Categorie
Energia

Online lo Speciale “Fotovoltaico, eolico ed edilizia: prospettive di mercato a breve”


Author: Leonardo Berlen QualEnergia.it

Scarica gratuitamente lo Speciale sulle novità tecnologiche e normative che verranno presentate a Key Energy 2019 dal 5 all’8 novembre 2019. Nel pdf anche il codice per un biglietto omaggio all’evento di Rimini.

Il prossimo decennio sarà decisivo per lo sviluppo di un mix energetico nazionale sempre più orientato verso le fonti rinnovabili.

Saranno però i prossimi anni a segnare i risultati per gli obiettivi 2030 e per il necessario processo di decarbonizzazione del nostro sistema economico: il recepimento delle direttive europee, la definizione di ambiziosi target internazionali, la messa in campo di politiche climatiche ed energetiche nazionali di lungo periodo, un rinnovato Piano Energia-Clima, saranno tutti fattori determinanti per quell’accelerazione che molti operatori si attendono da tempo.

Operatori piccoli e grandi che hanno, però, subito bisogno di quel framework di policy e normative per dare concretezza ai loro piani di investimento. In questo breve Speciale, rivolto ai visitatori dell’evento Key Energy 2019 di Rimini, abbiamo voluto focalizzare la nostra attenzione proprio su quei settori che riteniamo determinanti nel breve periodo per la diffusione del mercato delle tecnologie pulite e per la generazione distribuita in Italia.

Parleremo dei nuovi modi di fare fotovoltaico ed eolico, dei mercati dove troveranno spazio gli storage residenziali, dell’efficientamento del nostro parco edilizio, delle opportunità nella filiera della mobilità elettrica.

Argomenti che, insieme ad altri, verranno rappresentati dalle Aziende in fiera e saranno analizzati nei convegni e seminari organizzati dal 5 all’8 novembre.

SCARICA IL PDF E TROVA IL CODICE PER STAMPARE IL TUO BIGLIETTO OMAGGIO PER KEY ENERGY:

Categorie
Energia

BEI: l’ennesimo rinvio sugli investimenti fossili

Author: redattore Rinnovabili

BEI

Credits: BEI

La decisione, rinviata al 14 novembre, fa emergere il conflitto tra la BEI e la Commissione Europea

(Rinnovabili.it) – La tanto attesa decisione della Banca Europea degli Investimenti (BEI), che sarebbe dovuta arrivare proprio ieri, è stata rinviata al 14 novembre. A quando pare, la scelta di interrompere il finanziamento di progetti che coinvolgono l’impiego di combustibili fossili trova molti ostacoli in alcuni Stati membri dell’UE, azionisti della BEI.

Fra i principali, la Germania (la più grande economia europea e dunque il maggiore azionista della BEI), che non vuole cedere sui finanziamenti di progetti legati al gas naturale, individuato come il combustibile numero uno della transizione energetica nazionale. Sostenuta dalla Commissione Europea e da un’Italia che si attesta su posizioni di scetticismo, la Germania ha trovato un muro in Francia, Spagna e Regno Unito, che hanno espresso una posizione di tolleranza zero sui combustibili fossili. Tuttavia, proprio il Regno Unito potrebbe essere eliminato dall’equazione se la Brexit procedesse come previsto il 31 ottobre, indebolendo la posizione dei più duri e puri.

Come già si era preannunciato, la controversia nasce su cosa sia un “investimento verde”: smettere di impiegare un combustibile fossile o usarlo in un certo modo per promuovere gradualmente (e, soprattutto, senza eccessivi terremoti economici) un modello economico sostenibile?

>>Leggi anche BEI: domani la decisione sugli investimenti fossili<<

Ma non solo. Secondo le fonti di EURACTIV, un altro punto dolente sarebbero le tempistiche. Infatti, l’ultima bozza di proposta della BEI introduce già delle esenzioni per gli impianti di gas naturale più efficienti e una serie di altre misure volte a prolungare il sostegno al combustibile di carbonio. Ma la posizione di Werner Hoyer, presidente BEI, è quella di spingere affinché la banca elimini del tutto dal suo portafoglio di prestiti i progetti ad alte emissioni entro il 2020. E, data la struttura della banca, in base alla quale il numero di azioni detenute dagli Stati membri influisce sul peso del voto, sembra inevitabile dover scendere a compromessi anche su questa dead line. Infatti, per evitare spaccature, sarebbe desiderio della BEI non dover ricorrere al voto ma al consenso. Tuttavia, dato anche il rinvio della decisione, il rischio del voto sembra palesarsi all’orizzonte.

Bas Eickhout, eurodeputato verde olandese, ha dichiarato a EUROACTIV che “la lobby fossile si concentrerà sulla Germania e sull’Italia per spingere a favore dei sussidi fossili. In tal caso, la visione economica di Ursula von der Leyen fallirebbe già prima ancora che i lavori della nuova Commissione abbiano avuto inizio”.

Infatti, la stessa posizione della Commissione Europea appare controversa. Se, da una parte, il suo presidente ha espresso sin dall’inizio del mandato delle dichiarazioni molte chiare sulla necessità di trasformare la BEI in una Banca Climatica, dall’altra i suoi membri sostengono la Germania opponendosi agli impegni climatici che il braccio finanziario dell’UE vorrebbe prendere. Sebbene la Commissione non abbia un voto, ha un posto al tavolo e finora ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere cambiamenti

>>Leggi anche Piani nazionali energia-clima, sulle rinnovabili profondo gap<<

“La possibilità di trasformare la Banca europea per gli investimenti in una banca climatica sta svanendo”, ha affermato Alex Doukas, analista capo del think tank Oil Change International che, unendosi ad altri gruppi ambientalisti come il WWF, sta sollecitando gli Stati membri a sostenere la proposta della BEI al prossimo novembre.

Categorie
Energia

Affidamento biennale fornitura energia elettrica, bando Consac


Author: Giorgia Piantanida QualEnergia.it

Consac gestioni idriche SpA (Vallo della Lucania (SA)) apre un bando di gara per l’affidamento biennale della fornitura di energia elettrica alle utenze in bt e mt e rinnovo per ulteriori 12 mesi. Importo: 8.000.000 euro Scadenza: 14 novembre 2019 Il bando

Categorie
Energia

Smog: Italia 1a in Europa per vittime da Ozono e Biossido di Azoto

Author: stefania Rinnovabili

smog italia

Credit: Spazillimiti – (CC BY 2.0)

Le vittime dello smog nei numeri raccolti dell’Agenzia Ambientale Europea

(Rinnovabili.it) – Quando si parla di smog, l’Italia vanta un bruttissimo primato: nella classifica UE-28 è il primo Paese per morti premature collegate sia agli alti livelli di Ozono che a quelli di Biossido di Azoto.  A confermarlo è il nuovo rapporto sulla qualità dell’aria in Europa (testo in inglese), documento pubblicato stamane dalla Agenzia Europea dell’ambiente e in cui sono raccolti i dati 2017 delle oltre 4000 stazioni di monitoraggio diffuse nel Vecchio Continente. Il report mostra che quasi tutti i cittadini europei sono ancora esposti a livelli di inquinamento atmosferico – polveri sottili (PM), biossido di azoto (NO2) e ozono a livello del suolo (O3) – superiori ai valori guida stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).  Solo il particolato fine (PM 2,5) ha causato circa 412.000 morti premature in 41 paesi europei nel 2016. E circa 374.000 di questi decessi si sono verificati nei confini dell’Unione.

Una situazione complessivamente preoccupante che, non solo danneggia la salute e riduce l’aspettativa di vita, ma è anche in grado di provocare importanti perdite economiche, ad esempio, a causa di costi sanitari più elevati, rendimenti ridotti da agricoltura e silvicoltura e minore produttività del lavoro. Non si tratta di una disfatta completa: i nuovi dati dell’Agenzia confermano che normative vincolanti e misure locali stanno in realtà migliorando la qualità dell’aria ma i progressi sono ancora troppo lenti. E se scende di scala, in alcuni settori come l’agricoltura, le emissioni inquinanti risultano addirittura in aumento.

Le vittime dello smog in Italia e le inadempienze nazionali

In questo contesto, l’Italia vanta numeri pessimi in fatto di smog. Secondo l’analisi nel 2016 abbiamo avuto il valore più alto, nel Blocco, di decessi prematuri per NO2 (14.600 vittime) e O3 (3000) e il secondo per il PM2,5 (58.600 decessi), subito dopo la Germania. 

Ancora è presto per fare la conta dei danni più recenti, ma dai dati 2017, risulta che l’Italia assieme a Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia, formi il gruppo di Paesi in cui le concentrazioni di particolato sono state più elevate. Torino contende a Parigi e Londra il primato di città europea con i valori di NO2 più alti e, tra le città più piccole, Padova si segnala per l’alta concentrazione media di PM2,5 e PM10.

Per affrontare il problema l’Ue ha preparato una legislazione ad hoc come la Direttiva nazionale sui massimali di emissione (NEC), che stabilisce obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni. Il provvedimento imponeva ai governi nazionali di presentare Piani nazionali per ridurre l’inquinamento atmosferico entro il 1 ° aprile di quest’anno, tuttavia, oltre sei mesi dopo la scadenza, ne mancano ancora dieci. Quello dell’Italia compreso.

“Dove sono i programmi nazionali per ridurre l’inquinamento atmosferico?  – chiede oggi Margherita Tolotto, responsabile della politica aerea e antirumore presso l’European Environmental Bureau – La legislazione europea è lì per proteggerci dagli inquinanti nocivi, eppure un governo su tre sta ignorando i propri obblighi legali e non riesce a fornire aria pulita. Le persone in tutta Europa meritano di meglio”.

>>Leggi anche Metà dei Paesi Ue ancora in ritardo sui piani contro l’inquinamento atmosferico<<

Categorie
Energia

Manutenzione impiato cogenerazione, bando Hera SpA


Author: Giorgia Piantanida QualEnergia.it

[unable to retrieve full-text content]Hera SpA apre un avviso per l’affidamento del servizio di manutenzione programmata e correttiva dei gruppi elettrogeni di cogenerazione gestiti dalla società per la durata di 36 mesi. Importo: 2.203.000 euro Scadenza: 19 novembre 2019 Il bando

Questo contenuto è riservato agli Abbonati QualEnergia.it PRO. Accedi ora per vedere il contenuto oppure prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito.