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In futuro le Animoji degli iPhone e iPad potrebbero essere ancora più personali

Author: Lorenzo Spada Agemobile

Lanciate insieme all’iPhone X come dimostrazione di ciò che le persone possono fare con il sistema di fotocamere TrueDepth (e poi portate su iPad Pro), le Animoji sono diventate rapidamente un’apprezzata aggiunta a iOS che ha generato ogni sorta di apprezzamento. Mentre Apple ha aggiunto più interattività alle creazioni, tra cui il riconoscimento della lingua e le Memoji create dall’utente, sembra che Apple abbia più idee su cosa le Animoji possono fare.

Una domanda di brevetto depositata il 28 febbraio e pubblicata dall’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti il ​​22 novembre relativa a “Effetti vocali basati sulle espressioni facciali” ci fa pensare che in futuro le Animoji, oltre a creare una clip video di un avatar virtuale, potranno usare anche degli effetti speciali legati alla voce. In breve, le Animoji attuali ma con funzionalità extra aggiuntive.

Durante la fase di registrazione del messaggio Animoji, il software acquisisce i movimenti del viso e l’audio dal soggetto. Di solito, il tracciamento del volto viene mappato direttamente sul personaggio, con i movimenti dell’utente rispecchiati il ​​più fedelmente possibile, mentre la traccia audio è solamente la registrazione proveniente dal microfono. In base alla domanda di brevetto, sia gli elementi visivi che quelli audio saranno digitalizzati in maniera fedele, fornendo un’accuratezza elevata non solo per il video ma anche per l’audio.

Fra i miglioramenti al video potremo trovare espressioni facciali come l’alzare e l’abbassare delle sopracciglia o persino hotword che potrebbero innescare un effetto. Una volta attivato, l’espressione crea un effetto che viene applicato alla grafica del personaggio o alla sezione audio. Il personaggio potrebbe passare attraverso un’animazione predefinita o essere alterato in determinati modi mentre viene eseguita l’espressione, mentre l’audio potrebbe essere spostato o sostituito completamente.

Insomma, il brevetto non spiega molto ma le nostre menti stanno già viaggiando. Purtroppo non sappiamo quando queste migliorie verranno apportate alle Animoji che tutti conosciamo.

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iPhone XR: giù il prezzo in Giappone, azioni Apple in calo

Author: Le news di Hardware Upgrade

Lo avevamo scritto qualche giorno fa: in Giappone Apple sta cambiando strategia per rispondere alle esigenze di quel mercato (molto importante per la società). Da un lato ha ripreso la produzione di iPhone X (che sarebbe avrebbe invece finito la sua vita utile) mentre iPhone XR è più economico.

iPhone XR

Perché una scelta di questo tipo è importante anche a livello globale? Perché mercati con situazioni simili potrebbero “godere” delle stesse politiche da parte del produttore. A essere “colpito” da questa riduzione di prezzo è iPhone XR in vendita tramite contratto di un operatore.

Per esempio NTT DoCoMo, il più grande operatore nipponico, ha ribassato di 100 euro le richieste all’utente per sottoscrivere un contratto che comprenda lo smartphone. Le motivazioni sarebbero dovute alle scelte degli utenti che preferirebbero iPhone 8 e iPhone 8 Plus rispetto al più recente iPhone XR (e ovviamente anche iPhone Xs).

Le ripercussioni non sarebbero comunque solamente a livello di vendite dirette di smartphone come iPhone XR ma anche sul titolo in borsa. Pur essendo ben lontani da una crisi, è da notare come le azioni di Apple abbiano visto un ribasso considerevole negli ultimi giorni.

Apple Stocks Q4 2018

Solamente qualche mese fa la società di Cupertino toccò i 1000 miliardi di dollari di capitalizzazione mentre ora si assesta nell’ordine degli 828 miliardi di dollari. Come scritto sopra, siamo ben lontani da una crisi, del resto rimane la società con la più alta capitalizzazione sul mercato USA (insidiata da Microsoft a poco meno di 820 miliardi di dollari).

Questo è però un segnale interessante e anche la stagnazione delle vendite di iPhone (più modelli) non sono un segno incoraggiante. La scelta di aumentare il prezzo e i profitti per singola unità hanno sicuramente contenuto i problemi, ma presto potremmo assistere a nuovi “scossoni” sul mercato. Un mercato, quello degli smartphone, che non ha più la spinta di un tempo.

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InSight è atterrato su Marte, le prime due immagini spettacolari

Author: Elena Re Garbagnati Tom's Hardware

Il lander InSight della NASA è atterrato con successo sul Pianeta Rosso, poco prima delle 21 di ieri sera, e ha già inviato due immagini. La prima, del suolo marziano, appena dopo l’atterraggio, polverosa. La seconda, nitida e chiara, che dimostra che il lander è in perfetto stato. Rob Manning, capo ingegnere qui al Jet Propulsion Laboratory della NASA, spiega che nella seconda immagine si vedono “l’orizzonte laggiù, il cielo e la parte anteriore sinistra di InSight“.

La prima immagine invece è punteggiata di puntini neri, le particelle di polvere raccolte durante la discesa attraverso l’atmosfera marziana. Al momento dello scatto non era ancora stata rimossa la copertura antipolvere della fotocamera, che è stata sganciata successivamente. Questa prima immagine ci è arrivata in tempi brevissimi dopo l’atterraggio grazie al Mars Cube One (MarCO), un CubeSat lanciato insieme a InSight lo scorso maggio. Un dettaglio che ha una certa importanza, perché ha dimostrato come questi mini satelliti possano avere un ruolo importante nell’esplorazione spaziale.

La prima foto scattata dal lander InSight subito dopo l’atterraggio con la Instrument Context Camera (ICC). Crediti: NASA / JPL-CalTech

Ora InSight è adagiato su una pianura equatoriale soprannominata Elysium Planitia, a circa 550 chilometri dal cratere Gale, dov’era atterrato il rover Curiosity nell’agosto 2012. Dalla prima immagine chiara non si vede una grande quantità di rocce, che è una buona notizia perché per spingersi a una profondità di 5 metri la sonda necessita di un terreno poco roccioso. I pannelli solari sono stati schierati (la conferma è arrivata questa notte alle 02:30 ora italiana) e ora verranno eseguiti la calibrazione e tutti i test di routine degli strumenti di bordo prima dell’avvio degli esperimenti scientifici, che non avverrà prima di due o tre mesi. Parliamo in particolare della sonda di calore e della suite di tre sismometri, che misureranno piccoli “terremoti”. Il team di missione monitorerà anche l’oscillazione dell’asse di rotazione di Marte.

Queste osservazioni dovrebbero consentire agli scienziati di mappare in tre dimensioni la struttura interna del Pianeta Rosso, e queste informazioni a loro volta dovrebbero far luce sulla formazione e l’evoluzione dei pianeti rocciosi in generale.

La foto del lander InSight della NASA scattata il 26 novembre. Crediti: NASA / JPL-Caltech via Twitter

Per chi non ha seguito l’atterraggio in diretta, tutto è andato secondo programma. Alle 20:50 ora italiana il modulo di atterraggio ha attraversato l’atmosfera, protetto dallo scudo termico. Alle 20:53 è stato dispiegato il paracadute, alle 20:54 InSight si è sganciato dal paracadute e ha acceso i retrorazzi per rallentare la caduta, alle 20:56 (4 minuti prima del previsto) ha toccato terra. È stata l’ottava volta nella storia dell’umanità che la NASA ha fatto atterrare con successo un manufatto umano su Marte, come ha sottolineato l’amministratore della NASA Jim Bridenstine nella conferenza stampa.

Grande merito all’Agenzia Spaziale Statunitense, ma anche all’industria italiana. La missione InSight infatti ha portato con sé molta tecnologia italiana: Larri, un microriflettore sviluppato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana, e startracker, una sorta di “bussola spaziale”, realizzata da Leonardo. Ricordiamo infine che le fasi di atterraggio di InSight sono state monitorate con il supporto della Sardegna Deep Space Antenna, la grande parabola del radiotelescopio SRT.

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New York incentiva le vendite di EV con ricariche veloci ed energia a basso costo

Author: Le news di Hardware Upgrade

Negli Stati Uniti il mercato dei veicoli elettrici è stato alimentato fino a oggi dagli incentivi fiscali dello stato federale. Si è trattato però di una misura momentanea, destinata con ogni probabilità a scomparire nel giro di breve tempo. Questo, però, non impedisce ai singoli stati di provvedere a iniziative autonome.

Tra questi, New York ha svelato una serie di programmi attraverso i quali spera di incentivare gli acquisti di veicoli elettrici nello stato. Esiste già un programma di sconti, che prevede un taglio di 2 mila dollari su ciascun veicolo elettrico acquistato, ma a questo verranno sommate ulteriori misure. Innanzitutto, l’installazione di 200 colonnine di ricarica che funzionano a 150kW, la tensione di ricarica che comincia a essere supportata dai veicoli elettrici di ultima generazione.

Zune

Le colonnine verranno dislocate in più di 20 aree sensibili per il traffico di New York, come il corridoio che porta al JFK International Airport e in 5 città intorno a Manhattan, ovvero Albany, Buffalo, Rochester, Syracuse e Yonkers. L’obiettivo delle istituzioni è garantire l’autonomia del veicolo in qualsiasi condizione e per ogni tipo di spostamento all’interno dell’Upstate New York.

L’obiettivo finale è installare almeno 10 mila caricatori di tutti i tipi entro la fine del 2021. L’Autorità per l’Energia per lo Stato di New York ha già individuato 32 località a tal scopo, con l’obiettivo di avere una stazione di ricarica veloce per ogni 120 chilometri.

La Commissione di servizio pubblico di New York, allo stesso tempo, sta varando un piano di prezzi dell’energia elettrica sulla base delle fasce orarie. Si vuol far pagare di più durante le ore di punta e considerevolmente di meno in altre fasce orarie in modo da evitare le congestioni.

Gli incentivi dello Stato di New York ovviamente da soli non bastano a stimolare la domanda di veicoli elettrici, ma congiuntamente ad altri fattori potrebbero diventare dirompenti in tal senso. Intanto, la rete di ricarica rapida di New York si aggiunge alla già esistente rete Supercharger di Tesla. Inoltre, con il miglioramento delle tecnologie e l’affinamento delle economie di scala, i costi per l’acquisto dei veicoli elettrici potrebbero diminuire in maniera importante.

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Red Dead Online disponibile da domani: ecco tutti i dettagli

Author: Nicola Armondi Tom's Hardware

Rockstar Games ha finalmente annunciato la data di lancio di Red Dead Online, la modalità multiplayer online di Red Dead Redemption 2. Sarà disponibile in beta da domani, martedì 27 novembre 2019. Purtroppo sarà inizialmente disponibile solo per i possessori dell’edizione “Ultimate Edition”.

A partire dal 28 novembre, la beta sarà disponibile per tutti coloro che hanno giocato a Red Dead Redemption 2 al D1 (ovvero il 26 ottobre). Dal 29 potranno giocare coloro che hanno avviato Red Dead Redemption 2 tra il 26 e il 29 ottobre. Tutti gli altri, invece, dovranno attendere il 30 novembre, ovvero venerdì. L’inizio della beta è, in tutti i casi, fissato per le 13.00, ora italiana.

Si tratta di una suddivisione particolare (probabilmente pensata anche per limitare il carico sui server nei primi giorni), ma a conti fatti significa che entro la fine del mese tutti potremo goderci una cavalcata in compagnia dei nostri amici.

Rockstar ha definito Red Dead Online come “l’evoluzione dell’esperienza multiplayer proposta nell’originale Red Dead Redemption, fondendo in maniera divertente la narrazione con un gameplay competitivo e cooperativo.” La casa di sviluppo ha anche promesso “costanti aggiornamenti e migliorie per far crescere ed evolvere l’esperienza dei giocatori.”

I giocatori potranno creare e personalizzare il proprio personaggio online e “scegliere le migliori abilità che si adattino al loro stile di gioco.” I giocatori potranno unirsi in bande (fino ad un massimo di otto personaggi) e andare in giro a pescare, cacciare e combattere contro gang rivali. La modalità Red Dead Online sarà disponibile gratuitamente per PlayStation 4 e Xbox One, con contenuti esclusivi su PS4.

Il pacchetto di Red Dead Redemption 2 è sempre più vicino all’essere completo: voi l’avete già comprato, vero?