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Browser predefinito e lettore PDF di default in Windows 10: come cambiarli

Author: IlSoftware.it

Uno dei comportamenti più fastidiosi in assoluto di Windows 10 è la sua abitudine di modificare arbitrariamente i programmi predefiniti e le associazioni tra tipi di file e applicazioni impostate dagli utenti.
Dopo l’installazione di un nuovo feature update di Windows 10 capita quindi spesso di trovarsi con l’app Foto come visualizzatore fotografico, con Edge come lettore PDF predefinito, con le altre applicazioni di sistema impostate come programmi di default per la gestione dei file multimediali.

Ad esempio, anche se sul sistema fossero installati Adobe Acrobat Reader, Foxit oppure si fosse configurato lo stesso browser Chrome come lettore predefinito per i documenti PDF, Windows 10 ha la brutta abitudine di tornare a configurare Microsoft Edge come software di default per l’apertura di tali file.

Digitando App predefinite, è possibile associare un’app diversa da quelle che Windows 10 propone per default e selezionare tra quelli installati il programma che dovrà essere utilizzato per le varie esigenze. In questa finestra si possono impostare il browser predefinito, il client email, il lettore musicale, il lettore video e il visualizzatore per le foto.

Per impostare il lettore PDF predefinito in Windows 10, però, è necessario fare clic sulla voce Scegli app per tipo di file e applicare le indicazioni offerte a suo tempo nell’articolo Programmi predefiniti in Windows 10 per aprire file: come fare variazioni.

Per far sì che Edge non sia più il lettore PDF predefinito in Windows 10, è necessario scorrere l’elenco fino a trovare, nella colonna di sinistra, la voce .pdf.

Con un clic su Microsoft Edge può essere selezionato un altro programma da usare come lettore di documenti PDF, e non solo il PDF reader di Adobe ma anche – se si fosse utenti di Chrome – con lo stesso browser web di Google.
Google Chrome integra da tempo un plugin che consente di aprire file PDF (si può digitarne anche il percorso locale nella barra degli indirizzi) e di effettuare modifiche di base.

Dal browser web di Google, infatti, le pagine di un documento PDF possono essere ruotate ed è possibile creare un PDF contenente solo alcune pagine dell’originale cliccando sull’icona Stampa (in alto a destra), scegliendo come Destinazione la voce Salva come PDF e impostando l’intervallo delle pagine da inserire nel file.

L’utilità gratuita Default Programs Editor consente di modificare rapidamente le associazioni tra tipologie e programmi.

Rispetto alla finestra Scegli app predefinite per tipo di file, Default Programs Editor utilizza l’approccio inverso. Dopo aver avviato il programma (non necessita di installazione), cliccando su Default Programs Settings è possibile selezionare una delle applicazioni installate sul sistema.

Cliccando su Next sarà possibile spuntare le caselle corrispondenti ai formati di file che il programma selezionato dovrà gestire in modo predefinito.

Il punto di forza di Default Programs Settings è però la possibilità di creare un backup di tutte le associazioni tra programmi e tipi di file impostate in Windows 10 per poi ripristinarle automaticamente in caso di necessità (ad esempio allorquando ci si accorgesse di una modifica applicata arbitrariamente dal sistema operativo).

Per creare un file di backup, basta cliccare sul link Create or restore a backup of registry settings, posto nella finestra principale di Default Programs Settings.

Cliccando su Create a backup, il programma creerà una copia del contenuto della chiave HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\Microsoft\ Windows\CurrentVersion\Explorer\FileExts del registro di sistema, automaticamente ripristinabile al bisogno (vedere anche Regedit e registro di sistema: guida agli aspetti più utili).

Se Default Programs Settings fosse stato aperto senza usare i diritti di amministratore, dopo aver cliccato su Create a backup, bisognerà concedere i privilegi necessari quindi premere nuovamente lo stesso pulsante per creare una copia di backup.

Il pulsante Restore selected backup potrà essere utilizzato per ripristinare la configurazione di Windows 10 allorquando le associazioni tra file e programmi predefiniti dovessero essere modificate senza alcuna autorizzazione.

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Bollette a 28 giorni: multe di 2,4 milioni di euro a TIM e Wind Tre per mancanza di trasparenza

Author: Le news di Hardware Upgrade

TIM e Wind Tre hanno ricevuto l’ordine da parte di AGCOM di pagare diverse sanzioni amministrative per un totale di 2,4 milioni di euro, stabilite sulla base del fatturato netto realizzato nel 2017 (TIM 19,8 miliardi di euro, Wind Tre 6,2 miliardi). Causa delle multe è il modo in cui le società hanno affrontato il ripristino delle bollette a tariffazione mensile, da quelle a 28 giorni che erano state adottate nei periodi precedenti al mese di aprile del 2018. A richiedere l’intervento dell’AGCOM sono stati Vodafone (che è stata condannata per lo stesso motivo) e Altroconsumo.

L’Autorità ha accertato, in base ad alcune indagini svolte in materia, che TIM e Wind Tre non hanno rispettato “gli obblighi normativi vigenti in materia di trasparenza e completezza delle informazioni, nonché di diritto di recesso”. Una la multa per Wind Tre, pari a 870 mila di euro (con attenuanti); due invece quelle che dovrà versare TIM, suddivise in 464 mila euro e 1,044 milioni, per un totale di 1,508 milioni di euro. Le due aziende dovranno rispondere con il pagamento delle multe entro 30 giorni dalla notifica di AGCOM.

Nei documenti rilasciati dall’Autorità si legge che Wind Tre ha “leso il diritto di una vasta platea di utenti di disporre di elementi contrattuali essenziali al fine di confrontare le diverse offerte presenti sul mercato e operare scelte contrattuali consapevoli”. La società ha attuato la modifica unilaterale dal 24 marzo al 3 aprile, e ha effettuato successivamente una variazione del “repricing”, inizialmente senza concedere il diritto di recesso e, in un secondo momento dopo la notifica dell’Autorità, ha fornito informazioni fuorvianti e incomplete agli utenti.

Le stesse violazioni sono state accertate per quanto riguarda TIM, con le diverse multe ricevute dall’operatore che fanno riferimento una al mercato consumer, l’altro al mercato business. L’azienda ha effettuato la modifica unilaterale a partire dal 5 marzo, e ha effettuato un’ulteriore manovra di rimodulazione il mese successivo. Anche in questo caso agli utenti non è stato concesso il diritto di recesso in un primo momento, ma solo dopo la notifica dell’Autorità, ma anche TIM ha in seguito offerto informazioni incomplete e fuorvianti. TIM ha inoltre impedito agli utenti il recesso dal contratto presso tutti i punti vendita dove gli stessi contratti possono essere attivati.

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Daredevil: la cancellazione su Netflix non è la fine, parola di Marvel

Author: Alessandro Crea Tom's Hardware

La cancellazione di Daredevil da Netflix dopo tre stagioni trionfali per ascolti e gradimento, con tutta probabilità non sarà la fine del Diavolo di Hell’s Kitchen. A dirlo, anzi più che altro a lasciarlo intuire, è stata la stessa Marvel tramite una nota ufficiale realizzata proprio per mettere un freno al malcontento dilagante tra i fan, espresso anche sulla pagina Twitter di Netflix.

Marvel è estremamente grata all’enorme pubblico che ha amato Daredevil. Dal momento del primo atto eroico di Matt alla nascita della Page, Murdock & Nelson, è stato un viaggio incredibile”, si legge nella nota. “Siamo estremamente fieri degli straordinari showrunner e sceneggiatori, a cominciare da Drew Goddard e Steven DeKnight, Marco Ramirez, Doug Petrie ed Erik Oleson, così come a Charlie Cox, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Vincent D’Onofrio e al resto del cast per aver portato i nostri personaggi alla vita con tale capacità, e a ognuno della nostra fantastica troupe a New York City. Non vediamo l’ora di intraprendere in futuro altre avventure con l’Uomo Senza Paura.

La situazione riguardo al personaggio del giustiziere cieco resta però particolarmente complessa e dai contorni fumosi. È noto infatti che non ci siano buoni rapporti tra il direttore della divisione televisiva Marvel, Ike Perlmutter, e Kevin Feige, che è invece a capo dei Marvel Studios. Se dunque quest’ultimo dovesse ricevere l’incarico di gestire la nuova vita televisiva di Daredevil la prima opzione sarebbe un reboot basato su un’idea artistica completamente nuova rispetto a quanto visto fino ad ora.

Ma non è tutto, perché tolto da Netflix non è nemmeno chiaro dove potrebbe eventualmente andare in onda il nuovo Daredevil. Fino ad oggi infatti si è parlato di Disney+, ma con l’acquisizione della Fox i Disney Studios entreranno in possesso anche di Hulu e FX, due canali forse più adatti a contenuti maturi e violenti rispetto a Disney+. Insomma, Daredevil potrebbe tornare (i Fratelli Russo avevano già preso in considerazione il suo inserimento in infinity War e Charlie Cox, l’attore che l’ha impersonato per tre stagioni, ha nel contratto anche l’opzione per una partecipazione a un film del Marvel Cinematic Universe), ma quando e come è tutto da vedere.

Daredevil – L’Uomo Senza Paura, firmato da due leggende come Frank Miller e John Romita Jr. non puòmancare nella collezione di ogni vero appassionato del Diavolo di Hell’s Kitchen.

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WhatsApp Web, trucchi e consigli per utilizzarlo al meglio

Author: IlSoftware.it

Rispetto a Telegram, WhatsApp soffre di alcune limitazioni architetturali. Il suo limite più importante è che non è possibile usare contemporaneamente uno stesso account WhatsApp su più dispositivi diversi. Se si prova a utilizzare WhatsApp Web da più device, l’istanza che si utilizzava in precedenza mostrerà il messaggio “WhatsApp è aperta su un altro computer o browser“.

Con un clic sul pulsante verde Usa qui l’istanza in uso sull’altro dispositivo sarà automaticamente disconnessa e si potrà continuare a usare WhatsApp Web sul prodotto che si usa di solito. Inoltre, mentre la versione web di Telegram è del tutto “stand alone” quindi indipendente dalle altre installazioni del client di messaggistica (può inviare e ricevere direttamente i messaggi), WhatsApp Web lavora in simbiosi con l’app installata sullo smartphone.
Sebbene di recente siano arrivate le prime conferme circa l’intenzione di WhatsApp di portare l’applicazione anche su tablet sprovvisti di SIM (superando quindi l’utilizzo di WhatsApp Web), per autorizzare un dispositivo (o meglio, un browser) per l’utilizzo di WhatsApp Web è necessario visitare questa pagina, attendere la comparsa di un codice QR, portarsi sullo smartphone, aprire l’app WhatsApp, scegliere la voce WhatsApp Web dal menu principale (tre puntini in alto a destra), premere “+” quindi scannerizzare il codice QR inquadrando il display del dispositivo sul quale si è aperto WhatsApp Web.
Mentre Telegram Web invia e riceve messaggi e file in maniera indipendente, WhatsApp Web necessita che il dispositivo sul quale è installata l’app WhatsApp principale sia collegato alla rete. Non importa che esso sia collegato alla stessa rete Wi Fi: è invece fondamentale che il dispositivo con l’app WhatsApp sia connesso a Internet.
Provate a porre lo smartphone temporaneamente in modalità aereo: WhatsApp Web, su tutti i dispositivi autorizzati mostrerà la schermata “Tentativo di raggiungere il telefono” oppure un riquadro “Telefono non connesso” nella parte superiore della finestra.

L’invio e la ricezione dei messaggi (compresa la consultazione degli archivi media) avviene quindi previo dialogo diretto tra WhatsApp Web e lo smartphone su quale l’applicazione WhatsApp è installata. Penserà di fatto quest’ultima alla gestione di tutte le comunicazioni in ingresso e in uscita.

Nonostante queste limitazioni architetturali, WhatsApp resta ad oggi il client di messaggistica istantanea più usato al mondo con 1,5 miliardi di utenti. Seguono Facebook Messenger con 1,3 miliardi, WeChat con 1,06 miliardi circa, QQ Mobile con 800 milioni, Skype e Snapchat con circa 300 milioni, Viber con 260 milioni, LINE con 203 milioni. Chiude proprio Telegram con 200 milioni di utenti attivi (fonte: Statista, ottobre 2018).

È ovvio che le piattaforme sulle quali, nel recente passato hanno, si è polarizzato maggiormente l’interesse da parte degli utenti possono oggi continuare a godere di quote di mercato di primo piano.
Sebbene quindi WhatsApp soffra della mancanza di diverse funzioni rispetto a Telegram, l’applicazione resta ancora oggi utilizzatissima.

Di seguito alcuni trucchi e consigli per usare WhatsApp Web.
Accedere a WhatsApp Web, infatti, porta con sé vantaggi innegabili: è possibile tenere sotto controllo i messaggi inviati da conoscenti, colleghi e collaboratori anche durante l’attività lavorativa, senza dover togliere le mani dalla tastiera del PC per portarsi sullo smartphone.

Accedere alle immagini, ai video, ai documenti e ai link da PC con WhatsApp Web

Sulla versione dell’app destinata ai dispositivi mobili, basta scegliere un contatto, premere il pulsante in alto a destra raffigurante tre puntini quindi scegliere Media per “navigare” tra i contenuti scambiati con la stessa persona.
Analoga funzionalità è disponibile da PC o su qualunque altro dispositivo semplicemente accedendo a WhatsApp Web quindi facendo clic sulla sua immagine (o “avatar”) mostrata nel pannello di destra.

Cliccando su Media, link e documenti si potrà accedere all’interno archivio di foto, video, documenti e link scambiati (quindi sia inviati che ricevuti) con il contatto selezionato in WhatsApp Web.

Utilizzando WhatsApp Web si ha il vantaggio di poter recuperare istantaneamente tali contenuti (si supponga di doverli riutilizzare su PC desktop o notebook…).

Agendo sull’apposita icona della barra degli strumenti di WhatsApp Web (la penultima), si potrà salvare in locale qualunque file aperto, portarsi rapidamente al messaggio che conteneva il file, il link o il documento (prima icona), segnarlo come “Importante” o inoltrarlo a terzi.
I file indicati come importanti, insieme con i messaggi corrispondenti, verranno mostrati nella schermata contenente le informazioni sul singolo contatto, nella sezione Messaggi importanti.

Trasferire un file da smartphone a PC senza usare altri strumenti

Usando una semplice “gabola”, è possibile trasferire file tra smartphone e PC (e viceversa) senza appoggiarsi ad altri strumenti.
Il trucco consiste nell’inviare un messaggio a se stessi: mentre Telegram supporta di default questa possibilità, in WhatsApp bisogna agire un po’ d’astuzia.
Per trasferire file tra smartphone e PC (oltre che in senso inverso) si può creare un gruppo chiuso (lasciando come partecipante solo se stessi) quindi inviarvi i file che si desiderano utilizzare.
Il vantaggio di questo modus operandi è che i file inviati all’interno del gruppo resteranno sempre memorizzati e potranno essere riutilizzati su ogni dispositivo, anche attraverso WhatsApp Web.
La procedura passo passo per procedere è illustrata Inviare un messaggio a sé stessi su WhatsApp e Telegram.
Vanno comunque tenuti presenti i limiti di WhatsApp sulla dimensione dei file: 128 MB su iOS, 100 MB su Android e 64 MB con WhatsApp Web.
Da non sottovalutare il trucco che permette di inviare foto alla massima risoluzione: Inviare foto su WhatsApp alla massima risoluzione e qualità.

Cercare e selezionare rapidamente le migliori emoticon

Inserendo il simbolo dei due punti (:) in una chat da WhatsApp Web quindi facendo seguire il nome dell’emoticon cercata, si può individuare rapidamente ciò che interessa. Esempio: :fiocco, :uccello, :bici.
Nell’app per i dispositivi mobili, inserendo il nome di un oggetto, spesso WhatsApp mostra l’emoji corrispondente ma la funzionalità di ricerca è però suscettibile di parecchie migliorie.

Usare più istanze di WhatsApp Web su PC

Se non è possibile aprire più istanze di WhatsApp Web facenti riferimento al medesimo account utente (che quindi si appoggiano su un’installazione specifica di WhatsApp lato smartphone), esiste comunque un trucco che permette di gestire dallo stesso PC più account WhatsApp.
Se si volessero gestire le installazioni di WhatsApp su più smartphone o su dispositivi dual SIM, è possibile aprire più istanze di WhatsApp Web utilizzando le finestre di navigazione in incognito del browser (Navigazione in incognito, quando utilizzarla?).

In alternativa ci si può collegare all’indirizzo dyn.web.whatsapp.com, che viene gestito separatamente rispetto a web.whatsapp.com.

Coloro che gestiscono un’attività o un’impresa possono anche ricorrere a WhatsApp Business, che viene gestito come servizio a sé stante.

Non inviare temporaneamente le notifiche di avvenuta lettura da WhatsApp Web

Gli utenti di Google Chrome possono visualizzare le notifiche in tempo reale restituite da WhatsApp Web, quindi visualizzare in anteprima i messaggi ricevuti senza inviare notifiche di lettura.
Attivando le notifiche in Chrome, i messaggi di WhatsApp Web appariranno nell’angolo inferiore destro dello schermo.
Digitando chrome://settings/content/notifications nella barra degli indirizzi di Chrome, si dovrà semplicemente verificare che gli indirizzi web.whatsapp.com ed eventualmente dyn.whatsapp.com siano nella sezione Consenti.

Se si fosse già aperta la schermata di WhatsApp Web e si volesse seguire un contatto senza inviargli le successive notifiche di avvenuta lettura dei messaggi, è possibile mantenere aperta la finestra di qualunque programma senza sovrapporsi a quella di WhatsApp Web: va bene anche il semplice Blocco Note di Windows.
Mantenendo “il focus” sul Blocco Note o – ad esempio – sulla finestra di Word, ridimensionandola opportunamente si potranno leggere i messaggi in arrivo da WhatsApp Web senza inviare alcuna conferma di lettura.

WhatsApp Web come applicazione a sé stante in Windows

Chi utilizza Chrome può trasformare WhatsApp Web in una sorta di applicazione richiamabile in maniera indipendente, semplicemente cliccando su un’icona mostrata nel menu Start, sul desktop o nella barra delle applicazioni.
Il vantaggio è che WhatsApp Web sarà utilizzabile sfruttando una finestra più ampia, senza menu e sprovvista di quegli elementi grafici propri della normale interfaccia del browser.

La procedura da seguire per far funzionare WhatsApp Web come un’applicazione a sé stante in Windows è illustrata nel nostro articolo Come usare WhatsApp da PC con l’applicazione web.

Ascoltare i messaggi vocali più velocemente da WhatsApp Web

WhatsApp Web non permette di effettuare chiamate o videochiamate (possibili invece usando l’app per smartphone). Sono tuttavia permessi la registrazione e l’ascolto dei messaggi vocali.

Per riprodurre più rapidamente l’audio dei messaggi vocali da WhatsApp Web ed evitare così di dover perdere ore ad ascoltare le argomentazioni degli interlocutori, è possibile valutare l’installazione in Chrome dell’estensione Zapp.
Zapp consente non soltanto di regolare la velocità di riproduzione dei messaggi vocali ma anche di ottimizzare il livello del volume.
Nell’articolo Estensioni Chrome: come bloccare quelle troppo affamate di dati abbiamo visto come limitare il “raggio d’azione” delle estensioni.

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WhatsApp: nuova ondata di truffe online. Ecco a quali bisogna stare attenti

Author: Le news di Hardware Upgrade

WhatsApp è senza dubbio uno dei servizi di messaggistica più famosi ed utilizzati al mondo. Semplice, veloce e con la possibilità di trovare chiunque connesso. Tutto questo però porta ad avere problematiche diverse e prime fra tutte sicuramente quelle delle varie truffe online che vengono appunto segnalate, in modo occulto, sulle chat portando sempre più spesso in errore gli utenti ignari del pericolo.

Parliamo delle varie “WhatsApp diventa a pagamento” ma anche dei messaggi come “Hai vinto un buono da 500€ da spendere ad Ikea”. Tutti messaggi allettanti ma che nascondono solo ed esclusivamente potenziali truffe o link per catturare i dati sensibili degli utenti. Ecco che a mettere nuovamente in guardia gli utenti da queste truffe ci pensa una pagina Facebook “Una vita da social” che viene gestita direttamente dalla Polizia Postale e che invita gli utenti a tenere sempre a portata di sguardo per eventuali comunicazioni.

WhatsApp: quali le truffe più gettonate

Tante le tipologie di truffe, comunicati o slogan che vengono utilizzati dai malintenzionati per mettere a repentaglio i portafogli e non solo degli utenti. Molto spesso cambia la forma e dunque la modalità con cui vengono inviati i messaggi ma di fatto non cambia la sostanza della truffa. In questi ultimi giorni va per la maggiore il messaggio che a sorpresa WhatsApp tornerà ad essere nuovamente a pagamento. Niente di più falso e soprattutto attenzione perché proprio il messaggio che vi verrà notificato porterà con sé un link al quale i malintenzionati cercheranno di estorcervi denaro.

Il messaggio, secondo quanto delineato dalla Polizia Postale, sarebbe falsamente intestato da “WhatsApp Secure” e annuncerebbe l’uso gratuito dell’account “in scadenza entro 48 ore”. Proprio per questo, per evitare che l’accesso richieda appunto il pagamento e causando la perdita anche dei dati, viene falsamente richiesto il pagamento di una quota “una tantum” dai malintenzionati. In questo caso non è tanto la cifra a far paura agli addetti ai lavori, visto che risulta quanto mai esigua, bensì il fatto che con il pagamento gli utenti andrebbero a cedere facilmente i propri dati sensibili agli hacker.

WhatsApp: come evitare le truffe

Purtroppo non sempre risulta facile capire per tutti che un determinato messaggio è effettivamente una reale truffa. Di fatto il suggerimento che può essere dato agli utenti è quello di non pagare alcuna cifra a WhatsApp o anche a Facebook o altri servizi social del genere. Non solo perché è opportuno anche sapere che non esiste alcun account WhatsApp Secure, per il tentativo di truffa. Ecco che nel caso in cui riceviate il messaggio segnalato dalla Polizia Postale, è opportuno evitare di rispondere e bloccare tempestivamente l’account stesso dal quale è arrivato il falso invito ad aggiornare i propri dati e inviare una segnalazione alla Polizia.