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Aprire il registro di sistema all'avvio del PC e modificarne il contenuto

Author: IlSoftware.it

Quello che vi presentiamo è un “trucco” che a noi è risultato particolarmente utile in molteplici situazioni. Sappiamo che nel caso in cui non fosse attivata alcuna forma di crittografia sui dati salvati nelle unità di memorizzazione è possibile recuperarli agevolmente, anche quando il PC dovesse rifiutare di avviarsi.
Come abbiamo spiegato nell’articolo Salvare file da un computer che non si avvia o non si accende se il PC non si avviasse in modalità provvisoria per recuperare i dati si possono usare supporti di boot, ambienti per l’avvio di emergenza o lo stesso supporto d’installazione di Windows.
In alternativa il disco fisso o l’unità SSD possono essere scollegati e connessi come unità interne (secondarie) o esterne a un altro PC per estrarre i dati d’interesse.

Non abbiamo però spiegato come aprire il registro di sistema all’avvio del PC oppure collegando hard disk o SSD a un altro sistema.
Questa procedura risulta infatti particolarmente utile allorquando si volessero recuperare delle informazioni contenute nel registro di sistema (ad esempio dati di licenza o specifiche configurazioni) e Windows non risultasse più avviabile, neppure in modalità provvisoria.

Aprire il registro di sistema: modificare ed esportare voci di configurazione all’avvio del PC

Per accedere al registro di sistema di un’installazione di Windows che non ne vuole sapere di avviarsi consigliamo di avviare il PC dal supporto d’installazione del sistema operativo. Si può ad esempio utilizzare quello di Windows 10, generabile seguendo le indicazioni pubblicate nell’articolo Scaricare Windows 10 ISO: ecco come procedere.

Effettuato il boot dal supporto d’installazione di Windows 10 (l’operazione vale anche per le precedenti versioni di Windows), alla comparsa della schermata in figura, si dovrà premere la combinazione di tasti MAIUSC+F10 in modo da far apparire la finestra del prompt dei comandi.

Aprire il registro di sistema all'avvio del PC e modificarne il contenuto

A questo punto, digitando regedit al prompt sarà possibile aprire il registro di sistema dell’installazione di Windows presente sulla macchina (funzionante o non funzionante che sia).
Va tenuto presente che le chiavi di registro mostrate all’apertura dell’editor del registro di sistema, però, non sono quelle dell’installazione di Windows ma afferiscono all’ambiente di boot appena caricato (supporto di installazione di Windows).

Dopo aver selezionato il “ramo” HKEY_LOCAL_MACHINE si dovrà scegliere Carica hive dal menu File.

Aprire il registro di sistema all'avvio del PC e modificarne il contenuto

Il passo seguente consiste nell’individuare l’unità ove è presente l’installazione di Windows (di solito dal supporto d’installazione non appare mai come C: ma è generalmente D: o E:) quindi portarsi nella cartella \windows\system32\config. Qui si potrà ad esempio fare doppio clic sui file senza estensione SOFTWARE, SECURITY, DRIVERS e SYSTEM per aprire il contenuto delle rispettive sottochiavi.

Alla comparsa del messaggio Nome chiave si può digitare un appellativo che permetta di identificare la chiave del registro di sistema contenuto nell’installazione di Windows.

Aprire il registro di sistema all'avvio del PC e modificarne il contenuto

Portandosi all’interno del ramo HKEY_LOCAL_MACHINE si troverà la sottochiave appena aggiunta. Essa altro non è che una sorta di puntatore verso la chiave corrispondente del registro di sistema utilizzato dall’installazione di Windows: è quindi bene agire con cautela perché tutte le modifiche che si apportano, ad esempio nel caso di un’installazione di Windows funzionante, verranno prese in carico e utilizzate.

Aprire il registro di sistema all'avvio del PC e modificarne il contenuto

Cliccando la sottochiave o le sottochiavi d’interesse quindi selezionando File, Esporta, si potrà eventualmente procedere con l’esportazione in formato .REG.

Dopo aver concluso le verifiche, l’esportazione e/o le modifiche, si dovrà selezionare la chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\VECCHIO e cliccare su File, Scarica hive.

La stessa procedura può essere ripetuta per accedere alle impostazioni e alle configurazioni di ogni singolo account utente Windows.
Per procedere in tal senso basta selezionare il ramo HKEY_USERS, scegliere File, Carica hive come visto in precedenza quindi portarsi nella cartella \Users\NOMEUTENTE.
Qui si dovrà fare doppio clic sul file ntuser.dat assegnando un nome arbitrario al contenuto del file appena caricato.

Portandosi nel ramo HKEY_USERS quindi scegliendo il nome specificato poco fa, è possibile verificare le impostazioni a livello di registro di sistema dell’account cui il file ntuser.dat appartiene.

Come evidenziato in precedenza, tutte le modifiche che si apporteranno verranno prese in carico e utilizzate da parte di Windows: bene quindi agire con la massima cautela.

Al termine delle operazioni di verifica ed eventualmente di modifica, si dovrà selezionare la voce di menu File, Scarica hive.

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Zeiss ZX1: le prime impressioni da un tester

Author: Le news di Hardware Upgrade

Durante Photokina 2018 è stata presentata la nuova fotocamera Zeiss ZX1 che si propone come una soluzione “tutto in uno”. Questo modello infatti integra al suo interno strumenti per l’editing diretto come Adobe Lightroom permettendo modifiche “al volo” delle fotografie appena scattate.

Ora arriva il primo video commerciale che mette in evidenza il suo utilizzo grazie alla fotografa professionista Sabrina Weniger che ha avuto la possibilità di testarla. Il video è stato girato a Düsseldorf nella zona chiamata Little Tokyo mettendo in luce i primi pareri sulla nuova Zeiss ZX1.

Secondo Winiger, l’attesa per l’arrivo di una fotocamera da parte di Zeiss era alta e finalmente la Zeiss ZX1 ha permesso di coronare questo sogno. Uno degli aspetti che hanno più colpito la fotografa è l’utilizzo del display posteriore da 4,3″ che permette le modifiche alle fotografie oltre l’interfaccia utente. Inoltre sembrerebbe decisamente facile da usare complessivamente.

Zeiss ZX1

Ricordiamo che la Zeiss ZX1 si basa su un sensore da 37,4 MPixel di tipo full-frame sviluppato dalla società. Il range ISO varia da 80 a 51200 mentre l’ottica è un 35 mm con apertura di f/2.0 riuscendo a mettere a fuoco da 30 cm.

Il mirino elettronico è da 0,7″ e non mancano connettività Wi-Fi e Bluetooth oltre che 512 GB di spazio di storage e una batteria da 3190 mAh. Zeiss ZX1 può anche riprendere video con risoluzione 4K 30 fps oltre che scattare fino a 3 fps. Il lancio è previsto il prossimo anno.

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Android One: confermati due anni di supporto da parte del produttore

Author: IlSoftware.it

Android One è una linea di smartphone che montano una versione stock del sistema operativo di Google, scevra di qualunque personalizzazione da parte dei vari produttori. Com’è possibile verificare a questo indirizzo, diversi produttori hanno inserito nel loro catalogo dispositivi equipaggiati con Android One: Samsung, HTC, LG, Xiaomi, Google e altri.

Android One: confermati due anni di supporto da parte del produttore

Fino a qualche giorno fa, sul sito ufficiale del progetto Android One, Google assicurava la possibilità di ricevere aggiornamenti gratuiti (non soltanto quelli legati a problematiche di sicurezza ma anche nuove versioni del sistema operativo) per 2 anni. L’improvvisa rimozione di tale indicazione ha sollevato non pochi dubbi tra gli utenti e tra i giornalisti della stampa specializzata.
Google ha però in queste ore confermato che nulla è cambiato: la società di Mountain View ha fatto sapere che l’acquisto di dispositivi Android One dà diritto a ricevere due anni di aggiornamenti da parte del produttore e un anno aggiuntivo di aggiornamenti per la sicurezza da parte di Google.
La data di riferimento a partire dalla quale vengono calcolati i 3 anni complessivi di supporto è quella del lancio del dispositivo mobile Android One, non quella dell’acquisto da parte di ogni singolo utente.Non è dato sapere il motivo che ha spinto Google ad eliminare il riferimento ai primi due anni ma quasi certamente spetta ai produttori informare gli acquirenti su questo punto (vedere anche Google impone ai produttori di smartphone Android l’obbligo di rilasciare aggiornamenti continui).
In calce alla home page del sito dedicato ad Android One Google indica comunque che gli aggiornamenti per la risoluzione di problemi di sicurezza saranno rilasciati per almeno 3 anni dall’immissione sul mercato del dispositivo mobile.

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BitDefender Antivirus Free Edition

Author: Le news di Hardware Upgrade

scheda aggiornata 34 minuti fa

BitDefender Antivirus Free Edition

Descrizione

BitDefender Antivirus Free Edition è la versione gratuita di uno dei più popolari software antivirus al momento in circolazione. L’edizione gratuita si basa sullo stesso motore di scansione degli altri prodotti a pagamento di BitDefender e fornisce un livello di protezione di base per difendere il proprio sistema da virus e malware. Il file di installazione è estremamente leggero, poichè provvede a scaricare autonomamente l’ultima versione dell’antivirus al momento disponibile direttamente dai server di BitDefender.

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AI e blockchain, il MISE pensa alle nuove tecnologie e nomina due commissioni di esperti

Author: Alessandro Crea Tom's Hardware

Sarà un 2019 all’insegna delle nuove tecnologie quello voluto dal MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico). Sono infatti due le commissioni nominate, per un totale di ben sessanta esperti, che avranno il compito di elaborare le future strategie nazionali su intelligenza artificiale e uso di tecnologie basate su registri condivisi, le famose blockchain.

“Il Mise ritiene priorità fondamentale per il nostro Paese conoscere, approfondire e affrontare il tema dell’Intelligenza artificiale e delle tecnologie basate su registri distribuiti e blockchain, nonché aumentare gli investimenti pubblici e privati in tale direzione e nelle tecnologie strettamente connesse alle stesse, come già espresso nelle linee programmatiche presentate dal Ministro Di Maio”, si legge in una nota del Ministero.

Immagine: depositphotos

Le strategie nazionali che saranno decise dalle due commissioni saranno inoltre sottoposte a consulta pubblica, al fine di garantire trasparenza decisionale e beneficiare dell’eventuale contributo di tutta la comunità scientifica di interesse.

L’elenco completo, corredato da un breve curriculum dei sessanta esperti, è consultabile sul sito del MISE, a questo indirizzo. Per quanto riguarda il gruppo che lavorerà sui temi legati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale troviamo Paolo Benati, religioso francescano docente di etica delle tecnologie, neuroetica, bioetica e teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana, Walter Aglietti, direttore dei laboratori software di IBM, o ancora Giuseppe Attardi, professore ordinario presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e Marco Barbina, Direttore del Software Engineering per la divisione Airborne and Space di Leonardo S.p.A..

Nel gruppo che si occuperà di Blockchain troviamo invece diversi esperti in criptovalute come ad esempio Stefano Capaccioli, Vincenzo Di Nicola, Lorenzo Giustozzi, Marco Monaco, Laura Emilia Maria Ricci e Federico Tenga, esperti in tutela dei consumatori come Gabriele Luigi e docenti universitari come Gian Domenico Mosco, ordinario di diritto commerciale alla Luis o Ernesto Damiani, ordinario della statale di Milano e direttore del Center on Cyber-Physical Systems da lui fondato presso la Khalifa University di Abu Dhabi.

Gli esperti delle due commissioni inizieranno subito a lavorare: la prima seduta infatti è fissata già durante il prossimo mese di gennaio.