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Energia

Fare business con FV ed efficienza energetica: opportunità, strumenti e decreto Fer


Author: Leonardo Berlen QualEnergia.it

Parte il 19 settembre a Verona il tour di Fronius Italia con tappe in tutta Italia sulle opportunità legate agli impianti fotovoltaici con potenza superiore ai 20 kWp.

Fronius Italia, in collaborazione con l’Ing. Erica Bianconi, Scame Parre SpA e Geneco Group, presenta un tour con tappe in tutta Italia per far conoscere le opportunità legate agli impianti fotovoltaici con potenza superiore ai 20 kWp, installati sia in autoconsumo sia in totale cessione di energia, analizzando nel dettaglio le indicazioni del nuovo Decreto FER1.

Ogni evento sarà un’occasione per comprendere gli strumenti e le novità per il settore fotovoltaico e verranno forniti maggiori dettagli sul decreto:

  • tipologie di impianti che possono accedere agli incentivi
  • tariffe di riferimento e periodo di incentivazione
  • modalità di accesso agli incentivi tramite registri e aste al ribasso
  • documentazione necessaria per la richiesta ed adempimenti sul portale del GSE.

Verranno inoltre mostrati esempi di fattibilità economica per varie tipologie di impianti fotovoltaici, cercando di analizzare i flussi economici ottimali sia nel caso di impianti in totale cessione di energia, che per impianti in autoconsumo (a cura di Erica Bianconi e Fronius Italia).

Il seminario affronterà temi innovativi quali la rimozione dell’amianto con sostituzione di moduli fotovoltaici (a cura di Geneco Group), un’interessante opportunità per le piccole e medie imprese in vista del premio definito dal Decreto, e l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche (a cura di Scame Parre SpA), vantaggio sia in termini di autoconsumo, che in termini di accesso ai registri definiti dal Decreto.

In vista del 30 settembre 2019, apertura del 1° registro, il tour rappresenta un evento che gli installatori e tutti gli operatori del settore non possono perdere.

Iscrizione alla tappa del 19 settembre a Verona

Programma del 19 settembre (pdf)

Tappe in programma (con location da definire):

  • Giovedì 19/9 – sede Fronius (VR)
  • Martedì 1/10 – Modena
  • Mercoledì 23/10 – Catania
  • Venerdì 25/10 – Roma
  • Martedì 29/10 – Firenze
  • Mercoledì 30/10 – Bergamo
  • Martedì 12/11 – Pesaro Urbino
  • Giovedì 14/11 – Padova
  • Martedì 19/11 – Salerno

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Energia

Dalla Svezia celle solari organiche progettate per l’uso indoor

Author: stefania Rinnovabili

celle solari organiche indoor

Credit: Thor Balkhed – Università di Linköping

Realizzate celle solari organiche con efficienze superiori al 20%

(Rinnovabili.it) – Il fotovoltaico organico è pronto a entrare dentro le abitazioni. Un nuovo studio condotto dall’Università svedese di Linköping, dall’Accademia cinese delle scienze e dall’Università della tecnologia di Pechino, ha permesso di sviluppare una nuova combinazione di materiali per adattare le celle solari organiche a soluzioni indoor. Rispetto alle controparti più comuni che utilizzano semiconduttori di silicio cristallino, questa tecnologia offre diversi vantaggi come il ridotto spessore, la leggerezza, la flessibilità e il basso costo. L’efficienza di conversione è ancora molto contenuta ma per alcuni applicazioni, ciò potrebbe non costituire un problema.

Il pensiero va al mondo dell’IoT: man mano che l’Internet delle Cose guadagnerà spazio, un numero sempre maggiori di prodotti connessi alla rete, entrerà a far parte della vita quotidiana. Molti di questi saranno semplici sensori per rilevare e misurare, ad esempio, umidità, concentrazioni di particelle, temperatura e altri parametri, che a loro volta avranno bisogno di piccole ma affidabili fonti energetiche. È qui che entrano in gioco le celle solari organiche del gruppo sino-svedese.

Il team ha realizzato uno strato attivo costituito da una combinazione unica di materiali donatori e accettori, che consente di assorbire le esatte lunghezze d’onda della luce che si trova in genere negli ambienti interni. 

Finora sono stati creati due prototipi, rispettivamente da uno e quattro centimetri quadrati. Quando esposte alla luce artificiale ad un’intensità di 1.000 lux, la cella più piccola ha mostrato ddi saper convertire la luce in elettricità con un’efficienza fino al 26,1 per cento. Per un periodo di oltre 1.000 ore, ha erogato oltre 1 volt utilizzando una luce ambientale che variava tra 200 e 1.000 lux (la gamma tipica di illuminazione della stanza). La cella più grande, nel frattempo, ha mantenuto un’efficienza del 23 per cento. Tali tassi sono degni di nota, in quanto le celle solari organiche sono generalmente conosciute per non essere particolarmente efficienti. Gli scienziati sono fiduciosi che, una volta sviluppate ulteriormente, la resa potrebbe sarà ancora maggiore.

>>leggi anche Pannelli solari organici, il machine learning trova nuovi materiali<<

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Cybersecurity Solutions for Modern Building Automation Systems

Author: Kavita Manral Schneider Electric Blog

Building Automation Systems fundamentally aim at elevating the control and regulation of mechanical and electrical systems in buildings — and to be more specific, the interaction & communication between the wide array of devices typically found in a building. Implementing a fully integrated building automation system is an indispensable instrument in managing a business, irrespective of whether employed at a single site or even multiple buildings across different physical locations. Nevertheless, it must be stated that this system is only as efficient as it is secure. Turning a blind eye in taking these critical steps in employing a reliable and adequate security strategy puts the entire building management at risk.

To be able to safeguard critical services, the employed control functions, i.e., functions that facilitate and regulate the building automation services, must be sheltered against unrecognised  access and unauthorised interference (hackers, security attacks). A standard example of such a security attack is the exploitation of an access control system that regulates the opening and closing of an entrance door. To successfully carry out these security attacks, the attacker has to recognise the vulnerabilities of a system that can be taken advantage of in order to gain unauthorised access to the control functions. Some of the common cybersecurity solutions to tackle risks faced by a building management system or smart buildings can be explained below –

LonWorks/LonTalk

 LonTalk offers authentication security by implementing a four-step challenge-response mechanism. A sender which wishes to authenticate a transmission confirms the authentication bit of its message. The receiver then replies with a 64-bit random number. The sender replies with a 64-bit hash value calculated over the content of the message and the random number with the use of a shared key. In addition to the function of confirming the identity of the sender, data safety, as well as data freshness, are confirmed.

BACNet

 BACnet offers multiple services which offer support for data confidentiality, data integrity and data freshness as well.. These mechanisms utilise a symmetric Data Encryption Standard (DES)algorithm and a trusted key server, which is responsible for creating and distributing session keys. These session keys essentially encrypt the transmitted data between two network nodes. To establish and maintain a secure connection to the key server, each node should own a secret key.

#SchneiderElectric 

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Riqualificazione illuminazione pubblica, bando a Villar Focchiardo (TO)


Author: Giorgia Piantanida QualEnergia.it

16 Settembre 2019

Il Comune di Villar Focchiardo (TO) appalta la concessione mista di lavori e servizi per la riqualificazione della pubblica illuminazione del Comune. Importo: 938.160 euro Scadenza: 4 ottobre 2019 Il bando

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Energia

Energy manager in Italia: cresce il numero di “responsabili energetici”

Author: stefania Rinnovabili

energy manager

Credit: FIRE

La FIRE ha presentato il Rapporto Energy Manager 2019 al Ministero dello Sviluppo economico

(Rinnovabili.it) – Quanti sono gli energy manager in Italia? Quanto sta crescendo la sensibilità aziendale in tema di gestione razione dell’energia? Quali settori risultano i più attenti? Per conoscere tutte queste risposte base sfogliare l’indagine annuale elaborato dalla federazione FIRE e consegnato al Ministro dello Sviluppo economico lo scorso venerdì. Il documento offre un sguardo puntale alla realtà dei “responsabili energetici”, figure tecniche fondamentali per tenere sotto controllo i consumi e i costi energetici nelle aziende e negli enti.

In Italia sono stati istituzionalizzati nel 1982, ma il primo grande impulso è arrivato nel 1991 con la legge che rendeva la nomina di un energy manager obbligatoria per tutti i soggetti industriali con consumi annui superiori ai 10.000 tep ( e ai 1.000 tep per gli altri settori). A quasi trent’anni di distanza il provvedimento continua a dare i suoi frutti sebbene le criticità non manchino. Come riporta l’indagine FIRE, negli ultimi cinque le nomine sono state in crescita dell’8 per cento.

I dati 2018 sugli Energy manager in Italia

Guardando solo allo scorso anno, risultano 2.353 i nuovi responsabili, di cui 1.589 nominati da soggetti obbligati e 764 da soggetti non obbligati. Capofila tra i vari settori è ancora una volta il terziario (con 483 nominati), seguito a ruota da quello industriale (432 nomine). In fondo alla classifica invece appare la Pubblica Amministrazione che registra addirittura una diminuzione rispetto al 2017: meno della metà delle città metropolitane ha inviato la nomina alla Federazione, mentre i capoluoghi di provincia che hanno nominato un energy manager sono appena 31 su 116. I comuni non capoluogo presenti sono solo 58. Il tasso di nomine relative alle regioni è pari al 35 per cento, mentre va peggio per le province con un basso 20 per cento.

La crescita degli energy manager è un fatto positivo” ha affermato Dario Di Santo, direttore FIREin quanto testimonia una maggiore attenzione al tema energetico-ambientale da parte delle imprese, che possono migliorare la propria competitività attraverso un uso più efficiente delle risorse e conseguire altri benefici su aspetti quali il valore degli asset, la produttività, la sicurezza e il comfort, etc. La crescita degli energy manager inseriti nell’ambito di un sistema di gestione dell’energia e degli esperti in gestione dell’energia (EGE) sia come nominati che come collaboratori rafforzano la positività del quadro. Confidiamo che nel tempo possa crescere il numero di energy manager nominati nella pubblica amministrazione.”

>>Leggi anche Efficienza energetica: il mercato delle ESCo supera i 28mld di dollari<<