ordine.

Gli Stati, in aggiunta, possono anche finanziarsi direttamente sul mercato per poter aumentare il proprio budget oltre a quanto raccolto con i versamenti dei Paesi membri dell’euro.

Risparmiare per poi spendere. Lo fa un cittadino, non lo Stato

Cinque economisti di una delle istituzioni economiche più importanti al mondo propongono una soluzione che sarebbe stata già vecchia nel 1700, perché concepisce la moneta come una semente da conservare per i periodi di carestia.

È come se venisse chiesto agli Stati di conservare in qualche forziere i bit emessi da un computer di una Banca Centrale per poi “tirarli fuori” nei periodi di magra. Folle. Questo non accade nella realtà. Il Governo USA, per affrontare la crisi del 2008, aumentò il deficit statale e non usò soldi che prima aveva conservato da qualche parte. Né affrontò la crisi mantenendo il rigore dei conti.

Queste macchinose e artificiose soluzioni pensate per il caso Eurozona mettono in evidenza che il problema è l’Eurozona, un sistema creato per generare e mantenere la disoccupazione alta. Basterebbe che la BCE garantisse tutto il deficit necessario a risolvere completamente la disoccupazione (e non il solo l’1% di deviazione dalla media degli ultimi sette anni…) generata dall’ideologia dei “conti pubblici in ordine”.

Lo Stato non può mai essere paragonato a una formica, perché è il soggetto che nell’economia spende affinché i privati possano risparmiare ciò che non viene distrutto dalle tasse.

Ma, pensandoci bene, neanche le formiche sarebbero così stupide da nascondere sottoterra i bit di un computer per poi dissotterrarli quando dovessero servire. Salvo che non siano economisti del FMI.

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Economia

The Debt We Don’t Talk About


How do you know a major financial crisis is coming? Look for a spike in privately held debt, by households and corporations. That's the argument of Richard Vague, author of The Next Economic Disaster: Why It's Coming and How to Avoid It. Having worked for more than 30 years in consumer banking, Vague describes how he saw the build-up of private debt in the mortgage and credit card industries first hand–even though its an issue that neoclassical economists like Milton Friedman barely acknowledge. To avoid another crisis, Vague says firms and governments need to take debt forgiveness–the biblical "jubilee"–seriously. As he says, after the financial crisis "We helped the banks, we didn't help the households."

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Inflation still in early stages


A set of conditions will keep it going.

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Economia

Il responsabile del fondo

Author: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

Il sistema di previdenza complementare, integrativo di quello obbligatorio, comprende diverse tipologie (fondi pensione negoziali, aperti, polizze individuali) alle quali corrispondono differenti modi di essere, ciascuna indipendente e autonoma dalle altre . Sostanzialmente le forme di previdenza complementare più importanti sono essenzialmente due: i fondi chiusi di categoria senza scopi di lucro, istituiti come associazioni dai datori di lavoro e dai rappresentanti dei lavoratori ed i fondi aperti con scopo di lucro istituiti da società assicurative, banche o Sim.
Entrambi svolgono un ruolo importante, specie i fondi negoziali, inizialmente le uniche forme previste. Ma poi si è preferito allargare l’offerta per non creare monopoli come si disse e no dare tutta la gestione del patrimonio previdenziale a soggetti, come i sindacati di cui si dubitava efficienza e l’efficacia ( anche se i fatti hanno dimostrato l’inconsistenza di questi timori).
In questa prospettiva i fondi aperti hanno contribuito a colmare il vuoto con un target mirato alla parte più debole del mercato del lavoro, lavoratori parziali, intermittenti, parasubordinati, cioè quesi soggetti che vanno incontro a reali difficoltà di accumulazione, che comporta anche una discontinuità dei versamenti contributivi obbligatori.
Il Fondo pensione aperto, istituito direttamente da soggetti abilitati, origina un Fondo separato all’’interno del patrimonio del soggetto promotore per evitarela distrazione delle risorse. Diverso è il caso dei Fondi chiusi che sono istituiti dai soggetti direttamente interessati che controllano la gestione e la indirizzano. Per il fondo aperto per la tutela degli aderenti è stato creato una apposita figura di tutela con il compito di assicurare trasparenza e garanzia, cioè il responsabile del Fondo, cui il legislatore ha richiesto il possesso di requisiti di professionalità e di onorabilità, al pari dei
La normativa prevede che il ruolo debba essere ricoperto da un soggetto che abbia svolto, per uno o più periodi, complessivamente non inferiori ad un triennio, funzioni di amministratore o di carattere direttivo presso società o enti del settore creditizio, assicurativo e finanziario, oppure aver svolto le funzioni di amministratore o di carattere direttivo presso i fondi pensione; di amministratore, o di carattere direttivo o di partecipazione ad organi collegiali presso organismi con finalità previdenziali di amministratore o di carattere direttivo o di partecipazione ad organi collegiali presso enti ed organismi associativi, a carattere nazionale, di rappresentanza di categoria.
Fra i molti compiti affidati al responsabile del fondo, peraltro non stabiliti tassativamente , vigila su possibili conflitti di interesse sull’autonomia gestionale rispetto eventuali ingerenze della società che ha promosso il Fondo, verifica la corrispondenza della politica investimento alla normativa vigente in materia di fondi pensione, la trasparenza delle comunicazioni agli iscritti.
Compito più significativo è la predisposizione di una relazione annuale sull’attività del Fondo da trasmettere alla Covip.
Istituito come figura di garanzia nei fondi aperti, il responsabile del fondo è presente oggi anche nei Fondi chiusi negoziali, anche se a rigor di logica non se ne seddeva l’esigenza ed infatti non era
Ma se si riflette, per un istante,questa presenza è necessitata dalla complessità dei rapporti intrattenuti tra tutti i soggetti negoziali (Fondo pensione, banca depositaria, gestore amministrativo e finanziario) che, in alcuni casi, impone la presenza di un organo che verifica il lavoro che si svolge.
Come bene evidenziato da Michele Squeglia su diritto.it, al responsabile del fondo sono attribuiti compiti intesi a dirigere il corretto svolgimento della funzione amministrativa-contabile, l’adempiere a funzioni di monitoraggio e di controllo circa l’attività svolta dal service amministrativo esterno, l’assicurare l’autonomia della gestione finanziaria e assicurativa, lo svolgere un’attività di supporto al Consiglio di Amministrazione circa i rapporti con gli enti di vigilanza, il coadiuvare il Consiglio di Amministrazione circa gli obblighi di informazione nei confronti degli iscritti.

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 29 Marzo 2018

Author: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016/2017 (range 15017/23133 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2019/2020

Setup Mensile:
ultimo Dicembre (range 21833 / 22838 ) [ in attesa ] barra outside
prossimi Marzo, Aprile,Maggio

Setup Settimanale:
ultimi: 19/23 Marzo ( range 21964//22874 ) [ uscita ribassista ]
prossimi 2/6 Aprile

Setup Giornaliero
ultimo : 28 marzo (range 21918/ 22331 +event est. ) [ in attesa ]
prossimi 4

FTSEMIB Angoli Annuali 2018 18440, 19900, 21840,24580, 27300
ALLSHARE Angoli Annuali 2018 19490, 20640, 22550, 25630, 27140, 28830,
COMIT Angoli Annuali 2018 1076, 1151, 1187, 1367, 1445, 1460,1606,

Angoli Mensili Marzo 19700, 21000, 21800, 23100, 24550, 25050
Angoli Settimanali: 20860, 21750, 21850, 22900
Angoli Giornalieri 22036, 22202, 22370, 22546, 22609

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerano sempre sull’articolo unico settimanale

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