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Shadow Fight 3 è un nuovo picchiduro disponibile sul Play Store

Author: Lorenzo Spada Android Blog Italia

Nato inizialmente come un flash game sulla piattaforma di Facebook, la saga di Shadow Fight ha pian piano allargato i suoi orizzonti approdando anche sulle piattaforme mobile di Android e iOS. In questi giorni gli sviluppatori hanno provveduto a rilasciare il nuovo Shadow Fight 3 sul Play Store.

Sin dalla prima occhiata si può intuire che si tratta di uno dei migliori giochi per quanto riguarda la grafica. Ogni dettaglio dei personaggio stato curato perfettamente, così come quelli delle arene di combattimento.

Shadow Fight 3 porta il genere dei giochi di combattimento a un livello tecnologico superiore. Grafica fantastica, animazioni fluide, fisica ed effetti realistici creano un mondo vivo e strabiliante come mai prima d’ora! 

La descrizione presente sul Play Store indica che:

Entra nel mondo delle ombre in un tempo pieno di cambiamenti, svela tutti i suoi segreti oscuri e diventa il (o la) più grande combattente della storia. In questo ibrido fra combattimento e GdR assumi i panni di un personaggio il cui destino è ancora tutto da determinare. Quale sarà il tuo futuro? Tutto dipende da te! Scegli fra tre stili di combattimento diversi, sperimenta, combina il tuo equipaggiamento, impara nuove mosse ed esplora un mondo enorme e pieno di avventure! Goditi la bellezza di un combattimento autentico reso possibile dalla tecnologia moderna e da animazioni fluide.

Dettagli e download di Shadow Fight 3

Come accade sempre più di frequente, Shadow Fight 3 è un altro gioco a essere stato pubblicato in maniera freemium, ovvero con un download del tutto gratuito ma con la presenza di acquisti in-app (da 3,69 euro a 119,99 euro) che permettono di ottenere contenuti extra.

Nel caso foste interessati a scaricare Shadow Fight 3, vi basterà cliccare sul nostro app box sottostante:

Shadow Fight 3
Shadow Fight 3
Price: Free+

VIA

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Handmaid’s Tale – Un differente tipo di distopia

Author: Andrea Balena Tom’s Hardware

Quando viene pronunciato il termine “distopia” l’immaginario collettivo punta subito a 1984, il capolavoro immortale di George Orwell. Questo romanzo datato 1948 è tra i più influenti del Novecento ed è diventato la base per molta della letteratura mondiale del post guerra, tanto che le sue intuizioni sono confluite nel mondo reale nei modi più disparati e ogni sistema di sorveglianza viene automaticamente definito “orwelliano”.

Oggi, nel 2017, il sottogenere della fantascienza distopica è uno dei più inflazionati della narrativa e spesso si ha l’impressione che l’ingegno creativo non possa produrre nulla di nuovo. The Handmaid’s Tale, serie TV ideata da Bruce Miller e basata sull’omonimo libro di Margaret Atwood, ci mostra uno scenario futuro diverso da quelli a cui siamo stati abituati, e tuttavia estremamente plausibile. E per questo ancora più terrificante.

Leggi anche: 1984, le mille incarnazioni pop di un successo senza tempo

june's room

In un futuro prossimo dopo l’eccessivo inquinamento e l’infertilità della popolazione, gli Stati Uniti D’America vengono sovvertiti da un golpe e in seguito rimpiazzati da uno stato di polizia teocratico di stampo biblico chiamato Società di Gilead. Seguendo alla lettera le Sacre Scritture, il regime ha ucciso o costretto all’espatrio tutte le minoranze etniche, i dissidenti e gli omosessuali, ma soprattutto ha restaurato i valori tradizionali fra cui il patriarcato. Le poche donne fertili rimaste sono state ridotte ad Ancelle, schiave per le famiglie facoltose obbligate a dar loro una progenie.Noi seguiamo la battaglia per la sopravvivenza di June/DiFred (Elizabeth Moss), una Ancella che vive in uno stato di quasi prigionia nella casa del Comandante Waterford, in attesa di dargli un erede.

Maltrattata da tutti, e in particolare dalla moglie del Comandante, June assiste impotente allo svilimento dei suoi diritti di donna e di essere umano. Nonostante questo, non perde mai la speranza, seppur flebile. A volte basta una scritta nascosta su un muro o un piccolo gesto gentile da parte di una persona per farle capire che il suo mondo non è completamente impazzito.

La sceneggiatura è efficace, anche grazie alla magnifica interpretazione dell’attrice, nel mostrare la quotidianità opprimente nelle quattro mura domestiche dell’imponente villa, il suo rinchiudersi in una gabbia mentale, costretta ad aggrapparsi anche al più sfocato ricordo della sua famiglia per tirare avanti (come fu con l’orwelliano Winston Smith). La storia si sviluppa in un continuo alternarsi fra presente e passato dove apprendiamo non solo la vita della protagonista ma anche le cause e il lento affermarsi del regime.

serena waterford

È importante sottolineare un dettaglio di questi segmenti, che dimostra la cura riposta nella scrittura: l’ascesa di Gilead non è stato un fulmine a ciel sereno, ma il risultato di un clima di intolleranza che si stava diffondendo già da prima nella popolazione statunitense. Tralasciando i ribelli – sempre mostrati in piccoli numeri – si intuisce che c’è stato un tacito consenso verso questa trasformazione della società, ed è impossibile non azzardare un parallelismo con la situazione odierna nel mondo reale.

Un’altra cosa che balza all’occhio e caratterizza molto bene il tipo di distopia rappresentato è la quasi totale mancanza di tecnologia. Il ritorno a una società quasi medievale nella sua struttura ha portato all’uniformare i costumi in base alle mansioni, ma ha anche dato in mano i dispositivi tecnologici unicamente alla popolazione maschile. Alle donne, anche quelle più in vista nella società, non è più permesso neanche di avere un telefono, né tanto meno accedere a libri e giornali.

Nonostante le violenze, le repressioni e le sistematiche quanto teatrali purghe, nell’anima di June e delle altre Ancelle presenti risiede ancora la speranza. Ed è proprio la riconquista della loro indipendenza e femminilità l’elemento che, nella seconda parte della stagione, permette alla protagonista di riaffermarsi nell’ambiente domestico e diventarne la custode dei segreti.

June/Diffred

La fotografia aiuta a immergersi nell’ambiente freddo e buio del regime, e del sole vediamo a malapena qualche spiraglio entrare dalle finestre dell’abitazione. I colori smorti e grigi di strade e abitazioni ci fanno intuire il vuoto sociale che pervade Gilead, peraltro in totale contrasto con i loro intenti ecologici. La regia è attenta sia a mostrare i momenti privati della protagonista quanto ad esaltare il potere del regime attraverso i suoi asettici e geometrici palazzi, quasi un rimando all’architettura nazista.

Il finale della stagione si rifà a quello del romanzo originale, ma lascia uno spiraglio aperto per un futuro migliore e per una possibile ribellione femminile. Dopo aver fatto incetta di Emmy Awards, la prossima stagione si slegherà dal materiale letterario, proponendo una continuazione che viene appena accennata nelle ultime pagine. Riuscirà a mantenere questo livello sopraffino di scrittura e intimità? Lo scopriremo la prossima primavera, prima sul servizio streaming americano Hulu e in seguito sul nostrano Tim Vision.


Tom’s Consiglia

Se l’adattamento televisivo vi è piaciuto, consigliamo il recupero del romanzo originale, anche soltanto per studiarne le differenze di scrittura.

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iOS è ancora il sistema operativo più sicuro, parola di Nokia

Author: Le news di Hardware Upgrade

Nokia, come ogni anno, ha presentato il suo rapporto “Threat Intelligence” dove realizza il punto sulla sicurezza dei dispositivi mobile analizzando le tendenze generali e le statistiche relative alle infezioni da malware durante il corso dell’anno 2017. Il sistema esamina il traffico di rete per quanto concerne i malware, i tentativi di exploit e le attività di hacking. Ciò consente al sistema di determinare con precisione i livelli di infezione e profili di malware delle reti.

Nel rapporto, Nokia, esterna il fatto che gli smartphone sottoposti a maggiori pericoli sono quelli con Android come sistema operativo. In questo caso le infezioni raggiungono una percentuale pari al 68.50% seguite da quelle del mondo PC con Windows che totalizzano un 27.96%. Il resto ossia il 3.54% riguarda invece altri sistemi operativi tra cui anche iOS. Il sistema operativo degli iPhone e degli iPad dunque risulta, secondo il rapporto, uno dei sistemi più sicuri da malware o interazioni malevole.

Analizzando il report si scopre poi come le infezioni su Android riguardino principalmente le applicazioni che vengono installate da store di terze parti le quali non controllate a dovere permettono di nascondere insidiosi malware capaci poi di diffondersi negli smartphone. Al momento sono esistenti circa sedici milioni di malware Android registrati nella banca dati di Nokia Threat Intelligence e questo numero è aumentato del 53% solamente nell’ultimo anno. Un problema importante che Google stessa ha cercato di arginare con l’introduzione di aggiornamenti capaci di incrementare la sorveglianza sul dispositivo. Non solo perché l’azienda di Mountain View sta cercando anche di migliorare la sicurezza direttamente sul Play Store agendo sulle applicazioni che non rispecchiano gli standard richiesti. Un lavoro difficile che di certo dovrà essere ancora più implementato.

Come dichiara Nokia nel suo rapporto, il 2017 è stato l’anno dei worm ransomware. A maggio, WannaCry ha creato il ransomware capace di mettere in crisi le reti aziendali in giro per il mondo. Nel mese di giugno, NotPetya / Goldeneye, ha utilizzato gli stessi exploit in un attacco mirato contro il governo ucraino e i servizi pubblici. Il ransomware è stato inizialmente diffuso attraverso un pacchetto di aggiornamento per un software di contabilità e un certo numero di società al di fuori dell’Ucraina hanno subito notevoli danni. Maersk, il gigante delle spedizioni, ha riportato una perdita di 300 milioni di dollari.

A settembre, Armis Labs ha annunciato otto vulnerabilità nel protocollo Bluetooth che potrebbero
potenzialmente mettere in crisi miliardi di dispositivi abilitati a questa connessione. A seconda del dispositivo, queste vulnerabilità potrebbe causare l’esecuzione di codice in modalità remota, attacchi man-in-the-middle e perdita di informazioni su sistemi Android, Windows e dispositivi basati su Linux.

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HTC annuncia le offerte del Black Friday. Sconti su tutta la linea U11 ed altro

Author: Le news di Hardware Upgrade

Il Black Friday, la festa americana che segue il Giorno del ringraziamento e tradizionalmente dà inizio alla stagione dello shopping natalizio. Nel corso degli anni questa festa è giunta anche in Italia dando luogo per quella giornata a promozioni in vari negozi sia online che fisici. In questo caso molti produttori di dispositivi tecnologici cercano di invogliare i propri clienti con promozioni che addirittura anticipano la giornata del venerdì nero. HTC ha proprio deciso di fare questo e ha annunciato le proprie offerte sugli smartphone per un’intera settimana dal prossimo lunedì20 novembre dalle 10 del mattino a lunedì 27 novembre 23.59 che poi coincide con il Cyber Monday, altra festa di shopping.

HTC in questo caso offrirà a tutti coloro che, entrando nel sito realizzato dall’azienda ad hoc per il Black Friday, si iscriveranno gratuitamente alla newsletter divenendo membri di HTC Club. Una volta ciò sarà possibile da lunedì osservare le promozioni attive sul portale dell’azienda e quindi poter acquistare gli smartphone aderenti alla promozione in sconto. Ecco quali smartphone HTC verranno scontati:

  • HTC U11+ nella colorazione Ceramic Black al prezzo di 719€ invece di 799€
  • HTC U11 life nella colorazione Brillant Black e Sapphire Blue al prezzo di 355.50€ invece di 395€
  • HTC U Play al prezzo di 249€
  • HTC U11 nella versione da 128GB al prezzo di 583€ invece di 729€
  • HTC U11 nella versione da 64GB al prezzo di 519€ invece di 649€
  • HTC Ultra al prezzo di 399€ invece di 499€
  • HTC Desire 10 Lifestyle al prezzo di 199€ invece di 249€
  • HTC A9s al prezzo di 183€ invece di 229€

Gli smartphone in promozione dunque potranno essere acquistati la prossima settimana direttamente sul portale di HTC a questa pagina previa iscrizione alla newsletter a questa pagina.

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AMD releases Radeon Software 17.11.2 drivers

Author: bobo [AT] fudzilla [DOT] com (Slobodan Simic) Fudzilla.com – Home

Star Wars: Battlefront II and bug fixes

AMD said it has brought forth Radeon Software Crimson ReLive Edition 17.11.2 drivers which bring optimization for Star Wars: Battlefront II game as well a few bug fixes.

According to the release notes, the Radeon Software Crimson ReLive Edition (RSCRE) 17.11.2 drivers should provide support for Star Wars: Battlefront II game, which launched earlier and was plagued by a bad case of micro-transactions which were all later removed by EA.

In addition to the optimizations for Star Wars: Battlefront, the new RSCRE 17.11.2 drivers also fix several bugs and issues including green corruption or green screen backgrounds issue and failed recording when switching between Fullscreen and Borderless FullScreen options in Radeon Relive, Radeon Settings crash or hang issues with enabling/disabling AMD Crossfire on some Radeon HD 7000 series graphics cards, issues with Radeon Wattman where user interface may not reflect overclocked/underclocked GPU memory values and may not apply correct reduced voltage on RX 400 and RX 500 series graphics cards, and issue with green corruption on secondary displays when resuming from display off or sleep mode.

The RSCRE 17.11.2 drivers still support all graphics cards since Radeon HD 7900/HD 7700 series and is available for Windows 10 and Windows 7 OS in both 32-bit and 64-bit versions.

You can find more details over at AMD’s support page, where you can download the new drivers.