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Apple in tribunale per la notch dei nuovi iPhone: 'In alcune immagini pubblicitarie non si vede'

Author: Le news di Hardware Upgrade

Uno degli elementi più distintivi dei nuovi iPhone XS, XS Max e XR è quella che viene chiamata la “notch”. Si tratta, per chi non lo sapesse, di una piccola tacca che interrompe lo schermo nella parte superiore, necessaria per contenere la fotocamera frontale, la piccola capsula per le chiamate, e tutti i sensori a orientamento frontale fra cui quelli per Face ID. È l’unica parte della superficie frontale, ad eccezione delle esili cornici, a non essere occupata dal display OLED.

Tuttavia in molti avranno notato che in alcune delle immagini promozionali diffuse da Apple sui più moderni dispositivi la notch non viene mostrata a dovere e viene in qualche modo nascosta dal nero dello sfondo impiegato. Un motivo che ha scatenato le perplessità di una cliente della Mela, a tal punto da spingerla a portare la multinazionale in tribunale. In una causa depositata lo scorso venerdì nel Northern District della California Courtney Davis ha accusato Apple, per mezzo dei suoi avvocati, di aver sviluppato appositamente materiali pubblicitari atti a nascondere la notch, portando la cliente a credere che i terminali di quest’anno non avessero la fatidica tacca.

Nella denuncia si legge che “immagini che nascondono i pixel mancanti sugli schermi dei prodotti sono proposte con evidenza sul sito web dell’accusato, così come nelle pubblicità dei negozi che vendono i prodotti”. Il testo continua sottolineando che “a queste immagini ha fatto affidamento la cliente, che ha ritenuto che i nuovi iPhone XS e XS Max non avessero una notch sulla parte superiore del dispositivo”. Ci sono altri dettagli interessanti nella denuncia, come il fatto che Apple non dovrebbe contare i pixel assenti lungo gli angoli curvi, visto che di fatto non sono presenti lungo il display e non possono essere visionati dal fruitore dei contenuti.

La querelante sta cercando di ottenere lo status di class-action, oltre che un risarcimento dei “danni” da parte di Apple. Potrebbero comunque volerci anni perché si avverino sviluppi consistenti sulla materia, visti i tempi tipici delle class-action negli Stati Uniti. E, soprattutto, potrebbe accadere che il caso non arrivi nemmeno nelle aule di un tribunale. Tuttavia la denuncia di Davis è importante perché è la prima volta che le immagini promozionali di un iPhone vengono trattate all’interno di un processo legale, con il furbo wallpaper che era stato comunque notato ancor prima della presentazione all’interno di alcuni rumor trapelati sui nuovi melafonini.

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Presa elettrica smart WiFi gestibile a distanza o tramite comandi vocali a soli 12 euro circa

Author: IlSoftware.it

Su eBay, per un periodo di tempo limitato e fino ad esaurimento scorte, viene proposta in offerta speciale la presa elettrica intelligente WiFi compatibile con Google Home e Alexa a soli 12,29 euro.

La principale prerogativa di questa presa elettrica smart è la possibilità di essere gestita in modalità remota utilizzando un’apposita app per i dispositivi Android e iOS oltre che mediante comandi vocali (si integra perfettamente con gli assistenti digitali Google Home e Alexa).

La presa può essere quindi pilotata a distanza per accendere e spegnere elettrodomestici e dispositivi elettronici, consta di un LED con luce RGBW che cinge tutto il corpo dell’adattatore. Il colore può essere anch’esso personalizzato tramite app.
Questa presa smart WiFi non necessita di alcun hub: è infatti pronta per l’uso e si collega direttamente al router wireless. È gestibile anche con IFTTT così da programmarne il comportamento in seguito al verificarsi di determinati eventi e consta di una pratica presa USB (5V 2A) su un lato, per collegare eventuali dispositivi mobili da ricaricare.

Economica ma allo stesso tempo versatile e affidabile, la presa elettrica intelligente WiFi a soli 12,29 euro può essere ordinata su eBay al prezzo più basso.

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Cydia, stop agli acquisti nello store: un altro passo verso la morte del jailbreak di iPhone

Author: Le news di Hardware Upgrade

La fine del jailbreak degli iPhone, quella definitiva e senza punto di ritorno, potrebbe essere vicina. Nei primi anni di commercializzazione, quando ancora erano presenti diverse limitazioni pesanti, Cydia rappresentava come la nemesi dell’App Store ufficiale. Non proponeva tutte le app, ma solo modifiche bandite da Apple che consentivano di sbloccare funzionalità ristrette sui melafonini. Ad esempio la possibilità di condividere file con il Bluetooth, eseguire modifiche profonde alla Home, consentire alle app di rimanere attive anche in background, e simili.

A distanza di diversi anni dal lancio, e dopo un periodo di calma piatta, il fondatore Jay “Saurik” Freeman ha deciso di sospendere gli acquisti in-app su Cydia, e a scatenare la reazione dell’informatico è stato un bug collegato al token digitale per l’autorizzazione dei pagamenti su PayPal che ha coinvolto “pochissimi utenti”. Freeman cercava da diverso tempo un motivo per chiudere definitivamente lo store digitale, soprattutto in considerazione del fatto che la community alla base del jailbreak andava sempre più assottigliandosi, e i vantaggi della procedura di sblocco sugli iPhone diventavano sempre meno evidenti.

“La verità è che volevo chiudere Cydia Store interamente prima della fine dell’anno, e ho subito considerato di accelerare il processo non appena ho ricevuto il report”, ha scritto Freeman su Reddit. “Il servizio ha costi di gestione e non è qualcosa di cui nutro una passione tale da spingermi a mantenerlo attivo: è stata la componente critica di un ecosistema solido e in salute, e per qualche tempo mi ha concesso di pagare un piccolo staff per il suo mantenimento. Ma questo al costo della mia sanità mentale e ha portato molta gente a provare un odio irrazionale nei miei confronti, spinto da un fraintendimento volontario sul significato di profitto e fatturato”.

Sul piano economico Freeman non avrà vantaggi dalla chiusura degli acquisti su Cydia Store, visto che continuerà a pagare i servizi di hosting per le repository che rimarranno attive. Il suo “nuovo lavoro” dovrebbe consentirgli di continuare il pagamento dei servizi necessari per il mantenimento dello Store, ma il sistema di acquisto viene disabilitato in maniera permanente. Sembra come la mossa finale prima della chiusura definitiva dello Store, che comunque potrebbe non essere così imminente. Freeman ha infatti spiegato che in un post futuro più “formale” spiegherà meglio il problema con PayPal evidenziando i programmi che ha per il futuro prossimo di Cydia.

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YouTube introduce la velocità di riproduzione 1.75x

Author: Alessio Fasano Agemobile

Google è sempre al lavoro per portare novità sulle proprie applicazioni ed in questo periodo sta lavorando moltissimo su YouTube introducendo il supporto ad iPhone X, il supporto agli smartphone Android con display 18:9, testando nuove funzionalità di auto-play e organizzando meglio i contenuti pubblicitari.

Qualche giorno fa sono iniziate le segnalazioni in rete in merito alla possibilità di visionare alcuni film gratuitamente con dei blocchi pubblicitari al suo interno e poi è arrivato anche l’autoplay nella Home. Nelle scorse ore, invece, è arrivata una piccola funzionalità, prima sul web e da qualche ora anche all’interno dell’app per Android: trattasi della riproduzione a velocità 1.75x.

Come potete notare dallo screenshot in alto la funzionalità è disponibile fin da subito.

Ricordiamo le principali caratteristiche di YouTube per smartphone:

  • Scarica l’app YouTube ufficiale per Android, iPhone e iPad.
  • Scopri i video più guardati: video musicali, giochi, intrattenimento, notizie e altro ancora. Iscriviti ai canali, condividi video con gli amici, modifica e carica video e guardali su qualsiasi dispositivo.
  • L’app ti permette anche di creare playlist, scoprire i video popolari, esprimere le tue opinioni con i commenti, condividere i video con i tuoi amici, trasmettere i video alla TV e altro ancora.
  • TROVA RAPIDAMENTE I VIDEO CHE AMI
  • Sfoglia i consigli personalizzati nella scheda Home
  • Scopri i contenuti più recenti dei tuoi creator preferiti nella scheda Iscrizioni
  • Scopri i video più popolari nel mondo nella scheda Tendenze
  • Controlla i video che hai guardato e che ti sono piaciuti nella scheda Raccolta
  • CONNETTITI E CONDIVIDI
  • Esprimi ciò che senti con Mi piace, commenti o condivisioni
  • Modifica, aggiungi filtri e musica e carica i tuoi video, tutto all’interno dell’app 

Potete scaricare YouTube per iOS cliccando su questo badge:

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Price: Free+

Potete scaricare YouTube per Android cliccando su questo badge:

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Price: Free

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ARM presenta il core Cortex-A76AE per le vetture a guida autonoma

Author: IlSoftware.it

ARM intende rafforzare la sua presenza nel mercato automotive. Dopo aver presentato, a settembre, il nuovo Cortex-A76AE (ARM presenta il core Cortex-A76AE per i veicoli a guida autonoma), la società inglese ha appena annunciato Cortex-A65AE, core di nuova generazione basato su multithreading simultaneo e progettato principalmente per le future vetture a guida autonoma.

Il core A76AE già permetteva di abilitare una maggiore parallelizzazione delle attività ma A65AE è il primo a consentire l’esecuzione simultanea di due thread per singolo core.
I tecnici di ARM sono stati al momento piuttosto avari di dettagli ma A65AE è quasi certamente il primo a usare la microarchitettura Helios ed è un core progettato per applicazioni che richiedono un throughput particolarmente elevato.

Gli unici dati condivisi da ARM durante la presentazione sono infatti proprio quelli relativi al throughput, descritto come 3,5 volte più elevato rispetto alla precedente generazione di riferimento (Cortex-A53 in questo caso).Il meccanismo chiamato Simultaneous Multi-threading (SMT) si occupa di eseguire più thread in contemporanea e usa le istruzioni dei singoli thread per mantenere le unità di elaborazione sempre operative. L’adozione di SMT è la novità più importante dei nuovi core A65AE perché nei veicoli a guida autonoma un gran numero di sensori comunicherà contemporaneamente con l’unità centrale di controllo che equipaggia la vettura.

Nei casi concreti di utilizzo, assisteremo alla nascita di processori che usano differenti cluster di core A65AE insieme con altri Cortex destinati a gestire varie tipologie di carichi di lavoro. ARM ha infatti enfatizzato sulle enorme potenzialità dei nuovi core e sul fatto che il loro comportamento e le loro configurazioni sono addirittura personalizzabili via software.

Stando a quanto riferito da alcuni portavoce di ARM, i core Cortex-A65AE dovrebbero vedere la luce nel 2020.