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Firefox Focus per Android si aggiorna alla versione 4.0

Author: Alessio Fasano Agemobile

Firefox Focus per Android si aggiorna in queste ore alla versione 4.0 introducendo alcune novità molto interessanti. La prima riguarda la possibilità di scegliere quale motore di ricerca utilizzare come predefinito. Prima potevate scegliere uno di quelli proposti dall’applicazione ma ora ne potrete aggiungere uno a vostro piacimento anche se non fa parte di quelli suggeriti dall’app.

La seconda novità, invece, riguarda l’auto completamento degli indirizzi web per velocizzare la digitazione degli URL. Firefox precisa che questi dati non verranno salvati o condivisi. 

Ricordiamo le principali funzionalità di Firefox Focus per Android:

  • Naviga come se nessuno ti stesse guardando. Il nuovo Firefox Focus blocca automaticamente gli elementi traccianti più diffusi durante la navigazione, dall’istante in cui lo apri a quando lo chiudi. Cancella con facilità cronologia, password e cookie, liberandoti finalmente da elementi traccianti noiosi come gli annunci pubblicitari indesiderati.
  • La cosiddetta “navigazione anonima” dei comuni browser è incompleta e difficile da utilizzare. Focus porta la privacy a un nuovo livello: gratuito, sempre attivo e sempre dalla tua parte, perché è sviluppato da Mozilla, l’organizzazione senza fini di lucro che salvaguarda i diritti degli utenti sul Web.
  • PRIVACY IN AUTOMATICO
    • Blocca gli elementi traccianti più diffusi sul Web senza bisogno di impostare alcun parametro
    • Elimina facilmente la cronologia: niente password, niente cookie, niente elementi traccianti
  • NAVIGAZIONE PIÙ VELOCE
    • Senza elementi traccianti e annunci pubblicitari ad appesantirle, le pagine web si caricano più velocemente
  • SVILUPPATO DA MOZILLA
    • Ogni utente dovrebbe avere il pieno controllo della propria esperienza online e Mozilla si batte per questo diritto dal 1998. 

Potete scaricare Firefox Focus per Android cliccando su questo badge:

Firefox Focus: il browser per la privacy
Firefox Focus: il browser per la privacy
Price: Free

Via

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TIM 5G a 20 Gbps, test a Torino con Ericsson e Politecnico

Author: Dario D’Elia Tom’s Hardware

Stamani presso il Politecnico di Torino, TIM ed Ericsson hanno effettuato un test di trasmissione dati in 5G che ha consentito di superare i 20 Gbps in download. Si è trattato di un record, soprattutto perché per la prima volta è avvenuto in ambito urbano invece che in laboratorio.

Tale livello di connettività ha consentito di mostrare un’applicazione di realtà virtuale capace di offrire una visita immersiva della storica Piazza Carlo Alberto. Insomma, un primo esempio di impiego a scopo turistico e didattico.

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5G a Torino

“Dal Politecnico di Torino è stato possibile visitare Piazza Carlo Alberto pur trovandosi dall’altra parte della città. Una guida avatar ha accompagnato il visitatore – dotato di visore e sensori – nella storica piazza, dando così la possibilità di sperimentare le capacità della virtual reality”, spiega TIM.  Un’esperienza immersiva ottenuta attraverso l’alto livello di velocità della rete 5G che rende immediata – in millesimi di secondo – l’interazione tra guida, ambiente virtuale e visitatore”. La prospettiva è che in futuro si possa replicare l’esperienza in ogni luogo del mondo.

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I due traveling system e l’antenna a destra in alto

“TIM a Torino è a casa sua. E il Politecnico anche. L’approccio è circolare: ci si domanda quale possa essere l’applicazione migliore e con chi si possa realizzare. Insomma si parla di uno sviluppo di un ecosistema che sfrutti le rinnovate prestazioni della rete”, ha commentato Enrico Bagnasco.

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Ericsson ha fornito le apparecchiature hardware che saranno messe a disposizione per tre settimane sia al Politecnico di Torino che al Centro ricerca TIM – TIMLab. Attualmente si parla di due “traveling system” abbinati a un impianto di antenne 5G configurate per la gestione della banda di frequenza a 28 GHz su onde millimetriche.

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La futura antenna 5G

Ovviamente sono apparecchiature pre-commerciali sviluppate per la fase di sperimentazione, ma gli elementi hardware (Qualcomm Technologies Inc) sono quelli che verranno usati in futuro. Per altro Ericsson sottolinea che a prescindere dalle frequenze che poi saranno esattamente stabilite dagli standard, i dispositivi avranno solo bisogno di un aggiornamento software per il corretto funzionamento.

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“Con un risultato di 20 volte superiore rispetto alle prestazioni viste in Italia siamo di fronte a un record. E considerando che entro il 2023 vi saranno circa 1 miliardo di utenti 5G è bene sfruttare questo periodo finestra di 2/3 anni per porsi all’avanguardia”, ha aggiunto Alessandro Francolini, Direttore Generale di Ericsson Italia. “Ci aspettiamo un salto di qualità anche per i ricavi delle imprese, ecco giustificata la scelta di coinvolgerle fin dalla prima ora”.

La connessione record stabilita prosegue nel solco del protocollo d’intesa siglato lo scorso marzo tra TIM e il Comune di Torino, per la realizzazione del progetto “Torino 5G” – che si completerà entro il 2020. Nello specifico si parla di soluzioni dedicate alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico oltre che nuove soluzioni di smart city, monitoraggio ambientale, public safety, automotive, industry 4.0, sanità, education, mobilità e sicurezza stradale, logistica e smart agricolture.

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L’antenna traccia i terminali

Fondamentali anche le collaborazioni con Ericsson, avviate nel 2016 con il programma “5G for Italy”, e con il Politecnico di Torino, punta di diamante per la ricerca congiunta sul fronte dello sviluppo di applicazioni per la 5G.

“Vorremmo impiegare la tecnologia 5G per individuare nuovi modelli di business”, ha dichiarato Emilio Paulucci, vice rettore del Politecnico di Torino. “Sono cinque i fronti di impegno: l’infrastruttura fisica, la digitalizzazione di nuovi servizi, big data, partecipazione e sviluppo di innovazione ad impatto sociale e laboratori di testing”.

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Google provides details of TPU2

Author: edfu777 [AT] hotmail [DOT] com (Nick Farrell) Fudzilla.com – Home

Sexed up AI chip

Google has come up with a few more details of its second-generation Tensor Processing Unit, or TPU2.

The processor is the sexed-up successor to Google’s first custom AI chip and Jeff Dean from the Google Brain team has been telling the assembled throngs at the Neural Information Processing Systems (NIPS) conference in Long Beach, California all about it.

For those who came in late, first TPU focused on efficiently running machine-learning models for tasks like language translation, AlphaGo Go strategy, and search and image recognition. The TPUs were good for inference, or already trained models.

This meant that training these models was done separately on top end GPUs and CPUs which took days or weeks, blocking researchers from cracking bigger machine-learning problems.

TPU2 has been built to train and run machine-learning models and cut out this GPU/CPU bottleneck.

A high-speed network using TPU2s, each of which delivers 180 teraflops of floating-point calculations, means they can be coupled together to become TPU Pod supercomputers. The TPU Pods are only available through Google Computer Engine as ‘Cloud TPUs’ that can be programmed with TensorFlow.

Each TPU Pod will consist of 64 TPU2s, delivering a 11.5 petaflops with four terabytes of high-bandwidth memory. Each TPU2 consists of four TPU chips, offering 180 teraflops of computation, 64GB of high-bandwidth memory, and 2,400GB/s memory bandwidth.

The TPU2 chips have two cores with 8GB of high-bandwidth memory apiece to give 16GB memory per chip. Each one has a 600GB/s memory bandwidth and delivers 45 teraflops of calculations. It is so smart that it deduced the existence of rice pudding and explained Donald Trump to 12 decimal places before it was even switched on.

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Notebook LG Gram con CPU Intel, autonomia fino a 22,5 ore

Author: IlSoftware.it

Notebook LG Gram con CPU Intel, autonomia fino a 22,5 ore

In attesa del CES 2018, LG offre un’anteprima dei suoi nuovi notebook basati su processore Intel Coffee Lake di ottava generazione. La batteria durerà tantissimo, a dimostrazione che non è necessario scegliere necessariamente gli always connected Snapdragon.

Tra circa tre settimane apriranno i battenti della nuova edizione del CES di Las Vegas e le aziende del settore stanno iniziando a mostrare le loro carte.

LG ha deciso di portare alla fiera dell’elettronica di consumo il suo ultrabook Gram.
Dal momento che per i nuovi portatili e i convertibili always connected basati su processore Qualcomm Snapdragon 835 viene dichiarata un’autonomia di 22 ore (Windows 10 su ARM: ecco i primi notebook basati su Snapdragon 835), LG ha voluto fare di meglio (22,5 ore dichiarate) utilizzando però le più potenti CPU Intel progettate per i notebook.

Notebook LG Gram con CPU Intel, autonomia fino a 22,5 ore

I nuovi modelli di portatili LG Gram dotati di display da 13,3, 14 e 15,6 pollici sono infatti basati sui processori Intel di ottava generazione (Core i5 e Core i7).
LG ne ha migliorato significativamente anche la qualità costruttiva dal momento che il case è realizzato in una lega di carbonio-magnesio in modo tale da conferire massima robustezza senza pagare lo scotto in termini di pesantezza.

La batteria da 72 Whr consente, a detta dei tecnici di LG, di raggiungere le 22,5 ore con il modello da 13,3 pollici; 21 ore e mezzo con quello da 14 pollici; 19 ore con quello da 15,6 pollici.L’audio è DTS Headphone:X per migliorare l’esperienza di ascolto sia con le cuffie che con gli speaker integrati.
I nuovi Gram integrano un’unità SSD, un lettore di impronte digitali, schermo touch e una porta Thunderbolt 3 che permetterà anche l’eventuale utilizzo di schede grafiche esterne o il collegamento a monitor 4K e 5K.

Per sapere di più sulle specifiche tecniche e conoscere i prezzi dei nuovi notebook di casa LG, bisognerà attendere fino al prossimo 7 gennaio quando prenderà il via il CES 2018.

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Ufficiale iMac Pro: da oggi disponibile, il prezzo italiano è di 5599 Euro

Author: Le news di Hardware Upgrade

Anticipato nei giorni scorsi, Apple ha rilasciato ufficialmente il nuovo sistema all-in-one iMac Pro, che rappresenta un prodotto inedito nella proposta della Mela dal momento che la famiglia di sistemi iMac, nata nel 1998, fu inizialmente pensata espressamente per il pubblico consumer.

I sistemi iMac Pro, destinati ai professionisti che necessitano di prestazioni di classe workstation, saranno provvisti con processori Intel Xeon fino a 18 core e GPU AMD Radeon Pro Vega in grado di fornire fino a 11 teraflop di potenza computazionale in precisione singola e fino a 22 teraflop in mezza precisione. Il tutto racchiuso in uno chassis dall’ingombro contenuto addensato alle spalle del display, in questo caso un pannello da 27 pollici con risoluzione Retina 5K, luminanza di 500cd/mq e gamut P3 wide color. iMac Pro supporta inoltre unità SSD fino a 4TB, e fino a 128GB di memoria ECC DDR4 a 2666MHz. Sul fronte della connettività abbiamo quattro porte Thunderbolt 3, quattro porte USB 3.0, uno slot per schede SDXC e un connettore Ethernet 10Gb.

John Ternus, vicepresidente Apple per l’hardware engineering, ha commentato: “iMac Pro combina il design incredibile dell’iMac con l’architettura workstation più potente che abbiamo mai costruito. iMac è il sistema desktop più popolare per i nostri utenti professionali per via del suo fantastico display e del design elegante, quindi lo abbiamo reinventato completamente per offrire prestazioni ben al di là di chiunque ritenesse possibile in un all-in-one”.

Con il comunicato ufficiale si apprende anche il prezzo base sul mercato italiano del nuovo iMac Pro, che è di 5599 Euro per la versione con processore Intel Xeon W a 8 core e GPU AMD Radeon Pro Vega 56 con 8GB di memoria HBM2. Configurando il sistema con le massime opzioni possibili (processore Intel Xeon W 18-core a 2,3GHz, 128GB di memoria ECC DDR4 a 2666MHz, SSD da 4TB, Radeon Pro Vega 64 con 16GB di memoria HBM2 e kit Magic Mouse 2 e Magic Trackpad 2, il prezzo arriva a 15608 Euro.