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Windows Lite, in arrivo una versione alleggerita di Windows 10 per contrastare Chrome OS?

Author: Le news di Hardware Upgrade

Stando a quanto sottolinea un nuovo articolo di Petri, Microsoft è al lavoro su un progetto concorrente di Chrome OS che, soprattutto negli USA, sta guadagnando sempre più trazione nei confronti del pubblico. Il nuovo progetto è noto ad oggi come Windows Lite, o anche solo “Lite”, ed è l’ennesimo con cui Microsoft tenta di alleggerire il proprio SO. Del resto sono anni che la compagnia cerca di proporre una versione alternativa alla tradizionale, senza però riuscirci.

Facciamo solo dei nomi relativi a progetti finiti non benissimo: Windows RT era la versione leggera di Windows 8, pensata principalmente per i tablet, mentre Windows 10 S è nato per competere (invano) con Chrome OS. E, in base alle informazioni trapelate di recente, sembra che Windows Lite abbia molto in comune con Windows 10 S, visto che può eseguire solo il software della Universal Windows Platform e le Progressive Web Apps. Non sarà compatibile, quindi, con le app Win32.

Con Windows Lite, però, Microsoft starebbe cercando un approccio leggermente diverso: nelle ultime build Windows Insider e negli ultimi SDK ci sono diversi riferimenti a “Lite OS”, che possono aiutare a delineare una definizione un po’ meno fumosa per la prossima versione di Windows 10. Sembra infatti che Windows Lite non sarà una release installabile o utilizzabile da realtà aziendali, ma è più probabile che sarà una versione alleggerita pensata per dispositivi always-on, differenziata dalle versioni standard con un’interfaccia utente totalmente diversa.

Il nome Windows potrebbe infatti non comparire del tutto, proprio per sottolineare questa differenza di intenti fra le due piattaforme. Lite potrebbe essere presentato la prima volta all’interno del Progetto Centaurus, un terminale che potrebbe avere molto in comune con il fantomatico Surface Phone, ma in una veste di dimensioni leggermente superiori. L’arrivo di questo dispositivo è atteso, secondo le voci, per l’autunno del 2019, mentre di Surface Phone non c’è ancora nulla di certo.

Non sappiamo molto altro di Lite OS, né quando Microsoft ne inizierà a parlare in pubblico. È ipotizzabile che qualche grosso annuncio verrà fatto durante la Build 2019, visto che l’edizione del 2018 non è stata poi così frizzante in termini di nuovi annunci.

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Razer Blade Stealth, ecco la nuova versione. C’è anche la GPU dedicata

Author: Manolo De Agostini Tom's Hardware

Razer non vende ancora portatili in Italia, ma è comunque interessante seguirne i passi. L’azienda statunitense ha presentato in queste ore la nuova versione dell’ultraportatile Razer Blade Stealth con un look elegante, cornici più sottili e grafica dedicata.

Stiamo parlando di un prodotto con dimensioni di 304,6 x 210 x 14,8 millimetri e un peso di 1,3 chilogrammi circa. È disponibile a 1399 dollari negli Stati Uniti e in Canada. Arriverà “presto” nel Regno Unito, in altre parti dell’Europa, in Australia e in Asia.

Il nuovo look rimanda a quello visto sul Razer Blade, con bordi squadrati e un telaio piatto, unibody e di colore nero opaco. Nella parte posteriore, sul coperchio, ritroviamo il classico logo dell’azienda, il serpente a tre teste, ma ora è nero su nero, il che lo rende meno appariscente che in passato.

Razer ha lavorato molto sulla cornice, che ora è spessa solo 4,9 millimetri, anche se c’è ancora spazio per una webcam a infrarossi che supporta Windows Hello. Quanto all’hardware troviamo una CPU Intel Core i7-8565U Whishey Lake (1.8 GHz / 4.6 GHz Base – Turbo), affiancata da due opzioni grafiche: potete rimanere con la grafica integrata Intel oppure optare per la soluzione dedicata Nvidia GeForce MX150 con 4GB di memoria GDDR5. Per ospitare il nuovo hardware, Razer ha migliorato il sistema di raffreddamento con due heatpipe, rendendolo più simile a quello del Blade da 15 pollici.

Il portatile può ospitare fino a 16 GB di memoria LPDDR3 a 2133 MHz, mentre per quanto concerne l’archiviazione la versione con GPU dedicata contiene un SSD M.2 PCIe da 512 GB mentre quella base un SSD M.2 SATA da 256 GB. Quanto alle porte troviamo una Thundebolt 3 (tramite cui collegare il portatile a un box per le GPU esterne come il Razer Core), una USB Type C, due USB 3.1 Type A e il jack per le cuffie.

La tastiera supporta l’illuminazione Razer Chroma RGB in una singola zona. Secondo un dirigente dell’azienda, questa soluzione è da ricollegarsi, tra le altre cose, alla volontà di migliorare l’autonomia. La batteria è da 53,1 Wh, e secondo Razer può durare fino a 13 ore con una sola carica in base al modello – il dato è relativo a quello senza GPU dedicata e con schermo Full HD. Il display da 13,3 pollici è infatti disponibile sia in versione Full HD (in questa risoluzione Razer si è avvalsa della tecnologia Intel Low Power Display) che 4K “touch”. Quanto all’audio, si segnalano la tecnologia Dolby Atmos e SmartAmp per le cuffie.

Modelli Modello base Modello base con GPU dedicata Modello con GPU dedicata e schermo 4K
Prezzo $ 1399 $ 1599 $ 1899
Display FHD opaco, 100 % sRGB FHD opaco, 100 % sRGB 4K Touch, 100 % sRGB
Archiviazione 256GB 256GB PCIe 512GB PCIe
Memoria 8GB 16GB 16GB
Processore Quad-Core 8th Gen i7-8565U Quad-Core 8th Gen i7-8565U Quad-Core 8th Gen i7-8565U
GPU Intel UHD 620 NVIDIA GeForce MX150 (25W 4GB GDDR5) NVIDIA GeForce MX150 (25W 4GB GDDR5)
Peso 1,27 kg 1,31 Kg 1,37 Kg
Dimensioni 304,6 x 210 x 14,8 millimetri 304,6 x 210 x 14,8 millimetri 304,6 x 210 x 14,8 millimetri
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Gli hard disk sono sempre più attuali: Seagate presenta un modello HAMR da 16 TB

Author: IlSoftware.it

Gli hard disk non sono morti, anzi. Utilizzando la tecnologia HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording), Samsung conta di portare sul mercato dischi fissi capienti fino a 40 Terabyte.
Un nuovo ulteriore passo verso l’ambizioso traguardo è stato appena compiuto: Seagate ha infatti annunciato la disponibilità del primo hard disk HAMR con una capienza di 16 TB e un fattore di forma pari a 3,5 pollici.

Come spiegato nell’articolo Seagate, tecnologia a doppio attuatore per raddoppiare la velocità degli hard disk), la tecnologia HAMR consente di registrare dati magneticamente con un’alta stabilità usando un laser termico.

Entro il 2020 Seagate conta di riuscire a spingersi ancora più avanti e arrivare a lanciare un hard disk da 20 TB, con un costo a gigabyte lontanissimo rispetto a quello che ancor oggi contraddistingue gli SSD: Hard disk o SSD, caratteristiche e differenze.

La serie di hard disk Seagate EXOS è l’ombrello sotto al quale saranno raccolte le nuove unità HAMR destinate alle imprese. Il produttore, tra l’altro, tiene a rimarcare come si tratti di prodotti completamente plug-and-play che non necessitano di interventi aggiuntivi per il loro utilizzo nei data center o comunque nelle preesistenti configurazioni hardware.

Seagate sta lavorando da tempo anche sulla tecnologia MACH.2 che coniuga l’utilizzo di HAMR con due gruppi di bracci attuatori che lavorano all’interno del disco fisso in maniera indipendente. In questo caso le prestazioni possono arrivare fino a 480 MB/s durante il trasferimento dati, il doppio rispetto agli hard disk tradizionali 7200 RPM (ne avevamo parlato nell’articolo Seagate presenta un hard disk a elio da 14 TB e lancia la tecnologia MACH.2).

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Ugee M708, ecco la tavoletta grafica economica da 35 euro (ma solo con il nostro coupon)

Author: Le news di Hardware Upgrade

La tavoletta grafica digitale Ugee M708 consente di disegnare, dipingere e modificare immagini collegandola al PC, il tutto attraverso la penna digitale inclusa nella dotazione. Puoi quindi modificare le immagini o crearne di nuove in maniera naturale come se ti trovassi di fronte ad un foglio di carta, e non in maniera artificiosa con il mouse. Questo modello dispone di un’area attiva di 10×6″ e una risoluzione dichiarata di 5080 LPI, mentre il pennino (passivo, quindi senza batteria) garantisce fino a 8192 livelli di sensibilità alla pressione e una precisione di 266 RPS.

Sulla penna è poi disponibile un pulsante per attivare la funzione gomma, e non manca un portapenne per riporla quando non viene utilizzata. Sulla tavoletta grafica troviamo invece otto tasti di scelta rapida personalizzabili, in modo di accedere alle funzioni preferite in maniera semplice e veloce. Ugee M708 è infine compatibile con diversi sistemi operativi, sia Windows (7, 8 e 10 inclusi nel supporto), sia Mac (da Mac OS 10.8 in poi). I driver possono essere scaricati sul sito ufficiale, e c’è il supporto per diverse applicazioni, come: Adobe Photoshop, Illustrator, LightRoom, Corel Painter, Autodesk MAYA, Pixologic ZBrush, e altri software di disegno.

Per altre informazioni vi rimandiamo alla pagina su Cafago, dove Ugee M708 viene venduta a 34,99€ fino al 31 Dicembre grazie al codice UU108.

Gli acquisti di beni provenienti da nazioni extra UE sono soggetti al pagamento di dazi e IVA secondo la vigente normativa. Per ulteriori informazioni si rimanda a questo indirizzo.

Importante: per via dell’elevata richiesta sui prodotti i codici coupon segnalati potrebbero essere scaduti al momento dell’uso. Le offerte sono al solito ad esaurimento scorte.

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Resident Evil 2 provato in anteprima: quattro ore in compagnia di Leon, Ada e Claire

Author: Yuri Polverino Tom's Hardware

Il 25 gennaio 2019 la terribile epidemia zombie partorita dalla mente geniale dei ragazzi di Capcom tornerà a terrorizzare tutto il mondo. Resident Evil 2 arriverà infatti su PlayStation 4, PC e Xbox One nel corso del primo mese del prossimo anno: si tratta del remake del celebre capolavoro datato 1998, incentrato sul racconto dell’avventura di Leon Scott Kennedy e Claire Redfield, i protagonisti della storia che tenteranno di scappare da Raccoon City, una città trasformatasi in un inferno di carne putrida e mostri famelici.

Nel corso dell’estate abbiamo già avuto occasione di provare il titolo Capcom, sia all’E3 di Los Angeles che alla Gamescom di Colonia. In ambedue i casi, però, gli hands-on erano limitati a sessioni piuttosto brevi, utili più che altro a testare in maniera superficiale l’anima di questa produzione ambiziosa ed evocativa. La scorsa settimana, però, le cose sono andate diversamente. Abbiamo infatti partecipato ad un’anteprima lunga ben quattro ore, che ci ha dato l’opportunità di acquisire qualche dettaglio in più e, soprattutto, potervi raccontare in modo sicuramente più completo quello che Resident Evil 2 ha da offrire. In buona sostanza, vogliamo anticiparvelo, il prodotto è sicuramente valido: l’atmosfera, il game design e il feeling generale strizzano l’occhio alla versione originale, senza però disdegnare un’utile e dovuto sguardo al futuro.

Ritorno a Raccon City

La principale novità di Resident Evil 2 (senza “remake”, è bene precisare che il titolo ufficiale è questo) riguarda sicuramente la telecamera di gioco. Abbandonata quella un po’ legnosa (ma funzionale) della versione del 1998, Capcom decide di adottarne invece una “over the shoulder”, che trasforma quindi il gameplay del gioco in uno sparattutto in terza persona dalle tinte piuttosto action, senza dimenticare chiaramente la pura componente survival. In questo modo, RE2 assume certamente connotati più moderni, risultando molto più fruibile anche per le nuove leve di giocatori.

Proprio questo punto è importante: l’operazione di Capcom non vuole far leva solo ed esclusivamente sulla nostalgia, piuttosto la rinnovata formula di gioco e la nuova veste grafica riescono a catapultare con grande efficacia questo capolavoro del passato nel nuovo millennio. La porzione di gioco che abbiamo giocato è quella relativa praticamente all’inizio del gioco e, come da titolo, abbiamo potuto giocare sia utilizzando Leon che Claire. Attenzione, cogliamo l’occasione per ribadire che Resident Evil 2 avrà due diverse campagne, ognuna delle quali dedicate ad uno dei protagonisti. È chiaro che le strade s’intrecceranno, ma non vogliamo rovinare la sorpresa a chi non ha mai giocato l’originale.

Facendo riferimento proprio ai capitoli precedenti, in particolare quelli iniziali, i primogeniti, Resident Evil 2 riesce a riproporre in modo efficace il dualismo fra azione e sopravvivenza. Da una parte la necessità di uccidere tutte le bestie che proveranno a interrompere il nostro cammino, dall’altra invece il bisogno di conservare e utilizzare con intelligenza munizioni, medikit e erbe che andranno poi combinate per creare metodi di guarigione particolari. Parlando delle fase di shooting, abbiamo notato che la difficoltà punta leggermente verso l’alto.

Gli zombie infatti moriranno dopo 3-5 colpi precisi in testa, e alcune volte rimarranno semplicemente storditi invece che morire. Questa dinamica crea situazioni piuttosto complicate da gestire, soprattutto quando sarete nel bel mezzo di un enigma e magari avrete anche il Tyrant intento a braccarvi. Si, proprio lui, Mister X, l’abominio gigante figlio di esperimenti indicibili torna anche in questo remake con la solita missione, starà a voi scoprire qual è. La gestione del Tyrant è stata una delle cose che abbiamo apprezzato meno: proposto come una presenza costante, comparirà con molta frequenza e tenterà sempre e comunque di uccidervi. Ad un certo punto diventa quasi schematico fuggire per poi tornare sulla strada  utile a completare la missione. Non potremo ucciderlo, e il suo look tenebroso in impermeabile e bombetta vi ricorderà che ogniqualvolta lo incontreremo, dovremo solo fuggire.

Le fasi esplorative invece hanno carattere e sono ben sviluppate. Lo scopo sarà quasi sempre quello di aprire una porta chiusa e recarsi nell’area successiva. Per aprire questa benedetta porta, però, saremo chiamati a risolvere degli enigmi ambientali, piuttosto che fasi esplorative molto impegnative per trovare pezzi o oggetti mancanti. I più curiosi avranno anche accesso a sezioni opzionali, che vi ricompenseranno con armi uniche e molto potenti. Avere sempre sott’occhio la mappa, sapersi orientare e pianificare ogni spostamento sarà fondamentale per “non perdere il filo del discorso” e proseguire nella storia senza perdersi o ricorrere a guida d’ogni sorta.

Una delle peculiarità di Resident Evil 2 è la sua anima quasi retrò; un titolo perfetto per essere giocato in compagnia di un amico, rigorosamente di notte e a luci spente, con il quale confrontarsi su quale strada prendere, cosa fare o cosa non fare per avanzare in modo efficace. Un po’ come si faceva qualche anno fa, per l’appunto. Il nuovo motore grafico contribuisce anch’esso a creare un’atmosfera giusta: i modelli sono buoni, la resa generale è più che sufficiente anche se qualche texture e shader (almeno sulla versione PS4 da noi testata) non erano ancora in perfetta forma. Ma da qui al 25 gennaio Capcom avrà tempo per perfezionare anche quest’aspetto. Infine, nel corso del nostro hands-on abbiamo scovato qualche sorpresa che siamo sicuri entusiasmerà soprattutto i giocatori di vecchia data: per questi e altri dettagli, però, dovremo aspettare la recensione completa che arriverà, con molto probabilità, nelle prime settimane di gennaio, in concomitanza (magari qualche giorno prima) con l’uscita del gioco.

Verdetto

Giocare per cinque ore a Resident Evil 2 è stato appagante: la produzione Capcom conferma il suo voler essere ambiziosa e al tempo stesso accomodante nei confronti di chi giocò la versione del ’98. Il gameplay e il motore di gioco rinnovato servono a confezionare un titolo che non rinuncia al passato, ma che al contrario ricorda con orgoglio le proprie origine e tenta di riproporle ai giocatori di nuova generazione. In queste cinque ore l’esperimento ci ha convinto, ma aspettiamo la versione finale (e quindi la recensione) per darvi un parere completo e definitivo.

Sei pronto a rivivere l’orrore? Cosa aspetti a prenotare Resident Evil 2?