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Economia

Manovra 2018: si consolida la rita e si tratta sullo stop dell’età

Finalmente dopo una lunga gestazione è diventato disponibile il testo della finanziaria 2018. Come era prevedibile è una finanziaria di galleggiamento che cerca di non scontentare nessuno, scontentando di conseguenza tutti,  a cominciare dall’Unione Europea, che comunque, ritualmente ha già inviato la sua protesta ciclostilata. Poi c’è la grossa incognita della campagna elettorale e non si sa al momento se il prevedibile assalto alla diligenza sarà respinto.

La parte più risicata è quella relativa alle pensioni. Era scontato del resto, Le pensioni avevano fatto la parte del leone nella corrente legge di bilancio, anche se quasi tutte le relative  disposizioni  sono rimaste sulla carta.Il piatto forte atteso per quest’anno era il blocco dell’innalzamento del limite di età che inopinatamente  non è stato posto e sul quale dopo un paio di giorni di surplace, tutti indistintamente ne chiedono lo stop o il rinvio. Basta leggere i giornali di ieri, da Avvenire al Fatto Quotidiano, passando per Repubblica e Corriere. Sempre ieri fra governo e sindacato si è discusso del blocco dell’età pensionabile ed è stato stabilito un tavolo tecnico che riguarderà la possibilità di dare una disciplina diversa a coloro che svolgono lavori gravosi. Padoan, ha precisato tuttavia che «il principio di adeguamento dell’età resta confermato. Eventuali modifiche non dovranno intaccare la sostenibilità del sistema previdenziale che è un pilastro fondamentale della sostenibilità finanziaria del paese». Il 13 novembre, data del prossimo incontro,  sarà verificata la reale disponibilità a cambiare i meccanismi dell’età pensionabile.

Mentre si apre questo spiraglio sull’età, neppure sulla complementare c’è niente, tranne una puntualizzazione sulla Rita che ormai è declinata in tutte le salse e presente in vari modi nella legge di bilancio 2017, nella legge sul mercato e la concorrenza e sull’attuale legge per il 2018. Come se tutti gli italiani fossero iscritti alla complementare e non si trattasse di una cosa residuale. Non si può legare la flessibilità in uscita ( leggasi pensionamento anticipato) all’anticipo della rendita della complementare. Al massimo interesserà un centinaio di persone.

Comunque all’art. 23 del ddl c’è la “Stabilizzazione e semplificazione della rendita integrativa temporanea anticipata” che riconsente  ai  lavoratori iscritti ad una forma di previdenza complementare fino a cinque anni prima di maturare i requisiti previsti dalla legge Fornero e che abbiano  almeno 20 anni di contributi e iscritti ai fondi pensioni con esclusione di  quelli a prestazione definita,   per il periodo dalla domanda e fino al conseguimento dell’età anagrafica previste per la pensione di vecchiaia un anticipo della rendita  consistente nell’erogazione frazionata del capitale accumulato interamente o in parte.
La Rita  è riconosciuta altresì ai lavoratori che risultino inoccupati per un periodo di tempo superiore a 24 mesi e che maturino l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia entro i 10 anni successivi.
La parte imponibile della rendita rendita così determinata è  assoggettata alla ritenuta fiscale con aliquota del 15% ridotta di una quota di 0,30 punti per ogni anno eccedente il 15º di iscrizione fino al massimo di riduzione di sei punti cioè si paga il 9 per cento.
S
Queste disposizioni si applicano anche ai dipendenti pubblici scritti a Perseo Sirio o Espero.

I quali lavoratori pubblici si aspettavano l’equiparazione delle regole fiscali fra settore pubblico e privato, perchè era stato garantito dal governo.  La legge contiene anche delle marginali modifiche all’ape sociale, come l’estensione del beneficio  anche ai disoccupati con contratti a termine a condizione che abbiano avuto, nel 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.
Per le donne che richiedono l’ape sociale e si trovano in stato di disoccupazione con 63 anni di età e 30 di contributi, assistono da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravita’ ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, con 63 anni di età e 30 di contributi, hanno una riduzione della capacita’ lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidita’ civile, superiore o uguale al 74 per cento e sono in possesso di un’anzianita’ contributiva di almeno 30 anni, svolgono lavori gravosi e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni, il requisito contributivo è ridotto di 6 mesi per ogni figli nei limiti di 2 anni al massimo.
Infine la finanziaria prevede che lo Stato ripiani i conti Inps per 88. 878 milioni di euro.

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Autore: clinguella@finanza Finanza.com Blog Network Posts

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Ferrari tocca nuovi massimi storici poi ritraccia. Mediaset, importante barriera statica a 3,20 euro

Piazza Affari. Il mercato italiano ha aperto l’ultima seduta dell’ottava sopra 23mila punti. Per lo sviluppo futuro dell’indice FTSE Mib sarà fondamentale mantenere le quotazioni al di sopra di questo importante livello statico e psicologico. Gli step individuati per la settimana entrante sono stimati a 23.130 e 23.200 punti.

Sotto la lente. Ancora le evidenze trimestrali a muovere i principali titoli del listino. Ieri è toccato a Ferrari che aveva da poco raggiunto un nuovo massimo assoluto. L’azienda di Maranello ha alzato le guidance per fine anno, ma meno rispetto a quanto stimato dal consenso. La reazione, dal punto di vsta tecnico, del mercato ha fatto scivolare le quotazioni di qualche punto ed il prezzo è tornato a testare le ex resistenze statiche e psicologiche a 100 euro.

Più contrastato il quadro tecnico di Mediaset. Il titolo sta provando una difficile risalita dopo il contatto con i supporti statici a 2,90 euro. La prova più dura sarà affrontare la resistenza statica posta a 3,20 euro, in quanto solo il breakout di questo livello andrebbe ad interrompere la serie di massimi decrescenti partita da inizio anno.

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Autore: redazione [email protected] Finanza.com Blog Network Posts

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Bonus verde, fino a 1.800 euro di sconto per giardini, balconi e terrazzi

La Legge di bilancio 2018 conferma i bonus per la ristrutturazione della casa e aggiunge quelli per giardini, balconi, terrazzi

Se avete un balcone, un terrazzo, un giardino e avete bisogno di “rinverdirlo”, è arrivato il momento di farlo. La Legge di bilancio 2018, il cui testo finale ha appena iniziato il suo percorso di approvazione alle Camere, contiene nuove detrazioni per chi desidera ristrutturare le “aree verdi” della sua abitazione.

A quanto ammonta il bonus

Il vantaggio fiscale per il contribuente è del 36% e verrà detratto dall’Irpef 2018 e dovrà essere spalmato su dieci anni. Il limite massimo di spesa è pari a 5.000 euro per ogni unità immobiliare. Lo sconto massimo ottenibile è quindi pari a 1.800 euro che, su dieci anni fanno 180 euro di detrazioni annuali. Attenzione però che questi vantaggi non sono trasferibili per successione in caso di decesso del beneficiario.

Conservate i documenti green

Per accedere allo sconto fiscale è naturalmente necessario conservare tutta la documentazione relativa alle spese effettuate: ricevute, bonifici, ricevute dei pagamenti effettuati con carte di credito o di debito, fatture, scontrini che riportino sia il codice fiscale di chi acquista sia la tipologia e la quantità dei prodotti comprati.

Atteso un giro d’affari da 1,2 miliardi

Secondo le stime del governo la ristrutturazione delle parti esterne degli immobili dovrebbe generare un giro d’affari pari a 1,2 miliardi di euro, 600 milioni dei quali discendenti dal bonus fiscale.

Confermate le altre detrazioni per la casa

Il Bonus verde è l’unica novità per le detrazioni sulla casa. Nel testo sono confermate tutti gli altri vantaggi fiscali già previsti: l’Ecobonus per interventi di risparmio energetico (65%), Bonus ristrutturazione per interventi di manutenzione, ristrutturazione e recupero di edifici esistenti (50%), Bonus mobili (50%), Sisma bonus per interventi antisismici in zone ad elevata pericolosità sismica (dal 70 all’80%).

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Autore: Redazione Finanza.com Finanza.com Blog Network Posts

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Commission on Global Economic Transformation (CGET) Announcement

https://www.youtube.com/watch?v=zDAWyAc7NtY
Following the dramatic political shocks to the industrialized world in 2016, worsening global poverty and inequality, and inadequate public and private sector responses to the challenges that continue to plague the world’s economy 10 years after the financial crisis, the Institute for New Economic Thinking (INET) has initiated a Commission on Global Economic Transformation (CGET), with support from the Center for International Governance Innovation (CIGI). The effort will be led by Nobel Prize-winning economists Joseph Stiglitz and Michael Spence. As an independent entity, the Commission on Global Economic Transformation (CGET) is the first commission of its kind, initiated at a critical moment for the global economy. As political and economic populism sweep across the developed world, developing countries are searching for paths to prosperity, and people around the world are struggling with the challenges posed by widening inequality, technological disruption, and climate change. These problems are compounded by the ineffectiveness of current policy tools in many contexts, raising questions about the role of the state, of civil society, and of individuals along with national and international governance frameworks. The CGET’s work—commissioning papers, synthesizing existing research and convening international working sessions in China, India, and other locations—will result in a final report in 2019 summarizing its findings and recommendations. Reflecting the consensus view of the Commissioners, the report will include an examination of problems and emerging crises in the world economy and apply the research findings and conclusions reached at CGET meetings to concrete policy challenges in specific countries and regions of the world. The Commission will strive to ensure its report informs national governments and international organizations about the profound challenges facing us and outline a path forward to inclusive and sustainable global prosperity. To that end, CGET will convene meetings with elected officials and policymakers in countries around the world to share the report’s recommendations. The Commission will tackle issues from macroeconomic balances to rethinking globalization, and from climate change to technology and the future of work. Joining the Commission are some of the world’s leading economists, policy experts and thought leaders. They include: Robert Johnson, President of INET and Former Chief Economist of the U.S. Senate Banking Committee;
Lord Adair Turner, Chairman of INET and former chairman of the UK Financial Services Authority;
Nelson Barbosa, Professor of Economics at the São Paulo School of Economics of the Getulio Vargas Foundation, Adjunct Professor at the Federal University of Rio de Janeiro, and former Brazilian Minister of Finance;
Kaushik Basu, Professor of Economics at Cornell University and former Senior Vice-President and Chief Economist of the World Bank;
Peter Bofinger, Professor of Monetary and International Economics at Würzburg University and a member of the German Council of Economic Experts;
Winnie Byanyima, Oxfam International executive director; former member of the Ugandan Parliament, African Commission and Director of Gender and Development at the United Nations Development Program;
Mohamed El-Erian, Chief Economic Advisor, Allianz, and former chair of U.S. President Obama’s Global Development Council;
Dr Gaël Giraud, Economist and senior researcher at C.N.R.S. (French national center for scientific research); James Manyika, Director of the McKinsey Global Institute;
Rohinton Medhora, President of the Centre for International Governance Innovation (CIGI);
Danny Quah, Professor of Economics at the Lee Kuan Yew School of Public Policy, National University of Singapore;
Dani Rodrik, Professor of International Political Economy at Harvard’s John F. Kennedy School of Government, and President-Elect of the International Economic Association;
Eisuke Sakakibara, Professor of Economics at Keio University and former Japanese Vice Minister of Finance for International Affairs;
Beatrice Weder di Mauro, Distinguished Fellow in Residence at Emerging Markets Institute of INSEAD Singapore, Professor of Economics, Chair of Economic Policy and International Macroeconomics at the University of Mainz, Germany and former member of the German Council of Economic Experts;
Yu Yongding, former president of the China Society of World Economics and director of the Institute of World Economics and Politics at the Chinese Academy of Social Sciences; former member of the Monetary Policy Committee of the People’s Bank of China.

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New Fed Chair. GOP tax plan and tomorrow’s jobs report.


Here is my read on Powell and what you need to know about the tax plan and tomorrow's jobs number.