Author: Le news di Hardware Upgrade
E’ stato presentato nel mese di febbraio al Mobile World Congress di
Barcellona, e nel corso dell’estate mostrato in pubblico nel mercato italiano:
parliamo di Book One, nome che contraddistingue il 2-in-1 sviluppato da Porsche Design basato su sistema operativo Windows 10 e che nell’aspetto ricorda
molto da vicino la proposta Surface Book sviluppata da Microsoft.
Ci troviamo di fronte ad un prodotto molto particolare, a partire dal prezzo:
ben 2.795,00€ IVA inclusa
sul sito Porsche Design. Al momento attuale Microsoft non propone per il
mercato italiano il proprio Surface Book 2 in vendita, soluzione che sulla carta
è diretta concorrente di Book One, ma possiamo fare un confronto andando ad
analizzare il listino di questo prodotto in alcune delle nazioni europee nelle
quali è disponibile in vendita. In Germania, ad esempio, Surface Book 2 nella
versione con SSD da 512 Gbytes, processore Intel Core i7 e 16 Gbytes di memoria
di sistema viene proposto a 2.849,00€ tasse incluse: si tratta di un listino
allineato a quello di Book One, con però il plus di offrire una GPU discreta
nella forma del modello NVIDIA GeForce GTX 1050 e quindi capace di un livello
prestazionale ben più elevato con applicazioni 3D.
[HWUVIDEO=”2445″]Porsche Design Book One: il 2-in-1 al quadrato[/HWUVIDEO]
Book One, per costruzione, è un vero e proprio 2-in-1: lo schermo
include tutti i componenti hardware e una batteria, mentre la base non offre la
sola tastiera ma mette a disposizione anche una serie di porte di connessioni
supplementari e una batteria addizionale con la quale incrementare l’autonomia
di funzionamento lontani dalla presa di corrente. Schermo e base sono collegati
da un sistema meccanico e magnetico, che richiede la pressione di un tasto per
venir svincolato in modo molto simile a quanto accade con Microsoft Surface
Book. La base con tastiera prevede una parte incernierata che può essere ruotata
di 360 gradi sulla base stessa, alla quale viene collegato lo schermo: questo
permette di utilizzare Book One esattamente con le stesse modalità di qualsiasi
altro 2-in-1 di classe convertibile, offrendo in più la flessibilità di
configurazione tipica di un
modello detachable con il quale base e schermo possono venir scollegati.
Le principali caratteristiche tecniche di Book One sono riassunte nella
tabella seguente.
Modello
|
Porsche
Design Book One |
schermo |
13,3 pollici IPS |
risoluzione |
3.200×1.800 |
CPU |
Intel Core i7-7500U |
memoria |
16GB, dual channel DDR3-1866 |
storage |
512GB SSD |
connettività |
2 USB 3.0 (base)
1 USB Type-C (tablet)
1 Thunderbolt (base)
lettore micro-SD (base) |
rete |
WiFi 802.11ac /a/b/g/n
Bluetooth 4.1 |
batteria |
70Wh cumulata |
O.S. |
Windows 10 Pro |
peso |
1,58Kg (2-in-1)
758gr (tablet) |
dimensioni |
311,1×226,5×15,9 (2-in-1)
311,1×209,5×7,7 (tablet) |
La dotazione hardware di Book One è sulla carta completa: troviamo un
processore Intel Core i7-7500U con architettura dual core e 4 threads, abbinato
a 16 Gbytes di memoria di sistema DDR3-1866 e a uno storage locale via SSD da
512 Gbytes di capacità. Una configurazione hardware di questo tipo è mediamente
più potente di quanto si è soliti trovare in notebook e 2-in-1 di fascia medio
alta, per i quali l’abbinamento classico è quello tra CPU Intel Core i5, 8
Gbytes di memoria di sistema e SSD da 256 Gbytes di capacità. D’altro canto il
listino di Book One è tale da implicare la scelta di componenti top di gamma.
La struttura esterna vede l’utilizzo di alluminio tanto per la componente
tablet come per la base con tastiera, senza che questo incida in misura
eccessiva sul peso: parliamo di 1,58Kg per l’abbinamento tra tablet e tastiera,
un valore leggermente superiore a quello di tradizionali notebook con schermo da
13,3 pollici di diagonale ma tale da creare problemi di alcun tipo durante il
trasporto. La qualità percepita è molto elevata e questo si accompagna ad una
notevole solidità complessiva: il movimento delle due cerniere che collegano la
base al tablet è contrastato in modo suffientemente corretto: toccando lo
schermo in modo deciso questo tende a spostarsi leggermente per via del leggero
gioco presente tra le cerniere ma è un comportamento tipico in notebook che
hanno una costruzione di questo tipo.
La base integra, come abbiamo segnalato, una batteria supplementare che
interviene affiancandosi a quella principale del tablet così da fornire una
ulteriore riserva di energia. Oltre a questo offre due porte USB Type-A
tradizionali con interfaccia 3.0, assieme ad una porta USB Type-C e ad un
lettore per schede memoria micro-SD. La tastiera ha ovviamente una disposizione
dei tasti a isola e offre un buon feedback complessivo nella digitazione; il
touchpad è ampio, anche in questo caso con una risposta buona nel complesso sia
nel puntamento singolo sia applicando le varie gesture per scroll e zoom. I
tasti sono dotati di retroilluminazione, che può essere attivata e variata su 3
livelli agendo sull’apposito tasto.
Sulla destra troviamo un pulsante che gestisce il meccanismo di rilascio
dello schermo dalla base: i due componenti sono infatti fissati in modo molto
solido e solo premendo il pulsante lo schermo viene scollegato dalla base.
L’utente deve tenere premuto il pulsante per circa 3 secondi di tempo così da
attivare lo sblocco, e ha circa 5 secondi per completare l’operazione prima che
il dispositivo di aggancio magnetico rientri in funzione. Se dal punto di vista
meccanico questa modalità è interessante, si presenta sulla carta il problema
del consumo addizionale generato dal sistema magnetico di aggancio che può
incidere sulla durata complessiva della batteria.
Passando al tablet vero e proprio notiamo la presenza sul lato destro del
bilancere per il volume, oltre al tasto di accensione nella parte superiore
destra. Sul lato sinistro in basso trova posto l’unica porta di connessione, un
modello USB Type-C compatibile Thunderbolt 3 che serve per ricaricare la
batteria (sia quella del tablet sia quella integrata nella base) oltre che
gestire connessioni con altre periferiche tra le quali anche gli schermi USB
Type-C. Non mancano sui due lati delle aperture con griglie, attraverso le quali
viene espulsa l’aria calda spostata dal sistema di raffreddamento interno.
L’unica discontinuità a livello di design è la striscia plastica nella parte
superiore dello schermo, necessaria per la trasmissione del segnale WiFi
dell’antenna integrata. Porsche Design fornisce in dotazione un adattatore da
USB Type-C a HDMI, così da facilitare il collegamento di uno schermo secondario.
La costruzione di Porsche Design Book One è indubbiamente curata e di sicuro
effetto: l’abbinamento tra alluminio spazzolato e profili molto stondati ai lati
contrasta con un certo rigore che potremmo definire a primo impatto “tedesco”.
Del resto è di Porsche Design che stiamo parlando, e una marcata connotazione
stilistica è uno degli elementi che differenzia una proposta di questo tipo da
altre riconducibili alla categoria dei 2-in-1. L’unico elemento che non convince
è la parte inferiore del tablet una volta scollegata dalla base: è completamente
diritta, con angoli di 90 gradi ai lati e non una parte arrotondata come quella
superiore.
In dotazione con Book One troviamo anche una penna basata su tecnologia Wacom,
capace di gestire sino a 4096 livelli di pressione. Al pari di quanto
implementato con i prodotti della famiglia Surface anche con Book One la penna
può essere fissata magneticamente al lato dello schermo ma non al punto da
restarvi ancorata durante il trasporto: questo posizionamento va bene a prodotto
appoggiato sulla scrivania. La forma è squadrata, a richiamare le linee del
2-in-1, e avremmo preferito una soluzione più tondeggiante al pari di quello che
è la Surface Pen che Microsoft fornisce con i propri prodotti.
Aprendo completamente a libro Book One e appoggiandolo su un piano si può
notare come base e tablet siano caratterizzati dallo stesso spessore
complessivo. Questa è una scelta più legata alla componente estetica che a
quella funzionale e conferma la cura nei dettagli con la quale Porsche Design ha
seguito la costruzione di questo 2-in-1. Il peso maggiore è quello della pare
con schermo, in quanto è in essa che si trovano tutti i componenti fondamentali
per l’utilizzo: per questo motivo lo schermo può essere aperto solo entro un
certo angolo senza che la base tenda ad alzarsi trascinata dal peso del display,
o senza che sia necessario tenere una mano appoggiata sulla base con tastiera
per evitare che questa si alzi leggermente. Anche in questo caso si tratta di un
limite di design presente anche in altri notebook di questo tipo, nei quali i
componenti sono montati dietro lo schermo: o si adotta un kickstand posteriore o
si rende la base più stabile attraverso un aumento del suo peso, ma questo
ovviamente ne pregiudica la trasportabilità.