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Cambi di nome in SpaceX: ecco Starship e Super Heavy al posto di Big Falcon Spaceship e Rocket

Author: Le news di Hardware Upgrade

SpaceX ha presentato qualche tempo fa il suo vettore per portare l’uomo oltre l’orbita terrestre: il Big Falcon Rocket, o BFR, che è costruito per portare la Big Falcon Spaceship (o BFS). Elon Musk ha però ora annunciato un cambiamento: il BFR sarà chiamato semplicemente Falcon Super Heavy, mentre la BFS sarà chiamata Starship.

Il cambio di nomenclatura non comporterà cambi nei piani dell’azienda: SpaceX ha ancora intenzione di lanciare il primo Super Heavy per un volo di prova il prossimo anno, così come di raggiungere Marte con un volo senza equipaggio nel 2022 e di inviare la prima spedizione umana verso il pianeta rosso nel 2024. Tra questi ultimi due traguardi dovrebbe essere incluso un volo perilunare nel 2023.

La missione su Marte appare comunque molto ambiziosa, visti i ritardi cui è andato incontro il progetto. Le basi umane su Marte dovranno forse attendere un po’ di tempo, per quanto siano comunque ora più alla portata di quanto lo siano mai state.

Il costo stimato del sistema composto dal Super Heavy e dalla Starship è di circa 5 miliardi di dollari: una somma ingente che, però, è giustificata dalla sua capacità di 100 tonnellate di carico o 100 passeggeri.

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Tariffe cellulari, più GB e prezzi più bassi per chi attiva online e paga con ricarica

Author: Alessandro Crea Tom's Hardware

I provider telefonici offrono talmente tante tariffe, offerte a tempo e soluzioni tramite cui sottoscrivere il profilo che ci interessa ed effettuare le ricariche, che capire quali siano le soluzioni più convenienti per risparmiare può spesso risultare complicato. Qual è dunque l’optimum per spendere poco e godere di prestazioni di buon livello? Secondo l’ultimo osservatorio di SosTariffe.it è scegliere di addebitare le somme mensili sul credito residuo, pagando con ricarica mese per mese. Ma occhio ad attivare il pacchetto online: si risparmia sul costo mensile di recesso, e si può beneficiare di internet a non finire.

Meglio stare alla larga invece dall’attivazione in negozio. Non è una buona idea neanche l’addebito diretto in conto corrente, tramite RID bancario. La risposta emerge chiaramente dalla comparazione di quattro diverse combinazioni possibili di addebito e modalità di attivazione delle offerte ora sul mercato:

  • addebito su conto corrente con attivazione online
  • addebito su conto corrente con attivazione tramite altri canali
  • addebito su credito residuo con attivazione online
  • addebito sul credito residuo con attivazione tramite altri canali

Le rilevazioni sono state condotte sulle offerte attivabili al 31 ottobre 2018 da parte delle compagnie telefoniche Tim, Vodafone, Wind Tre, Iliad e Ho mobile.

Dai dati dello studio emerge che l’attivazione telematica consente una serie di vantaggi economici rispetto a tutte le altre soluzioni: il costo mensile è in media il più basso (circa 14). Esigui anche i costi di euro recesso (in media 13 euro) e mediamente è possibile navigare con 28 GB al mese. L’obbligo di mantenere la SIM attiva è fino a 24 mesi. Nella media invece i minuti inclusi (circa 2376) e gli SMS (1519). Anche i costi di attivazione sono tra i più bassi: circa 4 euro.

Pagando invece con il credito residuo ma attivando l’offerta nei negozi o rivenditori automatici si può beneficiare di condizioni scadenti. Bisognerà limitarsi nell’uso di Internet, con soli 23 GB compresi nell’offerta e anche tagliare corto nelle conversazioni (con soli 2145 minuti inclusi di telefonate), senza potersi rifare con gli SMS (solo 707 in media). Si tratta di una soluzione che è consigliabile evitare per i costi medio alti, di recesso (circa 20 euro), mensili (in media 15 euro) e di attivazione (8 euro).

Photo credit – depositphotos.com

Chi opta per l’addebito in conto corrente e sceglie di attivare online ha diversi vantaggi: può contare su una valanga di SMS (circa 1550) e GB (in media 28 al mese) e anche su costi di attivazione comprensivi della SIM tra i più bassi (4 euro). In compenso è vincolato a un obbligo di permanenza nella media, pari a 24 mesi. Tuttavia il costo mensile medio che deve sostenere è il più alto tra le quattro soluzioni considerate (circa 17.50 euro al mese), e in cambio di 2592 minuti di conversazione deve fronteggiare un costo di recesso non bassissimo, 15 euro in media.

Fermo restando che si opti per addebito in conto corrente, ma attivando tramite altri canali come i negozi o i rivenditori automatici, la situazione è in parte diversa. In questo caso i vantaggi sono due: si può contare su più minuti di conversazione di tutte le altre soluzioni (circa 2650) e 1550 SMS, e anche una discreta quantità di giga, circa 27. In questo caso però, a parità di obbligo di permanenza fino a 24 mesi, il recesso è un salasso: 24 euro circa. E anche i costi del canone mensile e di attivazione, rispettivamente di 17 e 6 euro, sono da capogiro.

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Quante sono e quanto sono veloci le connessioni Internet in Italia: lo rivela uno studio AGCOM

Author: IlSoftware.it

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato un nuovo Osservatorio sui mercati del settore delle comunicazioni aggiornato a fine giugno 2018.
Il nuovo studio scatta una fotografia sullo stato delle reti in Italia e sulle soluzioni di connettività di cui possono ad oggi fruire gli utenti.

I risultati della ricerca sono consultabili a questo indirizzo e tra i tanti dati ne abbiamo scelti alcuni più significativi.

Innanzi tutto, su base annua, sull’intero territorio nazionale, il numero di linee attive è rimasto sostanzialmente invariato. A perdere clienti è TIM (circa 540.000 utenze) che rimane saldamente in testa per quote di mercato al 52% anche se con una perdita del 2,7% sempre su base annua.
Seguono Vodafone e Wind Tre pressoché appaiate (rispettivamente 13,3% e 13,1%) mentre Fastweb è accreditata del 12,5% delle quote di mercato. Decisamente più staccati operatori quali Linkem (2,7%) e Tiscali (2,1%) con la prima che ha fatto comunque registrare una decisa crescita (+0,4%).

Dal momento che la rete FTTC e FTTH si fa più estesa, continua anche nell’ultimo trimestre di osservazione il progressivo calo del numero di connessioni su rete in rame ancora in uso.
Se un anno fa erano 16 milioni le linee che accedevano alla banda larga su rete in rame adesso sono scese a 13,35 milioni. È vero che nel caso delle connessioni erogate su architettura FTTC (Fiber-to-the-Cab) gli ultimi metri sono sempre in rame sul doppino tradizionale (dal modem router dell’utente fino all’armadio stradale) ma le linee di questo tipo, capaci di garantire da 30 a 200 Mbps di banda in downstream, sono passate in un anno da quasi 3 milioni a 5,3 milioni circa.
Gli accessi mediante connettività FTTH (Fiber-to-the-Home), con la fibra che arriva fino al “modem” del cliente finale, crescono ancora poco (sono passati da 470.000 a 690.000).
In modalità FWA, quindi via wireless, accedono alla rete Internet 1,14 milioni di italiani (nel giugno 2017 erano 940.000).

Quante sono e quanto sono veloci le connessioni Internet in Italia: lo rivela uno studio AGCOM

La crescita delle linee FTTH è spinta anche da Open Fiber che, per tramite degli operatori di telecomunicazioni partner, ha avviato la commercializzazione dei servizi a banda ultralarga (fino a 1 Gbps) in decine di città italiane: La fibra Open Fiber 1 Gbps arriva in altre città d’Italia: l’elenco completo.
Ma quali sono le prestazioni delle connessioni di rete attivate dagli utenti finali? Complessivamente di 16,8 milioni di linee a banda larga e ultralarga attive in Italia a giugno 2018 solo 2,42 milioni potevano superare il muro del 100 Mbps in downstream; circa 4 milioni si attestavano nella forbice tra 30 e 100 Mbps; quasi 5,7 milioni tra 10 e 30 Mbps; circa 4,7 milioni sotto i 10 Mbps.

Quante sono e quanto sono veloci le connessioni Internet in Italia: lo rivela uno studio AGCOM

Su rete mobile le linee attive secondo AGCOM sarebbero oltre 101 milioni con TIM che sorpassa Wind Tre per numero di SIM (31,2% contro 30,4%); segue Vodafone con un 30%. Poste Mobile, complessivamente al 3,9% è primo MVNO in assoluto.

Il traffico dati su rete mobile ha raggiunto un nuovo picco storico a oltre 1.120 Petabyte (i consumi medi unitari mensili – pari a 3,63 Giga/mese – hanno registrato una crescita di quasi il 55% in un anno) e le SIM con traffico dati abilitato hanno toccato un nuovo massimo a quasi 54 milioni di unità.

Per avere un’idea delle prestazioni in downstream ottenibili in qualunque zona d’Italia, suggeriamo l’utilizzo dello strumento AGCOM Broadband Map, accessibile da questa pagina (cliccare su Fisso cablato).
Per maggiori informazioni, è possibile fare riferimento al nostro articolo Velocità ADSL e fibra: i dati reali svelati da Broadband Map.

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MacX DVD Ripper Pro, uno dei migliori DVD ripper per Mac gratis per pochi giorni

Author: Le news di Hardware Upgrade

I DVD sono soggetti a deterioramento, e spesso per preservarne le qualità si usa eseguire un backup dei contenuti in modo da mantenere intatti gli originali. Si tratta di una pratica utile soprattutto per i dischi più usati ed abusati: l’idea è di effettuare un backup e masterizzare i dati in un nuovo disco, per poi inserire quest’ultimo nei lettori, mantenendo l’originale intatto nel tempo. Il backup e il rip dei DVD può essere inoltre utile per riprodurre i contenuti del disco in un sistema che non ha drive ottico. Effettuare il backup di un DVD è comunque una procedura avanzata e delicata, ed è necessario eseguirla con software affidabili: uno di questi è MacX DVD Ripper Pro.

MacX DVD Ripper Pro è un software di Digiarty per il rip di DVD protetti da crittografia e la conversione in formati audio-video per la riproduzione su sistemi non dotati di drive ottico, ma anche per conservare una copia di backup della nostra collezione e tenerla al sicuro. L’applicazione di Digiarty si caratterizza per il supporto di molteplici formati: può “rippare” da DVD a MP4, e supporta i codec H.264, HEVC e molto altro. I DVD trattati con il software possono essere così visti su Mac, NAS, TV, ed anche con dispositivi mobile quali iPhone, iPad, o smartphone e tablet Android. Il programma supporta i file MPEG, WMV, MOV, FLV, M2TS, e molto altro.

Il software si configura come avanzato ma semplice da utilizzare, grazie anche alle guide presenti sul sito ufficiale: seguendo il link potete infatti scoprire come copiare un DVD sul MacLa caratteristica peculiare di MacX DVD Ripper Pro, e quella che lo rende superiore ad altre soluzioni generiche della categoria, è il supporto alla tecnologia “Level-3 Hardware Acceleration”. Sfruttando il 3-Level Hardware Acceleration MacX DVD Ripper Pro può copiare sul sistema di storage un film in DVD della durata di due ore in circa 5 minuti, mentre il processo di conversione da DVD a file digitale impiega meno di 10 minuti, ad una velocità di 320 frame al secondo. 

Ma come funziona? Attraverso l’accelerazione hardware si utilizza una componente dedicata per l’esecuzione del task, in questo caso la GPU. La CPU è creata per compiere calcoli più generici rispetto a quelli di una scheda video, che invece è pensata per svolgere calcoli in parallelo che ben si adattano all’editing video. Con l’accelerazione hardware il processo di elaborazione viene effettuato dalla GPU usando algoritmi specifici: su una scheda video di fascia bassa possono esserci anche 200 piccoli core logici che vengono impiegati, ciascuno, per elaborare una parte del flusso video, laddove una CPU specifica può parallelizzare i calcoli in maniera molto meno estesa.

L’accelerazione hardware di primo livello (1-Level Hardware Acceleration) è quella più diffusa fra i software ripper in circolazione, e consente di aumentare considerevolmente le prestazioni di conversione grazie all’uso della GPU, come abbiamo spiegato fino ad ora. Si basa su un encoder che compie i calcoli necessari con la GPU, che assiste la CPU in modo da velocizzare le operazioni. L’accelerazione hardware di secondo livello, invece, utilizza sia un encoder che un decoder via hardware. La GPU viene utilizzata quindi non solo per i calcoli di conversione, ma anche per quelli di lettura del flusso audio-video per estrarre i dati raw e mantenerli intatti per l’elaborazione.

L’accelerazione hardware di terzo livello, infine, (3-Level Hardware Acceleration) consiste nell’utilizzare encoder e decoder via hardware, ed anche l’elaborazione viene effettuata con la GPU. Per farlo vengono utilizzate tecnologie terze, come quelle che spiegavamo poco sopra: chi ha una GPU NVIDIA può sfruttare CUDA o NVENC, chi CPU Intel con GPU integra la tecnologia Intel Quick Sync Video. La qualità delle immagini non viene compromessa, ma l’elaborazione del video può durare anche la metà rispetto all’elaborazione via CPU.

La velocità di esecuzione concessa dall’accelerazione hardware di terzo livello viene abbinata ad un Engine High Quality che garantisce la massima qualità audio-video in qualsiasi circostanza: nella modalità DVD Backup ad esempio viene attivato un kernel demuxing/remuxing per copiare tutti i contenuti mantenendo inalterata la qualità. Nella modalità Conversione invece si garantisce una qualità di output pari al 98% rispetto all’originale, il tutto unito alla compatibilità con tutti i tipi di DVD, dai più recenti a quelli giapponese, passando da quelli da “99 titoli” (che alcuni software non digeriscono appieno) fino ad arrivare a quelli non nell’Universal Disk Format.

Il software può risolvere anche vari problemi: ad esempio se un DVD non ha i sottotitoli in una lingua l’utente può “ripparlo” e inserirli a posteriori. Fra le feature di editing presenti abbiamo anche la possibilità di tagliare alcune parti, unire file separati in un unico file, oppure sistemare i parametri video. Il programma offre inoltre 350 profili di conversione, quattro modalità di copia per i DVD, può effettuare copie 1:1 da DVD a ISO, copiare i contenuti principali o anche quelli secondari presenti nel disco ottico. Attraverso la possibilità di selezionare selettivamente alcuni contenuti, il software può essere utilizzato anche per recuperare DVD graffiati e parzialmente inutilizzabili. 

Per celebrare il Thanksgiving Day Digiarty ha proposto alcune iniziative promozionali per tutti gli utenti interessati al software. È certamente molto ghiotta la possibilità di ottenere una licenza gratuita di MacX DVD Ripper Pro fino al prossimo 10 Dicembre, con in palio un massimo di 500 licenze gratuite al giorno. Questa offerta non include però il servizio di aggiornamento gratuito. Ogni giorno verrà messa in palio, inoltre, una iTunes Gift Card dal valore di 30 dollari per chiunque condividerà la pagina della promozione su Facebook e Twitter, ed è anche in corso una iniziativa per il Black Friday con cui ottenere vari software Digiarty a prezzo agevolato.

MacX DVD Ripper è anche proposto come DVD Ripper gratuito per Mac, con qualche limitazione sulle capacità di ripping e di compatibilità.

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Ubisoft fa un passo indietro sulle modifiche a Rainbow Six Siege

Author: Nicola Armondi Tom's Hardware

All’inizio di questo mese Ubisoft annunciò che sarebbero stati realizzati alcuni cambiamenti a degli elementi visivi all’interno di Rainbow Six Siege, con lo scopo di uniformare le differenti versioni del gioco, in arrivo anche nel territorio cinese. Ora, Ubisoft ha confermato che eliminerà tali modifiche e ripristinerà la precedente versione.

Questo è avvenuto in seguito a un’ondata di critiche dei fan. In un post sul proprio blog ufficiale, la compagnia ha ammesso che “la nostra comunità e i nostri giocatori hanno mostrato dei dubbi” e dopo aver speso una settimana “lavorando a delle soluzioni”, il publisher ha deciso di ritornare alla precedente natura dell’opera.

Le modifiche erano legati a una serie di riferimenti alla violenza – come dei teschi e del sangue – ma anche al gioco d’azzardo e al sesso. Anche le icone in-game sono state rese meno violente. Ubisoft ha affermato che annullerà i cambiamenti con la release dell’update Wind Bastion: gli sviluppatori hanno chiesto un po’ di pazienza ai fan, poiché non tutti gli elementi potrebbero essere ripristinati immediatamente.

“Li rimuoveremo tutti quanti, al meglio delle nostre possibilità, anche in considerazione del poco tempo che abbiamo a disposizione: vogliamo che questo processo abbia un impatto minimo sulla data di lancio della prossima stagione e sulla sua stabilità.” Queste le parole della compagnia d’oltralpe.

Riguardo alle motivazioni dietro alla scelta di annullare i cambiamenti, Ubisoft ha detto di aver visionato le conversazioni online e di aver deciso di assicurarsi che l’esperienza “rimanesse il più fedele possibile all’originale intento artistico”. Inoltre, bisogna notare come molti giocatori di Rainbow Six Siege hanno lasciato recensioni negative su Steam, portando l’opera a un punteggio complessivamente basso.

Ancora una volta i fan hanno detto la propria e una grande compagnia ha dovuto cedere a tali pressioni.

Ora che tutto sta per tornare alla normalità, potrebbe essere il momento per iniziare a giocare a Rainbow Six Siege!