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Google implementa le videochiamate con Duo sull’app Telefono

Author: Le news di Hardware Upgrade

Duo è il FaceTime di Google, con la non trascurabile differenza che è un’app multi-piattaforma. Consente di effettuare videochiamate fra smartphone e tablet con sistemi operativi diversi, e si caratterizza per l’assoluta mancanza di fronzoli inutili. È un’app semplice e diretta che con poche interazioni consente di lanciare una videochiamata con l’interlocutore desiderato. E nelle scorse ore è diventata ancora più rapida, grazie all’implementazione sull’app Telefono nativa.

Google aveva annunciato la funzionalità lo scorso mese di ottobre, ma in realtà il tasto Duo durante le chiamate non è mai arrivato fino a poche ore fa. Il roll-out è stato avvistato in origine dall’attento Android Police, che ha specificato che la feature è in realtà presente sulle app (sia su Duo che sull’app Telefonosviluppata da Google), ma non è stata attivata per motivi non meglio precisati. Per sfruttarla è necessario che l’interlocutore sia registrato sul servizio.

Se questo criterio viene rispettato durante una chiamata telefonica tradizionale appare un tasto specifico per lanciare la “Videochiamata” e il passaggio da voce a video è “quasi del tutto privo di attese”. Una volta premuto il tasto, spiega la fonte, entrambi i client mostreranno la registrazione in tempo reale delle videocamere ovviamente solo dopo l’ok da parte del destinatario della richiesta. Curioso notare che non ci sono segnali uditivi o tattili con la richiesta della videochiamata.

È quindi facile perderla se non si guarda il display dello smartphone, con la videochiamata che deve essere necessariamente notificata a voce fra gli interlocutori. Accettando la videochiamata naturalmente la chiamata vocale verrà interrotta lasciando spazio alla conversazione in video. Duo è un’app decisamente sottovalutata, tuttavia è chiaro che Big G sta cercando di spingere sul suo servizio di conversazioni in video adesso anche con l’integrazione nativa nell’app Telefono.

 

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La NASA e Google alleate, scoprono esopianeti grazie all’IA

Author: Elena Re Garbagnati Tom’s Hardware

Era attesa da giorni la conferenza NASA di questa sera, il cui tema era noto: le scoperte del telescopio spaziale Kepler. Se vi aspettavate l’annuncio dell’ennesimo sistema extrasolare  però resterete delusi.  

In effetti un nuovo pianeta c’è, ma non è per niente entusiasmante:  si tratta di Kepler 90i, un incandescente pianeta roccioso (è circa il 30 percento più grande della Terra, e la sua temperatura superficiale media supera gli 800 gradi Fahrenheit, simile a Mercurio) che orbita ogni 14,4 giorni attorno alla stella Kepler-90, situata a 2.545 anni luce da qui.

Kepler 90i 3
Crediti: NASA

La notizia vera è un’altra, ossia che a trovarlo è stata l’intelligenza artificiale di Google, partendo dai dati di Kepler. Insomma BigG ha dimostrato di potersi rendere utile anche nella scoperta di esopianeti, anzi, di poter ricoprire un ruolo di primo piano.

Partiamo dall’inizio: Kepler scandaglia lo Spazio dal 2014 in cerca di pianeti extraterrestri che potrebbero ospitare la vita. Il problema è che raccoglie talmente tante informazioni che gli esperti impiegheranno anni e anni ad analizzarle e classificarle.  Per risolvere il problema la NASA aveva già sperimentato l’apprendimento automatico sul database Kepler, ma con questa tecnica i segnali più deboli spesso passano inosservati. Il nuovo esperimento dimostra che le “reti neurali” sono uno strumento promettente per trovare alcuni dei segnali più deboli di mondi lontani. 

L’idea di applicare una rete neurale ai dati di Kepler è stata di Christopher Shallue, ingegnere informatico del team di ricerca di Google AI. Dopo avere appreso che l’astronomia, come altri rami della Scienza, viene rapidamente sommersa dai dati man mano che progredisce la tecnologia per la raccolta dei dati, ha iniziato nel suo tempo libero a informarsi e ha scoperto l’enorme quantità di dati raccolti dalla missione di Kepler. “L’apprendimento automatico brilla davvero in situazioni in cui ci sono così tanti dati che gli esseri umani non possono cercare da soli“, e da qui è partito tutto.

A questo punto Christopher Shallue e Andrew Vanderburg hanno “addestrato” ad hoc la rete neurale di Google affinché riesca a riconoscere le piccolissime variazioni di luminosità delle stelle, per individuare i pianeti con la tecnica del transito. Sono partiti utilizzando un set di 15.000 segnali del catalogo di esopianeti scoperti da Kepler, precedentemente verificati. Nel set di test la rete neurale ha identificato correttamente il 96% di veri pianeti e falsi positivi.

Kepler 90i 4
Crediti: NASA/Ames Research Center/Wendy Stenzel

Vanderburg ha spiegato che “è come setacciare le rocce per trovare gioielli. Se hai un setaccio più fine, raccoglierai più rocce ma potresti anche trovare più gioielli“.  Una volta che la rete neurale ha “imparato” a rilevare il pattern di un pianeta extrasolare con il transito, i ricercatori gli hanno dato in pasto i dati relativi a 35.000 possibili pianeti raccolti dal telescopio, e l’AI ha identificato Kepler-90i, l’ottavo pianeta che orbita attorno alla stella Kepler-90 già nota. Per dire il vero non è l’unico gioiello scovato: nel sistema Kepler-80 ha individuato un sesto pianeta, Kepler-80g.

Il documento con i risultati della ricerca è stato accettato per la pubblicazione su The Astronomical Journal, e ora Shallue e Vanderburg progettano di applicare la loro rete neurale al set completo di dati raccolti da Kepler, che ha esaminato oltre 150.000 stelle.

Paul Hertz, direttore della divisione di astrofisica della NASA, ha spiegato che “proprio come pensavamo, ci sono emozionanti scoperte ancora nascoste nell’archivio dati di Kepler, in attesa degli strumenti e delle tecnologie capaci di scovarle. Questa scoperta dimostra che i nostri dati costituiranno un vero tesoro per i ricercatori innovativi per gli anni a venire“. 

Kepler 90i 1
Crediti: NASA/Ames Research Center/Wendy Stenzel and The University of Texas at Austin/Andrew Vanderburg

Quanti tesori sono ancora nascosti fra i dati raccolti da Kepler? Finora gli scienziati hanno confermato circa 2.500 pianeti extrasolari. La rete neurale al primo tentativo ha “pescato” due mondi di poca importanza ma chissà, domani potrebbe essere la volta di un pianeta davvero capace di ospitare la vita! Un buon pretesto per continuare a sognare.


Tom’s Consiglia

Un telescopio spaziale in casa è impensabile, ma se volete osservare le stelle va benissimo un modello come il Celestron AstroMaster 130EQ

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Apple launches rather pricey PC

Author: mike [DOT] magee [AT] btinternet [DOT] com (Mike Magee) Fudzilla.com – Home

Dig deep, you fanboys

Steve Jobs’ firm has introduced a fancy new iMacPro which will set you back more than a buck or two.

The iMac Pro costs $ 5,000 in the USA and is available today if you fancy asking Santa Claus to bring it down your chimney, on the off chance you don’t have the spare change in your pocket.

So what’s so special about it?

Apple said that it includes Xeon processors with up to 18 cores, gives 22 teraflops for graphics and a 27-inch Retina 5K display.

Apple is keen to stress that the machine has a “stunning space grey finish” and matches this with a matching Magic Keyboard, Magic Mouse.

It has four microphones a 1080p FaceTime HD camera and can shout at you through its speakers at 50 percent more volume.

The machine also has four Thunderbolt 3 ports and will support two 5K displays simultaneously.

It will also support 4TB of SSD and 128GB memory and will connect to one or two RAID arrays.

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Torcia Xiaomi che si trasforma in power bank e uno zaino dotato di porta USB in offerta speciale

Author: IlSoftware.it

Torcia Xiaomi che si trasforma in power bank e uno zaino dotato di porta USB in offerta speciale

Cafago propone in offerta speciale due prodotti molto interessanti a costo quasi zero: una torcia dotata di porta USB capace di ricaricare la batteria di uno smartphone e un pratico zaino utile per alimentare i dispositivi mobili in caso di necessità, in viaggio.

Xiaomi è un’azienda che produce non soltanto smartphone e notebook di qualità commercializzandoli a prezzi particolarmente aggressivi. La società cinese, infatti, progetta e vende prodotti per la domotica, la sicurezza e l’Internet delle Cose oltre a una serie di interessanti e utili accessori.

Cafago, ad esempio, propone – per un breve periodo di tempo e fino ad esaurimento scorte – la torcia Xiaomi con funzione di power bank a soli 15,90 euro.

Torcia Xiaomi che si trasforma in power bank e uno zaino dotato di porta USB in offerta speciale

Si tratta di un prodotto davvero simpatico ed esclusivo – seppur economico grazie allo sconto del 30% fruibile digitando il codice coupon PAA7 al momento dell’ordine – che, grazie alla batteria da 3.350 mAh integrata e al cavo USB incluso, può trasformarsi un power bank e alimentare in caso di emergenza uno smartphone che sta per spegnersi.
Sempre in offerta speciale viene proposto un esclusivo zaino dotato di porta USB incorporata.
Venduto al prezzo di appena 13 euro in promozione con il codice coupon Y638, lo zaino è concepito per accogliere comodamente tutti i propri dispositivi tecnologici, compresi tablet e notebook.

Torcia Xiaomi che si trasforma in power bank e uno zaino dotato di porta USB in offerta speciale

Una serie di tasche interne consentono infatti di proteggere i device dagli urti e dagli agenti atmosferici.
Per alimentare la porta USB, utilizzabile per ricaricare la batteria di qualunque dispositivo, basterà collegare un power bank e collocarlo nel vano posto dentro lo zaino.

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Ecco i vincitori dell’edizione 2017 del National Geographic Nature Photographer of the Year

Author: Le news di Hardware Upgrade

Ecco i vincitori dell'edizione 2017 del National Geographic Nature Photographer of the Year

di Andrea Bai, pubblicata il 14 Dicembre 2017, alle 17:41

“Un orango che attraversa un fiume nel Borneo è il soggetto dello scatto spettacolare che ha permesso a Jayaprakash Joghee Bojan di vincere il titolo di Photographer of the Year 2017”

National Geographic ha rivelato i vincitori del concorso annuale Nature Photographer of the Year: quest’anno il Gran Premio – e il titolo di Nature Photographer of the Year – è di Jayaprakash Joghee Bojan di Singapore che è stato capace di catturare un ritratto di un orango che attraversa un corso d’acqua nel Parco Nazionale Tanjung Puting in Indonesia.

Il titolo della foto è “Face to Face in a River in Borneo” ed è stata selezionata tra oltre 11 mila fotografie proposte, permettendo a Bojan di vincere un premio di 10 mila dollari oltre all’onore di poter vedere la propria immagine pubblicata in uno dei prossimi numeri del National Geographic.

“Onestamente qualche volta sei cieco quando accadono cose come questa. Sei così coinvolto. Non sai davvero cosa sta succedendo. Non senti dolore, le punture delle zanzare, il freddo, perché la tua mente è completamente persa in ciò che accade davanti a te” è stato il commento di Bojan.

La foto è stata scattata attendendo con pazienza nel fiume Sekoyner, dopo aver trascorso vari giorni su una casa galleggiante a fotografare gli oranghi nel parco, Bojian è venuto a conoscenza di una zona dove un orango maschio ha attraversato il fiume, un comportamento inusuale che ha voluto immortalare.

Dopo aver atteso un giorno e una notte nei pressi del posto, un ranger ha individuato l’orango la mattina successiva a cinque miuti dal fiume. Bojan ha deciso di entrare in acqua così che la barca non spaventasse il primate. In un corso d’acqua profondo un metro e mezzo presumibilmente casa di numerose forme di vita letali, Bojan ha catturato la foto quando l’orango è spuntato dietro un albero per vedere se il fotografo fosse ancora lì.

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