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Colocations + Microgrids: Securing a Sustainable Future

Author: Andy Haun Schneider Electric Blog

What makes your data center different?

As the need for data centers grows across virtually all industries, colocation providers are finding ways to stand out from the competition. In the past, reliability was the differentiating factor. However, running 24/7/365 isn’t exceptional today; it’s expected.

I believe that attracting companies to your data center means looking beyond resilience and toward sustainability.

Here are three ways microgrids help colocation data centers meet consistently high operational demands with sustainable solutions that bring value to stakeholders.

1. Microgrids Provide Sustainable Energy

Sustainability is a priority for businesses around the world, and microgrids are an essential piece of this puzzle.

End-users are demanding fast data with a low environmental impact, and data center operators are listening. According to a 2017 report by Navigant Research, Apple, Facebook, and Salesforce have already turned to renewable energy sources to fuel their data centers.

Microgrids are a natural solution for companies that want to counteract the environmental impact of high-energy use. These systems effectively reduce a data center’s carbon footprint by utilizing one or more local, greener, and renewable energy sources such as solar, natural gas, microturbines, batteries, and hydrogen fuel cells. Microgrids take the energy generated by these distributed energy resources (DERs) and either add it to the conventional grid or, when disconnected, known as “islanding,” use it to support the loads separately.

The energy generated, stored, and consumed with microgrids using renewable sources is decarbonized and decentralized, which meets the needs of sustainability-focused industries and their end-users.

technicians in a colocation data center

2. Sustainable Energy is Reliable

There is a direct link between sustainable and reliable energy.

Although customers count on data centers to operate without fail, issues happen. And when they do, colocation and data center professionals run the risk of losing profits and, potentially, customers. According to the Uptime Institute, roughly one-third of data centers experienced an outage in 2018. A third of those were due to power. Each time this happens, colocation and enterprise data centers lose money. The same study from the Uptime Institute found that one-third of outages cost more than $ 250,000.

Microgrids alleviate the stress of an outage. When the main grid goes down, a microgrid islands itself, thus providing continuous energy from the DERs to the data center. Because this energy is locally generated, stored, and consumed separate of the grid, its reliability is independent of the grid outage’s nature.

3. Smart Grid Solutions Drive Financial Gains

Data centers find value in sustainable energy solutions.

Financially, smart energy solutions often equate to long-term savings. While microgrid installation and distributed energy generation both cost money, you can offset those fees with the energy-as-a-service finance model and little to no recurring costs. In addition, the International Renewable Energy Agency reports that prices of renewable power generation continue to fall. For example, the cost of generating solar power has dropped by 73% since 2010.

The value of microgrid technology isn’t just financial. A 2018 study for Futerra by OnePulse found that 88% of customers want the brands they use to be more environmentally friendly and ethical. Thus, companies looking to prove their environmental impact, inclusive of suppliers, will likely partner with colocation providers that also share these values.

Simply put, sustainable energy from microgrids is good for business.

Microgrids – a Sustainable Solution for Colocation Future Growth

If you’re looking to make your colocation stand out to companies interested in sustainable initiatives that promote reliability while adding value, microgrids are an effective solution.

To learn more about the ways data centers and advanced microgrids work together, download Schneider Electric’s joint report with Navigant Research: Data Centers and Advanced Microgrids: Meeting Resiliency, Efficiency, and Sustainability Goals Through Smart and Cleaner Power Infrastructure. 

Tell us, how are you differentiating your data center? Is your colocation considering microgrid technology? Lend your perspective when you share this post across your professional networks.

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Energia

Africa: i 5 paesi dove il fotovoltaico è cresciuto di più


Author: Lorenzo Vallecchi QualEnergia.it

In un rapporto di Solarplaza le prospettive fotovoltaiche dei paesi africani dove il mercato è più dinamico.

Quando si parla di Africa – un continente di 54 paesi – molte persone nel Nord del mondo e nell’Occidente in genere soffrono di un disturbo della rappresentazione, o della percezione, indubbiamente favorito anche dalla narrazione di noi giornalisti. Nel nostro schermo mentale tendiamo a proiettare troppo spesso solo immagini di bambini denutriti, povertà, disperazione […]

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Decreto rinnovabili Fer 1, istruzioni per l’uso: il video del convegno di Elettricità Futura


Author: Giorgia Piantanida QualEnergia.it

La registrazione integrale e le interviste della rivista QualEnergia.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta e l’entrata in vigore, lo scorso 10 agosto, del DM 4 luglio 2019, noto come decreto rinnovabili Fer 1 e la pubblicazione a fine agosto del “Regolamento operativo per l’iscrizione ai Registri e alle Aste”, è iniziata una carrellata di eventi organizzati da associazioni e aziende, con lo scopo di approfondire le tematiche relative al decreto con gli incentivi alle rinnovabili elettriche più competitive.

Di seguito riportiamo il video del convengo realizzato da Elettricità futura “DM Fer1, istruzioni per l’uso“, che si è tenuto a Roma lo scorso 5 settembre e di cui la rivista QualEnergia è stata mediapartner.

Nei video qui sotto invece le interviste realizzate dalla rivista QualEnergia, in occasione dell’evento:

Per approfondire vi invitiamo a consultare la raccolta di QualEnergia.it “Tutto sul decreto rinnovabili Fer 1: analisi, commenti e testo

Tra gli ultimi articoli utili pubblicati:

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Batterie + fotovoltaico, la California approva mega-impianto da record


Author: Luca Re QualEnergia.it

400 MW di solare FV e accumuli per 300 MW/1.200 MWh a prezzi super competitivi. Via libera dall’azienda municipale per i servizi pubblici di Los Angeles al parco di 8minute Solar Energy.

Sta per aprirsi un nuovo capitolo della “lotta” tra fonti rinnovabili e impianti a gas, in uno degli Stati Usa che più di tutti sta puntando sulle tecnologie a zero emissioni inquinanti: la California.

L’azienda municipale dei servizi pubblici di Los Angeles, un colosso che serve più di quattro milioni di cittadini (LADWP: Los Angeles Department of Water and Power), ha appena approvato all’unanimità la costruzione di un super-progetto fotovoltaico con batterie per l’accumulo energetico, il più grande degli Stati Uniti con queste caratteristiche (vedi anche il nostro articolo di luglio sull’ iniziativa).

Battezzato Eland Solar and Storage Center, l’impianto, che sorgerà in una zona semidesertica nella contea di Kern e sarà sviluppato da 8minute Solar Energy in due fasi, avrà una potenza totale installata di 400 MW con un sistema di accumulo che potrebbe arrivare fino a 300 MW/1.200 MWh secondo le diverse opzioni proposte da 8minute e riportate da GTM Research.

Da record il prezzo indicato nel contratto di 25 anni per l’acquisto dell’energia solare: meno di 2 centesimi di dollaro per kWh, quindi sotto 20 dollari/MWh.

E anche sommando il costo degli accumuli, si rimane sotto 40 $ /MWh, un valore bassissimo per un’installazione combinata di solare con batterie al litio.

Così il progetto è destinato a diventare una colonna portante del Green New Deal voluto dal sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, che punta a incrementare la quota di energie rinnovabili nell’area della metropoli Usa; si parla di un 55% di fonti pulite nel 2025 per poi salire a 80% nel 2036 e 100% nel 2045.

In questo momento, l’azienda municipale di Los Angeles utilizza un 31% circa di elettricità rinnovabile, con la previsione di aggiungere fino a sette punti percentuali dopo l’avvio del futuro impianto FV.

Tra le misure del piano di Garcetti c’è la chiusura di tre centrali a gas sulla costa californiana, sostituendole con nuova generazione da risorse “verdi” come il maxi parco fotovoltaico di 8minute Solar Energy, la cui completa entrata in esercizio è prevista entro il 2023.

Grazie al solare utility-scale con grandi batterie, Los Angeles intende mantenere la sicurezza e continuità delle forniture elettriche, anche per coprire i picchi di consumo nelle ore serali, al posto di doversi affidare alle unità tradizionali alimentate a gas naturale o carbone.

Ricordiamo poi che si trova in California la maggior parte delle grandi installazioni di batterie al litio pianificate per i prossimi anni, con potenze superiori a 100 MW (vedi qui).

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ONU: “Crisi climatica rappresenta la peggior minaccia per i Diritti umani”

Author: redattore Rinnovabili

crisi climatica diritti umani

L’Alto Commissario per i Diritti Umani, Michelle Bachelet. Foto credit: Violaine Martin / flickr

In regioni aride come il Sahel, la crisi climatica è collegabile al 40% dei conflitti scoppiati negl’ultimi 60 anni

(Rinnovabili.it) – “Il mondo non ha mai visto una minaccia ai diritti umani di questa portata”: con queste parole, riferite alla crisi climatica, l’Alto Commissario della Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, ha aperto la 42 esima sessione del Consiglio ONU sui diritti umani a Ginevra, in Svizzera.

Un lungo intervento, quello di Michelle Bachelet, in cui ha ricordato le migliaia di attivisti attaccati, ostacolati e a volte persino uccisi in tutto il mondo a causa del loro impegno a tutela dell’ambiente, le decine di conflitti che nascono in territori con scarse risorse dove il cambiamento climatico esacerba la competizione tra etnie e nazioni confinanti, ma anche le aggressioni mediatiche ai più giovani (come quelle ricevute da Greta Thunberg) responsabili di aver chiesto a gran voce la “prevenzione del danno che la loro generazione potrebbe subire”.

 

“Il cambiamento climatico è una realtà che colpisce ogni regione del mondo. Le implicazioni umane del livello di riscaldamento globale attualmente previsto sono catastrofiche. Le tempeste stanno diventando più forti e le maree potrebbero sommergere intere nazioni insulari e città costiere – ha spiegato l’Alto Commissario della Nazioni Unite per i Diritti Umani – Gl’incendi infuriano nelle nostre foreste e il ghiaccio si sta sciogliendo. Stiamo bruciando il nostro futuro, letteralmente”. 

Il discorso di Michelle Bachelet ha poi virato fortemente sulle implicazioni sociali e umanitarie dei cambiamenti climatici: “L’emergenza climatica sta già determinando un forte aumento della fame globale, che secondo la FAO quest’anno è aumentato per la prima volta in un decennio. L’OMS si aspetta che i cambiamenti climatici causino circa 250 mila decessi in più ogni anno tra il 2030 e il 2050, a causa della malnutrizione, della malaria, della diarrea e dello stress da calore. In molte nazioni, i violenti fenomeni meteorologici e altre manifestazioni della nostra emergenza ambientale stanno già invertendo importanti progressi nello sviluppo; esacerbano i conflitti, gli sfollamenti e le tensioni sociali; ostacolane la crescita economica; e modellano disuguaglianze sempre più radicali”. 

 

Secondo un report delle Nazioni Unite, il 40% dei conflitti avvenuti nel Sahel negl’ultimi 60 anni sarenne connesso ai cambiamenti climatici della regione che ha visto una forte avanzata della desertificazione e il conseguente aumento della competizione per l’accaparramento delle risorse.

Il Consiglio si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare le 50 vittime finora accertate del passaggio dell’uragano Dorian sulle isole Bahamas. Un fenomeno di straordinaria violenza probabilmente collegato alle nuove caratteristiche del clima: “La tempesta ha accelerato con una velocità senza precedenti su un oceano riscaldato dai cambiamenti climatici – ha spiegato Bachelet – diventando uno degli uragani atlantici più forti che abbiano mai colpito la terra”.

 

Tra gli argomenti di attualità, non poteva mancare un riferimento agl’incendi in Amazzonia: “I roghi che al momento infuriano attraverso la foresta pluviale possono avere un impatto catastrofico sull’umanità nel suo insieme, ma i loro effetti peggiori sono quelli subiti da donne, uomini e bambini che vivono in quelle aree – ha continuato Bachelet, che ha poi esortato i Governi di Brasile Paraguay e Bolivia a “garantire l’attuazione di politiche ambientali di lunga data evitando così future tragedie”.

Proprio all’America latina, l’Alto Commissario per i Diritti Umani ha riservato un lungo passaggio del proprio discorso, per ricordare i ripetuti attacchi a popolazioni indigene e attivisti che difendono l’ambiente.

Di qui, il riferimento alle giovani generazioni, anch’esse vittime di forme di aggressione, spesso attraverso i nuovi media: “Sono scoraggiata da questa violenza e anche dagli attacchi verbali a giovani attivisti come Greta Thunberg e altri, che galvanizzano il supporto per la prevenzione del danno che la loro generazione potrebbe arrecare – ha affermato Bachelet – Le richieste dei difensori e degli attivisti ambientali sono convincenti e dovremmo rispettare e proteggere i loro diritti”.

A due settimane dall’apertura, a New York, del summit sul clima delle Nazioni Unite, l’Alto Commissario per i Diritti Umani ha ribadito la necessità e le possibilità di azione in materia: “La finestra per agire potrebbe chiudersi, ma c’è ancora tempo. Viviamo in un’era di straordinaria innovazione. Approcci più ponderati al nostro uso delle risorse naturali e rinnovabili, politiche che proteggono e rafforzano le comunità emarginate, comprese varie iniziative di protezione sociale, e migliori strategie da parte delle imprese nelle loro catene di approvvigionamento possono rappresentare buone pratiche per l’ambiente e promuovere una maggiore dignità e diritti umani– ha concluso Bachelet – Questo Consiglio ha riconosciuto che ‘gli obblighi, le norme e i principi in materia di diritti umani hanno il potenziale per informare e rafforzare le politiche internazionali, regionali e nazionali nel settore dei cambiamenti climatici, promuovendo la coerenza delle politiche, la legittimità e risultati sostenibili’. Dobbiamo agire in accordo a questa potente affermazione. Abbiamo bisogno di forti impegni nazionali di azione, con particolare attenzione alla partecipazione dei difensori dei diritti umani ambientali, delle popolazioni indigene e dei gruppi della società civile che rappresentano le comunità più a rischio, nonché il sostegno di attori commerciali, città e altri soggetti attivi”.