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Google Chrome bloccherà i tentativi di code injection

Author: IlSoftware.it

Google Chrome bloccherà i tentativi di code injection

Google ha annunciato una serie di modifiche che nei prossimi mesi saranno apportate al browser Chrome: ai software di terze parti non saranno più permesse attività di code injection. Cosa significa e che cosa cambia.

Google ha rivelato che nel prossimo futuro Chrome bloccherà qualunque tentativo di code injection.
Gli utenti, spesso, non ne sono consapevoli ma esistono decine di software che modificano il comportamento del browser (non solo quello di Google) “iniettandovi” codice arbitrario: tra i programmi legittimi vi sono alcuni antimalware e altri software per la sicurezza che attuano operazioni di code injection al fine di monitorare le attività svolte all’interno del browser e bloccare tempestivamente eventuali componenti dannosi, attacchi phishing e varie tipologie di minacce.

Il problema è che i software che effettuano code injection spesso rendono Chrome e gli altri browser più instabili.

Google Chrome bloccherà i tentativi di code injection

A partire da aprile 2018, quindi, Chrome 66 informerà l’utente ogniqualvolta un crash fosse stato causato da un software che inietta codice arbitrario.
Il messaggio di avviso sarà corredato con le istruzioni per la risoluzione del problema e una routine per la rimozione del software.
In una seconda fase, che inizierà a luglio 2018, Chrome 68 comincerà a bloccare i software di terze parti che provassero a effettuare code injection sui processi del browser.
Nel caso in cui il blocco impedisse il corretto avvio del browser, Chrome si riavvierà consentendo temporaneamente il code injection e mostrando all’utente le indicazioni per la disinstallazione del software.Infine, a partire da gennaio 2019, Chrome 72 non permetterà più alcuna eccezione e impedirà definitivamente ogni tentativo di code injection.

Secondo Google le modifiche appena rese note interesseranno ben due terzi degli utenti di Chrome: molti di loro, infatti, non realizzano che i software installati sui loro sistemi attivano operazioni di code injection.
I tecnici della società di Mountain View esortano gli sviluppatori a ricorrere alle Native Messaging API anziché sfruttare una pratica antiquata come il code injection.

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Microsoft rinnova il quartier generale di Redmond. Ecco il rivale di Apple Park

Author: Le news di Hardware Upgrade

Microsoft ha annunciato ufficialmente il suo nuovo quartier generale con un progetto che prevede l’ampliamento ma anche il rinnovo degli attuali spazi in quel di Redmond nei prossimi anni. Un importante piano capace di assicurare la realizzazione di oltre 18 nuovi edifici con investimenti per 150 milioni di dollari che porteranno rinnovamenti sia per le strutture di Microsoft stessa ma anche per l’intera zona, con la costruzione di spazi pubblici, campi sportivi e nuove infrastrutture di trasporto. Insomma la risposta di Microsoft ai nuovi Campus di Apple e Google.

Attualmente Microsoft possiede, nella zona di Redmond, ben 125 edifici. Questi diverranno 131 con un’estensione pari all’equivalente di 180 campi da calcio con spazi completamente rinnovati e con moderni luoghi di lavoro per oltre 47.000 dipendenti dell’azienda i quali potranno, non solo lavorare in quelle zone, ma anche fare attività di ogni genere al di fuori degli orari di lavoro.

Come dichiarato da Microsoft, l’investimento, non è solo un puro ampliamento del proprio quartier generale ma è soprattutto un significante impegno anche per la società visto che coinvolgerà oltre 2.500 persone nei lavori di costruzione e ristrutturazione dando vita dunque a nuovi posti di lavoro per almeno sette anni, il tempo presunto per il completamente delle opere.

Secondo i piani dell’azienda, il progetto, prevede la costruzione di nuovi edifici fortemente tecnologici per i dipendenti con una particolare concentrazione sulla mobilità all’interno del campus che potrà avvenire sia in bici, grazie a delle ampie ciclabili, ma anche a piedi con dei sentieri naturali che porteranno fin dentro l’ufficio. Sarà un Campus ad impatto zero per quanto concerne l’ambiente e in questo Microsoft ha voluto ribadire l’adozione di molteplici soluzioni tali da permettere il rispetto dell’ecosistema naturale con una visione al futuro “pulito” con trasporti “green” e altre soluzioni del genere.

E’ il momento del rinnovo dei quartier generali delle grandi aziende della tecnologia. Prima di Microsoft abbiamo visto per anni la crescita del nuovo Apple Park, inaugurato da poco tempo, e capace di ospitare fino a 12.000 dipendenti del colosso di Cupertino in una struttura ribattezzata da molti come l’astronave di Steve Jobs per la forma circolare dell’edificio principale.

Anche Facebook ha deciso di rifare il look al suo campus affidando i lavori all’architetto Frank Gehry il quale ha progettato una sorta di parallelepipedo sormontato da un immenso giardino con oltre 400 alberi e più di 30 mila metri quadrati di giardino. Anche Google non è da meno e proprio quest’anno ha dato il via ai lavori per la realizzazione del suo nuovo quartier generale a Mountain View. Vedrà la luce nel 2019 e la struttura realizzata sarà un’estensione dell’attuale con la costruzione di una struttura a forma di tendone circolare al cui interno verranno posizionati nuovi spazi lavorativi.

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fiammate di Bitcoin e i suoi quattro zeri: è sostenibile?

Author: Andrey Vedishchev Tom’s Hardware

Alcune giornate sono destinate a rimanere impresse nella storia della finanza. Sì, finanza, perché Bitcoin e l’intero segmento delle criptovalute rappresenta senza dubbio alcuno una nuova asset class. Il fattore novità ha portato l’hype alle stelle, e si è innescato un meccanismo noto come “FOMO”: Fear Of Missing Out. Volendo tradurre in italiano, si potrebbe chiamarla “paura di perdere il treno”. Ma che cosa è accaduto?

La cronaca è presto fatta. Il 28 Novembre 2017 arriva il nuovo, ennesimo record: Bitcoin sfora al rialzo la soglia psicologica dei 10mila dollari per unità. Per dovere di cronaca risulta importante chiarire che su alcuni Exchange brasiliani come Mercado Bitcoin e Foxbit, tale valore venne raggiunto addirittura Domenica 26 Novembre, ma due giorni dopo il prezzo viene segnato come media ponderata fra i prezzi di ogni Exchange sul pianeta, dove il fattore di ponderazione è rappresentato dai volumi di scambio.

grafico 2

Il rally infatti va avanti fino alle 14.00 circa UTC, quando raggiunge il suo massimo assoluto a quota 11500 dollari, salvo poi cedere in cinque ore appena la bellezza di 2000 dollari. A testimoniare quanto il mercato delle criptovalute non sia esattamente per deboli di cuore. Come evidente dal grafico, BTC risale in 24 ore fino a ritornare sopra la soglia fatidica, salvo poi scivolarvi nuovamente al di sotto nel giro di poche ore.

Trattandosi di un numero impressionante molti media hanno voluto parlarne, e purtroppo molti articoli hanno cercato semplicemente di attirare il pubblico mettendo insieme le parole “Bitcoin” e “bolla” – un giochetto facile ma poco edificante. Negli scorsi giorni, comunque, tutti o quasi tutti abbiamo saputo che Bitcoin è arrivato a 11mila dollari, e successivamente sarebbe “crollato” a meno di 10mila. Un crollo relativo, se si guarda l’andamento dei BTC anche solo negli ultimi 12 mesi.

Vale la pena farsi una domanda: una crescita a questo ritmo è sostenibile? Vediamo un grafico di diversa risoluzione che riporti la rivalutazione della creatura di Satoshi in un lasso temporale computabile in anni. Non a caso abbiamo riportato un Box-Whiskers plot: la sua caratteristica è che i “baffi” esprimono i rispettivi massimi e minimi, mentre la “candela” – verde o rossa a seconda della situazione – esprime dove si sono concentrati la maggior parte degli scambi, quelli fra il 25% e il 75% (Terzo quartile meno Primo quartile).

Salta immediatamente all’occhio la repentina salita avutasi nel 2017: il 1 Gennaio di questo stesso anno un Bitcoin veniva scambiato a 954 dollari soltanto. Ma non solo, anche la differenza fra il termine del baffo superiore e la sommità dell’ultima candela verde è rilevante: insomma, il picco massimo è stato raggiunto più per la febbre del momento che per altro.

È una bolla?

Ed ora la domanda fatidica: è una bolla? E se sì, dove può arrivare dopo un eventuale scoppio? Ha pari nella storia della finanza un tale apprezzamento? Gli apprezzamenti almeno paragonabili dove hanno condotto storicamente? È il tema di un articolo che stiamo per pubblicare e nel quale cercheremo di rispondere alle vostre domande. Scrivetecele nei commenti!

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Apple will create its own power management chips

Author: edfu777 [AT] hotmail [DOT] com (Nick Farrell) Fudzilla.com – Home

Dialog faces night of the long knives

Yet another loyal Apple partner is suffering for failing to do what Apple told it.

Dialog saw its shares plummet by 19 percent after Apple announced that it is designing its own power management chips for next years batch of iPhones.

Apple has been telling its suppliers that they either have to slash costs or it will develop things inhouse. The policy has already had casualties with graphics chip maker Imagination and lead to a monumental spat with Qualcomm.

Jobs’ Mob has realised that it is not going to keep its high profits as its iPhone cash cow dies. So what it wants is to push its margins by cutting costs. It has been strong arming its suppliers, many of whom became addicted to Apple’s custom at the expensive developing other customers.

Apple accounted for 74 percent of Dialog’s revenue in 2016.

The main power management chip controls an iPhone’s charging function, battery management, and energy consumption. “Based on Apple’s current plan, they are set to replace partially, or around half of its power management chips to go into iPhones by itself starting next year.

Apple’s main power management chips for the iPhone, iPad and Apple Watch are now exclusively designed and made by Dialog.

Power management chips are one of the most crucial and expensive components after core processors, modems and memory chips.

The Tame Apple Press claims that by designing its own gear Apple will also be in a better position to integrate software and hardware and to manufacture products that can be differentiated from those of its rivals such as Samsung and Huawei.

It insists that Apple’s new in-house power management chip will be the most advanced in the industry and could have processing capabilities that allow it to better monitor and control power consumption among various components.

Quite why this would be the case is anyone’s guess. Apple has no experience in making power management chips let alone have enough experience to be cutting edge. It is more likely that Apple’s initial chips will have to be something that uses

The only thing that we can be sure of is that its initial efforts will have to use Dialog patents with the new chips churned out cheaply by Taiwan Semiconductor Manufacturing.

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Disponibili i driver Radeon Software Crimson ReLive Edition 17.11.4

Author: Le news di Hardware Upgrade

Nuovo aggiornamento driver per le schede video AMD della famiglia Radeon: la release Radeon Software Crimson ReLive Edition 17.11.4introduce supporto alla Dash Open Beta di Oculus, oltre a Doom VFR. Non manca la correzione di alcuni errori di funzionamento in specifiche condizioni d’uso, in particolare con riferimento alle schede della famiglia Radeon Rx Vega.

doom_vfr_screen.jpg

Il download dei nuovi driver è disponibile a questo indirizzo; di seguito le principali note fornite a corredo.

Radeon Software Crimson ReLive Edition 17.11.4 Highlights

Support For

    • Oculus™ Dash Open Beta
    • DOOM® VFR

Fixed Issues

    • Adjusting HBCC segment size on Radeon RX Vega series graphics products may cause system instability on certain configurations.
    • A system hang may be experienced when switching display modes in Star Wars™ Battlefront™ II on certain Radeon graphics products in a Crossfire configuration.
    • Incorrect power and clock values may be reported on some Radeon RX Vega series graphics products.

Known Issues

    • Some desktop productivity apps may experience latency when dragging or moving windows.
    • Tom Clancy’s Rainbow Six® Siege may experience an application hang when breaching walls with grenades or explosives.
    • Rise of the Tomb Raider™ may experience an intermittent application hang during gameplay.
    • A random system hang may be experienced after extended periods of use on system configurations using 12 GPU’s for compute workloads.
    • The GPU Workload feature may cause a system hang when switching to Compute while AMD CrossFire is enabled. A workaround is to disable AMD CrossFire before switching the toggle to Compute workloads.
    • Resizing the Radeon Settings window may cause the user interface to stutter or exhibit corruption temporarily.
    • Unstable Radeon WattMan profiles may not be restored to default after a system hang.
    • OverWatch™ may experience a random or intermittent hang on some system configurations. Disabling Radeon ReLive as a temporary workaround may resolve the issue.
    • Radeon RX Vega series graphics products may intermittently experience stability issues while enabling/disabling HBCC.