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Economia

FTSE Mib: indice in attesa delle Banche Centrali

Author: redazione [email protected] Finanza.com Blog Network Posts

FTSE Mib: l’apertura di oggi dell’indice tricolore italiano mostra la stessa incertezza di ieri, quando il FTSE Mib ha chiuso in doji, un pattern candlestick di indecisione per eccellenza. Tra oggi e domani infatti sono attesi importanti appuntamenti con le Banche Centrali, oggi con la Fed, domani con la BCE e la BoE. Il quadro tecnico dell’indice è per ora invariato con i corsi che, dopo aver testato i 22.830 punti, hanno avviato una correzione. I livelli da monitore rimangono dunque gli stessi: 22.830 punti, la cui rottura avrebbe come resistenza successiva 23.000 punti, e 22.500 punti, il cui breakout al ribasso avrebbe come supporti più importanti 22.200 e 22.000 punti.

UBI Banca: apre al ribasso UBI Banca proseguendo nella direzione data ieri dal titolo, I prezzi infatti hanno rotto in un sol colpo la trendline rialzista di breve termine e il supporto statico a 4 euro. Il breakout inoltre è stato sostenuto anche da volumi in crescita, un segnale da non sottovalutare. Se i prezzi dovessero oltrepassare al ribasso i 3,91 euro, il primo supporto importante sarebbe collocato in area 3,75 euro, la cui rottura darebbe maggiore slancio alle pressioni ribassiste.

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[977] Steve Malzberg & Dean Baker: GOP Tax Cut


Steve Malzberg, conservative TV and Radio host, and Dean Baker, Co-Director of the Center for Economic Policy Research, join Bart Chilton for a panel discussion on the latest GOP tax cuts. Is the United States ready for a cyber-attack? Todd Shipley joins us to discuss if the U.S. is ready for the cyber-threats of the future. Follow us on Twitter:
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Economia

I fondi negoziali vanno forte ma investono poco in Italia

Author: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

Università Luiss Roma

Il 12 dicembre 2017 si è tenuto a Roma presso l’Università Luiss l’Assemblea annuale dei Fondi Pensione negoziali di categoria con un parterre ricco e variegato parterre in rappresentanza delle forze istitutive dei fondi stessi. Le forme di previdenza complementare italiane si dividono sostanzialmente in due blocchi: i fondi chiusi o di categoria istituiti dai datori di lavoro e rappresentanze dei sindacati e i fondi aperti istituiti da banche, società di assicurazione, Sim. Poi ci sono i Pip, i piani assicurativi individuali sempre gestiti da assicurazioni. Hanno partecipato Luigi Abete, presidente della Luiss, Giovanni Maggi presidente di Assofondipensione, Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, Carmelo Barbagallo, segretario generale della UIL, Mario Padula, presidente Covip, Pierpaolo Baretta sottosegretario del Mef, Giuliano Poletti, ministro del lavoro e Roberto Ghiselli vice presidente di Assofondipensione. Maggi ha illustrato il Rapporto annuale dell’associazione ricco di dati e di spunti di riflessione.
Assofondi raggruppa 32 i fondi pensione  istituiti, su base nazionale o regionale, nei principali comparti produttivi. I 2,67 milioni di aderenti, comunque cresciuti del 12% negli ultimi tre anni grazie all’adesione automatica per via contrattuale in alcuni settori; gli oltre 47 miliardi di euro di risorse accumulate e destinate alle future prestazioni; il rendimento medio quasi del 3% negli ultimi anni, con i costi più bassi in assoluto, dimostrano che l’Associazione, a 14 anni dalla sua costituzione, ha saputo lavorare con efficacia per coordinare e valorizzare al meglio la crescita e il lavoro dei fondi pensione negoziali.
Importante è stato il supporto dell’Associazione anche alla tenuta del sistema rispetto ad alcuni interventi del Governo, come l’incremento della tassazione sui rendimenti nel 2014 (dall’11% al 20%) e la previsione del TFR in busta paga per il triennio 2015-2018. Significativo è stato, inoltre, l’intervento recente dell’Associazione su eventuali rischi bail-in per le somme liquide dei fondi pensione depositate temporaneamente presso gli istituti di credito. L’impegno è continuare il percorso sin qui realizzato, al fine di sviluppare  il duplice ruolo istituzionale e di servizio agli associati. Il contesto politico ed economico, le più recenti novità normative recate dalla Legge di Bilancio 2017 e dalla Legge sulla Concorrenza, il raggiungimento di masse gestite di grande rilevanza, aprono una nuova fase nel passaggio da una fase pionieristica ad una fase più matura, per il quale la dimensione associativa è fondamentale.
La destinazione dei premi di produttività ai fondi pensione
La Legge di Stabilità 2016 aveva previsto un regime fiscale agevolato per i premi di risultato (ovvero IRPEF pari al 10%) erogati da imprese del settore privato: tale beneficio nel 2016 operava entro il limite di importo complessivo di 2 mila euro annui lordi, mentre dal 2017 è stato innalzato a 3 mila euro. Inoltre tale beneficio era ammesso solo per i titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a 50 mila euro annui, che la Legge di Bilancio 2017 ha innalzato a 80 mila euro. La novità per i fondi pensione è che la Legge di Bilancio 2017 stabilisce inoltre che, qualora il lavoratore decida di destinare, in tutto o in parte, i premi di produttività alla forma di previdenza complementare a cui è iscritto, i relativi contributi non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente, anche se eccedenti il limite ordinario di 5.164,57 euro annui. Inoltre, questi contributi non concorrono neppure a formare la parte imponibile delle prestazioni pensionistiche complementari.
La Legge per la Concorrenza 2017, ha previsto e introdotto provvedimenti ispirati al criterio della maggiore flessibilità in entrata e in uscita dai fondi pensione, che possano contribuire a dare nuova linfa e appetibilità alla previdenza complementare, favorendo la ripresa delle adesioni. In tal senso va la possibilità di iscriversi conferendo  anche una parte del Tfr.
La distribuzione geogrfica degli investimenti
A fine 2016, il 32,3% degli investimenti dei fondi pensione negoziali soci di Assofondipensione era allocato in Italia, il 46,6% in altri Paesi dell’Unione Europea, il 20,7% in altri Paesi dell’Ocse e lo 0,4% in Paesi al di fuori dell’Ocse. Ma come investono i fondi pensione negoziali in Italia? Guardando al dettaglio degli investimenti effettuati nella Penisola, si nota come la stragrande maggioranza sia in Titoli di Stato (83,5%), seguiti dai titoli di debito (3,8%), dai titoli di capitale (3,3%), dalle quote di Oicr (0,1%) e dai depositi bancari (9,3%). Questo significa che poco meno di 1 miliardo di euro viene investito dai fondi pensione negoziali in aziende italiane, tramite l’acquisto di titoli di capitale o titoli di debito.
Le garanzie
I fondi pensione negoziali, per poter accogliere il Tfr dei lavoratori silenti, hanno dovuto istituire una linea garantita. Nel contesto attuale di bassi rendimenti, i gestori finanziari sono in difficoltà a offrire garanzie di rendimento, pertanto, a oggi, la scelta prevalente è quella di garantire la restituzione del capitale versato.
Gli investimenti nell’economia reale
Sebbene non vi sia chiarezza sul significato dell’espressione “investire in economia reale”, in questo rapporto si è voluta declinare come investimento nel debito privato o nei titoli di capitale di aziende non quotate, nonché in immobili, per il tramite di veicoli di investimento o mandati di gestione specializzati, soluzioni al momento adottate dai fondi pensione negoziali che hanno intrapreso questa strada. Si ritiene, infatti, che l’impatto dell’investimento dei fondi pensione sia maggiore nelle piccole e medie aziende non quotate. L’ammontare complessivo degli investimenti già effettuati in veicoli di investimento specializzati nel private debt, private equity, infrastrutture ed energie rinnovabili ammonta a 122,5 milioni di euro, che corrisponde allo 0,3% degli investimenti diretti e in gestione totali al 30 giugno.

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Economia

Bitcoin: quale possibile futuro

https://www.youtube.com/watch?v=q3c31c8qjj4
Eugenio Benetazzo analizza le performance del Bitcoin a fronte della quotazione del future al CBOT evidenziando l'obsolescenza della criptovaluta in rapporto alle caratteristiche di altri competitors. I miei pamphlet pubblicati in precedenza:
http://www.eugeniobenetazzo.com/books Segui i miei outlook sui mercati finanziari su: Facebook ..::.. http://www.facebook.com/followbenetazzo
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Economia

PREVISIONI CICLICHE SULL’HANG SENG – Analista Simone Rubessi

Author: Il Respiro del Grafico Finanza.com Blog Network Posts


Oggi, prima di fare la nostra analisi quotidiana, vorrei spendere 2 parole sul Bitcoin e le Blockchain.

Negli ultimi giorni il Bitcoin, come tante criptovalute, stanno registrando massimi sempre più alti. Più che del Bitcoin vorrei parlare delle Blockchain.
La Blockchain è il sistema su cui poggiano le criptovalute, questa è la vera rivoluzione che probabilmente cambierà il mondo, è un sistema decentrato, ovvero è un database che non è in un unico server ma in centinaia di migliaia di computer in giro per il globo, quindi non è modificabile perché le informazioni sono condivise in ognuno di questi dispositivi, quindi immodificabile, inviolabile e pubblico.

In poche parole sul Bitcoin è possibile vedere tutte le milioni di transazioni effettuate dalla sua nascita fino ad oggi. Ritengo che sia rivoluzionaria perché oltre ad essere più sicura dei server delle banche, è anche estremamente economica ed istantanea.
Si pensi al fatto che le transazioni in Bitcoin sono gratuite. Pensate che questa struttura può essere applicata a qualsiasi transazione in cui debba essere verificata la proprietà di chi invia il bene e di chi lo riceve con estrema facilità e chiarezza, per capirci potrebbe sostituire il Catasto ecc…

HANG SENG
Analisi di lungo periodo Hang Seng. I prezzi, dopo aver praticamente raggiunto la banda Annuale (rossa) in figura, hanno rimbalzato violentemente, i canali non si sono ancora testati, quindi non è ancora tempo per fare operazioni ma ci dovremmo essere.


Anche il Battleplan Ventennale mostra che dovremmo essere ormai giunti sul massimo del ciclo risultante dalla fusione dei due Annuali.

La velocità dell’indicatore di ciclo è prossima a rompere l’asse dello zero al ribasso.


La previsionale di lungo periodo indica una discesa imminente; abbiamo anche tracciato la trend line del ciclo Biennale e fino alla sua rottura non è saggio operare.


FTSEMIB
Torniamo all’ aggiornamento di medio periodo sul FTSEMIB. Continua la fase di rialzo del ciclo ….OMISSIS….



Per info sul Percorso Tecnico Ciclico Predittivo, Analisi Visiva del Battleplan e utilizzo degli indicatori Ciclici
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