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SI, L’EURO CI HA SALVATI!

Si lo ammetto ho torto, l’euro ci ha salvati.

Il resto è tutta esclusivamente colpa della crisi finanziaria, della corruzione, del debito pubblico, dello Stato, ma se non fosse stato per l’euro, oggi l’Italia sarebbe scomparsa dalle mappe geografiche, sommersa da un improvviso tsunami, sarebbe solo un ricordo se non ci fosse l’euro.

Ieri l’Istat ci ha raccontato che…

Istat: in Italia in povertà assoluta oltre 4,5 milioni di persone, il massimo dal 2005

L’andamento nel corso dell’ultimo anno si deve principalmente all’aumento delle difficoltà economiche tra le famiglie con 4 componenti, una coppia e due figli: da 6,7 del 2014 all’attuale 9,5%. Triplicati, rispetto agli anziani, i giovani indigenti, tra i quali un minorenne su 10

Ma cosa vuoi che sia se il disagio tra i giovani è triplicato, se non ci fosse stato l’euro sarebbero morti tutti.

Si certo l’euro ci ha salvati, lo dicono anche gli altri …

Monetario strangolamento Estate 2016.jpg

E si certo l’Europa è in crisi solo perchè non si fanno più figli, perchè c’è la corruzione, perchè l’Europa è vecchia, perchè i paesi meridionali sono tutti sporchi e pieni di debito pubblico, perchè non prendono esempio dalla Germania, perchè la globalizzazione è cattiva, perchè il buco dell’ozono è  …

No Ragazzi l’euro ci ha salvati perchè siamo l’unico continente al mondo a parte qualche paese africano che per fortuna non ha una sua moneta sovrana…

Chi dice il contrario non capisce nulla! Basta vedere come l’America o il Giappone, o la Cina, o la Norvegia oppure la Svezia e addirittura l’Inghilterra, stanno tutti per fallire, soprattutto il Giappone che come disse il profeta Zingales, farà la fine della Grecia.

Nel paese dei fessi per eccellenza, l’euro ci ha salvati, l’aumento della povertà è tutta colpa dell’aumento del debito pubblico, mica della deflazione salariale, mica della distruzione della domanda interna, preseguita e pianificata dal governo Monti su suggerimento della BCE e della Troika, con il Fondo monetario internazionale il prima linea.

Come fai a spiegare a un Paese immerso nel tubo catodico dove tutti sono allenatori di calcio o esperti di politica che se le banche sono in crisi è si dovuto ad alcuni e sottolineo alcuni e non tutti, ladri, criminali,  esaltati incompetenti ad essere gentili, che hanno concesso prestiti agli amici degli amici e hanno usato le banche come salotti di casa propria, come fai a spiegare dicevo che se i prestiti non tornano indietro è anche colpa della demenziale politica austera attuata in questi anni?

Un’avvertenza prima di proseguire! L’articolo qui sotto non è adatto ai deboli di cuore, ai sognatori euristi, agli ingenui, ai fessi, agli “intelligenti” fessi anche loro ai furbi che non  usano mai parole chiare, e comandano non per la loro capacità ma per l’abilità di fingersi capaci”; in un Paese dove “i fessi hanno dei principi, i furbi soltanto dei fini”; dove “in generale i fessi sono stupidi, perché se non fossero stupidi avrebbe cacciato via i furbi da parecchio tempo”; dove “ci sono i fessi intelligenti e colti che vorrebbero mandare via i furbi, ma non possono: primo, perché sono fessi; secondo, perché gli altri fessi sono stupidi e non li capiscono”; dove ” per andare avanti ci sono soltanto due sistemi: il primo è leccare i furbi; il secondo – che riesce meglio – consiste nel far loro paura; infatti, non c’è furbo che non abbia qualche marachella da nascondere, e non c’è furbo che non preferisca il quieto vivere alla lotta, e l’associazione con altri briganti alla guerra contro questi “.

Ma l’euro è stata una marachella mamma? No caro, l’euro come ha detto Prodi ieri, è stata solo un sogno innocente, perchè Kohl diceva di volere l’ Europa e euro non per le banche ma perché il suo fratello era morto in guerra, perchè il sogno europeo è in crisi, ma senza il sogno Cina e America ci disintegreranno, perchè una vera unione saremo costretti a farla dalla storia per sopravvivere… perchè, perchè, perchè…

Una vera unione saremo costretti ormai a farla dalle macerie della storia europea, avanti di questo passo, in fondo, non ha forse detto Prodi anni fa che …

Sono sicuro che l’euro ci obbligherà a introdurre un nuovo set di strumenti di politica economica. È politicamente impossibile proporre ciò ora. Ma un giorno ci sarà una crisi e nuovi strumenti saranno creati.[16]

E’ un po la base della shock economy, arriverà una crisi, creata o non creata e allora tutti capiranno che non c’è alternativa, alle monete e ai capitali, alla globalizzazione, alla forza devastante delle libere transazioni finanziarie, alla circolazione delle merci, al dominio assoluto delle elites e delle multinazionali.

Non importa se tre lustri fa qualche Nobel o economista disse che l’euro, l’unione monetaria, porterà una guerra in Europa, no non importa, la crisi è necessaria e soprattutto è necessario che duri il più a lungo possibile, perchè la gente capisca che non c’è alternativa ai mercati, alle monete, ai capitali, al sogno…sogno sogno sogno….

….O svaluti la moneta o svaluti i salari O svaluti la moneta o svaluti i salari O svaluti la moneta o svaluti i salari O svaluti la moneta o svaluti i salari O svaluti la moneta o svaluti i salari O svaluti la moneta o svaluti i salari O svaluti la moneta o svaluti i salari O svaluti la moneta o svaluti i salari

Vi avevo avvertito non è un articolo adatto ai deboli di cuore, ai puri, ai sognatori, a tutti coloro che credono nelle favole, è tutta colpa del buco nell’ozono…buona consapevolezza.

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[637] Britain has an entirely new government three weeks after Brexit

The top story: Stocks are higher and the British pound is higher after the Bank of England held rates. But, the CEO of the world’s largest asset manager says the market shouldn’t be at record highs. Ameera David reports. Afterwards, Boom Bust’s Bianca Facchinei describes what’s happening in the world of technology, drawing particular attention to the fact that Microsoft has won a federal appeal over warrants for data held outside the United States. Then, RT Correspondent Anya Parampil reports how EU antitrust regulators have now opened up a third antitrust front against Google. After the break, Ameera David talks about Puerto Rico to Richard Wolff, professor emeritus at the University of Massachusetts at Amherst. And in the Big Deal, Ameera and Edward Harrison discuss the fact that Britain has already formed a new government an astonishing three weeks after the vote to the leave the European Union. Take a look!Check us out on Facebook — and feel free to ask us questions:http://www.facebook.com/BoomBustRThttps://www.facebook.com/harrison.writedownshttps://www.facebook.com/biancafacchFollow us @https://twitter.com/AmeeraDavidhttp://twitter.com/edwardnhhttps://twitter.com/BiancaFacchinei

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Possibile attacco ai 17.000 per il Ftse Mib, quadro interlocutorio per Eni vicina ai 15 euro

FTSE Mib
Apertura positiva per l’indice FTSE Mib che sembra avviato ad un movimento rialzista, ipotesi questa avvalorata dal tentativo di portarsi subito in area dei massimi intraday di ieri posizionati in area 16.820 punti. A tale livello è possibile valutare ingressi long con obiettivo il ritorno a 17.000 punti e stop loss sotto l’apertura di ieri a 16.700 punti.

Eni
Quadro interlocutorio per Eni. Dopo un giugno incerto sembra arrivata a conferma la rottura della resistenza dinamica di lungo periodo tracciata con i top decrescenti del 7 aprile 2014, 29 aprile 2015 e 23 ottobre 2015. Un ulteriore segnale di forza dovrebbe giungere dalla valenza del supporto dinamico tracciato a partire dal minimo del 24 febbraio che ha respinto le forze ribassiste nelle sedute del 7 aprile e 24 maggio 2016. Al momento Eni è in lotta per portare il prezzo a 15 euro, anche se rimane aperta la possibilità del test del supporto precedentemente descritto transitante in area 13,65 euro.
Moncler
Moncler si trova ancora nel rettangolo delimitato superiormente dai 16 euro ed inferiormente dai 14 euro. Il rimbalzo avviato dalla seduta del 6 di luglio sembra stia trovando conferma da sedute ripetutamente chiuse in positivo. Ulteriori allunghi al rialzo avrebbero come target dapprima i 14,80 euro e successivamente i 15 euro, livello al quale si chiuderebbe il gap ribassista aperto nella seduta del 24 giugno dopo il voto sulla Brexit.
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BOE in action. E parte ufficialmente la BREXIT.

boe-bank-of-englandE’ forse la decisione della BOE più attesa degli ultimi anni. Oggi Carney dovrà decidere se fare quello che fino a qualche mese fa era impensabile.
Infatti non è assolutamente escluso che la BOE, a seguito del referendum BREXIT, torni a tagliare i tassi di interesse. Tassi che erano fermi ormai dal 2009, inchiodati in area 0.50%.
Una mossa che suonerebbe molto di propedeutico in vista di quella possibile freneta dovuta, appunto alla Brexit. Ricordate però che al momento non è assolutamente possibile quantificare gli effetti dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

BOE: il tasso di riferimento

uk-boe-rate

Però gli indici PMI iniziano a perdere colpi. Per carità, non siamo ancora in area di pericolo (sotto i 50) però è evidente un peggioramento che è stato poi accelerato nel post referendum.

Indici PMI UK

uk-pmiMa non è solo una questione di PMI. Carney sicuramente guarda con attenzione anche al mondo immobiliare. Avete letto nei giorni scorsi ed in questo post in particolare (FUGA DA LONDRA!) cosa è successo in certi prodotti che investono sul real estate prevalentemente commerciale. Ma non è solo in quest’area il problema, anzi. Quello che fa paura è sicuramente il residenziale. Guardate questo grafico. Rappresenta il prezzo delle case a Londra. Da tempo si parlava di “bolla immobiliare”, immaginatevi ora che c’è la Brexit… I prezzi sono praticamente raddoppiati, e ripeto RADDOPPIATI dal 2009 e quindi in 7 anni.

UK National House Price Index London

uk-nationwide-house-price-index-londonQuindi il problema non può essere sottovalutato anche perchè ricorderete che proprio in quel periodo (2008) fallì una banca a causa della bolla immobiliare. Era Lehman Brothers e la BOE dovrà tenerne conto anche perché i segnali in arrivo dalle statistiche sono pessimi.

RICS’s survey provides the first insight into the impact the decision to leave the EU is having on the housing market. It shows nationwide demand falling to its lowest level since the middle of 2008, while the number of properties put up for sale plunged to a record low. A gauge of sales expectations for the next three months was at its weakest in 28 years. (BMG)

Quindi, se già pensavamo di essrre in bolla, se il mercato immobiliare era a rischio di forte correzione prima della Brexit, che accadrà adesso?

RICS said a measure of near-term price expectations fell to minus 27, with all the 12 areas in England and Wales it tracks in negative territory. Its nationwide gauge of price expectations for the next year plunged to zero in June from 54. The survey was conducted between June 24 and last week.

Direi che è chiaro, è più che possibile una violenta correzione dei prezzi. Ma attenzione, non fate l’errore di “isolare” il problema al solo mondo immobiliare. Ragionate sugli effetti sui consumi e sui bilanci delle banche, più tutto quello che potrebbe generare in ambito di insolvenze e nuovi subprime.
Ecco perché l’intervento di oggi di Carney potrebbe essere “preventivo” ma necessario, anche se, temo, non sarà assolutamente sufficiente.
E comunque, dopo la formazione del nuovo governo guidato dalla “nuova Lady di Ferro” Theresa May, possiamo dire che siamo entrari ufficialmente nella Brexit. Anche se si tarda a considerare l’art. 50, gli effetti stanno iniziando a farsi sentire. Anche se i conti si faranno, se non alla fine, tra qualche anno, ma il mercato, come sempre si muove prima. Molto prima.

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

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Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email ([email protected]). NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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